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Gay & Bisex

I COINQUILINI - 6


di Pool11
04.09.2022    |    1.151    |    3 9.0
"Continua a chiedere di te, dice che sei solo suo, che nessuno ti deve scopare..."
Ormai sono 6 mesi che i miei coinquilini Riccardo e Lorenzo mi hanno fatto diventare una troia: non solo la loro, ma di chiunque vogliano. Amici, colleghi, estranei, padri, amici, mariti, basta che paghino e si divertano a umiliarmi.
Ultimamente è un periodo molto tranquillo: Lorenzo è via per lavoro e non tornerà prima di tre settimane. Con questa scusa, la fidanzata di Riccardo è in pianta stabile a casa nostra, quindi nemmeno lui ha molto margine di manovra con me, a parte l'ormai consueto pompino in bagno prima di uscire per andare al lavoro.

Durante una di queste routine del mattino, Riccardo ha voluto parlarmi.
'Senti, forse è meglio che ti dica una cosa, che ti metta in guardia.'
'In che senso?'
'Allora, non ti spaventare.. Ti ricordi l'inserviente della mia università?'
'Sì che me lo ricordo.'
'Ecco, diciamo che si è preso una fissa per te.'
'Cosa intendi?'
'Be' da quando ti ha usato, non mi lascia più tranquillo. Continua a chiedere di te, dice che sei solo suo, che nessuno ti deve scopare... E vuole averti tutto per sè.'
Rabbrividisco. 'Cazzo, Riccardo, te lo avevo detto che è un pazzo!'
'Sì, mi sembrava un po' strano, ma non avevo idea fino a questo punto. Mi ferma nei corridoi, mi lascia bigliettini sulla scrivania. L'altra notte credo pure mi abbia seguito per vedere dove abitiamo.'
'Oh, cazzo! Ma come? E adesso?'
'Stai calmo, ho tutto sotto controllo. Oggi gli parlerò dopo il lavoro e metterò le cose in chiaro. Te lo dico solo perchè.. Sì, insomma, tu fai attenzione.'
Dovrei essere furibondo ma, in realtà, quel gesto protettivo da parte di Riccardo quasi mi emoziona..
'Grazie.'
Lui accenna un sorriso, ma poi torna subito nel suo personaggio. Mi afferra la testa e mi ficca in bocca il suo cazzo sporco di sborra.
'Dai pulisci, piccola, che faccio tardi.'

La giornata passa velocemente, da Riccardo nessuna notizia. Chissà se è un bene.
Entro in casa e lo trovo in cucina. Mi aspettava.
'Siediti, dobbiamo parlare.'
Mi allarmo e mi siedo ad ascoltare. Riccardo è molto scuro in viso.
'Allora, oggi l'ho affrontato a muso duro. Credo di aver risolto il problema, ma ha voluto un'ultima volta con te. Poi ti lascerà in pace.'
'Cosa?? Ma che gli hai detto?'
'Gli ho detto che io e te stiamo insieme e che è un nostro gioco, ma tu sei mio.'
A quelle parole, mi si smuove qualcosa dentro. Dovrei essere furioso con lui, ma questo è davvero un gesto protettivo che mi commuove, in parte mi piacerebbe davvero essere solo suo.
'E quindi che si fa?'
'Stasera a casa sua. Tutta la notte. A condizione che sia anche io. Ho già detto a Valentina che vado al compleanno di un collega.'
'Riccardo, non lo so...'
Mi prende dolcemente la mano. 'Non ti preoccupare, non permetterò che ti accada nulla che non vuoi.'
Sembra davvero spaventato anche lui, ma ancora di più lo è per me. Mi batte forte il cuore e non per la paura.
'Okay...'
'Bravo, piccolo. Usciamo per le 21.'
Mi accarezza la testa e mi dà un bacio a fior di labbra. Non era mai successo.

