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Desideri nascosti


di red905
29.12.2013    |    16.852    |    2 8.2
"Sempre guardandolo negli occhi portai avanti la mano e inizia a massaggiarli il cazzo..."
Incontrai le sue labbra inaspettatamente e il suo sapore fu il più dolce che avessi mai assaporato, incredulo stavo baciando l'uomo che incarnava il mio desiderio proibito e assaporavo il gusto del peccato. Come Eva morse la mela io morsi le sue labbra e sentii il suo corpo contro il mio, pieno di passione e desiderio incontenibile. Gli eventi che mi portarono a quel bacio si svolsero una settimana prima in una scuola liceale di una città come tante. Frequentavo l'ultimo anno del liceo, ero un ragazzo un po' timido se pur divertente, capelli corti biondo cenere viso giovane pulito con dei grandi occhi grigi. Piacevo a molte ragazze ma non mi importavano e il mio interesse era rivolto ad altro..Era Lunedì mattina di un caldo Maggio e la prima ora avremmo dovuto avere la nostra insegnate di Italiano che probabilmente avrebbe iniziato con le prove d'esame di li a breve. Avrebbe dovuto interrogare e io mi ero completamente dimenticato di studiare gli argomenti trattati l'ultima lezione e prima del suono della campanella stavo cercando affannosamente di cogliere dal libro le parti principali e sperare che non chiamasse proprio me. La campana suona e rapidamente i miei compagni prendono posto e un rumore di passi annuncia l'imminente arrivo del docente. Il mio sguardo volge alla porta e spero in un miracolo e le mie speranze vengono esaudite. Chi si presenta di fronte a noi non è la solita donna di mezz'età ma un ragazzo che oscillava tra i 28 e i 32 anni. La sua camicia azzurra contrastava con la carnagione olivastra e i suoi capelli scuri facevano risaltare due occhi verdi oceano e mi sciolsi quando sorrise. Aveva un volto giocoso quasi malizioso, ero a bocca aperta e senza rendermene conto avevo un erezione imbarazzante che per fortuna il banco celava. Con voce sicura e affabile si rivolse a noi "Buongiorno ragazzi, io sono il professore Antognucci Claudio, purtroppo la vostra professoressa ha una piccola distorsione e per un breve periodo sarà in convalescenza e io la sostituirò. Mi ha lasciato materiale per oggi ma vorrei chiedere ad uno di voi di fermarsi dopo la lezione per mostrarmi le parti del programma in modo da capire a che punto siete così da non ritardare troppo la lezione di oggi."
Senza rendermene conto alzai la mano e dissi " Io posso fermarmi non nessun impegno." Appena pronuncia quelle parole mi sentii un po' stupido e il professore mi chiese "Ah perfetto, tu sei?" Io ancora un po' intontito dall'imbarazzo e dall'eccitazione risposi " Io mi chiamo De Valle Luca" e lui " Bene se per te non è un problema ci troviamo alle 2 in aula B sarà una cosa veloce." Fece l'appello e ci presentammo e dopo cominciò a spiegare il programma. Con la mia mente fantasticavo sul suo corpo e quando camminava tra i banchi rimanevo inebriato dal suo profumo. Dicevo a me stesso di smetterla ma non riuscivo a controllarmi e mi chiesi se avessi fatto bene a incontrarlo nel pomeriggio. Alle due puntuale ero nell'aula ma del professore nessuna traccia. C'era la valigetta aperta sulla cattedra da cui uscivano dei fogli e tra questi ne notai uno molto colorato. Lo presi con la massima cura e quello era una pubblicità per una serata gay di un locale della zona. Misi rapidamente il foglio al suo posto e un secondo dopo entra. "Ciao Luca, scusa avevo lasciato in sala professori il vostro libro. Allora vorrei vedere insieme te gli appunti così da farmi un idea di come avete svolto il programma fino ad oggi." Presi una sedia e la misi vicino alla cattedra dove era seduto e iniziammo a far scorre le pagine del mio quaderno e mi chiedeva delucidazioni nel mentre. Non so cosa mi prese ma ad un certo punto avvicinai la mia mano alle sue gambe sotto la cattedra e la adagia sulla coscia e con un movimento delicato arrivai quasi al suo membro. Mi guardò dritto negli occhi e mi disse " Non pensi sia un po' sconveniente mettere la mano li al tuo professore?" Io risposi "No non credo." Avevo perso il controllo e stavo rischiando grosso ma ero troppo eccitato per rendermene del tutto conto. Sempre guardandolo negli occhi portai avanti la mano e inizia a massaggiarli il cazzo. Si alzò e disse "Ok credo che devi smetterla" incurante slaccia la cintura e seppure manifestasse il suo disagio non mi fermò e inizia a segarlo. Avevo tra le mani uno spettacolo, era davvero grande più di quello che avevo immaginato, e subito divenne duro e inizia a baciare il glande...
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