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Gay & Bisex

Ero sua...completamente 2


di gioioso64
25.09.2013    |    6.750    |    0 5.9
"Se fosse stato mai capace di tanto con me ma- stranamente- non rispose..."
Ero sua …completamente 2


Ricevemmo l’invito di Gian per una cenetta con sorpresa e in macchina con noi venne anche Miki : viaggiavamo parlando un po’ di tutto, finimmo per parlare di sesso e a Miki si intristirono di colpo gli occhi: chiedemmo cosa ci fosse. Ci spiegò la difficile situazione in cui si trovava e ci raccontò: una settimana prima aveva avuto un esame e con un suo amico aveva deciso di festeggiare il buon esito bevendo una bottiglia (in casa di Miki sapeva però che Gian era molto geloso).
Stavano festeggiando quando alla porta bussò Gian: fu il suo amico ad aprire la porta e Miki notò subito l’espressione contrariata di Gian.
Gli presentò il suo amico dicendo che era un compagno di corso ma Gian liquidò quest’ultimo con poche parole di circostanza. Uscito l’amico iniziò una scenata di gelosia com’era solito fare- urla, sopramobili rotti e schiaffi- perché Gian era parecchio violento.Miki raccontava ma intervenni io dicendogli:”Mandalo affanculo e lascialo ”.Rispose:” E’ una parola, ne sono innamorato ed è più forte di me ma non riesco a stare senza di lui!”.In quel momento arrivammo e Miki si asciugò le lacrime: Gian gli diede un bacio piuttosto freddo, salutò me e S. con un bel bacio ed entrammo in casa sua. Per l’aperitivo sedemmo in soggiorno: Gian fece sedere Miki sulle sue gambe e mentre sorseggiavamo il cocktail tirò uno schiaffone a Miki dicendoci:”Lo sapete cosa ha fatto questo deficiente? Si è portato il suo amico a casa e li ho sorpresi mentre festeggiavano.
Chissà come avevano” festeggiato” prima che li sorprendessi!!!”.

Miki ripetè quanto raccontato a noi ma Gian non sentiva ragioni e gli disse:
“ Se vuoi che ti perdoni devi umiliarti davanti a loro, sono io il Signore della coppia e stufo di lasciar perdere sempre: adesso ti inginocchi nella vasca da bagno e noi tre ti pisciamo in bocca; so che ti piace quando ti piscio in bocca io ma stavolta siamo in tre a “punirti”.E ti va anche bene che non ho chiamato qualche barbone a pisciare”.S., io e Gian iniziammo ad urinare e Miki piangeva mentre beveva. Io guardavo S. e volevo smettere ma, mentre Gian ricevette una telefonata, il mio Lui mi diceva:”Continua cara perché lo vedo molto arrabbiato”. Finita la punizione Gian non lasciò che Miki si lavasse ma lo punì ancora lasciandolo in ginocchio in vasca per una mezzoretta buona. Poi gli fece una doccia:
con una spugna abrasiva intrisa di pasta lavamani gli lavò la faccia, il petto e i genitali procurandogli delle vistose piaghe sanguinanti.Miki si unì al tavolo che avevamo quasi finito di mangiare ma Gian non lo degnò di uno sguardo. Senza guardarlo gli ordinò di prenderglielo in bocca: (accidenti, non lo avevo mai visto così e non lo credevo capace di tanto) Miki in ginocchio e in lacrime iniziò a succhiarglielo.
“Succhia stronzetto, succhia che godo, godo, godoooo….”una sborrata mondiale sul viso, tra i capelli, sul collo e Gian che prontamente spalmò sulla schiena . Lo fece alzare e dopo avegli tirato quattro pugni sulle spalle e due sul viso gli ordinò di uscire da casa sua dicendo che era troppo incazzato per scopare e altre puttanate.
Io e S.- testimoni involontari di tanta ferocia- con una scusa tornammo a casa e demmo un passaggio a Miki (poverino, era distrutto) vidi dove abitava e gli promisi che il giorno dopo sarei andato a trovarlo per vedere come stava.
Tornammo a casa e S. mi disse che l’indomani sarebbe partito per un lavoro che conoscevo e sarebbe rimasto fuori casa per due giorni (era successo altre volte): facemmo l’amore per tre ore, il sapere di stare lontani ci faceva essere ancora più passionali, fu bellissimo e prima di addormentarci parlammo della serata e del comportamento di Gian: io ero esterrefatto da quanto visto e chiesi a S. se fosse stato mai capace di tanto con me ma- stranamente- non rispose.Mi disse solo:” Se me lo chiedessi” Io:”Mai e poi mai perché c’è qualcuno che chiede un simile trattamento?”
Mi balenò in testa che forse Miki avesse gradito quanto fatto da Gian ma mi dissi che le lacrime erano vere e la disperazione anche.
