Racconti Erotici > Gay & Bisex > Sesso nel traffico
Gay & Bisex

Sesso nel traffico


di antinous
12.12.2016    |    13.270    |    6 9.7
"Fare sesso in otto però era troppo, non riusciva neppure ad eccitarsi completamente..."

Avevo organizzato la serata nei minimi dettagli, come sempre quando dovevo incontrare Roberto: avevo tenuto libera l'agenda dell'ufficio; avevo chiesto un permesso per uscire prima e poter stare più tempo con il mio maschio; avevo trovato il modo per potermi lavare le parti intime alla perfezione...Tutto era pronto per gustarmi la sbornia di sesso che Roberto mi avrebbe sicuramente regalato... ma non potevo prevedere la chiamata del nostro albergo a ore che mi informava che, per un disguido, la camera che avevamo prenotato non era disponibile.
"E ora che facciamo, Robè? L'unica soluzione sarebbe quel parcheggio vicino all'autostrada..."; "per me va bbene, nun c'avremo lo specchio pe' vedette mentre te scopo... ma l'importante è che scopamo".
Roberto mi piaceva da morire: più grande di me di quasi dieci anni, maschio assolutamente insospettabile, tipico romano de Roma, barba folta, fisico atletico da fare invidia a tanti trentenni, un cazzo enorme sempre duro, lo avevo conosciuto ad una gang a casa di amici. Niente di fortuito: quella gang la avevo organizzata io, era l'ultima chance che mi ero dato per poterlo conoscere, avendo letto tra i suoi feedback che si era divertito nel partecipare a orge tra maschi. Il profilo su annunci di questo maschio misterioso mi aveva arrapato sin da subito, gli avevo mandato diversi messaggi ma, pur dicendosi interessato a me, non aveva ancora mai accettato i miei inviti a conoscerci: non potevo arrendermi a non incontrarlo, per questo avevo organizzato quella gang con altri sei maschi, tre dei quali notevolissimi: se non avesse accettato neppure di partecipare a quell'orgia, avrei gettato definitivamente la spugna.
E invece quel giorno Roberto mi aveva detto che sarebbe venuto a casa del mio amico, dove avevo dato appuntamento agli altri sei ragazzi per l'orgia. Arrivai per ultimo, quando l'atmosfera era già calda: due gruppetti di tre maschi ciascuno stavano già giocando pesantemente, ma i miei occhi cercavano lui. Certo, non era facile distogliere lo sguardo da quel turbinio di sesso che mi circondava, corpi che si intrecciavano, uccelli che sparivano dentro bocche e culi, gemiti di piacere tutt'intorno... ma lui non lo vedevo. Roberto si era ritirato in disparte: quello spettacolo di sesso sfrenato lo aveva sì appassionato, era inevitabile rimanere affascinati da quelle scene di sesso selvaggio che si svolgevano a mezzo metro di distanza, ma si era reso conto di non essere portato per le orge: quei trentenni meravigliosi con gli ormoni a mille erano da gustarsi in sessioni di due, massimo tre maschi... fare sesso in otto però era troppo, non riusciva neppure ad eccitarsi completamente.
Vedendolo nudo, seduto sul divano, mi ero avvicinato a lui: dopo essermi presentato e aver scambiato poche parole, avevo iniziato ad accarezzarne il petto villoso, e con la bocca mezzo socchiusa già lo stavo baciando intorno al collo. Volevo arrivare alle sue labbra, mentre con la mano sinistra avevo iniziato a masturbarlo lentamente... non sapevo se gli piacesse baciare, ma avevo talmente desiderato quel momento che, senza alcuno scrupolo, mi stavo indirizzando con la lingua verso la sua bocca. Roberto non si ritrasse, socchiudendo gli occhi acconsentì ai miei baci, e le nostre lingue si unirono, si cercarono, si avvinghiarono l'una all'altra come se si fossero rincorse per secoli, e ora finalmente potessero scambiarsi la saliva di cui erano pregne. Quel momento tra noi durò poco, perché fummo interrotti da una telefonata importuna, e dopo poco Roberto preferì rivestirsi e tornarsene a casa ... ma da quel giorno cominciammo a frequentarci sempre più assiduamente: ci eravamo piaciuti, come alcuni amano dire "c'era chimica" tra di noi, ed eravamo perfettamente compatibili a letto: gran toro solo attivo lui, versatile più passivo io.
"L'importante è che scopamo": quella sera il problema era trovare un posto tranquillo per scopare, dove carabinieri e polizia non avessero rotto i coglioni (poi dicono che non ci sono forze di polizia a sufficienza per tenere a bada il terrorismo: se utilizzassero i poliziotti per le cose serie, invece di mandarli a fare i guardoni e a spaventare chi cerca un po' di intimità... sarebbero sicuramente più che sufficienti!). Quel parcheggio vicino all'autostrada si prestava: sufficientemente isolato, buio, non vi passava mai nessuno, avremmo potuto spogliarci e dedicarci a fare l'amore sia in macchina che fuori, io appoggiato sul cofano della macchina per farmi sodomizzare, come già aveva fatto in altre occasioni facendomi godere fino a farmi sborrare con il culo.
Ma la giornata ci riservava un altro brutto inconveniente: autostrada bloccata per il traffico, in entrambi i sensi di marcia! "Robè, qua si mette male... con tutto questo traffico non arriveremo mai!"; "e che ce frega? Mettime la mano qua". Stavo guidando, lentissimo nel traffico, ma il cambio automatico mi permetteva di avere la mano destra libera. Con fare perentorio Roberto mi aveva preso la mano e l'aveva appoggiata sulla sua patta: il suo membro era già di marmo, avevo difficoltà a liberarlo dai pantaloni considerata la posizione scomoda e le notevoli dimensioni di quel portento della natura, ma vi ero riuscito e ora lo stringevo in mano. Ventidue centimetri di carne calda, durissima, lo masturbavo lentamente attento a non distrarmi nella guida, alternando il movimento sul suo uccello al movimento della mia mano verso la mia lingua, alla quale avvicinavo il palmo per inumidirlo e rendere più godibile il massaggio della sua cappella.
"Robè, ma che stiamo facendo?! Siamo in mezzo al traffico!... se ci vede qualcuno?!"; "Te s'è drizzato pure a te, eh regazzì?". Era vero: fargli quella sega nel traffico mi aveva eccitato terribilmente, e ora anche il mio di uccello voleva liberarsi dalla prigionia del pantalone. Roberto mi aiutò a tirarlo fuori: avevo il glande gonfissimo, come se stesse per esplodere, e Roberto iniziò a maneggiare anch'egli su e giù sulla mia asta.
Stavo guidando, e mentre guidavo lo masturbavo, e lui masturbava me. "Robè, questa scena è degna dei film porno!"; "nun te fermà, continua così... vojo che me fai gode' così, in macchina, mentre guidi". La mia mano proseguiva nei movimenti, senza interruzioni, e quando la avvicinavo alla lingua per bagnarla, l'odore del cazzo del mio maschio mi faceva eccitare ancora di più. Stava quasi per eiaculare, lo sentivo ansimare mentre mi ordinava, gli occhi socchiusi: "Continua! Continua! Continua così! Famme godé!". Il traffico ora si era sciolto, stavamo per entrare nel parcheggio...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Sesso nel traffico:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni