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Il daddy insospettabile


di DannyNapo
11.02.2023    |    22.538    |    30 9.9
"Riprende a scoparmi con maggiore violenza e velocità..."
Tra le mie fantasie, c’è sempre stata quella di incontrare un bel daddy con il quale giocare e divertirsi. Questa specifica fantasia sono riuscito ad esaudirla circa un annetto fa.
Come scritto in altri racconti, ho sempre avuto la passione per la palestra. Una passione che, causa covid, ho dovuto interrompere per un periodo. Quando, però, la situazione si è un po' allentata decisi immediatamente di riprendere. C’era un piccolo problema purtroppo. La palestra dove andavo era troppo piccola e mal areata per riprendere con una situazione sanitaria ancora in stallo.
Fortuna volle che vicino a dove abito si è aperta una fantastica palestra h24. Colsi subito la palla al balzo e mi iscrissi in questa nuova struttura.
È decisamente più grande rispetto alla mia vecchia palestra e molto più attrezzata. C’è, ovviamente, molta più gente, ma la sala enorme permette di non creare mai la calca per gli attrezzi. Inoltre, essendo una palestra aperta anche di notte, ho imparato ad apprezzare l’allenamento notturno nel periodo estivo, in totale relax e solitudine.
Ed è proprio durante una di queste sessioni di allenamento notturno che ho conosciuto Andrea.
Un mercoledì di luglio, scendo per vedermi con degli amici e prendere qualcosa da bere. Le serate sono calde e afose quasi quanto le giornate, ma l’assenza del sole da un po' di sollievo.
Andiamo su un bellissimo bar sulla spiaggia e passiamo una normale serata tra amici, tra drink e birra. Ci salutiamo verso le 00:30 e decido di andare in palestra, immaginando di non trovare assolutamente nessuno.
Poso la macchina e salgo verso l’ingresso dove c’è un lettore di badge che permette l’apertura delle porte. Ad una rapida occhiata della sala, percorrendola mentre mi dirigo allo spogliatoio, non noto nessuno. Non c’è neanche l’inserviente che di sera pulisce sala e spogliatoio.
Mi spoglio e indosso il completino posando la borsa in un armadietto e ritorno in sala.
Mentre vado verso la postazione per le trazioni, noto un altro ragazzo impegnato alla pressa verticale. È non lo avevo mai visto prima.
È un bellissimo ragazzo con i capelli ricci castani lunghi che gli coprono tutto il collo; ha degli occhiali tondi con montatura blu (un po' stile Harry Potter) che non nascondono gli occhi scuri. Ha una canotta bianca molto ampia ai lati delle braccia ed un pantaloncino nero. Noto anche il braccio destro tutto tatuato.
Metto le cuffiette ed inizio a fare le mie trazioni. Tra una serie ed un'altra guardo un po' Instagram ed ogni tanto lancio delle occhiate al ragazzo. Noto che anche lui ricambia le mie occhiate, in particolar modo mi osserva mentre eseguo le trazioni.
Gli esercizi successivi che svolgo sono i rematori e gli stacchi, sempre alla stessa postazione per avere lo specchio davanti e potermi vedere mentre eseguo le serie.
Il ragazzo, invece, si alza dalla pressa verticale e si posiziona alla postazione di fianco alla mia per gli squat. Posso notare, ora che si è avvicinato, che ha un fisico davvero bello e proporzionato, ed un culo che sembra parlare.
Tra una serie ed un’altra noto che continua a guardarmi ed allora decido di fare una prima mossa. Approfittando del silenzio della sala, c’è musica in sottofondo ma per nulla disturbante, metto in pausa la playlist del telefono e, essendo tutti e due in pausa, dico “Pesante il leg day eh?”.
Lui si gira verso di me e mi risponde “Pesantissimo. Non immagini, però, quanto ami allenare le gambe”.
“Ti capisco benissimo perché anche a me piace tantissimo allenarle. Io sono Dan piacere”.