Alle 21 siamo in macchina. L'inserviente abita fuori città, in una villetta indipendente.
Parcheggiamo e suoniamo il campanello. La porta si apre e lui ci accoglie con un grande sorriso. 'Eccovi, finalmente! Che bello vedervi, entrate! Ecco la mia principessa...'
Con un braccio mi cinge in vita e mi stringe a sè. Riccardo si fa scuro in volto e prende l'iniziativa. 'Allora, che vuoi fare?'
'Intanto vi ho preparato qualcosa da bere, una mia specialità.' Ci porge due bicchieri, prende il suo e mima un cin cin. Io e Riccardo beviamo e ci accomodiamo sul divano.
'Rispondo a un messaggio e sono subito da voi.' L'inserviente va in un'altra stanza e ci lascia sul divano.
Riccardo inizia a strabuzzare gli occhi e a sfregarsi la fronte: qualcosa non va.
'Riccardo, tutto bene?'
'Sì, non lo so, ho un gran caldo...'
'Aspetta, ti prendo un po' d'acqua'
Mi alzo ma subito mi arriva uno schiaffo che mi fa cadere per terra. L'inserviente era tornato. Riccardo fa per alzarsi dal divano ma ricade subito, incapace di fare qualsiasi cosa.
'Stai buono lì, Riccardo, e fatti una bella dormita.'
Lui fa per dire qualcosa, ma chiude gli occhi. Cazzo, ora sono nella merda.
'Che cazzo gli hai fatto?' Urlo io.
L'inserviente mi si para sopra e mi sorride 'Tranquillo, è solo un po' di sonnifero. Dormirà per un po'. Se devo averti un'ultima volta, ti voglio tutta per me.'
Mi solleva da terra e mi carica su una spalla, il terrore non mi fa fare nulla.
Mi porta in camera e mi butta sul letto. Mi sale sopra a cavalcioni e inizia a spogliarmi.
'Oh mia bella principessa, ora sei tutta mia. Stanotte farò di tutto per ingravidarti, così Riccardo ti lascerà e tu starai solo con me.'

Prende delle corde e mi lega le mani alla spalliera del letto. E' molto più grosso e forte di me, quindi non serve che mi ribelli.
Mi lega anche i piedi. Sono a croce, sul suo letto e in suo potere.
Si piazza davanti a me e si spoglia completamente. 'Voglio goderti tutta!'
Le corde sono elastiche, per cui riesce ad alzarmi le gambe e a fiondarsi sul mio culo, che inizia a leccare e titillare con la punta della lingua.
'Mmmmmh, ecco la fighetta della mia piccolina, devo bere tutto per poi riempirla per bene!'
Sto godendo come una cagna.
'Ho letto che per essere sicuro di metterti incinta, devo inseminarti più volte, per questo ti ho voluta tutta la notte.'
Mi schiaccia con il suo peso e appoggia la cappella al mio buco lavato per bene dalla sua lingua. Mi infila la lingua in bocca e intanto entra dentro di me.
Scorre inesorabile e senza sosta fino alla radice, togliendomi il fiato.
Quando arriva alla base, mi guarda trionfante e inizia a fare su e giù.
'Eccolo il cazzo di papà, adesso apro bene la strada per la semina, uuuh come sei calda!'
La monta mi sta facendo godere, nonostante sia terrorizzato per essere legato sul letto di uno squilibrato che ha anche messo ko chi mi doveva difendere.
'Oooh brava, piccola, prendilo tutto, così...'
Le spinte diventano sempre più forti e devastanti fino a quando mi si pianta dentro e mi riempie del suo seme. Mi schiaccia la faccia con il suo petto.
'Ooooooooooh sssssìììììì! Brava, piccola, eccola tutta dentrooooo!'
Spinge ancora due o tre volte, poi esce dolcemente e mi mette un plug per tapparmi il buco.
Si alza e mi guarda soddisfatto.
'La prima semina è andata. Dopo facciamo la seconda. Intanto vado a sistemare il tuo ragazzo.'
Si alza ed esce, lasciando la porta aperta.
E' solo l'inizio...
- CONTINUA -
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