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TRIO INCESTUOSO


di Cazzone_spacca
27.08.2018    |    27.140    |    15 9.6
"Diciamo che tra le tante qualità dei serbi che ho avuto modo di apprezzare, la bellezza non spicca..."
L’itinerario zaino in spalla di quest’anno mi ha portato nella selvaggia quanto austera Serbia. 15 giorni a zonzo per questo Paese col mio fedelissimo backpack e la macchina fotografica e nulla più. Tuttavia di giorni me ne sono bastati molto meno per capire che qui incontrare bei ragazzi è un’impresa piuttosto ardua. E non parlo semplicemente di “rimorchiare” in un paese in cui l’omosessualità non è vista di buon occhio, ma di trovare bei ragazzi nel vero senso della parola. Diciamo che tra le tante qualità dei serbi che ho avuto modo di apprezzare, la bellezza non spicca. Ma devo ammettere che quando ne incontri uno... vale la pena soffermarsi ad osservarlo ecco! Propio il mio ideale di bellezza, maschili e virili con intensi occhi scuri.
Al mio quinto giorno di viaggio ho soggiornato in un affittacamere sperso tra le montagne nel profondo nord. Mentre al banco del check-in aspettavo che gli ospiti davanti a me concludessero le loro procedure, mi sono dato un’occhiata intorno: si trattava della tipica locanda di montagna tutta di legno con teste di cervo attaccate al muro, vecchi attrezzi agresti poggiati qua e là e antichi abiti tradizionali incorniciati testimoniavano profonde reminiscenze nazionaliste. Avevo trovato un posto serbo d.o.c. un luogo dove stavano i serbi “veri”, non la classica trappola per turisti. Presto fu il mio turno, completai il check-in e andai a sistemare le mie cose nella mia stanza. Dopo una rapida doccia scesi a comprare una birra al ristorante per godermela nel patio della locanda.
Una volta sistemato ad un tavolino sulla veranda mi misi a sorseggiare la mia birra godendomi il panorama. Ci volle un po’ prima che il mio sguardo si posasse sugli altri avventori che stavano nel patio con me. Ricollegai che erano gli stessi davanti a me al bancone della reception e solo allora mi accorsi che si trattava di uno “strano trittico” composto da due uomini più o meno coetanei intorno alla quarantina e uno molto più giovane, poco più che adolescente. Tutti e tre molto prestanti, bevevano e fumavano e concentrandomi sentii che parlavano qualche lingua slava, probabilmente proprio serbo. Li studiai un po’ per cercare di capire meglio quello strano assortimento e mi accorsi che il ragazzetto non era affatto male. Castano scuro con due grossi occhi nocciola e due grosse labbra carnose. Nonostante la temperatura non proprio estiva indossava una canottiera che lasciava vedere il fisico asciutto e definito. Fissandolo iniziai a pensare come sarebbe stato sodomizzare quel bel giovane maschile e il mio pacco iniziò a gonfiarsi. Passai in rassegna anche gli altri due, entrambi rasati, mori, occhi scuri, barba e, anche se più piazzati, comunque con fisici molto curati e definiti. Si vedeva che tutti e tre praticavano sport. Continuai a stare sulla veranda a guardarli e chiedermi che rapporto ci fosse tra quei tre, spersi nelle montagne del nord. Ai quesiti si alternavano rapido frammenti di fantasie erotiche in cui tutti e 3 insieme ci scopavamo il ragazzo. Il mio pacco era oramai completamente in erezione e dopo la doccia non avevo indossato le mutande per cui il pacco era abbastanza visibile nonostante la mano che ci tenevo sopra per mascherarla. Preso dalle mie fantasie non mi accorsi immediatamente che i miei sguardi insistenti iniziavano a destare curiosità e soprattutto a ricevere una risposta altrettanto insistente. Il ragazzo aveva iniziato a lanciarmi rapide e sempre più frequenti occhiate, e avevo la sensazione che anche uno dei due uomini mi guardasse di tanto in tanto. Ma forse era