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Gay & Bisex

Il provino


di Berto747
14.07.2021    |    3.472    |    1 9.8
"Mi fanno accomodare sul divanetto e iniziano a chiedermi quanti cazzi ho preso, da quando lo prendo, come ho iniziato e altre cose di questo genere, poi mi..."
Da giovane ho avuto una vita sessuale molto attiva. Con il passare del tempo ho praticato attività sempre più sconce ed estreme che mi hanno portato a pensare di aver maturato una certa esperienza in materia di cazzi.
Mi era venuta una voglia, volevo partecipare a un film porno, porno gay. Il fatto è che uno degli amici con cui vado a letto abitualmente ha degli agganci in quell’ambiente e cercano sempre un passivo disposto a tutto. Pagano bene e i soldi fanno sempre comodo, quindi accetto di andare al provino, senza impegno che fu fissato per la fine di settembre.
Passai i giorni precedenti a quello fatidico sfogando la tensione martoriando il mio povero pisello mentre contemporaneamente penetravo la mia fighetta anale con ogni dildo che avevo a disposizione in casa, e ne ho tanti e di tutte le dimensioni, costringendomi ad una serie di orgasmi ripetuti che mi facevano arrivare a fine giornata con nemmeno più una goccia di sborra nei testicoli.
Finalmente arrivò il giorno del provino e io mi presentai agli Studios con un certo anticipo.
Al casting, in sala d’attesa, sono presenti personaggi di vario tipo, dalla checca isterica ed effemminata al maschio che non penseresti mai che gli piace prenderlo nel culo, proprio come sono io.
E’ il mio turno, entro dalla porta e c’è un tavolo al quale sono seduti due uomini, uno è il classico vecchio porco con una pancia enorme e calvo, l’altro è l’aiuto regista, chiaramente una checca.
Mi fanno accomodare sul divanetto e iniziano a chiedermi quanti cazzi ho preso, da quando lo prendo, come ho iniziato e altre cose di questo genere, poi mi dicono di alzarmi in piedi e spogliarmi, il vecchio porco si avvicina e inizia a ispezionarmi per bene, con attenzione, mi palpeggia il culo poi si abbassa, mi allarga le natiche e mi osserva il buco, io sto fermo li, in piedi e non riesco a nascondere il parecchio imbarazzo, mi sento una vacca al mercato.
Mi chiedono se ho un nome “d’arte”, gli dissi di sì, anche se non era vero, lo inventai sul momento, Daisy dissi.
Il mio ispettore, fa un cenno all’aiuto regista e dice: “bene, questo è meglio degli altri, vediamo come recita”, a quel punto il vecchio porco si tira fuori il cazzo e mi chiede di succhiarglielo, io mi rifiuto e, con fare molto effeminato, l’aiuto mi dice: “tranquillo tesoro, i maschi del set sono molto meglio, mi interessa vedere se riesci a dare il meglio di te con lui, che sono sicuro non ti piace, se vai bene con lui col nostro attore principale farai le scintille!”.
Mi convinco, apro la bocca e lascio che il porco ci infili il suo cazzetto. Mi rassegno a fargli un pompino e appena parto mi dice: “hey troia affamata, frena, se dovessi venire in bocca a tutti quelli del provino andrei a casa sfinito, passiamo alla fase due, piegati in avanti sul tavolo”.
Ho capito, questo vuole farmi il culo, all’inizio sono restio poi penso: “ma si, dove vuoi che vada con quel pisellino, e con la pancia che si ritrova arriverà si e no a infilarmi la punta”.
Mi piego in avanti sul tavolo, il porco si mette dietro di me, si sputa su due dita e mi insaliva il buco mentre l’altro si mette davanti e col suo fare da checca mi dice: “adesso lui te lo sbatte dentro all’improvviso, quello che mi interessa è vedere che faccia fai mentre succede” e prima ancora che abbia finito la frase il porco è già dentro di me col suo cazzetto.
Resta dentro pochi secondi, fermo, poi il regista gli dice: “ok, toglilo pure” e lui me lo sfila dal culo come se niente fosse.
“Bene” mi dice, “la tua faccia mi è piaciuta, adesso c’è l’ultima prova”.
