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Gay & Bisex

Il mio primo vero...amore (seconda parte)


di lowel
04.12.2020    |    109    |    2 9.7
"Roberto mi parlò delle nuove compagne e di chi gli piaceva lasciando anche qualche apprezzamento più spinto come si fa tra amici..."
Un martedì infatti Roberto mi invitò a pranzo da lui così il pomeriggio avremmo potuto studiare insieme un po' di matematica avendogli più volte confessato che avevo qualche lacuna. In più mi aveva detto che i suoi genitori avevano piacere a conoscermi, visto che aveva parlato loro spesso di me. Con un po' di imbarazzo accettai e restammo d'accordo per il giorno seguente.
Mercoledì, suono dell'ultima ora, finalmente uscimmo da scuola e presimo l'autobus per dirigerci a casa sua. I suoi ci aspettavano a casa e sua madre avrebbe cucinato per noi un buon piatto di pasta, cotoletta e patate fritte che io adoro! Prima Roberto ci tenne a dirmi che suo padre si era separato e aveva una nuova compagna che abitava con loro ormai da tanti anni. Della madre invece non disse nulla e io oer delicatezza evitai di chiedere altro. Arrivati a casa ci accolse, infatti una dolce signora molto fine, Loretta la quale si presentò e mi baciò come fece con Roberto. Io ero un po' intimidito ma vedendo Roberto e il rapporto che sembrava avere con lei, mi tranquillizzò. Dopo qualche minuto si sentì girare la serratura della porta e capii che era rientrato suo padre, il sig. Alessandro di ritorno da lavoro. Un po' imbarazzato mi girai perché ero di spalle per salutarlo e restai di stucco. Un uomo alto 1.80 ben definito dalla palestra, moro con i capelli un pò lunghetti, occhi verdi, in giacca e cravatta che iniziò ad allentare posando la borsa e rilasciando un profumo che invase subito la stanza. L'uomo più bello che avessi mai visto! Il mio cuore ebbe un sussulto e mi si inceppò la lingua. Riuscii solo a dire:- Salve, impacciatissimo. Lui sorrise, si avvicinò esclamando: " Finalmente ti conosco Andrea, avevo tanta voglia di vederti" e mi strinse la mano ma mi accompagnò verso di lui per darmi due baci sulla guancia. Poi fece altrettanto con Roberto e con Loretta. Pensai che era per loro abitudine baciarsi ogni volta che rientravano a casa, ma quei suoi gesti nei miei confronti mi turbarono positivamente. Ammetto che avevo avuto anche una reazione intima, in un momento tutte le mie certezze sui ragazzi erano svaniti, immaginavo solo un altro contatto con Alessandro e il cuore batteva all'impazzata.
Ci sedemmo a tavola e vidi che bella relazione avevano tra loro, scherzavano ridevano e parlavano di tutto. Loretta mi chiese se gradivo il pranzo e ovviamente risposi di sì e con coraggio mi complimentai soprattutto per quella bella atmosfera e che ero molto felice di aver conosciuto Roberto. Lei sorrise e disse che ero il benvenuto a casa loro. Alessandro, notai, che mi aveva fissato per tutto il tempo come se scrutasse qualcosa dentro di me e poi ti guardava fisso negli occhi senza timore, aveva una sicurezza che mi imbarazzava ma mi eccitava al contempo. Mi disse che anche loro erano contenti di avermi conosciuto e che Roberto aveva parlato così tanto di me e del mio garbo, che per loro era un immenso piacere sapere che aveva trovato un amico come me. Io sorrisi e ringraziai e poi provai a rompere il ghiaccio, dicendo di quanto mi avesse sorpreso la somiglianza che aveva con suo figlio. Lui, sorridendo esclamò:" Mi vuoi dare del lei ancora per molto? Guarda che qui non siamo più estranei!" Anche Loretta annuì sorridendo, ma io dissi che non riuscivo a dare il tu. Alessandro, seduto alla mia sinistra, mi diede una pacca sulla spalla ridendo e dicendo di abituarmi presto però alla novità. Io ero a mille era tutto così strano e io non capivo perché ero praticamente in erezione da quando avevo visto Alessandro.
Dopo pranzo io e Roberto ci misimo in camera a studiare matematica, una full immersion che durò quasi tutto il pomeriggio. Ma verso le 17, Loretta bussò con un succo di frutta e una ciambella per darci un break. Io ne approfittai per andare in bagno e notai Alessandro sul divano, in tuta in relax. Gli occhi mi caddero in basso e devo dire che le forme della tuta lasciarono intravedere un bel pacco che mi mise subito in agitazione. Lui mi chiese se avevamo bisogno di qualcosa sorridendo, ma dissi solo che andavo in bagno. Lui si alzò e mi accompagnò e aprendo la porta mi sfiorò accidentalmente il sedere con la mano; la cosa mi provocò un'erezione improvvisa e non mi voltai per paura di fa notare qualcosa. Lui si scusò e vedendomi imbarazzato, se ne andò ridendo, dicendo:-Ora prosegui tu. Decisi di calmarmi anche perché mai e poi ami avrei avuto speranza con un uomo etero per lo più padre del mio nuovo amico. Tornai in camera, studiammo con Roberto fino alle 18 , quando poi stanchi, staccammo. Roberto mi parlò delle nuove compagne e di chi gli piaceva lasciando anche qualche apprezzamento più spinto come si fa tra amici. Poi chiese a me quali fossero i miei gusti tra le stesse. Io con imbarazzo risposi un nome a caso ma lui fece una faccia stranita, come se avessi nominato una bruttina. Poi mi disse che comunque sperava di sapere presto qualcosa in più di me, ma con i miei tempi. Ero molto combattuto se dire della mia sessualità, avrei voluto farlo vedendo la sua tranquillità su ogni argomento, ma non ebbi il coraggio, così spostai l'atrenzione dicendo che si era fatto tardi ed era meglio rientrare a casa. Mentre salutavo Loretta, Alessandro disse che stava uscendo per fare delle spese e mi espresse il desiderio di accompagnarmi a casa. Ovviamente dissi di non voler dar disturbo ma alla fine, per fortuna, accettai. Ero emozionato, potevo stare da solo con lui anche se sapevo che non sarebbe successo nulla, ero troppo timido e impacciato...
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