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Gay & Bisex

I COINQUILINI - 2


di Pool11
20.07.2022    |    11.483    |    11 8.9
"Sento sputare sul buco e una mano che mi apre le chiappe..."
Dopo quella sera, le dinamiche in casa nostra sono cambiate completamente: Lorenzo e Riccardo erano gli Alpha, io la preda al loro servizio. Facevano di tutto per abusare il più possibile di me senza ritegno, ma sempre mantenendo le apparenze, visto che con noi viveva anche la fidanzata di Riccardo, che fra i due era decisamente quello più scatenato. Bastava che lei andasse a farsi la doccia, che lui entrava come una furia in camera mia con il cazzo già in mano, mi afferrava per i capelli e mi scopava la bocca come un demonio: il suo unico intento era sborrare: zero preliminari, zero smancerie. Appena finiva, si faceva ripulire il cazzo e se lo rimetteva nei pantaloncini. Senza dire nulla, tornava in camera sua come se niente fosse. Mi sentivo davvero un oggetto e la cosa mi eccitava da morire.
Con Lorenzo, il discorso era diverso: non avendo fidanzate fra i piedi, veniva in camera mia ogni volta che ne aveva voglia. Entrava, mi afferrava per un braccio e diceva: 'Vieni, facciamo un bambino' e mi portava in camera sua. Lo eccitava da matti dirmi che voleva ingravidarmi. Io non avevo il permesso di parlare, solo di prendere il cazzo e la sborra.
All'inizio era anche quasi dolce. Poi, con il passare del tempo, è diventato sempre più autoritario e freddo fomentato, credo, anche da Riccardo.
Così sono cresciute anche le umiliazioni.
Una sera, ero in camera mia e stavo guardando la tv. Sento suonare il campanello, Lorenzo va ad aprire: era il rider che gli aveva portato la cena. Dopo qualche minuto, li sento discutere a voce più alta, ma non faccio caso.
Poco dopo, vedo la porta di camera mia aprirsi: Lorenzo entra seguito dal rider. Un ragazzo molto giovane, avrà avuto massimo 20 anni. Scuro, capelli neri e ricci, molto magro. Oggettivamente brutto.
'To' guarda qua', dice Lorenzo. Mi prende per un braccio e mi sbatte sul letto a pancia in giù. Tenendomi fermo con un ginocchio sulla schiena, mi tira giù calzoncini e mutande, incurante delle mie proteste. Mi afferra le chiappe, le sculaccia forte un paio di volte e me le spalanca. Ho la faccia contro il muro, quindi non vedo che fa l'altro.
'Sì bel culo, ma a me non mi frega, non sono frocio'
'Allora non hai capito, questa è una vera e propria figa bollente' e intanto mi infilava dentro due dita per aprirmi ancora di più.
'Ma tu avevi detto bocchino.'
'Il bocchino è sicuro per la mancia, ma se mi offri la cena, puoi farti un giro su questa troia per 5 minuti'
Praticamente stavo saldando il conto di una cazzo di cena.
'No, voglio soldi. E poi devo fare altre consegne.'
'I soldi non ce li ho, quindi o ti riprendi la cena e te ne vai affanculo, o sborri in 5 minuti e te ne vai a fanculo uguale.' Lorenzo prende la mano dell'egiziano e la mette sulle mie chiappe: è fredda e callosa, da lavoratore.
L'egiziano inizia a strizzarmi le chiappe poi, sospirando, dice qualcosa nella sua lingua: aveva accettato.
Sento lo zaino cadere a terra e l'inconfondibile rumore di cintura che si slaccia e dei pantaloni che cadono. Lorenzo mi tiene ferme le braccia: è davanti a me. Non mi guarda, non mi parla. Niente.
Sento sputare sul buco e una mano che mi apre le chiappe. Entra lento, ma inesorabile. Sembra davvero enorme, il dolore è agghiacciante, ma no ho scelta che stare fermo e subire l'ennesima umiliazione: un ragazzino molto più piccolo di me e pure brutto, uno a cui non darei la minima confidenza, era entrato dentro di me con tutto il suo cazzo.
Sento le sue palle contro le mie, respiro e cerco di non pensare al dolore.
Mi afferra per i fianchi e inizia a scopare tipo coniglio: TUM TUM TUM TUM TUM!
Sono sconquassato dai suoi colpi fortissimi: ogni tanto sento che dice qualcosa nella sua lingua. Dal tono, credo siano insulti.
Lorenzo si gode la scena ridendo e scattando foto con il cellulare: il premio di consolazione per Riccardo.
I colpi sono inesorabili, ci sta prendendo davvero gusto.
'Hai ancora 1 minuto: oltre, paghi tu.'
'Vaffanculo, stronzo!' è la risposta dell'egiziano che mi strizza forte le chiappe e aumenta ancora di più il ritmo. La vista si annebbia e davvero non so come sentirmi: sottomesso? Umiliato? Felice? Non lo so.
Con un urlo beduino, si pianta tutto dentro di me e sento ogni singola goccia del suo sperma che mi invade le viscere: ora anche lui mi ha riempito.
Ancora due o tre colpi e si accascia sulla mia schiena: il suo respiro è forte e speziato. Quasi nauseante.
Qualche minuto di silenzio e poi parla Lorenzo: 'Okay adesso fuori. Questa la offri tu. Siamo a posto?'
'Sì. Porca puttana che troia!'
'Sì, adesso fuori dal cazzo, che ho fame.'
Mentre si riveste, il rider e Lorenzo parlano ancora tra di loro: io non esisto.
'Se ne voglio ancora?'
'Paghi e vediamo.'
'Quanto?'
'Sei simpatico. 5 € per 10 min. 10 € per 15 minuti.'
'Va bene, ho anche degli amici, posso portarli?'
'Senti, levati dal cazzo, adesso. Tieni il mio numero e scrivimi più tardi.'
Escono dalla mia stanza, l'egiziano torna al lavoro e Lorenzo si chiude in camera sua con la cena che io avevo pagato.
Ancora non sapevo che quello sarebbe stato il mio destino in quella casa.
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