Apre un armadietto e tira fuori un cazzo di gomma a ventosa e della crema lubrificante, il cazzo finto, è enorme, lo pianta sul tavolo e mi dice: “fami vedere quanto ci metti a infilartelo dentro tutto”.
Io li sono un campione, mi spalmo il lubrificante nel culo poi lo spalmo sul cazzo di plastica appiccicato al bordo del tavolo con la ventosa, do le spalle al regista, indietreggio a gambe chiuse, faccio strada alla cappella del dildo fra le mie chiappe strette e in men che non si dica lo inghiotto tutto col culo.
Il regista ha un sussulto, sculetta fino alla porta che da sulla sala d’aspetto e dice: “tutti a casa, abbiamo trovato, mi spiace, sarà per la prossima volta”. Poi mentre io mi sto ancora pulendo con una salvietta mi si avvicina, mi mette una mano sulla spalla e mi dice: “domattina alle otto fai il provino con il regista. Mi raccomando puntuale”.
La mattina dopo arrivai al provino, puntuale e fui accolto dalla segretaria del regista. Mi porta in una stanza dall’arredamento minimal, qualche divanetto era posizionato su un lato mentre la parete opposta era interamente rivestita da uno specchio, infine dietro una scrivania sedevano due uomini. Il regista, mister X, e il suo fedele cameramen.
Mister X mi accolse con un sorriso ma entrambi mi fissavano negli occhi con tanta intensità che io dovetti abbassare lo sguardo preso dalla vergogna.
“Allora Daisy, oggi è un giorno molto importante per te. Ho analizzato personalmente il tuo profilo e devo dire che mi hai subito incuriosito. Da quello che ho capito sei una grande fan dei porno, ma sai, un conto è guardare i video e un altro è esserne protagonisti” Mister X mi parlava con voce dolce ma il suo sguardo diveniva via via più severo e io, inebetito, mi limitai ad annuire in continuazione.
“Dovrai essere pronta a tutto… pronta a subire… hai mai fatto provini di questo tipo?” Continuò lui.
Mi parlava come se fossi una donna e la cosa mi provocò una leggera erezione, il provino non era nemmeno iniziato e il mio pisello già aveva iniziato a gradire, risposi limitandomi a scuotere la testa in senso di diniego.
“Bene molto bene… come inizio sarà dura ma se seguirai i miei ordini diventerai una fantastica troia da culo… per prima cosa, Daisy spogliati. Rimani in intimo.”
Io obbedì immediatamente sfilandomi prima la maglia e poi scarpe, calze e pantaloncini.
Rimasi nudo completamente eccezione fatta per un tanga bianco che mi copriva i genitali. Il mio culetto era invece protetto da un sottilissimo filo che mi passava in mezzo alle chiappe.
Il cameramen riprese tutto con la videocamera e poi iniziò a riprendermi da varie inquadrature. Ogni parte del mio corpo fu ripresa, ma quella che ebbe le maggiori attenzioni fu il mio culetto che venne ripreso da ogni angolazione possibile.
“Adesso via anche le mutandine”
Io le sfilai e seguirono numerose altre inquadrature, in molte delle quali mi veniva richiesto di divaricare il sedere.
“Guarda come è affamato” constatò il mister X osservando la mia fighetta anale che, presa dalla crescente eccitazione, aveva iniziato a divaricarsi notevolmente.
“Tranquilla Daisy… a fine giornata il tuo buco del culo chiederà pietà, parola mia” mi assicurò il mister X facendomi sussultare dall’eccitazione. Il mio cazzo si era indurito in un evidente erezione.
“Questo mi piace Daisy, la tua eccitazione mi piace, la dovrai mantenere anche durante le riprese, qualsiasi cosa succeda . “Il provino si suddivide in tre fasi. Ti avviso che una volta iniziato non ci sarà niente che tu possa fare o dire per fermare ciò che succederà. Se sarà necessario ti costringeremo, con la forza ovviamente… sicura di voler iniziare?” Mi chiese mister X da dietro la sua scrivania.
“Si! Sono pronta!” A stupirmi non fu la mia decisione nel rispondere quanto il fatto che stavo parlando di me al femminile… mi sentivo donna… mi sentivo troia.
Mi fecero inginocchiare di fronte allo specchio e il regista posizionò un enorme dildo rosa proprio davanti alla mia faccia, attaccandolo con una ventosa allo specchio.