solo suggestione, non mi segavo dalla sera prima e tutte quelle fantasie mi stavano giocando un brutto scherzo. Dovevo salire in stanza a segarmi subito! Ero pronto a buttarmi giù la birra rimasta per salire a dare sfogo alle mie fantasie e svuotarmi i coglioni quando mi accorsi che l’uomo che mi pareva mi guardasse si era iniziato a toccare il pacco sotto il tavolo. Sentii un colpo al cuore, poteva essere che mi stavo immaginando davvero tutto? Decisi di rimanere e aspettare. Notai che si era stabilito un chiaro gioco di sguardi tra me, il ragazzo e quell'uomo. Il ragazzo guardava me, poi l’uomo e poi tornava su di me guardandomi il pacco. L’uomo mi guardava, si accarezzava l’uccello e poi guardava il ragazzo. Ancora qualche minuto, poi i tre si alzarono, lasciarono dei soldi sul tavolo e si allontanarono verso l’ingresso della locanda. Cosa avrei dovuto fare? L’eccitazione mi esplodeva nei calzoni, ma la prudenza di viaggiare in un paese in cui l’omofobia dilaga, mi faceva frenare il mio spirito di “cacciatore” rimasi un po’ in contemplazione della mia bottiglia di birra aspettando forse un’ispirazione quando sentii dei passi. Mi passò accanto l’uomo, che cercò qualcosa sul tavolo e tornò indietro. Arrivato di nuovo accanto a me mi disse qualcosa in serbo ma gli dissi che non avevo capito. Allora in un inglese alquanto incomprensibile mi disse che pensava di aver lasciato l’accendino sul tavolo ma non c’era e mi chiese se ne avevo uno. Lo feci accendere e lo invitai pure a sedersi e prendere un sorso della mia birra. Mi chiese qualche domanda di rito, di dove ero, cosa facevo in Serbia, che giro avevo in programma etc... poi fu il mio turno. Scoprii che il ragazzo era il nipote, e che con suo fratello (cioè il padre del ragazzo) lo stavano accompagnando ad una gara di boxe che si teneva in una città lí accanto. Mi spiegò che lui e il fratello anche gareggiavano da giovani, poi avevano smesso e ora erano allenatori. Questo spiegava perché fossero tutti e tre così ben piazzati e fisicati, il divario di età e la somiglianza tra loro. Tuttavia c’era qualcosa di ambiguo che ancora mi sfuggiva. La sigaretta presto finí e l’uomo si congedò. Io rimasi ancora un po’ a godermi il fresco ed il panorama tentando di convincermi che fosse tutto nella mia testa e poi mi avviai verso la mia stanza. Camminando nel corridoio scricchiolante, sentii dei lamenti e gemiti lontani. Avvicinandomi alla mia stanza i lamenti aumentavano di volume e si sommavano dei rumori e cigolii. Capii che provenivano dalla stanza accanto alla mia. Entrai e mi misi a origliare. Erano chiamamento mugolii di sesso, qualcuno nella stanza accanto si stava facendo una scopata. Pensai che nella locanda non avevo visto nessuno a parte i tre pugili e la donna della reception. Fu un fulmine che mi attraversò la mente. In un attimo un’intuizione mi fece fiondare fuori dalla mia stanza, prendere il coraggio a quattro mani e bussare piano alla porta accanto. Seguí un improvviso e profondo silenzio. Bussai ancora, piano. Rumori di passi. La porta si aprí. L’uomo con cui mi ero fermato sulla veranda, lo zio del ragazzo, era davanti a me, madido di sudore e con un asciugamano alla vita che non nascondeva un grosso cazzo duro. Mi sorrise e mi fece cenno di entrare. Percorso il breve corridoio trovai il ragazzo completamente nudo e steso a pancia sotto sul letto col culo tondo sodo e perfettamente aperto all’aria. Quella scena mi indurì il cazzo all’inverosimile. Mi misi davanti a lui e in un attimo il mio cazzo fu nella sua bocca. Lo zio si tolse l’asciugamano dalla vita è tornò dietro di lui. Aveva un enorme cazzo larghissimo, in un attimo fu nuovamente dentro al ragazzetto che intanto mi succhiava l’uccello come la peggio troia di strada. Si vedeva che lo zio lo aveva tirato su bene!