“Andrea piacere mio. Faccio un’altra serie che ho finito il recupero”.
“Si anche io riprendo”. Entrambi ci facciamo una serie dell’esercizio e, nella pausa di recupero, riprendiamo a parlare.
“È la prima volta che ti vedo in palestra. Sei nuovo?”, domanda ad Andrea.
“No in realtà io vengo la mattina presto di solito, solo che stamattina non sono riuscito a venire ed ho approfittato del fatto che fosse aperta anche a quest’ora”.
“Io ho trovato la mia pace venendo la notte qui ad allenarmi. Di giorno, a parte la troppa gente, ma fa troppo caldo. Invece ora c’è una temperatura perfetta”.
“Si hai ragione. A saperlo, avrei cominciato prima ad allenarmi la notte. Ma penso proprio che questo sarà il mio nuovo orario”.
Riprendiamo entrambi gli esercizi.
Durante la pausa, Andrea mi domanda “Abiti qua attorno? O ti fai un viaggio per venire qui in palestra?” mi sorride.
“Si abito qui attorno. Te anche?”.
“Abito nella stradina di fronte. Io si che faccio una trasferta per venire ad allenarmi” ride e rido insieme a lui.
È una persona molto alla mano e simpatica. Senza contare che è un gran bel ragazzo.
Tra un esercizio ed un altro ci conosciamo un po'. Lavora in un’azienda di consulenza a Napoli, è fidanzato ed ha una figlia.
Mentre parliamo, vengo colto da una strana sensazione e mi spunta nella mente una domanda che subito gli faccio “Ma quanti anni hai Andrea?”.
Lui mi guarda, sorride, e risponde “Ne ho 45”.
Io sgrano gli occhi. Non è possibile, sembra un mio coetaneo (28 anni).
Lui deve notare la mia incredulità e mi dice “Non li dimostro vero? Me lo dicono tutti. Due sono le cose: o la natura mi ha donato la giovinezza eterna oppure da un giorno all’altro diventerò un vecchio decrepito”, ride di gusto e questa risata fa cadere la mia incredulità e mi unisco alla sua risata.
“Guarda con il fisico che ti ritrovi, penso che non diventerai mai un vecchio decrepito”, gli rispondo con assoluta sincerità.
Lui mi ringrazia, avvicinandosi a me e poggiandomi la mano sinistra sulla spalla. In quel momento sento un brivido che mi percorre la schiena. Il cazzo inizia ad indurirsi ed il pantaloncino che uso non può certo nasconderlo.
Per evitare che Andrea possa notarlo mi giro e riprendo ad allenarmi. Troppo tardi però. Noto che Andrea abbassa velocemente lo sguardo verso il pantaloncino poi mi guarda negli occhi, sorride e mi fa un occhiolino.
Anche lui riprende ad allenarsi.
Come se nulla fosse successo riprendiamo, tra un esercizio ed un altro, a chiacchierare.
È davvero alla mano e, nonostante l’età, mi sembra una persona molto giovanile, al di là dell’aspetto fisico.
Entrambi finiamo l’allenamento ed andiamo negli spogliatoi per la doccia. Sono le 02:00 passate e la palestra continua ad essere totalmente vuota.
Gli armadietti in cui abbiamo posato borse e vestiti sono ai due lati dello spogliatoio. Ciò mi permette di guardare Andrea che si spoglia senza essere visto. L’impressione che avevo avuto è assolutamente corretta. Ha un fisico davvero bello, definito il giusto. Il culo è da favola, guardandolo mi viene voglia di schiaffeggiarlo.
Quando si gira per andare in doccia noto anche un cazzo niente male; anche se moscio, è doppio e lungo.
Andiamo insieme verso la doccia e ci mettiamo sotto soffioni uno di fronte all’altro. Ci bagnamo con i getti d’acqua, continuando a chiacchierare.
