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Giacomino - Capitolo 3, sorpresa!


di Caster83
09.01.2018    |    12.178    |    4 9.6
"Con l'altra mano mi premeva la testa, appena mollai la presa con una mano per prendergli le palle lui fece forza e me lo fece scivolare in bocca..."
Tornato a casa passai il pomeriggio in uno stato di perenne eccitazione, continuavo a pensare a ciò che era successo in mattinata in sagrestia e la sera prima dal dottore, morivo dalla voglia di masturbarmi ma mi trattenni, sapevo che a breve sarei stato soddisfatto.
Mi feci una doccia e mi preparai già nel pomeriggio, impaziente, quando sulla scrivania non vidi le chiavi dello scooter.
-Vito hai preso tu le chiavi? Devo scendere in paese! Chiesi a mio fratello chiamandolo dalla mia camera.
-Si, le ho io! Mi rispose dalla sua stanza.
Entrai per prenderle e lui era in piedi di spalle che si asciugava i capelli con il cappuccio dell'accappatoio.
-Però mi serve lo scooter, Mi vedo con degli amici in centro, poi ho l'allenamento di calcio e mamma e papà non possono accompagnarmi.
Disse questo voltandosi verso di me e rivelando il suo corpo nudo, esposto dall'accappatoio aperto.
Non potei fare a meno di fissarlo, percorrendo il torso definito, ricoperto da una diffusa peluria nera che dai pettorali si allargava e scendeva in una striscia scura lungo gli addominali, girando a spirale intorno all'ombelico e di nuovo giù fino a riaprirsi sull'inguine in un folto ciuffo messo ancora più in evidenza dalla linea a V degli addominali obliqui e che coronava un pene di dimensioni notevoli nonostante fosse a riposo: un lungo fusto percorso da vene e la cappella coperta dal prepuzio; dietro di esso due grossi testicoli dondolavano mentre parlava.
Non avevo mai guardato mio fratello come se fosse un uomo, anni di calcio lo avevano scolpito e a diciotto anni si presentava come un giovane uomo.
Si tolse l'accappatoio e si voltò per prendere le mutande dal cassetto, si piegò per infilarle e indugiai ancora con lo sguardo sul suo corpo: le cosce tornite, velate di peluria, i glutei perfetti, sodi e alti, la muscolatura della schiena, le spalle larghe e i muscoli delle braccia. L'immagine durò un istante e mi affrettai a scacciare questi pensieri prima di venir tradito dal mio pacco, che sentivo gonfiarsi nel pantalone della tuta, lui non si accorse di niente e continuò a parlare:
-Che devi fare in paese?
-Ho scordato un libro che sto leggendo dal dottore ieri.
Farfugliai in fretta, dicendo la prima storia che mi venisse in mente.
-Se non ti scoccia scendere prima andiamo insieme, ti fai un giro poi ti passo a prendere alle otto, quando finisco a calcio.
-Va bene, andrò in libreria e passerò il tempo.
Viaggiammo in due sullo scooter, durante il tragitto gli cingevo l'addome con le braccia sforzandomi di non pensare ai muscoli duri che sentivo attraverso la sua maglietta.
Mi lasciò in centro e feci passare il pomeriggio, arrivate le sette, l'orario di chiusura, andai da Giorgio. Entrai dal retro nello studio medico, lo trovai che leggeva sul divano della sala d'attesa.
-Sapevo saresti venuto, da come ti è piaciuto ieri si capiva che ne avresti voluto ancora. Su, spogliati, voglio godermi la vista di quel culetto rosa, oggi facciamo le cose con calma.
Mi tolsi velocemente la maglietta e mi sedetti sulle sue gambe, lui faceva scorrere le sue mani su di me, il suo pacco duro, chiuso nei pantaloni premeva sotto il mio culetto.
-Ti sei masturbato stamattina pensando a ieri?
Mi chiese.
-No, a dire il vero ero turbato, sono andato a confessarmi ma il prete mi ha tranquillizzato a proposito...
-Non sarai andato da Don Marco!? Scommetto che quel porco si è approfittato della situazione! Non saresti il primo che il prete ha fatto divertire in sagrestia! Ahahah, che troietta, neanche il tempo di farti sverginare e già ne hai trovato un altro! Raccontami, che avete fatto?
Non mi aspettavo che capisse tutto subito, imbarazzato raccontai di come, inginocchiato lo avessi fatto venire con la bocca.
-Beh, che ne dici di fare un confronto col mio adesso?
Mi accucciolai sul divano affianco a lui e cominciai a tastargli il pacco, la stoffa dei pantaloni era tesissima ed una volta abbassata la zip apparve il bozzo gonfio delle mutande. Presi a strisciarci contro la faccia, sentivo il suo grosso membro vibrare. Lui si slacciò la cintura e mi aiutò a sfilargli i pantaloni. Abbassato l'elastico degli slip, il pene eretto mi colpì in viso, lui lo afferrò alla base e cominciò ad usarlo per colpirmi le guance. Aveva un profumo intenso, mi presi un secondo per osservarlo: era più grosso di quanto avessi immaginato, la cappella era più affusolata di quella del parroco ma il fusto era senza dubbio più largo e soprattutto le vene che lo percorrevano gli davano un aspetto nodoso. Lo afferrai con entrambe le mani e cominciai a leccare il glande.
