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Enzo il nuotatore


di muchmore
27.12.2011    |    16.446    |    2 9.1
"Stremato mi butto sul letto, ma non ho il tempo di prendere fiato che si fionda sul mio cazzo, per pulirlo per bene..."
Ho conosciuto Enzo su un sito di incontri: un tipo diretto, che non voleva perdere tempo con msn, cam e roba simile. Voleva andare dritto al sodo.
Quel pomeriggio non avevo nulla da fare e, anche se non amo gli incontri al buio, decido di incontrarlo. Ci si vede in un bar vicino casa mia.
Non appena lo vedo, rimango senza parole: alto, capelli rasati, occhi azzurri da paura e un sorriso da togliere il fiato. Non parliamo del fisico che non aveva nulla da invidiare a un dio greco; delle spalle e un petto forgiati da anni di nuoto. Cominciamo a chiacchierare, parliamo del più e del meno, ma avrei voluto ben altro. Mi frenava solo la mia iniziale timidezza.
Dopo un po’, visto il freddo di febbraio, mi chiede di andare da lui. Arriviamo in Vespa e trovo una casa molto ben tenuta e curata. Mi offre da bere e, subito dopo, mi ritrovo attaccato alle sue labbra. Baciava da dio, ci dava dentro, non di quei bacetti melensi che pare di salutare una suora.
Perdiamo ogni freno e le nostre mani cominciano a esplorare i rispettivi corpi con carezze decise, quasi animalesche. Facciamo volare i vestiti e, in men che non si dica, mi ritrovo davanti una statua disegnata da Fidia in persona. Bello, sexy e definito, ma non di quei fisici gonfi da palestra, ma un corpo modellato da anni di nuoto. Non posso fare a meno di notare quello che aveva in mezzo alle gambe: un pisello degno di tutta la cornice!! Ci buttiamo sul letto e comincia di nuovo a baciarmi con foga, carezzandomi il petto ricoperto di peli neri e dedicandosi al mio collo e ai miei capezzoli. Mi sentivo in paradiso.
Decido di darmi da fare anche io, salgo su di lui e ricambio il trattamento facendolo gemere fino all’inverosimile. Si gira di spalle e mi chiede un massaggio e io inizio a dedicarmi ai suoi muscoli, ricordando alcuni trucchi, che un mio amante massaggiatore mi aveva insegnato tempo fa. Lui è letteralmente in estasi. Gemendo mi dice:
"Non smettere, questo massaggio è meglio di una scopata! ".
Solitamente, dopo un massaggio si è più rilassati, ma lui è più infoiato di prima e riprende a baciarmi con una tale passione che ho riportato i segni per due giorni sulle labbra. Ricomincia a leccarmi tutto e poi scende giù fino al mio cazzo, lo afferra e lo fa sparire dentro la sua bocca. Comincia così un pompino da urlo, che è durato per molto tempo.
A un tratto stacca la bocca dal mio pisello, afferra entrambe le mie gambe, le solleva in maniera decisa e, prima che io lo capisca, si dedica al mio culo. Non ho mai provato una sensazione così forte, un piacere indescrivibile. Per diversi minuti mi fa apprezzare la sua lingua, quando mi sussurra “Scopami in bocca”, non me lo faccio ripetere due volte, lo faccio distendere e salgo su di lui, gli metto il cazzo in bocca e inizio a stantuffare come fosse il suo culo.
Lui intanto afferra le mie natiche con una presa da Maciste e spinge la mia asta fin dentro la sua gola, non vuole mollare la presa. La faccenda continua tra i miei gemiti animaleschi e i suoi strozzati dal mio uccello. Dopo un po’ gli dico che sto per venire e lui afferra in maniera più salda i miei glutei, facendo aderire il mio pube alla sua faccia. Vuole ingoiare tutto e non ne spreca neanche una goccia.
Stremato mi butto sul letto, ma non ho il tempo di prendere fiato che si fionda sul mio cazzo, per pulirlo per bene.
"Guarda che a m non piace venire solo una volta! Sei pronto per il bis?", dico io. Il suo sorriso complice vale più di mille parole.
“Cosa aspetti? Sbattimelo dentro!”.
Mi infilo un preservativo e sento lui che mi supplica: “Inculami, inculami, inculami senza dolcezza!”. Senza alcuna esitazione, entro in lui con un solo colpo. Il suo gemito cavernoso riempie la stanza.
Passa poco che ricomincia a incitarmi come un ossesso e la cavalcata prosegue, tra parole forti e sculaccioni su quel culo di marmo.
Cambiamo non so quante posizioni e alla fine viene mentre lo sego. Sento quell’arnese duro e grosso cominciare a pulsare come avesse una vita propria e fiotti caldi di sperma schizzano, ma appena senta la mia mano davanti alla sua cappella rimane stupito, non sa cosa voglio fare. Ho raccolto il suo sperma e glielo porto alla bocca, impiastricciandogli la faccia. Lui lecca con voracità e la sua lingua tra le mie dita mi fa esplodere.
Rimaniamo accasciati senza dire niente, stremati da due ore di sesso passionale e deciso.
Non l’ho più rivisto, poco dopo lui si è trasferito, ma due giorni fa ho trovato un suo sms per gli auguri di Natale.
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