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Gay & Bisex

Un pomeriggio noioso


di hansen_ud
21.01.2019    |    1.154    |    6 9.7
"Intanto i segaioli giravano e rigiravano, ronzandomi intorno come mosche, per fortuna, dopo uno serie di sguardi poco amichevoli, capirono che non ero..."
Durante le ferie, specialmente quelle a fine inverno, inizio primavera, ci sono giorni in cui uno ha molti passatempi e giorni in cui ci si annoia da morire, soprattutto quando i paesi e le città nessuno circola per via del freddo. Ciò successe a me, un paio d’anni or sono, avevo una noia mortale, non sapevo che fare, passavo dalla tv, a internet, a cruciverba e cazzate varie, ma niente, avevo voglia di qualcos’altro, avevo voglia di sesso, di fighe e di cazzi, ma niente ero solo, l’unica cosa che potevo fare era di andare in qualche posto dove poter ammazzar il tempo, così mi tornò in mente quell’area di fuori città, andando da Udine a Pradamano (vedere indicazioni nella sezione CarSex), e detto fatto, mi infilai il capotto e via.
Una volta arrivato, notai diverse macchine, erano tutti vecchi segaioli che giravano di continuo, la situazione si prospettava veramente deludente poiché non ho mai sopportato questo tipo di persone che ad una certa età e con famiglia, alcuni anche zoppicanti, ti si appiccicano e diventano invadenti; sono talmente insistenti che riescono a mandarti in aria gli incontri, proprio sul più bello.
In ogni caso, li ignorai e feci un giro di perlustrazione, più avanti vidi una golf parcheggiata, e fuori di essa, due ragazzi tra i 28 e i 32 anni. Pensai che già fossero appartati, e siccome non è mia abitudine infastidire le persone, specialmente quando sono già appartate, mi fermai un po’ più avanti. Intanto i segaioli giravano e rigiravano, ronzandomi intorno come mosche, per fortuna, dopo uno serie di sguardi poco amichevoli, capirono che non ero interessato a loro, e quasi come un miracolo, se ne andarono dopo un paio di minuti. Scesi allora dalla macchina e mi sedetti sul cofano, e vidi che avevano messo in moto l’auto e acceso i fari; pensai che avessero concluso il tutto e stavano andando via.
Continuai tranquillamente ad osservare intorno la campagna, quando, dopo qualche minuto, quei fari si spensero e la macchina si avvicinò alla mia. I ragazzi scesero, non era come pensavo io, erano lì in coppia; si avvicinarono, mi salutarono e si presentarono. Erano altissimi, uno ricciolino alto 1.90 circa e con fisico tonico, l’altro sarà stato qualche centimetro più basso, anche lui con un fisico scolpito; dopo la presentazione l’unica cosa che dissero fu “meno male che se ne sono andati quei vecchi, e che sei arrivato tu”. Ero ancora seduto e quello più bassino si sbottonò i pantaloni, liberando il suo cazzo durissimo, era una belva. Si, non avevo mai visto un cazzo così enorme, il mio che è di 17 centimetri circa, al confronto sembrava una miniatura; non voglio esagerare, ma quel cazzo doveva essere lungo almeno 30 centimetri. Subito lo afferrai, non riuscivo a stringerlo in mano talmente era grosso, iniziai a leccare la cappella, e sentivo che diventava sempre più duro, e le vene s’ingrossavano sempre di più, pian piano iniziai a farlo entrare in bocca, mentre lui stringeva i capezzoli del suo amico sotto il maglione e nel frattempo si era abbassato la cerniera mostrando un cazzo di circa 12/13 cm molto sottile, lo strinsi in mano e lo segavo, staccatomi dal cazzone e mi dedicai un po’ all’altro. Sollevatomi un po’, il cazzone mi apri il cappotto, per un attimo ebbi paura, pensando che se questo mi voleva scopare, mi avrebbe squarciato in due, ma a quanto pare cercò di constatare le mie misure, poi si abbassò e mi sussurrò all'orecchio “caro, tu mi piaci, ma il tuo cazzo ancor di più; scopami il culo e fai venire il mio amico, che poi ci divertiamo”. Lo feci mettere a pecora sul cofano della macchina (poiché era ancora caldo e confortevole) ed infilai il mio cazzo nel suo buco, mentre con la bocca spompinavo l’amichetto, non ci volle molto per farlo arrivare al culmine, appena notai che stava per sborrare uscii dal culo e feci alzare il cazzone per evitare di sporcarci; questi completò l’opera segandolo e facendosi sborrare nel palmo della mano, appena finito, l’amichetto si abbassò i pantaloni quel tanto, si mise a pecora, e mentre io le porgevo il mio cazzo in bocca, il cazzone gli lubrificò il buco del culo con la sborra che aveva in mano e ne passò un po’ anche nel suo cazzo, infilandoglielo dentro lentamente e scopandolo.