Il giorno successivo andai a casa di Miki, suonai e al citofono mi disse di salire; portai un dolce di gelato e appena entrato in casa sentii la sua voce uscire dal bagno: mi chiedeva di entrare, si stava spalmando la pomata sulle spalle, sulle braccia, sulle mani e mi chiese di spalmargliene un po’ sulla schiena ‘chè era tutto indolenzito. Spalmando la pomata sulla schiena arrivai vicino al culo e mi chiese di metterne anche li ‘chè era fresca e rilassante. Gli chiesi se gli faceva male anche il buco del culo :” E’ l’unico posto che non mi duole”. E glielo guardai: un buco meraviglioso, senza peli, roseo e largo. Mi chiese:”Ti piace?” Bellissimo“risposi.
“Lo vuoi?”Non potevo farlo, non me la sentivo e glielo dissi ma rispose:” Sei innamorato e sono contento per te ma lo stai perdendo, stai perdendo di vista il tuo uomo. Ti ha detto che rimaneva fuori casa per un lavoro in realtà è andato con Gian nella sua casa di montagna per tre giorni”.In quel momento squllò il telefonino di Miki: era Gian che ordinava di non dire niente perché me l’avrebbe detto S.. Accidenti era vero! Era in montagna con Gian! Rimasi inebetito e lui se ne accorse:
” Lo abbiamo già fatto ma ti chiedo di farlo ancora. Me lo prendi in bocca?”Ero confuso, sapere che il mio lui stesse scopando con il suo amico-e non con me- mi faceva imbestiare ma “giustificava” quello che stavo per fare. Quindi mi spogliai e incominciai a baciarlo, leccarlo, succhiarlo e lui faceva lo stesso con me: era molto bravo sicuramente Gian gli aveva insegnato tante cose belle (come S. ne aveva insegnate a me).
Quello stronzo di S. mi aveva imbrogliato anche se tra noi due non era successo nulla, non c’era alcuna dinamica che giustificasse la sua bugia. Gliela avrei fatta pagare ma non con la violenza bensì l’avrei ripagato con la stessa moneta. Mi buttai su Miki ed incominciai a farlo mio con la nostra posa d’amore :lo stesi a pancia sotto,lui si allargò le chiappe mettendo a nudo il suo buco del culo e io m’inginocchiai dietro di lui affondando la lingua che entrava dentro. Scavai per alcuni minuti e trovai il suo sapore: posso dire che gliela stavo togliendo io dal buco e tutto ciò non faceva altro che aumentare la mia eccitazione;
lo misi a quattro zampe e lo penetrai con forza, gli stavo facendo male(era già indolenzito per conto suo) e mi scusai tante volte allora glielo presi in bocca fino a quando venne con lunghi fiotti che bevvi con soddisfazione.
Finimmo la serata con una bottiglia di bianco fresco e il gelato portato da me; quando la bottiglia era vuota Miki mi disse:” Guarda cosa voleva lui”: mise la bottiglia sul pavimento e ci si sedette sopra fino a farla (quasi) sparire dentro al culo.
Vederlo fare così mi eccitò,lo abbracciai e lo strinsi forte per dargli calore, quel calore che (forse) Gian non gli aveva dato mai e lo accarezzai .
Ma S. mi mancava,quindi abbracciai forte Miki e divenni molto triste,lui cercò di consolarmi chiedendomi di fare una doccia insieme per darmi alcuni momenti di tenerezza. Entrati in doccia inziò a baciarmi, leccarmi, a succhiare il mio cazzo fino a quando non esplosi in un orgasmo violentissimo che mi fece tremare le gambe. Dopo averlo baciato ancora tante volte tornai a casa, ero solo come al solito e con una voglia di cazzo come era successo poche volte quindi aprìì l’armadio e presi la valigetta che mi aveva regalato quel coglione che conteneva un mini sexi shop: prolunghe, palline anali, plug, falli di cinque misure e mi soddisfai così.
Già dal giorno dopo accusai il colpo, non ridevo , non uscivo , piangevo all’improvviso (mi è successo), non mi andava di fare niente ma al piano sotto il mio venne ad abitare un nuovo inquilino: un bel ragazzo universitario di circa 25 anni moro mediterraneo, alto quanto me (1.75) e con qualche atteggiamento femminile (ma questo lo capiscono meglio o solo gli” addetti ai lavori”). Iniziò il trasloco il mattino di sabato e gli dissi che se avesse gradito pranzare avrebbe potuto farlo a casa mia visto che era tutto indaffarato: ci accordammo per il pranzo alle ore 13.30 ma non vidi alcunchè che potesse lasciarmi almeno provarci (sono piuttosto timido con chi non conosco).
