Olek, l'efebico

Lei aveva divorziato dal marito e, venendo via da una cittadina in riva al Mar Ligure, decise di trasferirsi a casa della propria sorella e di suo marito. Una casa ai piedi delle montagne, in cui trovò conforto insieme ai suoi due figli.

Uno dei due, Olek è sempre stato spiazzato: dalla vita e dal suo essere! Questo trasferimento lo aveva spiazzato ancora di più, avendo perso adesso i pochi punti di riferimento che finora gli avevano garantito un minimo di stabilità.

Olek è un ragazzo che riesce solo a manifestare la condizione di dolore che fa parte della sua interiorità. E' biondo, ma buio: il suo corpo gentile e la sua pelle bianca trasmettono tutto ciò che è lontano dagli stereotipi di spensieratezza e divertimento tipici della sua generazione adolescenziale.

I suoi capelli dorati sono la Luce sul suo stile gotico e sul senso di morte che lo pervade.

Olek è gay - anzi, no - è una ragazza dentro di sé. Il suo corpo parla da donna, la sua timidezza è un inno al rispetto dell'anima, la sua gentilezza è l'arma con cui si protegge dagli sfottò dei suo compagni, che non possono capire.

Dopo qualche settimana, si diffonde la pandemia e Olek è costretta tra le mura di casa degli zii, vivendo la noia. Sta riscoprendo la voglia di star fuori, con gli altri, vorrebbe vivere la nuova realtà che lo disorientava.

Invece no, a casa. A vivere la quotidianità familiare, a vivere la noia che la porta a ricordare le sue esperienze e riscopre la sua voglia di remissività, di dedicarsi - senza alcuna voglia propria - a soddisfare un uomo. Si sente sporca, si interroga sulla sua "normalità", ma è così. E adesso - nella solitudine della quarantena - deve fare i conti con sé stessa.

Ebbene sì, Olek è un angelo che ha voglia di soddisfare le più sudice voglie di un uomo.

Ma quell'uomo è proprio lì tra le mura di casa, lo zio. Maturo, rude, alto, magro e col viso segnato dal tempo. Olek ne scruta i movimenti, scruta il suo corpo e le sue voglie.

Lo zio gira per la casa, mezzo nudo e - quando le donne della casa vanno via - è sempre più presente e si avvicina a lei, mettendola in imbarazzo.

Ritornano le voglie per la piccola Olek, quel desiderio di soddisfare l'Altro. Incurante dei rapporti familiari, lei si preoccupa invece di un possibile rifiuto e di mostrare la sua lurida voglia di soddisfare un uomo.

Ma in realtà lo zio ha già compreso tutto e continua l'esibizione in giro per casa.

Una mano sulla spalla di Olek la convince a farsi avanti con lo zio e così diventa suo.

Le sue labbra annoiate avvolgono ora l'imponente membro dell'uomo. E' duro, non ha pietà. Ha capito di avere un angelo a disposizione. Lei è remissiva, disponibile ad annullarsi per soddisfarlo.

Affonda dentro di lei, il suo Membro. Le impone il piacere, spinge forte. Le soffici terga di Olek sono segnate di rosso dalla pressione delle dita dello zio.

Lui grugnisce sudato, lei gode in silenzio fin quando il getto caldo non la pervade interiormente. Nell'anima.

Adesso tutto è calmo, ma solo in apparenza. Nella quotidianità familiare, Olek sente tanta tensione. Deve nasconderla. Lo fa con piacere, sapendo di essere Sua.

La promessa dello zio di voler continuare ad usarla e abusarla le da sollievo. Forse Olek ha ritrovato un senso al suo vivere. Solo così, solo così può vivere: essendo di un uomo.

Intanto, è primavera.


[racconto di fantasia]