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Mohamed e gli altri - parte 4


di Membro VIP di Annunci69.it cumonface
19.01.2018    |    18.385    |    16 9.4
"“Dimmi che ti piace, cagna! Sei proprio una lurida puttana!” – con un movimento della mano sempre più forte da farmi impazzire! Lui me le gridava in faccia..."
Non riuscivo a credere a quello che era successo ma soprattutto a quello che ero stato capace di combinare in meno di 48 ore. Fu un insieme di pensieri, non sempre bellissimi. Se da un lato mi sentivo sollevato dal non dovermi più sbattere a cercare una stanza, dall’altro mi domandavo ripetutamente se stessi facendo o meno la cosa giusta. Come potevo essermi ficcato in un simile guaio e – soprattutto - come uscirne?!? I ragazzi non avevano colpa e questo era chiaro: nessuno mi aveva forzato a fare cose contro la mia volontà. Forse avevano ragione loro: non sono altro che una puttanella ed evidentemente era questo quello che avevo trasmesso loro. Mi era piaciuto, no? E dunque, perché lamentarsi? Avevo goduto, giusto? E lo stesso valeva per loro, no? A che mai serviva farla ora tanto lunga? Furono questi in sintesi i miei pensieri. A dirla proprio tutta, una preoccupazione più di altre ce l’avevo: quello che era successo con Mohamed la notte prima poteva anche starci, ma che io – a distanza di poche ore – mi fossi fatto sbattere in quel modo da Youssef come la peggiore delle cagne…. beh, ecco! … questa cosa non riuscivo ad elaborarla facilmente. Per fortuna, sapevo già che Youssef a breve sarebbe uscito per andare forse in palestra o qualcosa del genere – mi era sembrato di capire. Lo sentivo fare avanti e indietro tra la sua camera e il bagno, tra uno scroscio di acqua corrente e qualche porta che sbatteva. Mi ero nel frattempo rimesso a letto, … sdraiato, quasi immobile, con mille pensieri per la testa ma soprattutto con in bocca ancora il sapore di sborra. Prima di uscire, già bello pronto, vestito e profumato, Youssef entrò in camera mia. Lo vidi avvicinarsi con fare maschio, poggiare il borsone a terra, montare da piedi al letto e infilarsi tra le mia cosce, senza proferire parola. Con un movimento secco, me le allargò, andando a sedercisi in mezzo. L’attimo dopo, infilò le dita sotto lo slip, spostandolo e arrivando dritto al mio buco, ancora bello largo. Feci un sobbalzo e fu un attimo che cominciai a gemere dal piacere. Non me l’aspettavo: mi aveva infilato prima uno, poi due e poi tre dita dritte nel culo! Lui non poteva saperlo ma questa cosa è per me da sempre una delle robe in assoluto che più mi fanno godere!
“Che c’è non ti piace, troia?” – fece Youssef, vedendomi dimenare in maniera eccitata – “senti come sei larga! Ti ci ficco tutta la mano, tanto so che c’entra”. E mentre diceva questo, spingeva le dita nel mio culo talmente bagnato da sembrare una figa. “Dimmi che ti piace, cagna! Sei proprio una lurida puttana!” – con un movimento della mano sempre più forte da farmi impazzire! Lui me le gridava in faccia queste cose e quanto più mi vedeva gemere tanto più mi sgrillettava con forza.
Non riuscivo proprio a resistere. Youssef aveva trovato il mio punto debole ed ero assolutamente in suo possesso. “Ti prego, continua! Non fermarti! – era tutto quello che potevo dirgli, mentre sollevavo le cosce e spingevo il bacino per farmi sfondare meglio. Youssef fece cadere un abbondante rivolo di saliva dalla sua bocca direttamente sulle sue dita, e poi riprese a giocare duro col mio culo, come se già non fosse abbastanza provato. “Lo so io di cosa hai bisogno tu! Due cazzi in culo, che ti scopano senza pietà.” – e mentre diceva questo, infilò anche le dita dell’altra mano. – “Le senti? Brava! Godi! So come far godere le puttane come te! E tu sei la mia nuova puttana, capito?”. Non so quanto durò quel gioco. Credo tantissimo. Ero quasi distrutto. Youssef continuava a scoparmi il culo con le dita. Una vera e propria furia!
“Guarda che culo rotto!” – disse sfilando le dita e allargandomi le cosce. “allargati da sola le chiappe con le mani!”. Obbedì e lui potè ammirare il mio buco enorme. Fece colare la saliva proprio dritta nel buco e poi ….altra saliva. “Adesso mettiti a terra, a quattro zampe e continua ad allargarti le chiappe” – mi ordinò di fare. “Bravissima! Apri il culo! Fammi vedere quanto sei cagna! Così! Brava la mia puttanella! Abbassa la testa e tieni su il culo! Brava! Ferma così”. Ero immobile come mi aveva detto di stare. Lo sentivo dietro di me, ma nulla più.
“Allarga di più, troia! Stai giù con la testa e alza quel culo da vacca!”
Feci come voleva lui….
L’istante dopo … cominciai a sentire un caldo piacere diretto proprio dentro il buco del culo. Fu una sensazione bellissima, perché forse neppure me l’aspettavo!
“Guarda la mia puttana che si gode il piscio del suo maschio! Brava! …. La prossima volta te la faccio bere! Hai capito?!? – mi diceva mentre ancora se lo sgrullava.
Io feci di sì con la testa. Youssef venne dalla mia parte, coi pantaloni della tuta ancora calati e mi piantò il cazzo in bocca: “Lavalo per bene, ché devo andare in palestra! Pulisci da brava cagnetta!”
Io non mi feci pregare e presi a leccarglielo da brava puttanella obbediente.
“Basta, ché sennò me lo fai ridiventare dritto e poi sono cazzi tuoi!”
Youssef si rimise l’uccello apposto, finì di rivestirsi e, poco prima di lasciare la stanza, mi disse:
“Rimetti tutto in ordine, lava e pulisci!. Non vorrai mica far trovare a Mohamed tutto questo casino? Non penso che a lui possa fare tanto piacere!”
Aveva ragione! C’era da rimettere apposto ogni cosa: soprattutto eliminare tutte le tracce più sospette. Una sola traccia mi sarebbe stata difficile eliminare entro sera: il buco del culo, sfondato in lungo e in largo.
“Stasera non torno a dormire. Rimango a dormire da una puttanella come te!” – mi disse Youssef.
“Ah ! Hai una fidanzata allora?!?” – chiesi curiosando.
“E chi ti ha detto che è la mia fidanzata? Ho detto solo che è una troia. Una come te … a cui piace il cazzo marocchino e che si fa scopare quando il marito non c’è!” – fu la sua risposta secca – “ma lei niente culo!”
“Cioè?” – feci io
“Lei solo figa. Culo dice che fa male. Hai capito?”
“E quand’è così, tu come fai?!?” – esclamai io con malizia.
“Nessun problema. Mi scopo il tuo di culo tutte le volte che vorrò e tu non potrai dire di no! Le puttane rotteinculo come te servono a questo!”
“Vedremo ….. “ – dissi con un sorrisetto
“Sarà così e basta, troia! A te piace il cazzo e io ho tante soprese che neppure immagini. Preparati, ché ti farò bere tanta di quella sborra che mi ringrazierai”
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