“Bene Daisy… fammi vedere il tuo approccio”.
Io guardai quel enorme dildo e senza pensarci due volte mi fiondai con voracità su di lui.
Posizionai le mani dietro la schiena e mi dedicai a leccare e ciucciare accuratamente quelle palle di silicone. Succhiavo un testicolo e poi passavo all’altro facendo schioccare la bocca ogni volta che mi ci staccavo.
Andai avanti così per un po’ finché non presi a leccare la base dell’asta del dildo.
Con lunghe leccate percorrevo quell’immensa asta fino ad arrivare alla cappella e poi ripartivo da capo. Continuai così inginocchiato senza mai aiutarmi con le mani che mantenevo salde dietro la schiena.
Il cameramen riprendeva tutto e io dopo aver sputato sulla cappella presi a ciucciare il dildo. Alternavo due colpi rapidi sul glande e al terzo cercavo di ingoiarne il più possibile.
Sentivo il dildo entrarmi nella gola e ogni volta che ripetevo quel movimento cercavo di spingerlo più in fondo, strozzandomi anche nel tentativo. In pochi minuti quel dildo fu totalmente ricoperto dalla mia saliva che scorreva copiosa imbrattando il pavimento.
“Molto brava Daisy” si complimentò mister X mentre si chinava dietro di me. Con una mano mi premeva la testa contro il dildo mantenendomi in apnea, noncurante dei versi gutturali che emettevo giungendo al limite della resistenza.
Poi lo sentì armeggiare con qualcosa e capì di cosa si trattasse solo quando sentì il “click” delle manette che mi serrò ai polsi “Dato che queste non ti servono…” alluse lui con sarcasmo.
“A succhiare sei brava… ora vediamo quanto lo sei con questo culo da troia” tuonò lui dandomi una sonora sculacciata.
Venni scaraventato con forza sul divanetto e da li in poi assunsi le più svariate posizioni mentre mister X deflorava il mio ano con diverse tipologie di dildo e di plug in. Questi erano sempre più larghi e ciò che disse il regista con un tono premuroso e dolce, fu per me solo una conferma “Qui dentro dovranno entrare molti cazzi. Vedo che è bello aperto, ma dobbiamo romperlo di più”.
Mister X aumentò la forza dei colpi, spingendo il dildo sempre più in profondità.
Preso com’ero dal godimento cercai di rispondere ma riuscì solo ad urlare “Sii…SIIII…rompimiii”.
“Da adesso guarda sempre in camera, godi guardando l’obiettivo” ordinò mister X e io nuovamente obbedì seguendo con gli occhi l’obiettivo.
Ad un certo punto il cameramen fece un primo piano alla mia fighetta anale. Io mi sentivo aperta in due ma ancora vogliosa, vogliosa di continuare a essere ancora sbattuto per bene li nel mio adorato buco del culo.
“Daisy adesso sta per iniziare la seconda fase” mi disse il mister X.
“Markus tocca a te scopa questa troia” disse mister X rivolgendosi ad una terza persona.
Preso com’ero dal godimento non mi ero accorto che nella stanza fosse entrato un altro uomo.
Mi voltai e vidi un uomo di colore completamente nudo. Il suo corpo muscoloso era totalmente depilato e coperto da un leggero strato di olio. Nella mano destra stringeva quello che doveva essere decisamente un guinzaglio per cagne, o meglio… per troie. Ma ciò su cui si soffermò il mio sguardo fu sulla sua verga statuaria, eretta e scappellata, coperta di venature che puntava nella mia direzione. Ero allungato a pancia in su sul divanetto con le gambe divaricate e culo completamente spalancato.
Markus si posizionò di fronte a me. Mi scrutò per qualche secondo e, dopo essersi inginocchiato, fissò il suo sguardo sul mio voglioso sfintere. Lo guardò attentamente con un espressione decisa, dopodiché alzò gli occhi castani fissandoli nei miei e con altrettanta decisione disse “Adesso ti rompo in due troia”.
A quelle parole sorrisi di gioia, un sorriso che si trasformò con estrema rapidità prima in una smorfia di dolore e subito dopo di estremo godimento.
