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La sorella che non ti aspetti


di Zackgreat
15.01.2011    |    78.768    |    0 8.7
"I capelli castani lisci di Sabrina si muovevano appena mentre con le labbra serrate scorreva quel palo di carne di buone dimensioni e completamente rasato..."
Matteo scese le scale che il sole era sorto da poco. Non aveva chiuso occhio turbato da lo spettacolo che la sera prima si era presentato ai suoi occhi.
Matteo aveva 23 anni 3 mesi e 6 giorni, ma certe cose non era ancora abituato a pensarle, figurarsi a vederle!
Era tornato a casa nel cuore della notte, sicuro che i suoi fossero a letto, come sua sorella Sabrina, una ragazza di 18 anni appena compiuti
Quello che non si aspettava di trovare era trovare sì i suoi a letto addormentati, ma sua sorella Sabrina in salotto con un ragazzo che avrà avuto circa l'età di Matteo.
Sabrina era senza reggiseno e se ne stava in ginocchio davanti al ragazzo, ben sdraiato sul divano. Il ragazzo aveva i pantaloni abbassati e l'uccello teso fuori. Un bell'uccello massiccio e lucido di salivo che Sabrina spargeva con attenzione lungo tutto l'asta e la cappella gonfia e violacea.
Sabrina non si era accorta di Matteo, così come l'altro ragazzo, troppo preso a farsi succhiare l'uccello che a notare l'arrivo dell'ospite non desiderato.
Matteo rimase in silenzio a guardare quello spettacolo della natura. I capelli castani lisci di Sabrina si muovevano appena mentre con le labbra serrate scorreva quel palo di carne di buone dimensioni e completamente rasato. Le palle sobbalzavano, glabre e pulite, ad ogni affondo nella gola della ragazza che mugolava e faceva colare saliva dai lati della bocca. Prendeva fiato con un sonoro "Ah!" ogni cinque o sei pompate e mentre con una mano segava l'asta rigida, con l'altra accarezzava le palle tese e gonfie, accarezzando anche il buchetto che tanto faceva lamentare il maschio sotto tortura.
-Piccola, sto per venire - disse il ragazzo, ma Sabrina non aveva intenzione di muoversi. Allargò bene la bocca e continuò la lenta sega finché con un ruggito il ragazzo cominciò a schizzarla di sborra. Sborrò come un idrante, sulla sua faccia, sui capelli e solo in minima parte in bocca. Sabrina rise e leccò con gusto quello che riuscì a recuperare.
Il ragazzo si rivestì in fretta e Matteo fece appena in tempo a nascondersi nel ripostiglio prima che uscisse.
E non dormì per tutta notte. Si fece un caffè ma subito se ne pentì. Voleva provare a dormire ma la scena di sua sorella che fa un lavoretto del genere ad un ragazzo sconosciuto lo aveva eccitato a tal punto da non prendere sonno. Forse non avrebbe dovuto eccitarsi così, ma d'altronde sua sorella era una bella ninfetta, e vederla sotto una luce così sexy e porca lo aveva completamente fatto andare fuori di testa.
Matteo sentì un rumore e subito si ricompose. FU sorpreso di vedere Sabrina in cucina con addosso solo il leggero pigiama e le culotte grigio perla.
-Buongiorno, già sveglio?- chiese lei
-Non riuscivo a dormire... vuoi un caffè?-
Sabrina annuì e Matteo mise subito la moka sul fuoco.
-Sei tornato tardi?- chiese di nuovo lei.
-Non tanto- rispose Matteo e verso lo zucchero nella tazzina.
-Tu invece?-
Sabrina si strinse nelle spalle
-Normale-
Il caffè salì facendo borbottare la moka e Matteo le servì alla sorella.
Sabrina sorrise e si mise a mescolare la tazzina. Matteo rimase fisso sopra di lei. Era attratto da quel seno florido coperto, ora dal pigiama sbottonato. Aveva visto quel seno nudo e coperto di sperma appena qualche ora prima e ora gli sembrava di sentirne l'odore.
-Oh? che fai?- Sabrina si coprì la scollatura ridendo. Matteo si mosse e chiese scusa.
-Dai, fa niente, scherzo, lo so che sei un buongustaio- e gli fece l'occhiolino.
-Oh, anche tu non scherzi-
Matteo si rese conto di aver detto qualcosa di troppo. Sabrina fece una faccia strana e trangugiò il suo caffè. Si mise a ridere e si avvicinò a Matteo, abbracciandolo.
-Vedo che è mattina per tutti, anche per capitan pisello, qui sotto ...-
Matteo cercò di divincolarsi, scusandosi per la sua erezione, ma Sabrina fece finta di nulla, anzi, spinse il suo pube contro il pisello eretto del fratello. Emise un lamento basso.
-Quanta grazia...-
Si staccò da Matteo e lo guardò negli occhi. Matteo era allibito. La vide allontanarsi e raggiungere la porta del bagno che chiuse dietro di se.
Rimase lì, con l'uccello duro e la ninfa a neanche cinque metri, pronta per infilarsi in doccia.

(continua...)
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