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Gay & Bisex

incontro al concerto


di Membro VIP di Annunci69.it broken_ass
25.01.2012    |    14.999    |    7 8.2
"Dal viso rassicurante sembrava un tipo a posto, dall’aspetto anche un po’ timido..."
PREMESSA: Questo racconto e gli eventuali successivi che pubblicherò, NON sono frutto di fantasia ma episodi realmente accaduti. Le uniche cose frutto di invenzione sono i nomi delle persone, chiaramente diversi dagli originali per motivi di privacy.

Tempo fa ero con la mia ragazza ad un concerto presso un noto locale della capitale. Eravamo arrivati abbastanza in anticipo tanto da riuscire a trovare un buon posto proprio sotto il palco. All’inizio dell’esibizione, la sala, per la verità non molto grande, era ormai gremita di persone in piedi che rumoreggiavano in attesa di veder uscire gli artisti sul palco e poter apprezzare la loro musica. Come spesso avviene in questo tipo di eventi, una volta iniziata l’esibizione, nel par terre si viene a creare una calca per cui le persone che si trovano più arretrate spingono per poter ottenere un posto più vicino al palco onde poter avere una visione migliore dello spettacolo. E fu così che, con la mia compagna, ci ritrovammo “schiacciati” contro la staccionata che separava il pubblico dal palco. Per la precisione io ero dietro la mia ragazza e le cingevo i fianchi mentre ci muovevamo a tempo di musica sussurrandole spesso parole o commenti all’orecchio. Mentre la musica riempiva la sala, e tutto il pubblico “ballava” al ritmo concitato delle percussioni e delle chitarre, mi capitò più volte di sentire una leggera pressione sul culo, ma non ci feci troppo caso in quanto si sa che, durante questo tipo di concerti, le persone stanno attaccate una all’altra e gli urti sono inevitabili. Verso la metà dello spettacolo, la calca si fece più pressante verso il palco e mi ritrovai a percepire la pressione sul mio culo molto più insistente; in particolare sentivo qualcosa di duro strusciare sulle mie chiappe, in maniera ormai così evidente da non poter più essere considerata casuale, il tutto mentre la mia ragazza ignara continuava a dimenarsi a tempo di musica davanti a me.
Mi girai discretamente e notai dietro di me un ragazzo alto, con capelli rasati, che indossava una giacca sportiva in velluto a costine, jeans e camicia. Doveva avere sui quarant’anni. Dal viso rassicurante sembrava un tipo a posto, dall’aspetto anche un po’ timido. Notai inoltre che non era accompagnato da nessuno. Mentre facevo questa analisi, aiutato nella visione dalle luci che dal palco si riflettevano sul pubblico, lui ricambiò il mio sguardo con un sorrisino d’intesa. Ancora dubbioso sulle intenzioni del tipo ed essendo timoroso di aver frainteso un comportamento casuale ed involontario, mi staccai un secondo dalla mia compagna, mi feci coraggio ed iniziai, senza girarmi, ad allungare la mano verso il pacco del tizio, sempre quasi attaccato al mio culo. Se avessi frainteso le sue intenzioni, ed il tipo si fosse scostato bruscamente dal mio “tocco”, oppure mi avesse detto qualcosa, avrei chiesto scusa ed imputato il contatto come un normale urto dovuto al movimento. Nella folla così compatta nessuno ci avrebbe fatto caso.
Rimasi non troppo sorpreso quando fu lui ad appoggiare il pacco sulla mia mano permettendomi quindi di “tastare” quello che sembrava essere un cazzo ben duro che premeva sotto i jeans. Iniziai quindi ad accarezzare ed impugnare il rigonfiamento dei suoi pantaloni mentre la mia eccitazione cresceva, aiutata anche dallo sfregamento che il culo della mia fidanzata produceva premendo sul mio uccello.
A questo punto mi girai senza più timori ed il ragazzo, che più tardi ho scoperto chiamarsi Franco, mi guardò facendomi cenno di uscire dalla sala ed iniziò ad allontanarsi.
“Ho bisogno di prendere un po’ d’aria” dissi alla mia ragazza che, sempre molto carina mi disse che lei sarebbe rimasta e che ci saremmo rivisti lì dopo pochi minuti.
Facendomi strada fra la calca guadagnai l’uscita, presi il giaccone dal guardaroba, ma persi di vista il mio “amico”. Il locale che ospitava l’evento oltre alla sala concerti, ha la caratteristica di aver un grande spazio esterno dove sono posizionati gazebi, tavoli e bar all’aperto che in estate lavorano a pieno regime. In quella serata invernale, visto il freddo, pochissima gente era seduta ai tavoli rischiarati dai lampioni.
Non riuscendo a rintracciare il tipo, non senza un pizzico di delusione, mi avvicinai al bancone di uno dei bar esterni ed ordinai una birra che avrei bevuto prima di tornare nella sala. Bevvi più o meno metà della pinta, nel bicchiere di plastica, quando vidi comparire Franco che evidentemente mi stava cercando. Dopo un breve saluto e qualche presentazione, mi invitò senza troppi convenevoli a seguirlo verso dei casotti di legno un po’ nascosti che ospitano i bagni e che vengono utilizzati quasi esclusivamente d’estate durante l’attività all’aperto del locale. Nessuno era nei paraggi. Entrammo nel bagno riservato ai portatori di handicap, che era più grande e più pulito. Avevo portato con me, senza pensarci, la mezza birra che appoggiai sul lavandino. Chiudemmo la porta e Franco si abbassò i pantaloni mostrando un cazzo di tutto rispetto già in tiro, depilato e con la cappella scoperta come piace a me. “wow!” esclamai con un sorriso e lui mi disse: “che ti piace fare?”
