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L'amico di collegio


di carlet65
23.09.2018    |    1.621    |    1 9.9
"Questa è la stanza degli ospiti, questa è la mia stanza..."
Racconto di un esperienza vissuta da pochi giorni.
Sono trascorsi tantissimi anni dal periodo in cui frequentavo le scuole nel collegio. Ricordo che si viveva in uno stato di “paura”, quindi mai atteggiamenti strani pena l’esclusione. Ricordo bene quel ragazzo mio coetaneo che frequentava il quarto ginnasio mentre io frequentavo la terza media. Un ragazzo che aveva sempre atteggiamenti femminili. Vestiva sempre con pantaloni attillatissimi in genere bleu o neri.
Quel suo vestire metteva in evidenza due belle chiappe e a dire il vero lasciava intravedere anche una bella dotazione. Dormendo in locali diversi, non c’è stato mai occasione di incontrarci magari nei bagni o sotto la doccia quindi tutto è rimasto sempre fantasia, immaginazione. Uscito dal collegio ognuno è andato per la sua strada lui è stato ordinato sacerdote. Qualche settimana fa trovo su messenger di fb un saluto con la manina a cui non ho dato peso, dopo un paio di giorni un messaggio. Ho risposto così abbiamo iniziato a chattare e mi ha lasciato intendere spudoratamente la sua voglia di fare sesso. Ho cercato di rimanere sul vago facendo finta di non capire. Poi mi ha invitato a passare da Lui. Abbiamo continuato a scambiare qualche messaggio lasciando capire chiaramente che ambedue avevo inteso quali fossero le intenzioni senza mai parlandone in modo diretto. Così abbiamo fissato un giorno per vederci . Mi ha invitato nella sua abitazione. A dire il vero sono andato con poco trasporto perché avendolo rivisto qualche tempo prima non era più quel bel ragazzino di una volta. Comunque deciso parto e vado. Lo chiamo mi spiega come arrivare da e mi aspettava nel suo giardino. Mi ha fatto vedere il posto poi mi ha invitato ad entrare. Ci siamo bevuti un buon caffè, mi ha accompagnato a visitare la sua abitazione. Per ora tutto normale ho pensato mi sono sbagliato sono io che ho pensato male. Vieni ti faccio vedere il piano superiore e iniziamo a salire le scale. Davanti a me mentre saliva ancheggiava con fare da troia anche se il suo culo ormai non era quello di 35 anni fa. Questa è la stanza degli ospiti, questa è la mia stanza. Ogni tanto arrivava qualche telefonata a cui rispondeva e si capiva benissimo che tagliava a corto. Poi si affaccia alla finestra e mi dice vieni guarda da qui si vede tutto il mio giardino. Mi avvicino e il poco mi cinge i fianchi poi passando la mano avanti mi tasta la patta. Faccio finta di nulla e proseguiamo la visita. Questa è la mia camera ti piace? Gli domando chissà quante scopate ti fai qui con qualche zoccola parrocchiana. Sorride non nega ma neanche conferma anzi cambia discorso. Ad un certo punto dice vado a fare una pisciata, detto proprio così. Sento tirare lo sciacquone e i suoi passi che si dirigono verso il luogo dove io aspettavo mentre svogliavo delle riviste. Curiosando pensavo magari di trovare qualche rivista porno cd o altro, ma nulla solo riviste di chiesa, santini etcc… Mi chiede se ho bisogno del bagno e vado anch’io. Quando sono nel bagno dico fra me ora esco e gli presento il mio cazzo e vediamo come reagisce. Così faccio, esco dal bagno con il cazzo ciondolante dai pantaloni e gli dico guarda c’è un amico che ti vuole conoscere. Lui non ha avuto un attimo di esitazione si è avvicinato lo ha guardato ed esclamando hai un bel cazzo lo prende in mano. Inizia ad accarezzarlo e subito mi procura una forte eccitazione. Mi diventa duro di marmo. Mentre ci gioca mi fa i complimenti, bello, come è grosso, nodoso e che bella cappella. Ormai il ghiaccio era rotto quindi si poteva approfondire. Senti lo hai mai preso in bocca? gli chiedo. No no questo non mi piace farlo, non l’ho mai fatto, mi piace farmi inculare. Da quando non ti fai inculare gli chiedo. Mentre continua a segarmi mi racconta dell’ultima volta durante un convegno di preti la sera stando in camera con un altro prete si è fatto scopare un paio di volte. Da allora un paio di mesi più nulla. Penso a chi vuoi darla a bere zoccola. Piano piano lo invito ad abbassarsi e lo convinco a prenderlo in bocca. Devo dire che in realtà non è che sia molto bravo però alla fine ci ha preso gusto e devo confessare che è anche bravo. Mentre si prendeva cura del mio cazzo mi racconta di un fatto succeduto ai tempi del collegio di cui mi ero completamente dimenticato. Mi ha detto “ti ricordi quando quella volta io ero appoggiato al tavolo e tu mi sei passato dietro e ti sei appoggiato al mio culo?”. Ricordava anche i particolari ho sentito che poi ti si è anche indurito è stata una bella sensazione, peccato che io avessi proprio tanta paura sai quante volte ho ripensato a quella scena e avrei voluto ripeterla. Certo gli ho detto tu non ricordi che bel culo che avevi chissà sarai stato il sogno di tutti o magari qualcuno ti ha anche scopato. Giuro di mai fatto avevo troppa paura. Sei brava a succhiare e che lingua che hai, rischi di farmi sborrare subito. Si dai sborrami in bocca voglio il tuo sperma. Inizia ad accelerare il ritmo, è molto bravo anche a massaggiare le palle è bravissimo. Sento che il cazzo sta per esplodere lo vorrei avvertire in modo da dargli la possibilità di scegliere se farsi venire in bocca o meno. In poco tempo mi lascio andare in un’abbondante sborrata e mi sono reso conto che non ha lasciato che se ne perdesse una goccia. Alla faccia che non ha mai fatto pompini. Abbiamo parlato un po mi torna a giocare con il mio cazzo e lo riporta in tiro. Mi guarda fisso negli occhi e mi fa “Adesso vorrei che me lo mettessi in culo”. Si abbassa i pantaloni certo il culo non era quello che ricordavo e su cui tante volte avevo fantasticato. Ad essere sincero sono stato molto titubante se scoparlo o meno. Non mi ha dato troppo tempo per riflettere voleva essere scopato, mi ha messo comodo sul letto, mentre continuava a succhiarmi mi ha messo il preservativo mi è salito sopra e si è impalato sul mio cazzo. Ha iniziato a scoparsi da solo, mi toccava le palle era eccitato da morire. Ha fatto eccitare ancora di più anche me e dopo un po del suo cavalcare sono nuovamente venuto. Mi guarda soddisfatto e mi chiede “ti è piaciuto?”. Si devo dire che sei stato molto bravo e sei una grande troia. Di colpo ha cambiato modo di fare “ricordati che sono un prete questo non avrà un seguito è l’ultima volta che ci vediamo in questa situazione, te lo dovevo mi piacevi quando eravamo ragazzi e ho voluto che apprezzassi il mio lato femminile. L’unico rimpianto è non averlo fatto prima.” Ci siamo salutati e ognuno per la sua strada.
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