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Un'estate con i cugini


di Membro VIP di Annunci69.it Occhidimare12
02.07.2023    |    1.252    |    11 8.7
"Rocco, tra tutti, era il più sveglio e dinamico..."
A Parigi Marianne si era costruita una vita di successo. Partendo dalla provincia italiana aveva saputo affermarsi come disegnatrice in un'importante maison di moda nella capitale d'oltralpe. I ritmi della sua giornata erano frenetici. Sveglia alle sei, creatività h24 in atelier e qualche serata con Jacques, il ragazzo non ragazzo che frequentava da tre anni. Lui era francese francese da generazioni antiche. Un tipo logorroico, molto sveglio e intelligente, non bellissimo ma in grado con poco di tenersi Marianne che, pur non essendone mai stata innamorata, era troppo pigra per lasciarlo. Questo avrebbe comportato chiarimenti, litigi, giustificazioni che lei non era disponibile a dare, in nessun momento della sua vita, già troppo piena di impegni e di responsabilità. Ciò di cui aveva bisogno ora era solo una vacanza. I posti esclusivi la annoiavano, d'altronde, li frequentava già per il lavoro, ciò che le sarebbe piaciuto fare era, invece, tornare nel piccolo paese dei suoi nonni, in Italia. Semplice e attuabilissimo chiedendo di lavorare da remoto. Avrebbe inviato i suoi bozzetti con WeTransfer e i definitivi approvati, allo stesso modo. La sua presenza in sede, nel periodo estivo che si profilava, non era indispensabile. All'aeroporto andò a prenderla Iris, la cugina più bruttina ma quella che aveva sempre avuto la battuta pronta e una buonissima dose di simpatia e praticità. Anche quella volta che andò a Parigi aveva conquistato tutti e persino Jacques le aveva riservato attenzioni particolari, tali da ingelosire, in qualche minima misura, Marianne.
Stare qualche settimana da lei l'avrebbe certamente aiutata nel socializzare con i pochi membri della famiglia rimasti, da parte di madre. "Ti sei presa l'unico francese che parla sempre e non scopa mai. Ha un nasone e la verga piccola! Hai fatto bene a tornare qui. Vedrai che ci divertiremo un mondo!" preannunciò Iris prendendole il bagaglio.
"Mo che stai qua troviamo un bel fidanzato del paese, così non ci ritorni più in Francia!" le disse zia Rosina accogliendola con un sorriso benevolo e abbracciandola forte con le braccia tipiche della massaia che la domenica armeggia il suo arnese preferito, il mattarello per stendere la pasta all'uovo. Il giro dei parenti si rivelò davvero divertente in compagnia di Iris ma le fece mettere su peso e le sue tettine erano miracolosamente cresciute. "Oh, mo sì che sei femmina!" disse Nicola, il cugino diciottenne, nell'osservare Marianne provare i vestiti di sua sorella Iris davanti allo specchio indossando solo una culotte di pizzo bianca che accentuava il suo piccolo ma perfetto lato b. "Venite stasera alla festa in piscina? C'è Rocco che suona!" disse Nicola. "E chi è Rocco?" chiese l'ospite francesina. "È nostro cu...", "Un amico di Nicola" lo interruppe Iris prima che potesse concludere la frase e lanciando un'occhiataccia di congedo al fratello impiccione. Marianne era bellissima e sobria racchiusa in un abito sottoveste di raso nero a fiorellini rosa e con i sandali gioiello che le scoprivano i piedi flessuosi e curati. I capelli castani raccolti in un ordinato chignon da etoile della Scala le esaltavano il collo bianco da cigno. Iris era decisamente meno sobria ma molto sensuale e bella nel suo lungo vestito verde jungle con l'ombretto glitterato verde acido che si intonava perfettamente al vestito e che esaltava i suoi occhi nocciola. Con i capelli castani e mossi, fermati di lato con una molletta di strass che le scopriva l'orecchio destro adornato di molteplici orecchini, punti luce, sulla cartilagine e un pendente in quarzo verde al lobo, sembrava più alta e slanciata.