“tutto” esclamai, mentre mi inginocchiavo pregustando già il sapore della sua cappella, eccitato dalla situazione inaspettata.
Iniziai a leccare le palle, lentamente, per poi risalire con la lingua sull’asta, titillare la cappella e poi riscendere fino alla base; volevo ritardare il momento in cui avrei infilato quel bel cazzo interamente in bocca, per aumentare l’eccitazione. Fu Franco a prendermi la testa con entrambe le mani ed infilare tutto il suo uccello nella mia bocca fino alla base. Sentii la cappella premermi in gola ed iniziai un pompino a stantuffo, intervallato da colpetti di lingua sulla cappella. Sentivo il sapore salato del liquido prespermatico e provvedevo puntualmente a gustarlo, ripulendo la cappella con la lingua e succhiando la punta del cazzo.
Franco era molto contento di questo trattamento e mi sussurrava parole tipo “brutta troia”, “succhia cazzi” ecc. che contribuivano a far aumentare la mia eccitazione. Durante il pompino anche io avevo abbassato i pantaloni ed iniziato a masturbarmi lentamente.
Dopo qualche minuto, iniziai a volere la cosa che mi piace di più…e chiesi: “Ti va di pisciarmi in bocca?” Franco fu sorpreso di questa richiesta e mi disse: “che gran porco che sei, adesso vedo se riesco”. Aspettai qualche secondo con la bocca aperta e appena il liquido giallo iniziò ad uscire, per evitare che qualche goccia “sprecata” potesse bagnarmi i vestiti, presi il cazzo di Franco in bocca, racchiudendolo con le labbra, in maniera tale da poter bere tutto il piscio, senza sprecarne neanche una goccia. Il piscio di Franco era caldo e molto salato e la mia eccitazione era massima mentre lo sentivo riempirmi la bocca e mano mano lo ingoiavo. La pisciata non fu molto lunga e Franco, estratto il cazzo dalla mia bocca, non prima di esserselo fatto ripulire con la lingua da ogni residuo di orina rimasto, mi disse:” adesso voglio romperti il culo”. Annuii e pensai sorridendo: “più rotto di così…”. Mi chinai sul lavandino e, dopo essermi accertato che avesse indossato un profilattico, lo invitai ad incularmi. Avevamo entrambi i pantaloni abbassati ed io dovetti toglierli per allargare meglio le gambe. Sentii il cazzo di Franco entrare lentamente e agevolmente nel mio culo, lubrificato appena con un po’ di saliva. Ovviamente, vista l’elasticità e l”apertura” del mio buco, non percepii alcun dolore, nonostante le dimensioni importanti del pene di Franco.
Iniziò a stantuffare velocemente, facendomi sentire il suo cazzo che entrava ed usciva, scivolando magnificamente per tutta la sua lunghezza. Mentre mi inculava sussurrava cose del tipo “hai il culo più bello di una donna”, “sei magnifico” ecc.
Ad un certo punto disse “la tua ragazza è molto carina, pensa a lei che sta guardando il concerto mentre tu lo stai prendendo in culo in un bagno” e poi “mi piacerebbe inculare anche lei”, io risposi: “a lei piace molto prenderlo nel culo, però solo se sono io a metterglielo”.
Visto il tentativo fallito di scopare la mia donna, Franco iniziò a stantuffare più forte, ad un certo punto tirò fuori il cazzo e, levatosi il preservativo mi invitò ad inginocchiarmi davanti a lui, cosa che feci con molto piacere. Quasi immediatamente un forte schizzo di sborra mi finì sulla guancia e sulla bocca.
Per quanto mi rigurda non sborrai, come faccio sempre, per mantenere sempre viva la mia voglia.
Dopo esserci ripuliti, Franco mi fece i complimenti per la mia bravura e si avvicinò al water dicendo: “dopo aver sborrato devo pisciare di nuovo”. A quel punto ebbi un’idea, presi il bicchiere di plastica della birra quasi vuoto che avevo appoggiato sul lavandino e dissi: “falla qua dentro”, lui mi guardò stupito ed intuendo le mie intenzioni, con un sorriso disse: “che porco che sei”.
Uscimmo di soppiatto, io con il mio bicchiere pieno di birra/piscio, ci salutammo scambiandoci i numeri di cellulare per organizzare altri eventuali incontri, e lui tornò nella sala del concerto. Nel frattempo avevo notato la mia ragazza che, non vedendomi rientrare, era uscita a cercarmi. Mi avvicinai al bar e comprai un’altra birra stando attento a non farmi vedere, e, con i due bicchieri in mano (uno quasi pieno di piscio) mi avvicinai alla mia compagna, un po’ indispettita, scusandomi ed inventando che mi ero soffermato al bar perché non avevo gradito tanto il concerto. Le offrii quindi la birra e ci sedemmo ad un tavolo.
Il seguito è facilmente immaginabile, dico solo che il mio cazzo era durissimo mentre sorseggiavo il piscio di Franco dal bicchiere, parlando tranquillamente con la mia ignara fidanzata che beveva la sua birra.
Tornati a casa, conclusi la serata scopando la mia donna, inculandola e facendole ingoiare la mia sborra.
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