-Oh siii, bravissimo!
La mano di Giorgio percorrevano il mio corpo, scese sulle natiche e cominciò a palparmi con gusto il sedere per poi arrivare a stuzzicarmi il buchetto e a violarlo con le sue dita tozze. Con l'altra mano mi premeva la testa, appena mollai la presa con una mano per prendergli le palle lui fece forza e me lo fece scivolare in bocca. Mi fece togliere l'altra mano e prese a fottermi la faccia. Il desidero feroce che aveva si manifestava nella foga con la quale mi faceva scivolare la sua mazza dentro e fuori dalla mia gola, mi dava appena il tempo di riprendere fiato che già me l'aveva affondata di nuovo dentro. Ero eccitatissimo, il pisello mi tirava da matti nelle mutande, proprio quando credevo che lui stesse per venire, mi tirò su per i capelli, lo fissai con la faccia stravolte dalla lussuria: avevo i lati della bocca e il mento ricoperti di bava, gli occhi rossi e le fuance rigate dalle lacrime per lo sforzo.
-Hai una bocca perfetta ed hai fatto un ottimo lavoro ma adesso sfilati i pantaloni e siediti sopra di me, voglio guardarti mentre ti vengo dentro.
Feci come aveva detto, finimmo di spogliarci e mi sedetti su di lui, facendomi scivolare il suo grosso cazzo, abbondantemente lubrificato dalla sua saliva, dentro di me, impalandomi da solo. Cominciai a muovermi lungo l'asta, facendomela scivolare dentro e fuori e venendo scosso da violente ondate di piacere. Mi strinse a se, prendendo il controllo del ritmo con violenti colpi di bacino e mi mise la lingua in bocca, baciandomi furiosamente.
-Voltati ora. Mi disse e rapidamente mi sfilai e mi risedetti su di lui dandogli le spalle. Lui portò il bacino in avanti e mi fece stendere su di lui, continuava a darmi colpi mentre col sedere assecondavo il ritmo. Giorgio con una mano mi masturbava mentre con l'altra mi fece voltare la testa per riprendere a baciarmi.
Ero in estasi, godevo ad ogni spinta e la sua mano sul mio penemi faceva impazzire.
-COSA CAZZO STATE FACENDO!!!
Ci bloccammo paralizzati dallo spavento: mio fratello Vito con gli occhi spalancati ci guardava. Io completmente nudo ed esposto, impalato sul cazzo del nostro amico di famiglia, la sua mano che mi stringeva il cazzo.
-Che ci fai qui? Chiesi senza rendermi conto della stupidità domanda.
-Abbiamo finito prima l'allenamento, l'allenatore aveva un impegno. Ma che sto dicendo?! Sei Frocio!? E ti piace, ti ho visto come lo prendevi con gusto! E tu Giorgio, come ti viene in mente!
-A mia discolpa posso solo dire che ha un culo di burro e una bocca da favola. Rispose il dottore.
Mi girai verso di lui: -Giorgio ma che dici!?! È un casino!
-No, guarda...
Voltatomi vidi mio fratello che lasciato cadere il borsone si sfilava la divisa della squadra e si avvicinava verso di me con indosso solo i calzettoni e le scarpette da calcio ed un'erezione mastodontica, degna dei film porno.
Non feci in tempo a rimanere a bocca aperta che salì con un piede sul divano e ci infilò il cazzo prima che potessi realizzare; sotto di me il dottore aveva ripreso a sbattermi.
-È bravo il tuo fratellino? Chiese il dottore mentre con la mano spingeva la mia testa avanti e dietro lungo la mazza di Vito.
-È un bocchinaro nato, se avessi saputo prima quanto è porco glielo avrei dato volentieri
-Aspetta di provare il culo!
Solo all'idea Vito diede due colpi profondi e cominciò a sborrarmi in bocca; Giorgio aumentò il ritmo e con una serie di colpi decisi esplodemmo in un violento orgasmo, lui dentro di me e io mi schizzai dappertutto.
Restammo qualche minuto immobili, esausti da tanto godimento. Entrambi raccoglievano con le dita la sborra che avevo addosso e me la facevano leccare.
-Beh Vito, sei ancora arrabbiato? chiese il dottore
-No, credo che la faccenda abbia più lati positivi che altro e Giacomino mi sembra molto contento e soddisfatto!
Ci ricomponemmo, uscendo chiesi al dottore scherzando se avessi superato gli orali:
-Cum laude Giacomino! Sei stato bravissimo, ci divertiremo un sacco io e te!
Ci salutammo e uscimmo.
Io e mio fratello ci mettemmo in sella al motorino per tornare a casa; stavolta invece che ai fianchi mi aggrappai saldamente al suo pacco.
Lui si voltò -Che troietta, non te lo farò mai mancare- Mi disse, mi fece l'occhiolino e azionato l'avviamento, partimmo verso casa.
---> Continua
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