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Gay & Bisex

Sono sveglio


di koi82
27.06.2022    |    348    |    0 8.0
"Andare a Venezia per vedere la mostra di Tom of Finland è stata un'idea dell'ultimo minuto ma ne è valsa proprio la pena..."
Il treno di ritorno da Venezia parte alle 18:15, una corsa in libreria per acquistare un libro per il viaggio e mi affretto a salire sul vagone prima della partenza. Trovo posto e mi siedo refrigerato dall'aria condizionata.

Meditando sulla giornata trascorsa ripenso a quei disegni strepitosi, tratteggiati a matita in modo impeccabile.

Il chiaro-scuro disegna le forme di quei toraci scolpiti con t-shirt strappate in corrispondenza di un singolo capezzolo che spunta turgido dallo strappo.
Braccia muscolose dentro maniche attillate.
Addominali scolpiti mascherati dal sottile strato di tessuto che si infila in pantaloni altrettanto aderenti. Cazzi sovradimensionati, duri, che tendono la stoffa, terminano in corrispondenza delle tasche con una cappella grossa e formosa.

Uomini ritratti in modo incancellabile nel tempo, eredità di un artista strepitoso che ha donato ad uomini e perché no magari anche a donne, delle opere su cui concedersi un piacere personale dedicandosi ad un erotico massaggio del cazzo eretto o ad una bella sgrillettata al clitoride umido e scivoloso facendosi trasportare dalle sensazioni e emozioni che la visione ne causa.

Andare a Venezia per vedere la mostra di Tom of Finland è stata un'idea dell'ultimo minuto ma ne è valsa proprio la pena.

Con le sue calle strette, affollate di persone provenienti da ogni parte del mondo Venezia ti stampa in modo indelebile nella memoria quegli scorci di panorama che solo lei sa regalare.

Lo sguardo percorre il panorama da destra a sinistra e dall’alto in basso e ad occhio indiscreto non sfuggono certamente i maschioni in pantaloncini e maglietta che mettono involontariamente in mostra i muscoli di cosce tornite mentre salgono le scalinate di Ponte Rialto.

Gondolieri, sempre pronti al sorriso mentre svolgono il loro duro lavoro quotidiano, cercano di attirare l’attenzione dei turisti nell’intento di guadagnarsi una corsa.

Ripenso al gondoliere che ha attirato la mia attenzione mentre, intento a guardare la fauna locare, mi dirigevo a destinazione.
Camicia a righe e pantaloni neri il giovane era appoggiato con le braccia sul pilastrino di un ponte intento a guardare il suo cellulare mentre sorrideva.
Il mio sguardo cade verso il basso, guardare un bel culo o un bel pacco non è mai tempo sprecato e stupore delle meraviglie mi ritrovo a fissare, foderato dal tessuto, il cazzo duro del ragazzo che impegnato a cercare di nasconderlo chinandosi in avanti non è riuscito nell’intento visto che non è sfuggito ai miei occhi.

Anche se l’ornitologia ha il suo affascinante perché ho dovuto riprendere il percorso verso la mostra.

Il cartello recitava:
"All Together"
Mostra vietata ai minori di 18 anni.
Entrata libera.

Lo sferragliare del treno con il suo rumore ritmato delle ruote sulle rotaie mi trascina in un sonno inaspettato che sviluppa a modo suo i pensieri che affollano la mia mente.

Un manipolo di uomini intenti a guardare l’esposizione non lesina in commenti assolutamente espliciti mentre con noncuranza le loro mani sistemano i cazzi, pronti a reagire agli stimoli, nelle loro mutande.
Gli sguardi degli uni si posano sul rigonfiamento nei pantaloni degli altri, oltre che sui disegni, con fare sempre più esplicito senza mascherare la voglia di una bella scopata.

Nel salotto di Tom, su un televisore, un soft-porn omoerotico viene trasmesso in loop. L'eccitazione nella stanza è palpabile.

Percorro il breve corridoio che porta in un giardino interno.
Il Pleasure Park mi si palesa agli occhi.

Appoggiati al muro tre maschioni stanno parlando tra loro. I loro corpi emanano una carica erotica inverosimile.
Molto simili tra loto, vestiti in modo estivo, torace largo, fisico massiccio dedito al lavoro, pelosi e con la barba ben tenuta mi osservano mentre entro nel giardinetto e vengo calamitato dai loro sguardi indagatori e penetranti.

Impossibile non dirigermi verso di loro.

Pessima idea? forse… ma non sono talvolta le pessime idee a regalarti i sogni migliori?