Mi giro verso il muro per prendere il bagno doccia, mostrando il culo ad Andrea. Quando mi giro, insaponandomi, noto che ha la mano sul cazzo e lo sta insaponando. Almeno così sembrava.
Si sta muovendo lungo l’asta del cazzo che, nel frattempo si sta indurendo a vista d’occhio. Quella visione non mi lascia indifferente ed anche il mio cazzo inizia ad indurirsi. Vado con entrambe le mani verso la mia asta ed inizio a segarmi, seguendo gli stessi movimenti di Andrea.
Ci guardiamo negli occhi mentre ci seghiamo sempre più forte.
Con la velocità di un fulmine, Andrea è sotto il mio stesso getto d’acqua. Mi guarda intensamente e mi ficca la lingua in bocca.
Ci baciamo con veemenza e passione. Le nostre lingue roteano nelle nostre bocche, quasi al ritmo della musica che, come in sala, è trasmessa anche negli spogliatoi.
I nostri corpi si strusciano l’uno sull’altro, con i nostri cazzi duri di mezzo.
Mentre ci baciamo, sento le mani di Andrea che mi stringono il culo mentre le mie stringono il suo. Ma non mi limito solamente a stringerlo. Come avevo immaginato in sala quando l’ho adocchiato la prima volta, lo schiaffeggio sempre più forte.
Andrea si allontana dalla mia bocca e, quasi come fosse un ordine, mi dice “Inginocchiati e succhiami il cazzo”.
Non me lo faccio ripetere due volte.
Mi abbasso e posiziono la faccia sul suo cazzo. È davvero enorme, lungo, molto doppio e con le vene ben in evidenza. Ha un’enorme cappella rossa che inizio a leccare con la punta della lingua. L’acqua continua a scorrere sui nostri corpi.
Apro la bocca ed inizio a pompare quel magnifico cazzo. Devo fermarmi a poco più della metà perché è troppo grande. Ma ad Andrea non basta una “mezza pompa”. Mi spinge la testa fino a farmelo inghiottire tutto, fino alla base. Sento di soffocare. Gli do dei colpi sul culo per farmi lasciare la testa; ma passano alcuni secondi prima che possa liberarmi.
Quando mi stacco da quell’asta enorme, un mare di saliva mi cola dalla bocca e lo sputo tossendo.
Andrea non è ancora sazio e mi dice “Riprendi a succhiarlo”. Lo pompo velocemente, tenendogli le grosse palle con la mano sinistra, mentre con la destra mi sego. Essere dominato così è una cosa che mi piace molto e mi fa eccitare tantissimo.
Andrea è appoggiato al muro della doccia e lo sento godere mentre gli succhio il cazzo.
Poi mi fa alzare e mi fa girare. Mi fa inclinare in avanti mettendomi in mostra il culo. Lui si abbassa verso il buco ed inizia a leccarlo con foga. Sento la sua lingua roteare fuori e poi affondare dentro. Riprendo a segarmi mentre lui mi lecca.
È una sensazione fantastica.
Gemo di piacere ad ogni affondo di lingua di Andrea. Mi scopa letteralmente il culo con la lingua.
Poi sento che si alza e con una mano mi allarga il culo. Sento la sua enorme cappella che struscia prima sulle natiche e poi sul buco, dove si ferma.
Senza dire nulla, Andrea mi penetra. Sento un dolore pazzesco. Non ho mai provato un cazzo così grande.
Trattengo le urla a stento, mordendomi le labbra. Intanto il cazzo di Andrea si fa sempre più strada dentro di me finché non sento le palle poggiate al mio culo. È entrato tutto.
Inizia a muoversi lentamente, entrando e uscendo, con quel pezzo di carne duro. Ogni colpo mi provoca dolore misto ad eccitazione che fa indurire sempre di più il mio cazzo. Andrea aumenta la velocità e, adesso, mi scopa molto forte. Il suo cazzo riesco a sentirlo quasi in gola dai forti colpi che mi da.