Lo zio gli prese la testa e gliela spinse contro il mio pube. Sentii la mia cappella spingere contro la sua gola, vidi suo zio tenerlo per i capelli e con aria rabbiosa spingerli la testa sul mio cazzo e il suo pisello affondo nel culetto del nipote. Mi eccitava da impazzire quella situazione, mi controllai per non sborrare immediatamente, allora sfilai il membro da quella bocca famelica, mi avvicinai allo zio e gli feci cenno, lui si sfilò dal buco del nipote e gli aprí le chiappe sputandoci sopra e facendomi cenno di accomodarmi. Entrai in un colpo solo, il cazzone dello zio era largo quanto il mio quindi non trovai alcuna difficoltà a infilare il mio pezzo di carne in quel buco morbido e accogliente. Lo scopai con vigore e rabbia eccitato all’idea di scoparmi un nipote insieme a suo zio. Mi chiedevo chissà come avevano iniziato e da quanto lo facevano. Pensavo a questo mentre tirandogli i capelli gli affondavo il pene nel culo montando quel giovane maschietto insospettabile come una Troia insaziabile di cazzo che intanto stava soffocando col cazzo dell zio nella bocca e lo guardava implorandolo di riempirlo. Quella Troia andava scopata a dovere. Guardai lo zio infoiatissimo, mi sfilai e mi sdraiai sul letto. Feci cenno allo zio di avvicinarsi. Lui capí, fece girare il nipote e lo fece sedere sul mio cazzo. Lo impalai tutto fino alle palle mentre già sentivo che lo zio si faceva strada nel suo buco insieme al mio cazzo. Fu un attimo ed eravamo tutti e due dentro. Il ragazzetto gemeva a non finire, io gli tappavo la bocca e lo zio lo sculacciava. Lo scopammo fortissimo, lo abbiamo veramente rotto nel culo con i nostri cazzoni. Stavo lí a pensare a quel ragazzo che lo zio si stava inculando permettendo che anche un estraneo lo scopasse. Immaginai che le urla soffocate del ragazzo svegliassero anche il padre nella stanza accanto e che fosse venuto anche lui e si fosse unito a scopare il figlio! Sarebbe stato il massimo! Questo pensiero mi preparò a sborrare, mi sfilai il cazzo dal culo del ragazzo, mi sfilai da sotto di lui, mi posizionai davanti al suo viso e lo ricoprii di sborra in faccia mentre dai gemiti capii che lo zio gli stava riempiendo di sborra il culo. Gli raccolsi la sborra dal viso con la punta del pisello e gliela avvicinai alla bocca e subito prese a leccarla dal cazzo e ingoiarla. Lo zio anche sfilò il pene dal buco slabbrato e lo avvicinò alla bocca del nipote per farselo ripulire dalla sborra. Svuotato e ripulito, ringraziai educatamente e tornai nella mia stanza. L’infomani Mattina partii molto presto e non li rincontrai ma resterà per sempre il ricordo di una delle più belle scopate della mia vita.

Scusate per la lunga assenza ma è stato un periodo molto concitato! Sono contento di essere riuscito a condividere con voi questa pazzesca e incredibile esperienza che mi è capitata! Scusate se è scritto con meno attenzione ai particolari del solito e in modo più frettoloso e meno ricercato ma ho davvero poco tempo! Spero di potervi raccontare presto le altre cose che mi sono capitate in questo periodo di assenza, anche se magari meno inconsuete su questa! E voi che mi dite? Vi eccita l’incesto? Vi è mai capitato di farlo o partecipare?
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!
Bye bye
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