Nel pomeriggio gli diedi una mano a portare gli ultimi scatoloni ( portati in casa venivano aperti per vedere dove metterli)e proprio l’ultimo che portai venne aperto da me e vi trovai biancheria femminile, scarpe da donna e quant’altro. Lui era nell’altra stanza e lo chiamai per chiedergli dove riporre quello “strano” scatolone. Era forse delle sua ragazza? Lui inizialmente tergiversò poi mi rivelò che per potersi pagare le spese ogni tanto si vestiva e si vendeva a qualche cliente generoso( il tutto nella massima sicurezza) e mi chiese se ero insofferente a tutto ciò:” Assolutamente no, anche a me piace travestirmi ogni tanto” risposi. Ma mentre io andavo a letto preferibilmente con cazzi di mezza età a lui piacevano i cazzi mosci degli anziani che riusciva a risvegliare dopo lunghe pause (da come mi raccontava ci sapeva fare, eccome) e i clienti entusiasti gli davano volentieri delle mance molto cospicue. Non riuscìì a trovare il modo per portarmelo a letto quindi lasciai che il tempo giocasse a mio favore. Una settimana dopo,finita la doccia, notai che il pelo che normalmente toglievo il venerdì già era cresciuto ma non riuscivo a toglierlo completamente( avevo male ad una spalla):suonai alla porta e mi aprì. Mi scusai del disturbo e gli chiesi se avesse problemi a depilarmi.”Tutt’altro ora siamo amici e se non ci aiutiamo tra di noi…” rispose allora gli porsi il Beauty con l’occorrente per depilarmi e fu bravissimo perché vedendomi tutto nudo volle provare a sentire il mio sapore e fu meraviglioso.
Sentire la sua lingua che mi “assaporava”era bello, davvero e lo faceva con passione. Gli chiesi di più ma mi disse di non bramare per gli uomini, lo faceva solo per soldi. Aggiunse però che se avessi avuto bisogno di lui in qualsiasi momento era disponibile e io pensai che depila oggi depila domani chissà….
Così ogni venerdì sera alle 18.30 lui scopriva il mio corpo, mi lavava e mi depilava aggiungendo a fine lavoro un bacio sulla bocca ma nulla di più.
Da allora qualche avventura, mi ha scopato qualche cazzo (più o meno grande), ho scopato culi (ne ho trovato anche vergini) ma non ho più trovato nemmeno l’ombra di quell’entusiasmo, quella voglia, quel trasporto di quando ero con Lui.
La settimana scorsa mentre camminavo per strada, si è parato davanti a me un omone :”Ciao, ti ricordi di me?”Si chiamava Alex e (dice) mi ha visto una sera a casa di Fal (un tale che conoscevo e con cui ho avuto un paio d’incontri….di sesso) il quale viveva da solo in un rustico (un vecchio castello ristrutturato) molto grande dove quasi tutti i sabato sera faceva feste a tema (autorizzate e non).
Ad una di queste feste ho partecipato: era l’8 Marzo, la festa della donna (eravamo maschi travestiti ma anche alcune coppie di donne ) e non c’era storia: nessuno dei travestiti” per una sera” era e si sentiva donna come me. Con un completino composto da seno finto, reggiseno,tacchi a spillo, brasiliane e un tubino nero attillato ho fatto girare la testa a parecchi uomini in coppia scatenando invidie e gelosie (c’erano anche i loro “compagni”).
Ho ricevuto proposte di “lavoro” liquidate in un baleno: ho ricevuto “richieste”di tutti i tipi (un anziano era disposto a darmi tutta la sua pensione per un pompino,da non credere) poi tre ragazzi di circa 25 anni (che sapevo essere ricchi, molto ricchi) che chiedevano di essere scopati insieme.
Quella sera venni avvicinato da un tizio che mi chiamò per nome:ciò mi preoccupò non poco, nessuno lo sapeva, per tutti ero Samantha,mi chiese se potevamo parlare: ci appartammo in un privè e Oscar(una specie di guardia del corpo vestita di nero con l’auricolare) mi chiese di uscire dalla festa anche solo una decina di minuti ‘chè qualcuno desiderava vedermi.
Uscìì ed incontrai S. (erano tre mesi che non lo vedevo): rimase sorpreso nel vedermi così bella (per l’occasione mi ero truccata benissimo,indossavo una parrucca con riccioli neri che la mia amica Tania aveva agghindato con nastrini rossi e strass e un trucco piuttosto marcato) gli chiesi:”Cosa vuoi? Non ti basta avermi fatto piangere tutte le lacrime che avevo? Ti presenti qui in una festa e cosa vuoi ancora da me?” Non rispose (non era il caso)mi disse solo:”Complimenti sei molto bella, fa davvero piacere vedere come sei rimasta donna anche dopo essere stata insieme a me che sono da buttare via, come sono stato capace di buttare via la nostra storia. Perdonami se puoi io ti aspetto”.