Markus, in una frazione di secondo, si era avventato su di me portandomi le sue grandi mani nere al collo che afferrò con una forza tale da togliermi il respiro, contemporaneamente infilò la sua nerchia dura come il marmo all’interno della mia fighetta anale facendomi urlare.
Sentì la sua cappella farsi strada dentro di me allargando le pareti anali. Il suo grosso cazzo entrò nella sua interezza riempiendomi l’ano e ad ogni colpo sentivo i suoi testicoli sbattere contro le mie chiappe e la sua cappella talmente in profondità da sentirlo nella pancia.
Mi scopò a lungo con colpi secchi e decisi, uscendo per poi rientrare con foga. Mentre mi perforava, Markus mi serrò il collare intorno al collo e strinse forte il guinzaglio.
Io, con gli occhi ribaltati all’indietro dal godimento e dal dolore, gemetti a non finire. Avevo ancora le mani ammanettate dietro la schiena, potevo muovere però le gambe così, nel tentativo di toccare il suo corpo fantastico, poggiai i miei piedi sul suo petto muscoloso. Markus prontamente ne afferrò uno con la mano libera e se lo portò alla bocca. Iniziò a ciucciarlo, passando la sua lingua sulla pianta e in mezzo alle dita. Quel suo gesto mi fece letteralmente impazzire. Il mio corpo iniziò ad essere scosso da una serie di sussulti, segnale di un orgasmo imminente.
Markus se ne accorse e mi avvolse con le braccia intorno al fondo schiena in modo da potermi sollevare.
Mi ritrovai così a mezzaria. Markus mi scopò in piedi urlandomi “Godi troia! Godi!” e io a quel punto mi abbandonai ad un violento orgasmo. Era un orgasmo anale così violento, che non capii più nulla, dal cazzo spruzzavo sperma in continuazione sotto i colpi di Markus.
Quando ebbi finito mi scaraventò come se fossi spazzatura sul divano e mi posizionò a pecora, con la testa schiacciata sui cuscini e il culo all’insù. Immediatamente si posizionò dietro alla mia fighetta anale e mi penetrò con violenza, tanto da farmi urlare, ricominciando a sbattermi con irruenza. In tutto ciò il cameramen continuò a riprendere tutto, seguirono molte altre posizioni e una lunga serie di umiliazioni ed insulti. Durante tutto ciò Markus dovette fermarsi spesso per evitare di sborrare prima del previsto mentre io continuavo ad avere orgasmi a ripetizione. Mister X fece un cenno a Markus e questi si affrettò a concludere.
Sfilò il cazzo dalla mia fighetta anale tutta spanata e tirandomi dal guinzaglio mi fece buttare in ginocchio. Aprii la bocca e accolsi il suo membro che Markus spinse con foga fin dentro la mia gola.
Con il suo pisello in bocca cercai di muovere la lingua in modo da poterla sfregare contro la sua cappella e farlo godere ancora di più. All’inizio Markus mi scopò la bocca allo stesso modo in cui aveva scopato la mia fighetta anale, ma ben presto riuscì a prendere io l’iniziativa. Mi esibì in uno dei pompini a risucchio più ben riusciti della mia vita. Markus si portò le mani alla testa per il troppo godimento mentre io continuavo a ciucciarlo e spompinarlo senza ritegno.
Markus esplose. Le sue palle sfogarono tutta l’eccitazione accumulata facendo defluire attraverso la cappella una grande quantità di sperma che mi riempì la bocca.
Il cazzo di Markus si irrigidì una, due, tre volte eiaculando in continuazione.
Il cameramen mi urlò di non ingoiare per nessuna ragione al mondo e così feci. Quando Markus ebbe finito di sborrare io continuai a ciucciare la sua cappella ancora turgida nel tentativo di estrarre da essa fino all’ultima goccia di sborra.
Markus crollò sul divano distrutto e il cameramen fece una serie di primi piani alla mia bocca piena di liquido caldo riprendendomi prima e dopo aver ingoiato il tutto.
Mister X mi guardava compiaciuto e forse anche un po' sorpreso e la cosa mi piacque molto.
Mister X si avvicinò a me e disse ”ottimo sei molto brava, adesso sei pronta per la terza fase". Chiamò la sua segretaria e gli disse che potevano entrare i ragazzi.
I ragazzi? Pensai.
Continua.
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