Poi ad un tratto si ferma e, non togliendo il cazzo da dentro il mio culo, mi prende le mani e le porta dietro la schiena tenendole ferme. Riprende a scoparmi con maggiore violenza e velocità. Non ho modo di appoggiarmi con le mani e devo, per forza, farlo con la testa che sbatte al muro ad ogni colpo. Mi scopa in questa posizione per diversi minuti e, se prima riuscivo, adesso non posso trattenere le grida di piacere.
Andre si ferma nuovamente, lasciandomi le mani libere, e si poggia su di me iniziando a baciarmi e leccarmi il collo. Si avvicina al mio orecchio, mordendolo, e mi sussurra “Andiamo di là su una panca. Mettiamoci più comodi”. Usciamo dalla doccia e ci asciughiamo velocemente.
Andiamo sulla panca un po' più lontana dalla porta, per evitare di essere visti da chiunque possa entrare.
Andrea si siede sulla panca a cosce aperte e con il cazzo ben in vista. Mi guarda e mi fa segno di sedermi su di lui. Mi siedo ed inizio a scendere piano sul suo cazzo, impalandomi per tutta la sua lunghezza. Ormai il culo è ben allenato e non sento più il dolore di prima.
Inizio a salire e scendere lungo la sua dura asta, mentre ci baciamo. Di nuovo le nostre lingue si muovono nelle nostre bocche.
Andrea sembra quasi non riuscire a sopportare una scopata più calma. Infatti con le mani mi afferra il culo, stringendolo forte, ed inizia a scoparmi velocemente come prima. Mentre lo bacio, gemo di piacere e lui sembra apprezzare molto, dato che mi scopa con velocità crescente. Mi morde il labbro inferiore.
Mentre mi scopa, inizia ad alzarsi tenendomi sempre per il culo. Mi aggrappo a lui affondando le dita nella sua schiena.
Ci troviamo in piedi, io aggrappato a lui, e lui che mi scopa facendo scendere su e giù il mio culo. Mentre con una mano accompagna il culo nella scopata, tenendolo per la natica sinistra, con l’altra mi schiaffeggia violentemente la natica destra. Mi scappa un grido di dolore.
Per evitare di farmi urlare di nuovo, Andrea mi ficca la lingua in bocca e riprende a schiaffeggiarmi.
Continuando ad affondare il cazzo nel mio culo, Andrea mi domanda “Ti piace vero?”.
“Siii” rispondo gemendo di piacere.
“Appena ti ho visto ho pensato che volessi essere scopato con violenza. Ed eccoci qua” continua a dare colpi sempre più forti. “Io sto per venire. Ma voglio sborrarti sul culo”. A quelle parole si ferma e mi fa scendere. Torna a sedersi sulla panca, questa volta però mettendosi a cavalcioni con le gambe che fuoriescono dai lati della panca ed il cazzo nel mezzo.
Mi fa segno di stendermi di schiena, in modo da mettere il buco verso di lui ed il mio cazzo che svetta.
Dobbiamo venire insieme, lui mi sborra sul culo ed io mi sborro addosso.
Inizio a segarmi mentre lui riprende a scoparmi in quella posizione. Si muove lentamente, entrando e uscendo a ripetizione, facendomi sentire cappella ed asta.
Non ci vuole molto per finire. Andrea mi da un paio di colpi più veloci e poi estrae il cazzo. Io capisco e mi sego velocemente insieme a lui.
Veniamo assieme. Sento tutto il suo caldo seme sul mio buchetto, gli schizzi colpiscono anche le palle, mentre io mi vengo copiosamente addosso.
Ci alziamo, io tutto coperto della mia e della sua sborra, e ci baciamo.
Insieme ritorniamo sotto la doccia e ci laviamo per bene.
Ho il culo distrutto e sono sfinito. Ma mi sento molto soddisfatto.
Mentre ci vestiamo, Andrea mi da il suo numero di telefono in modo da poterci organizzare e rivederci in palestra per una nuova, eccitante, sessione di allenamento insieme.
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