E se ne andò , così all’improvviso come era apparso (certamente non tornai da lui ma rivederlo mi aveva fatto sussultare il cuore) quindi rientrai trovando una scusa per l’assenza , Fal mi disse che se desideravo bere qualcosa c’era chi me lo offriva e mi indicò il tavolino: erano Gian ed Exes (cazzo, tutti stasera?)che facevano segno di avvicinarmi.
Camuffai la voce (mi riesce molto bene) e con fare da vera “entraineuse” mi avvicinai a loro (incredibile ma non mi avevano riconosciuto, mi avevano scopato ma non riconosciuto!) e chiesi i loro nomi: Gian disse di chiamarsi Dixie ed Exes di chiamarsi Sal (tutti gli altri partecipanti alla festa avevano gli occhi su di me).
Chiesi il perché fossero da soli: mi risposero che avevano lasciato le mogli in vacanza ( erano celibi) e che volevano provare qualcosa di “diverso”.
“Diverso dal solito?”chiesi, e loro:”Sì sai, non ne possiamo più di donne; dai facci provare con te”( che stronzi!!!).” La mia prestazione costa cara” dissi ed Exes che di soldi ne ha rispose:” Non c’è problema quanto?”.”Non voglio i vostri soldi, a voi due non mi venderei mai”.
Com’era nel fare da fanfarone Gian disse:” Ehi bello, chi ti credi di essere? Sappi che ne abbiamo a frotte di puttanelle come te, possiamo soddisfarti e pagarti come fossi una volgare sgualdrinella, finocchietto del cazzo!”
Mi innervosii, mi girai verso un tavolino in cui sedevano i miei amici (i buttafuori)e dissi a voce piuttosto alta:”Mi hanno insultata, vorrebbero scoparmi gratis e hanno detto che mi aspettano fuori”.Mi avvicinai ai quattro ragazzoni e mormorai:” Li conosco ma non sanno che sono io, spaventateli un po’ ma non fate loro del male”. Uno dei quattro, il più grosso, mi chiese un bacio (sulla bocca) per caricarsi, glielo diedi, e come una furia si avventò sui due che rimasero a bocca aperta. Subito intervenni:”Lasciateli stare, fateli tornare a casa dalle “mogliettine” che sono sicura essere delle brave donnine che subiscono in silenzio soprusi, prepotenze, angherie, raggiri e brutalità come Miki che riesce ad amarti comunque, stronzo! “
Gian sbiancò: a questo punto si chiesero come facessi a sapere ma non fiatarono ed uscirono dalla festa. Mi sedetti vicino ai quattro e mi feci toccare il culo, mi feci toccare il cazzo e uno me lo mise in bocca; succhiai un poco quando sentii il suo cazzo montare: stava per sborrare e subito lo feci uscire( appena in tempo!) Lo ripresi dicendogli:”Che cazzo fai? Vuoi anche venirmi in bocca?” Il giovanotto grande e grosso, inesperto, mi chiese scusa in mille maniere e che non mi sarei dovuta preoccupare in quanto era sanissimo.
Verso le 5 la festa ebbe il suo termine, mi feci riaccompagnare a casa da Fal che certamente s’aspettava che lo invitassi a casa(magari per scopare), lo ringraziai con un bacio sulle guance e salìì in casa.Non mi sentivo a posto ( il fatto che Lui mi avesse vista così divertita ad una festa non mi andava giù)quindi mi struccai e mi feci un bagno di mezzora (il giorno dopo era sabato quindi non lavoravo) andai a letto alle 7.30 ma ero stranamente “ansioso”: non riuscivo a pensare ad altro,ero agitato e….accidenti pensavo a Lui. Lo avevo rivisto bellissimo, in forma, aveva ancora quello straordinario profumo ed io …io…lo amavo ancora, sì ne ero ancora innamorato. Guardai il telefonino che mi aveva regalato per telefonargli ma non ne ebbi il coraggio. Poi non volevo essere io a chiamarlo, lui era stato stronzo a lasciarmi però aveva detto di aspettarmi quindi il messaggio era chiaro.
Mentre pensavo sul da farsi… uno squillo…due squlli….era Lui…gli rispondo…no…aspettiamo un po’. Risposi:”Ciao amore mio, aspetta mi vesto ed arrivo!”Arrivai a casa sua in cinque minuti, mi aprì la porta e iniziammo a baciarci e quel bacio dura da allora. Siamo sempre innamoratissimi, sempre con tanta voglia di noi, anche adesso che sono qui a truccarmi davanti allo specchio (abbiamo finito di fare la doccia assieme…come sempre!) perché invitati dai suoi amici ad un altro Sperma Party dove sfoggerò la mia nuova catsuit. Vi farò sapere…..(continua)
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