La piscina, quella notte, era illuminata sui bordi da una indefinita quantità di lumini alla citronella che disegnavano per terra traiettorie da locale della movida e da fili di lucine gialle sospese in aria da bar del mar latino. La band era pronta. I fari policromatici sul palco si accesero e per due ore risuonarono le note di Ligabue, diffuse dalla tribute band in cui Rocco suonava la batteria. "Ecco Rocco, bravissimo sei stato! Madonna che muscoli oh e che pettorali sotto 'sta canottiera! E levatell'. Questa è mia cugina che viene dalla Francia!". Iris si complimentò con il ragazzone alto, biondo e dagli occhi chiarissimi. dall'aspetto complessivo di un tennista americano. Se non fosse stato che da entrambe le sue orecchie pendevano orecchini piumati che persino un indiano pellerossa avrebbe avuto qualche titubanza nell'indossare, tanto erano lunghi e vistosi. Dai suoi quasi due metri di altezza si chinò e schioccò con grande naturalezza due baci, al sudore residuale del concerto rock, sulle guance di Marianne che arrossì sorpresa da tanta affettuosità. "Andiamo a farci una birra?" propose e la proposta fu subito accettata. A loro si unirono tutti i musicisti che rollarono sigarette e canne, indistintamente, per tutta la notte. Il giorno dopo la piscina era perfettamente pronta ad accogliere i bagnanti diurni, visibilmente più sobri di quelli che avevano assistito al concerto, la sera prima. Rocco, tra tutti, era il più sveglio e dinamico. Le ragazzine gli si buttavano letteralmente addosso desiderose di godere qualche attimo della sua attenzione. "Rocco ci sa proprio fare con le donne. E non solo con loro!" bisbigliò maliziosamente Iris, la cui carnosità strabordante era trattenuta da un costume intero animalier che la strizzava sui fianchi generosi e che le scopriva totalmente la schiena tatuata con motivi tribali. "Che vuoi dire?" chiese Marianne. "Rocco va anche con gli uomini perché ha un coso grosso che tutti vogliono vedere!". "Ah, è bisex!" puntualizzò Marianne con un pizzico di saccenza. "Capirai, a Parigi lo sono tutti". "A Parigi acchiappano tutt' e ccose!" scherzò Iris. Il pranzo per le due cugine in piscina fu frugale. Due panini al prosciutto, due aranciate e un caffè servito su in terrazza. Abitudine del ragazzone extradotato era intrattenere signore e signori vogliosi su uno spazio assolato al di sopra della grande vasca. Lontano dagli occhi indiscreti di tutti. Le cicale frinivano sui rami degli alberi e da lontano si udivano i campanacci delle mucche che pascolavano nei dintorni. Gli abeti e i cipressi, svettanti nel blu intenso di luglio, fungevano da naturale enorme ombrellone circondando la terrazza e la piscina. Sotto una tettoia di cannucce ricoperta di edera, un gazebo, dalle tende di tulle bianche che sventolavano, si ergeva al di sopra di un enorme materasso ad acqua. La postazione da set di un film porno era appartata in un angolo e inibita alla vista da un separè dispiegato dattorno. "Cavolo come siete attrezzati per il divertimento a 360 gradi, qui!" esclamò Marianne sgranando i suoi occhietti neri da giapponesina mancata. "A 360 gradi forse no, ma a 90, sì!" ribatté Iris con grossolana ironia avviandosi verso la ringhiera della terrazza. "Guarda Rocco, laggiù!? È bello anche da qua. Pensa che una volta, ero dentro la piscina e mi fece venire... solo guardandolo che si baciava con una!" confessò Iris con la solita disarmante spontaneità. "Esagerata, addirittura!?" replicò Marianne. "Beh lui stimolò la mia mente. La bocchetta vibrante dell'acqua, a cui sott'acqua appoggiai la mia passera vogliosa, stimolò il mio clitoride, invece!" precisò Iris con sarcasmo e continuando a raccontare. "Lo sai che una volta si è tuffato in piscina da lá sopra!?" indicando una sorta di mezzo pilastro di cemento in cui era custodito il quadro elettrico della piscina. "Ha rischiato l'osso del collo ma è stato spettacolare. Prima di tornare qui ha girato il mondo in mare. Suonava sulle navi da crociera. Questa è la seconda estate che si ferma in paese. Per fortuna!". Marianne si sedette sul letto rimbalzando più volte col suo didietro per sentire il rumore dell'acqua contenuta nel materasso. Presto fu raggiunta dalla cugina che le si distese di fianco. Entrambe fissavano le nuvole che coprivano il sole e d'un tratto tutto si oscurò. "Fra un po' verrà a piovere, ragazze! Che bello. Amo la pioggia!" disse Rocco sopraggiungendo e tuffandosi con slancio atletico sul letto tra Antonella e Marianne.
