Gay & Bisex
finalmente ...una sveltina?

20.02.2018 |
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"Gli dissi che volevo ricambiare il favore e che volevo vederlo schizzare, quindi la volevo in faccia la sua sborra (in effetti è sempre stata la mia passione la sborra in faccia)..."
Avevo appena finito di fare un bel bocchino dopo avergli leccato le palle e spogliato tutto, come piace a me.Mi aveva ospitato a casa sua in campagna . Un bel tipo massiccio, alto e con un bel cazzo. Conosciuto per caso, mi aveva fatto arrapare con i suoi modi e dopo circa un oretta ero li in ginocchio sul letto a succhiargli il cazzo. Mi piaceva succhiare i cazzi, non lo nego. Lo lasciai li , me ne andai ma non avevo goduto, sentivo ancora il sapore della sua sborra, ma non era un vero porco e io a letto con i maschi voglio sentirmi porco e mi eccito se ci vado con porci come me.
Gironzolai un po’ nel centro della città in un posto dove sapevo si poteva acchiappare. Mi piaceva quella sensazione di caccia, di ricerca. Cercavo sguardi, ammiccamenti e in genere riuscivo a trovare qualcuno con cui divertirmi. Era un periodo in cui succhiavo cazzi abbastanza spesso. Ma onestamente non erano sempre come piacevano a me.
Così intravidi un tipo , apparentemente distratto. Gli guardai subito il culo e notati che era abbastanza possente. Ne immaginai il resto. Poi notai il torace. Era primavera , girava con una camicia leggera, ma ripeto sembrava andasse per i fatti suoi. Comunque mi guardò e io , al solito, non sapevo come fare il primo approccio. Mi sedetti e notai che tornava nella mia direzione. Mi guardò e si avvicinò. Ero bloccato. Mi chiese un informazione, sembrava una scusa, e gli chiesi se era della mia città. Mi rispose che era li per lavoro. Lo osservai era un gran bel maschio ma mi eccitai molto a guardargli le labbra. Carnose da baciare e da infilargli subito un bel cazzo. La conversazione non decollava ma mi chiese cosa facessi lì. Imbarazzato gli dissi che non sapevo che fare. Senza chiedere si sedette accanto. Era spudorato. Cominciò a toccarsi il pacco facendo finta fosse un caso.
Ascolta , gli dissi, se devi dirmi qualcosa fallo tu se poi ho capito male non me ne volere. Mise una mano sulla mia gamba e mi disse: andiamo a casa magari ne parliamo meglio. Il mio cazzo di colpo diventò duro e la mia eccitazione era al massimo.
Aveva un appartamento li vicino ,non era in hotel perché doveva restare un mesetto. Non chiedevo di meglio. Appena entrati lo spinsi al muro e lo baciai infilandogli la lingua e , visto che rispondeva, restai avvinghiato per parecchio.
Cominciò a palparmi il culo, poi infilo una mano tra le chiappe, con l’altra mi slacciò i pantaloni. Ero fuori di me.
Portami nella stanza da letto, gli dissi e ci andammo continuando a baciarci con voluttà.
Appena entrati chiesi luci soffuse. Mi spogliai tutto pregandolo di aspettare, perché volevo spogliarlo io.
Cominciai dalla camicia, la sbottonai e leccai e mordicchiai i capezzoli. Poi gli sfilai i pantaloni
Lo lasciai in mutande. Era eccitato e scoprì aveva un bel cazzo con dei bei coglioni abbondanti come piacciono a me. Scendendo con la lingua arrivai proprio ai coglioni. Li presi in bocca e li succhiai, poi con la mano afferrai il suo splendido arnese e salii con la lingua fino al capocchione, quindi con la punta delle labbra lo ciucciai un pochino. Cominciò ad ansimare e mi disse che succhiavo bene. Tornai da lui e lo baciai ancora con la lingua. Mi prese con decisione e mi stese. Si mise sopra e mi allargò le gambe, ero suo poteva fare ciò che voleva.
Poi piano scivolò, si girò e capii che cercava un 69. Lo accontentati volentieri. Me lo infilò fino in gola e lo stesso feci io. Poi mi allontanai e lo feci girare, aveva un culo bellissimo, sodo e non potevo non passargli la lingua tra le chiappe senza arrivare al buco. Ansimava come una troia. Ma mi trattava come una puttana. Era perfetto. Me lo riprese in bocca e cominciò un pompino lento, voglioso. Sentivo il cazzo che veniva su sempre più duro e non riuscivo a trattenermi, sentii la sborra che saliva piano ed ebbi un orgasmo lungo e piacevolissimo, tutto in bocca. Ingoiò tutto e mi disse che avevo la sborra dolce, saporita.
Gli dissi che volevo ricambiare il favore e che volevo vederlo schizzare, quindi la volevo in faccia la sua sborra (in effetti è sempre stata la mia passione la sborra in faccia). Mi misi comodo e cominciai a fargli un vero bocchino, feci scivolare le dita dietro e le infilai nel suo culo, era bagnato come una fica e si dimenava.
Hai un culo da troia gli dissi.
Sei una vera ciucciacazzi mi rispose.
Dopo molti minuti di succhiate e leccate mi prese la testa tra le mani e cominciò lui a fare il ritmo. Sempre più veloce. Sempre più ansimante. Sentii che cominciava a vibrare il cazzo e cercai di allontanarmi. Mi accontentò , gli presi i coglioni i mano e cominciai a menarglielo e con la punta della lingua solleticavo il capocchione. Di colpo, senza avvisarmi mi disse sborro troia e mi riempì la faccia . ne fece tanta, davvero non ne avevo mai vista tanta. Cominciò a colarmi tutta e lui fece una cosa che mi fece letteralmente arrapare cominciò a spalmarmela addosso, sulla schiena anche mentre con la lingua gli leccavo il cazzo in cerca delle ultime gocce.
Era soddisfatto il mio porco, si vedeva ed io ero felice di averlo fatto godere in quel modo.
Istintivamente mi alzai, tenendogli il cazzo in mano gli chiesi di indicarmi il bagno, gli appoggiai il cazzo sul lavandino e glielo lavai con un po’ d’acqua. Poi mi inginocchiai davanti a lui e glielo asciugai con le labbra.
Sei davvero una puttana mi disse e io mi eccitavo a sentirglielo dire.
Ma intanto anche il mio cazzo era tornato duro.
Tornammo a letto senza dirci niente. Lo baciai ancora. Lo toccai e leccai dappertutto.
Poi all’improvviso lo presi io, lo girai mettendolo in posizione. Era esperto si vedeva si mise alla pecorina ma in modo perfetto. Allargai le chiappe, sputai sul buco e gli infilai il cazzo di colpo dentro e tutto. Cominciai a stantuffarlo, lo presi per i capelli e mi appoggiai alla schiena, cominciai a dirgli nelle orecchie che era un vero rottinculo e che mi piaceva come svuota coglioni. Lo inculavo con veemenza e lui gemeva e mi diceva sempre : ancora, ancora.
Quando gli sborrai nel culo restai dentro parecchio.
Poi si alzò, e mi allungò i vestiti.
Capii che mi diceva che dovevo andare.
Sulla porta mi disse che raramente si era divertito e aveva goduto così. Non mi lasciò dire altro, chiuse la porta e me ne andai. Per molti giorni mi sono masturbato pensando a lui. Un vero porco e un vero amante del cazzo. Senza chiacchiere e remore. Con lui è stato davvero un bel fottere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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