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Morivo per i suoi PIEDI (seconda parte)


di vodait
12.04.2013    |    20.186    |    4 8.9
"Un minuto dopo: -mmh, aaah sì vengo!- Luca ha iniziato a sborrare violentemente con tre schizzi forti, il secondo mi è andato direttamente in gola, poi ne..."
Mentre siamo in taverna, Luca si alza, si avvicina a me e dopo avermi messo una sulla spalla come se dovesse appoggiarsi, avvicina il suo viso al mio orecchio.
-Valerio, ti avevo detto che non avrei più parlato di ciò che era successo a settembre, ma... devo dirti che quello che è successo mi è piaciuto e voglio che tu lo rifaccia-.
Lo guardo sorpreso, un po' appagato da quella richiesta, ma al contempo un po' turbato per le ripercussioni che avrebbe potuto avere questa richiesta.
-Luca, non so cosa dirti, mi sento un po' in imbarazzo...-
-Vale, non vorrei ricordartelo, ma sei in debito con me! Non credo ti dispiaccia rivivere quei momenti, hai anche esclamato qualcosa come "meraviglioso", ricordi?-
-Veramente pensavo che...-
-Valerio, non costringermi a ricattarti con il video che ho registrato sul cellulare!-
Tira fuori dalla tasca dei pantaloni il cellulare e mi mostra il video, io non mi ero reso conto di nulla; faccio per cancellarlo, ma Luca non si scompone, anzi mi dice: -Fai pure, ho fatto diverse copie di backup-
-Luca, perché questa improvvisa voglia?-
-Tu sei resti il mio amico e non voglio ferirti, ma quella situazione mi ha eccitato, mi sono sentito un Padrone che poteva usare il suo schiavo a piacimento. La situazione era perfetta, ammettilo!-
-Hai ragione, sembrava un gioco di ruolo.-
-Vale, cosa decidi di fare?-
Mi ha guardato con uno sguardo molto convincente aiutato anche da una leggera pressione sulla spalla, io non potevo che dire una cosa.
-Grazie PADRONE-.
Un filo di sudore freddo mi ha corso la schiena e mi sono inginocchiato subito davanti a Lui, non sapevo cosa sarebbe successo. Mi ha guardato appagato e con fare autoritario poi ha detto:
-Vedo che inizi a capire! Adesso ti spiego le regole:
1) Tu sei il mio schiavo ed io sono per te la legge!
2) Tu non hai diritti mentre ti sto usando!
3) Mi porterai sempre rispetto appellandoti a me con Padrone e Signore!
4) Se ti chiamo perché c'è un lavoro, tu capirai che è la parola d'ordine per una sessione!
5) Quello che non ho ancora stabilitò lo fisserò all'occorrenza, quindi le tue regole aumenteranno!
Hai capito?
L'ho guardato con un luccichio di gioia agli occhi e poi ho risposto:- Sì mio Padrone!
Luca indossava le Shox, mi sono reso conto solo in quel momento che le stava indossando, spinto a dimostrargli la mia fedeltà mi sono chinato e le ho baciate entrambe, poi sono tornato il in ginocchio attendendo lo sviluppo della situazione. Non ho dovuto attendere molto, Luca si è sdraiato sulla poltrona, ha schioccato le dita e con la testa ha indicato le scarpe. Avevo già capito che dovevo eseguire gli stessi movimenti della volta prima.
Quando ho sfilato la scarpa, un odore estasiante mi ha colpito.
-Guarda che ho gli stessi calzini da una settimana, come sono?-
Per l'occasione aveva indossato un paio di calzettoni di spugna che dovevano essere bianchi, ma a causa dell'intenso utilizzo della settimana si erano un po' ingialliti e si vedeva l'impronta della zona dove poggia il piede lasciata dal sudore.
-Sono meravigliosi Padrone, grazie-.
-Sapevo che ti sarebbero piaciuti, annusali bene troia!-
Ho affondato il naso senza esitare, e Luca ha lentamente infilato la mano nei pantaloni per sistemarsi il cazzo. -Vedo che ti piace essere insultato, sei come una puttana, ma non devo pagarti! Togli un calzino!-
Sfilato, ho baciato subito la pianta del piede: -Grazie Padrone per concedermi questo onore, i Vostri piedi sono assolutamente superiori al mio essere e mi onorate concedendomi il privilegio di poterli ammirare e servire.-
-Non serve che tu mi dica queste ovvietà, so che sei una nullità!-
-Sì Padrone, usatemi come volete- ero in uno stato confusionale e mi si poteva controllare facilmente. Ho continuato a leccare e annusare per altri 35 minuti poi Luca mi ha ordinato di rivestirlo. Ho preso un calzino e l'ho infilato al piede.
-Padrone, come avrei voluto poterlo fare quella sera al mare, dopo che Vi eravate fatto la doccia-
-Hai annusato anche quella sera?-
-Sì, Padrone. E' stata la prima volta Signore-
-Interessante!- è rimasto a pensare, poi come se nulla fosse ha allungato la sua mano verso di me e mi ha afferrato per i capelli tirandomi all'altezza della chiusura lampo.