Un piccolo drone ronzava sopra il trio appena formato vorticando come un calabrone impazzito. L'attenzione delle due ragazze era però tutta rivolta al giovanottone. Iris iniziò ad accarezzargli i capelli dorati che bagnati erano stati pettinati all'indietro con le mani. Gli tirò su la maglietta rossa e con l'indice gli disegnò tutti gli addominali in rilievo. Poi gli mise una mano sul costume e sorridendo, nell'aver avvertito qualcosa di già duro, iniziò a baciarlo. Marianne osservava imbarazzata quella complicità che si manifestava in modo così disinibito al suo sguardo pudico. Iniziando però ad eccitarsi desiderò di esserne presto coinvolta. Così avvenne. Rocco le slacciò il bikini triangolare arancione fluo e le bagnò con la lingua i piccoli capezzoli rosati mentre Iris le infilò le dita nel costume di sotto. "Uhm, senti senti qui abbiamo già un laghetto caldo!" svelò succhiandosi le dita intrise degli umori della ragazza. Le due cugine iniziarono a baciarsi con naturalezza e visibile ardore, scoprendo la lingua e non solo quella. Le loro forme, così diverse ma ugualmente eccitanti, erano state liberate dei costumi e ora campeggiavano sul letto tremolante come un enorme panna cotta. Rocco che le osservava da lontano tornò con uno zainetto. "Ora farò divertire le due cuginette troie, come non mai!" disse con tono di sfida e mostrandosi spavaldamente esperto nel trastullo. Mentre dallo zainetto lui traeva fuori ogni sorta di dildo, Iris gli scese il costume a pantaloncino giallo limone e afferrò con la rapacità di un volatile il suo enorme pene dritto.
Lo armeggiò per un po' con le dita decise e poi sputandoci sopra lo offrì alla cugina. Marianne lo prese in bocca. O almeno ci provò ma non ne riuscì a succhiare che un terzo della lunghezza. Iris era decisamente più avvezza alla misura del cazzo di Rocco avendolo assaporato più volte. "Ora non voglio venire ma farvi venire!" disse il ragazzo facendole distendere e aprendo ad entrambe le gambe. Provò con diversi giochini a far vibrare le cugine ma ogni volta che l'una o l'altra stava per raggiungere l'apice del piacere, sottraeva diabolicamente il vibratore dalla vagina bagnata di ciascuna. Quella di Iris aveva lunghe labbra violacee e sul pube conservava una riga di peli neri arricciolati. Quella di Marianne era piccola, rosata e perfettamente depilata.
"Che spettacolo siete, cugine!" disse Rocco iniziando a penetrare Iris che, approfittando del momento dei balli di gruppo sotto la piscina, con la musica più alta, gemeva come una forsennata. Era già eccitatissima dalla sera prima e in poco tempo raggiunse un orgasmo rumoroso quanto bagnatissimo. Rocco si sfilò il profilattico e senza perdere nulla della sua erezione lo cambiò per penetrare con più delicatezza Marianne. Lei lo sentì enorme ma capace di adattarsi alla sua fessura, intrisa come da bava di lumaca lubrificante. Questa volta a venire fu Rocco che non seppe trattenersi. Qualcosa di particolarmente perverso era balenato nella sua mente. Marianne, allora, rimasta l'unica a non aver goduto effettivamente, afferrò il suo vibratore preferito e senza troppa fatica portò se stessa al massimo del piacere. Si distesero tutti e tre sudati e abbracciati accogliendo la pioggia che ora iniziava a scendere su di loro. "Che esperienza incredibile. Da ripetere fino alla fine dell'estate! Eh sì, nella vita o sei ricco o sei Rocco" sospirò soddisfatto mentre lampi e tuoni misero in fuga i bagnanti. La sera a casa Iris e Marianne entrarono insieme nella doccia e si insaponarono a vicenda. "Vi sbrigate che devo pisciareeeee!? Uscite, su. Non vi sono bastati i giochetti zozzi in terrazza con nostro cugino?" urlò Nicola da dietro la porta di vetro. "Vi ho visto con il drone, troiette!". "Vattene, stronzo, che se esco ti uccido!" urlò Iris infuriata. "Nostro cugino? Perché non me lo hai detto?" chiese Iris sorpresa e seccata. "Perché ti saresti persa il divertimento e il cazzone di Rocco!". "Hai ragione!" rispose Marianne. L'estate fu davvero lunga trasgressiva e divertente, altro che a Parigi! Per tutti i cugini o quasi... Nicola si ammazzò di seghe in perfetta solitudine barricandosi nel bagno.


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