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Batuage con sorpresa


di SpecialGuy
20.02.2014    |    9.040    |    3 8.3
"Un fulmine nel cielo caldo della notte! La proposta invase il mio corpo e stimolò la mia curiosità..."
Domenica notte in un piazzale notoriamente dedicato al batuage gay. Solitamente frequentato da uomini nel buio delle notti siciliane, diventa luogo di incontri tra uomini con la quotidiana presenza di travestiti che si concedono in cambio di regalini.
Ero già stato in questo piazzale ed una volta ebbi l'occasione di trovare piacere con un bel ragazzo siciliano. Ma non ero un frequentatore.
Una sera d'estate, rientrando a casa dopo aver salutato i miei buoni amici, avevo una voglia incredibile che spinse la mia auto a recarsi in quel piazzale.
Notai subito desolazione in quel piazzale: solo un travestito e poche auto. Decisi allora di fermarmi ed aspettare l'eventuale incontro che avrebbe allietato la mia serata. Nel totale silenzio, ogni tanto si avvicinavano delle auto spesso contenenti over60 che provocavano in meno soltanto disgusto e un po' di pena. Solo un'auto stava ferma come me e questo mi incuriosì. Accesi il motore che con lentezza e discrezione avvicinò la mia auto all'altra sensualmente ferma. Lì per lì non decisi di fermarmi ma notai un ragazzo dalla pelle scura e dai tratti indiani che mi sorrise. Dopo pochi minuti tornai e gentilmente mi accostai a lui. Un ragazzo probabilmente indiano, notevole, ma con cui riuscì ad instaurare una scarsa comunicazione, data la sua incapacità di parlare correntemente italiano.
Eppure mi eccitava: forse la sua esoticità, forse le sue labbra carnose. Chiesi allora se volesse appartarsi con me per trovare un po' di tranquillità insieme. Accettò ma mi chiese se avessi voluto giocare anche con una donna. Un fulmine nel cielo caldo della notte! La proposta invase il mio corpo e stimolò la mia curiosità. Sì, era una novità per me il gioco a tre, ma non mi impauriva, anzi! Chiesi subito di chi parlasse, visto che in auto mi sembrava esser solo. In realtà non lo era e accanto a lui si scorse una dolcissima ragazza indiana con un sorriso imbarazzato ed intrigante. Subito quindi accettai e seguì la loro auto eccitatissimo mentre si recava in un boschetto solitario. La loro esoticità mi eccitava, ma mi preoccupava un po'. Se ne sentono tante su questi luoghi e una coppia è una vera anomalia che inevitabilmente ti induce a brutti pensieri. Non potevo però rinunciare ad un'occasione simile. Arrivati nel boschetto, mi invitarono nella loro auto: poche chiacchiere e cominciai a toccare il seno della ragazza. Lei veramente bella, del tutto lontana dal classico stereotipo dell'immigrata indiana, dalle forme scadenti e gli odori di una cucina molto diversa dalla nostra.
Un seno rigoglioso quindi. Ma non potei trattenermi dal baciare le sue dolci labbra che non si aprirono subito e ci volle un po' prima di assaporare la sua lingua. Lui le tolse gli slip e mi indicò di cominciare a leccarla lì, nel fiore del suo corpo. Lo feci subito, mentre lui affidava alle labbra della sua lei il suo sesso, non enorme ma sicuramente molto invitante. Lei nel frattempo spingeva la mia testa fra le sue cosce. Non voleva che mi staccassi nemmeno un attimo, mentre lei faceva ancora la sua parte con l'arnese del suo ragazzo. Questi non perse tempo e mi affidò un condom: lei sorrideva ma quando entrai dentro di lei il suo viso cominciò a esprimere eccitante sofferenza, alla quale pose rimedio il suo ragazzo baciandola con dolcezza. Mentre giocavo dentro di lei pensai di dedicarmi a lui che però mi concesse solo di toccarlo. Per tutta la durata del gioco, non mi concesse altro. Voleva che mi concentrassi su di lei. E così feci! Poi ci scambiammo e concessi subito il mio arnese ancora incappucciato alla bocca di lei. Lui invece si divertiva dentro di lei, che sembrava essere tornata a soffrire. In realtà era tutto il suo godimento. Allora presi io a baciarla alleviandole ogni sofferenza: mi spingeva la testa verso di lei quasi a chiedermi aiuto per la sofferenza che stava provando. Notai poi che il ritmo del suo lui si faceva sempre più forte. Ansimava! Capii subito che stesse per godere: io tornai a metterlo in bocca alla sua lei. Venne! E io, dopo qualche secondo, mi lasciai andare dentro il preservativo ancora fra le labbra di lei. Attimi di relax in cui la mia testa vagava e trovava soddisfazione per l'esperienza appena vissuta. Chi l'avrebbe mai detto!? Noi ragazzi uscimmo dall'auto mentre lei si ricomponeva: parlammo poco ma concordammo altri incontri. Lui mi chiedeva però massima discrezione accennandomi alla loro vita: erano i custodi di una mega-villa e se qualcuno avesse saputo di questo loro vizio sarebbe stato un delirio. Credo anche che la loro religione lo vietasse. Accettai comunque. I nostri incontri furono sporadici ma estremamente eccitanti: sempre volti al godimento di lei. I corpi maschili si incrociarono raramente e sempre con molto distacco. Fu questa, oltre al mio trasferimento in altra città, la ragione per cui il nostro rapporto si concluse. Tuttavia non dimenticherò mai quanto vissuto con loro, nonché la dolcezza esasperata della ragazza.
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