Per un po’ rimanemmo in quella posizione, fintanto che quel culo si allargava per bene il mio cazzo rimase in bocca, onde evitare che l’amichetto gridasse. Appena il ragazzo si tranquillizzò, mi staccai dalla sua bocca e girai dietro al cazzone, che piantando il cazzo in fondo al culo dell’amico, si fermò e si abbassò per permettermi di scopare il suo culo, formando così un trenino; una volta infilato il cazzo mi stetti fermo, così da lasciare i movimenti al cazzone, che da una parte scopava il culo dell’amico e dall'altra si scopava il suo di culo.
Tutto d’un tratto arrivò una macchina, che fece il giro, e che sicuramente, nonostante fossimo riparati dalle nostre macchine, notò che stavamo scopando, rifece il giro e spenti i fari, si fermò dietro le nostre macchine. Io pensai subito che si trattasse di un vecchio segaiolo, invece da quella macchina uscì un bel ventenne biondino, si avvicinò mi guardò, e mi salutò, come se gli altri due non ci fossero stati, la cosa mi parve un po’ strana, noi rimanemmo in quella posizione, ma senza fare alcun movimento. Fu lui a chiedermi se poteva unirsi al gioco, io confermai strizzandole l’occhio, mentre si sbottonava i jeans, si avvicinò con sguardo lascivo al che io gli toccai il cazzo. Il suo cazzo era più o meno come il mio, lo segai per un po’, poi si spostò leggermente in avanti, facendosi spompinare dal cazzone, che nel frattempo aveva ripreso il ritmo, la sua bocca iniziò a leccarmi i lobi delle orecchie, insomma si comportava come uno che ha desiderio di poter combinare qualcosa con qualcuno che desidera da tempo. Ebbi modo di osservarlo attentamente, era veramente un bel biondino biondo, occhi azzurri, fisico snello e palestrato, un vero adone. Mi staccai dal culo del cazzone per lasciargli il posto, ma lui, si abbassò e preso un fazzolettino imbevuto, lo passò sul mio cazzo, e poi se lo mise in bocca. Con le mani mi toccava e mi carezzava dappertutto, lo feci alzare e ricambiai il pompino, il ragazzo doveva essere molto eccitato, infatti non stette molto a venire, non fece in tempo ad uscire dalla mia bocca, che un primo schizzo mi riempì la gola, mi tirai indietro e con la mano continuai a segarlo, dirigendo gli schizzi sul culo del cazzone. Ora il biondino, col cazzo moscio, mi fece cenno di scoparmi quel culo pieno della sua sborra, nel frattempo che io scopavo lui si allontanò, pensai che se ne stesse andando, ma dopo qualche minuto ritornò, mi incitava a scopare il culo del con violenza, e mi accarezzava, intanto il cazzone arrivò al culmine. Tirò fuori l’arnese dal culo dell’amico, ma senza fare uscire il mio, si mise dritto, chiedendomi di continuare a scoparlo, e dopo un altro paio di colpi, da quel cazzo enorme iniziarono ad uscire violenti schizzi di sborra, che imbrattarono i vestiti e il viso del suo amico, il biondino ci guardò e sorrise, ora era il mio turno; tirai fuori il cazzo, per prima lo ficcai in bocca all'amichetto facendomelo pulire, poi il biondino me lo strinse ed iniziò a segarmi, in direzione della bocca del cazzone, schizzai in bocca e sul viso di quel cazzone. Loro si alzarono, mi ringraziarono e si diressero verso la loro macchina, il biondino si abbassò per qualche secondo, mise il cazzo in bocca pulendolo dalle ultime gocce di sborra, si alzò, mi baciò e con un “ci vediamo presto” se ne andò.
Tornai altre volte, remore di quel pomeriggio, ma di loro nessuna traccia.
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