A passi incerti mi avvicino ai tre che, consci del fascino che esercitano su di me, iniziano a massaggiarsi i cazzi scambiandosi un sorriso complice.

Una mano sulla spalla, una leggera pressione verso il basso e le mie ginocchia cedono.
Come un automa, ipnotizzato dal loro fascino, mi ritrovo in ginocchio mentre una mano sulla nuca spinge il mio viso sul cazzo dell’uomo che ho davanti.

Attraverso i pantaloni l’odore di cazzo mi inebria i sensi, apro la bocca ed inizio a mordicchiare l’asta di quel bastone sempre più duro.
Incitato dai commenti di approvazione dei due amici, cercando uno sguardo di assenso, gli abbasso i pantaloni liberando l’uccello duro che prontamente il porcone mi infila in bocca.

Brusio alle mie spalle, una tremito di piacere mi percorre dalla testa ai piedi, un fugace sguardo e mi rendo conto che altri spettatori si sono aggiunti al Pleasure Park.

Due mani mi circondano il viso, guardo verso l’alto, una singola parola: “CONTINUA”.
Con un espirio prolungato mi infilo tutto il cazzo in gola arrivando con le labbra a contatto del pelo dal profumo muschiato del manzo.

La voglia mi pervade.

Essere contornato da spettatori tira fuori il lato porco, folle, spudorato, incontenibile, che è in me.
Le mani dei due amici mi percorrono il corpo, dita sfiorano i miei capezzoli sensibili soffermandosi a giocare con il piercing facendomi fremere dall’eccitazione mentre stringo la sugosa cappella tra le labbra stregato dal sapore di quel cazzo voglioso, che sto avidamente succhiando, cullato dai gemiti di piacere della mia preda.

Preda o predatore. Chi è l’uno chi l’altro impossibile scoprirlo.
Solo il piacere traccia il percorso delle sensazioni che ci si conceda vicendevolmente.

Corpi vicini, il calore che emanano mi arriva unitamente all’odore degli uomini che in gruppo si sono abbassati i pantaloni, intenti a masturbarsi.

Ho la bocca vuota, i tre si scambiano uno sguardo di incoraggiamento mentre il secondo non tarda a riempirmela dopo avermi tolto la maglietta.
Mani invadenti mi abbassano pantaloni e mutande.

Nudo, mi giro verso il responsabile, il terzo del trio.
Lo sguardo che gli lancio non cela la mia perplessità. Un mormorio di apprezzamento in sottofondo.
Mormora una sola parola: “GODI”.
Sussulto nell’esatto momento in cui sento la sua lingua che in modo molto esperto mi lecca il culo. Che sublime sensazione sentire la lingua che umida lo massaggia in un vortice di piacere.

Lubrificato per bene e raggiunta la desiderata cedevolezza ecco l’agognata ricompensa.
Duro e venoso il cazzone preme inesorabilmente forzando le mie barriere.
Un senso di pienezza mi pervade, il mio via libera da al porcone il permesso di dare pieno sfogo alla sua voglia scopandomi il culo con forza e passione mentre proseguo il mio lungo spompinare.

A ritmi alterni i due amici mi fanno godere mentre i loro cazzi invadenti percorrono il mio accogliente culo.
Gocce di precum sgorgano dal mio cazzo grazie al piacere del loro incessante martellare sulla mia prostata.
Il culo si stringe, i muscoli delle gambe tremano, un’ondata di piacere mi attraversa ed il mio cazzo preda della goduria del corpo esterna la sua gioia concludendo in una copiosa sborrata sul pavimento.

Increduli, i due maschioni, nell’impeto dell’eccitazione mi sborrano contemporaneamente sulla schiena.

Il caldo dei loro fiotti di sperma aumenta la mia eccitazione e così mi dedico con maggiore frenesia all’ultimo dei tre succhiandolo fino a che, pronto a raggiungere l’orgasmo, toglie il suo uccello dalla mia bocca schizzandomi in faccia, in una smorfia di appagante piacere.

I nostri sguardi si incrociano, un sorriso sul suo volto, le sue labbra che compongono un'unica parola: “CAGNA”.

Mi solleva delicatamente per le spalle, i nostri volti vicini, una mano dietro alla nuca, una leggera trazione.
Le labbra si incollano in un eccitante e appassionata slinguata sotto lo sguardo attento degli spettatori.

Un rumore secco di porte che si chiudono.
... Il treno per Vicenza delle ore 18:45 è in partenza dal binario tre...

Il sogno si sfoca, cerco di trattenerlo ancora un attimo. Socchiudo un occhio.

Torace largo, fisico massiccio, peloso e con la barba ben curata.
"Mi posso sedere?"

Sono sveglio.


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