-Oggi proverai una nuova esperienza, più intensa!-
Sono rimasto a bocca aperta per l'affermazione.
-Succhiamelo!- e mi ha forzato a estrargli in cazzo dalle mutande. Ho tirato fuori dalle mutande un bastone che era barzotto, l'ho subito afferrato e gli ho dato una prima leccata per tutta la lunghezza. Ho preso coraggio e ho iniziato a infilarmi in bocca la cappella leccandola con la lingua con movimenti circolari e insistendo anche all'attacco del glande essendo un punto molto sensibile. Il cazzo di Luca è cresciuto velocemente, inizio a leccare tutta l'asta e mi abbasso anche a giocare un po' con le palle. Si sentiva un odore di maschio che invadeva la zona:- Per essere la prima volta, stai facendo un pompino piuttosto dignitoso schiavo!-
Ho guardato Luca negli occhi in modo dolce e voglioso con quel fare da cerbiatto:- Grazie Padrone, cerco solo di soddisfare le vostre richieste-
Non riuscivo a fermarmi, sono tornato alla cappella e dopo averla baciata, ho infilato quello che potevo in bocca e ho continuato a lavorare il cazzo come se fosse un pistone che si muove su e giù nel cilindro. Luca ha messo anche l'altra mano sulla mia testa per controllare di più il ritmo.
-Ti piace succhiare il mio cazzo troia?-
-Sì Padrone-.
-Quanto ti piace leccarmelo puttana che non sei altro?-
-Molto Signore, se vi sto rendendo felice-.
Io parlavo con la bocca piena e le parole non erano articolate bene, il suo sguardo invece era diventato più voglioso e il ritmo che stava imponendo lo confermava. Ha iniziato anche a emettere alcuni mugugni di piacere.
-Oh...sì cazzo... continua così... dai rotto in culo che non sei altro... ah, aaah, mmmhh sei più voglioso di una cagna in calore-
Io iniziavo ad avere la mandibola che mi faceva male, non era di certo qualcosa che avevo pensato, ma ero felice di sentire Luca così soddisfatto. Percepivo che ormai non mancava molto per la sborrata. Luca ha rallentato un secondo:- Sappi che ho deciso che ti vengo in bocca e sarà meglio che tu non sprechi nulla, altrimenti proverai sul tuo culo cosa sia la mia mano che ti sculaccia-
Luca ha una mano piuttosto grande e sapevo che poteva essere dolorosissimo, così ho cercato di far entrare quanto più cazzo possibile in bocca e mi sono aiutato con la mano. Un minuto dopo:
-mmh, aaah sì vengo!- Luca ha iniziato a sborrare violentemente con tre schizzi forti, il secondo mi è andato direttamente in gola, poi ne ha prodotti altri tre più piccoli, mi sentivo totalmente sottomesso e umiliato, un po' contro voglia ho ingoiato tutto lo sborro che era leggermente salato, ma non aveva un gusto cattivissimo. Ho continuato a tenere in bocca il cazzo per ripulirlo, mentre si vedeva che già perdeva tonicità.
-Sei proprio un pompinaro!-
-Solo per voi mio Padrone-.
-La mia fidanzata non mi fa tanti servizi così, ma adesso so chi può pensarci!-
-Potete abusare di me ogni volta che vorrete Padrone-.
Quando sono stato sicuro che il cazzo fosse ripulito per bene e non uscisse più nessuna goccia, sono indietreggiato e gli ho infilato anche l'alto calzino, poi ho baciato entrambi i dorsi dei piedi prima di rimettergli le Shox. Mi sono messo in ginocchio davanti a Lui in attesa degli eventi. Luca si è ricomposto e si è alzato, mi ha allungato la mano e mi ha aiutato a rialzarmi, le mie gambe erano un po' indolenzite e tremavano. Mi ha guardato negli occhi e come due amici che non si vedono da molto tempo ci siamo dati un abbraccio con tanto di pacca sulla schiena.
-Vale, che ne dici se torniamo a studiare?-
-Luca mi sa che è meglio che prima beviamo qualcosa-
-Hai ragione, andiamo un attimo di sopra-
Dopo esserci preparati due Aperol Spritz, siamo tornati a studiare come se nulla fosse accaduto, salvo poi guardarci in faccia e ridere di noi stessi. Dopo quel giorno ci siamo trovati ancora a studiare, ma a volte capitava che nell'sms io trovassi scritto "VIENI A STUDIARE? C'E' DEL LAVORO DA FARE". Sapevo che quelle sarebbero state giornate di studio diverse.
Una mattina invece mi è arrivato scritto "CI VEDIAMO A CASA MIA C'E' DEL LAVORO EXTRA", io ho pensato subito a un progetto di un corso, ma la sorpresa che mi aspettava era un'altra... (continua)
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