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Buon compleanno


di Antani1984
15.06.2018    |    15.802    |    10 9.6
"DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNN Il telefono è in tasca, il suono e la vibrazione sono inequivocabili, ma lo ignoro..."
Sono le sei del pomeriggio, ed ho avuto una di quelle giornate che l’unico desiderio è tornare a casa, buttarsi sul letto e dormire fino all’indomani. Una di quelle giornate nelle quali sei incazzato col mondo, nervoso, turbato, stanco, spossato, stressato, e soprattutto non vuoi vedere ne parlare con nessuno.
Sono in auto, sto tornando a casa, e mentalmente sto mandando a fare in culo un sacco di persone in ordine alfabetico.
Sto pensando che non appena arriverò a casa, spegnerò il telefono.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNN
Il telefono è in tasca, il suono e la vibrazione sono inequivocabili, ma lo ignoro.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNN DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNN
Eccolo che suona un’altra volta, ma tanto sono quasi arrivato, poi lo spegnerò fino a domani.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNN DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNN
Estraggo il telefono dalla tasca, con il preciso intento di buttare giù e spegnere tutto.
É Sara, una amica con la quale tempo fa andavo a letto.
Tra me e me penso: “Dai, rispondo, le dico che stasera non posso e la saluto”.

“Ciao bel culetto”, mi dice, “hai impegni stasera?”
“Ciao Sara”, rispondo, “sono stanchissimo ed ho avuto una giornata terribile: preferisco stare a casa a riposare”.
“Peccato”, replica, “avevo una proposta da farti, e so che solo tu avresti potuto accettare una situazione un po’ pazza”
Mi incuriosisco, e chiedo di spiegarmi meglio.
“Sai, una mia carissima amica compie gli anni, e con le altre ragazze della compagnia abbiamo organizzato una festa a sorpresa nella tavernetta di Gaia. Pensavo che come ulteriore sorpresa, tu avresti potuto essere il regalo di compleanno e fare uno strip per lei durante la festa.”
La proposta mi intriga, e non posso rifiutare. La mia unica perplessità è che non ho chissà che fisico da esibire, e le uniche tartarughe che conosco, sono quelle “ninja”. Ad ogni modo accetto.

È ormai sera, ed ho avuto giusto il tempo di farmi una doccia e scegliere i vestiti.
Sara mi fa entrare di nascosto in casa, e mi fa nascondere in una stanza, dove più tardi avrà luogo il tutto.
Indosso una camicia bianca, e qualche accessorio, oltre all’immancabile profumo. Lui, il mio preferito.
Le ragazze sono già a cena inoltrata, quando con una scusa sento che stanno attirando la festeggiata nella stanzetta.
È tutto buio, Gaia fa partire la musica. Slow dancing in a burning room di John Mayer: gran pezzo. Nel frattempo Sara, sta facendo il giro della stanza ad accendere varie candele profumate, e delle lampade che generano una luce soffusa e molto sensuale.

È il mio momento!

Esco allo scoperto e comincio a muovermi lentamente, seguendo il mood del brano in sottofondo. La festeggiata sembra turbata ed un po’ spaventata: “...e adesso questo chi cazzo é?”. “È il tuo regalo”, le rispondono Gaia e Sara.
Levo il cappello, lo faccio scorrere sul mio corpo, poi lo indosso nuovamente.
Slaccio i polsini della camicia, poi lentamente mi dirigo verso Gaia, la padrona di casa, ed accenno ad un bacia mano. Faccio la stessa cosa con Sara.
Ora è il turno della festeggiata: mi metto davanti a lei, la guardo intensamente negli occhi, poi scorro lo sguardo lentamente su tutto il suo corpo. Arrossisce.
Ritorno nella mia posizione, ed inizio a slacciare i bottoni della camicia.
Uno ad uno.
Lentamente.
Allento leggermente la cravatta, ed inizio a giocare con il colletto della camicia.
Scorro una mano sul petto, mentre non smetto mai di guardare negli occhi la festeggiata.
Mi giro di spalle, ed inizio lentamente a far scivolare la camicia, mi rigiro, ed inizio a giocarci, prima di lanciarla verso la festeggiata.
Sul mio petto ora rimane solo la cravatta. Inizio a giocarci, la allungo, la accorcio, la accarezzo, poi la tolgo. Vado incontro alla festeggiata, mi fissa, ed io le metto al collo la mia cravatta, poi le sorrido.
Torno nella mia postazione, ed inizio a muovermi lentamente. Le ragazze mi fissano, sono brille ed eccitate.
Vado verso Gaia, immergo il dito nel suo bicchiere di spumante, poi con lo stesso dito accarezzo le sue labbra. Noto un brivido.
Ora vado verso Sara, e faccio la stessa cosa. Lei mi sorride, poi si avvicina al mio orecchio e mi dice: “Sei bravissimo, sapevo che non avresti deluso. Non fermarti.”
Mi metto davanti alla festeggiata, slaccio il bottone dei pantaloni, e scorro lentamente la cerniera. Mi abbasso i pantaloni davanti a lei, e rimango in boxer. La festeggiata è rossa in viso, ed annusa la mia camicia.
Prendo la sua mano e la faccio scorrere sul mio petto, prima di permetterle di accarezzarmi proprio lì dove non riusciva a distogliere lo sguardo.

Mi allontano e lentamente torno nella mia postazione.
Ricomincio a giocare con il cappello, facendolo scorrere sul mio corpo. Lo utilizzo per coprire il basso ventre, mentre piano piano tolgo i boxer.

Cammino lentamente verso la festeggiata.
Rimango qualche istante davanti a lei.
Sussurro “BUON COMPLEANNO”, e lascio cadere il cappello.

Sono tutte e tre eccitate, ma la festeggiata è lei, ed io sono il suo regalo.
Le accarezzo le gambe: che pelle vellutata!
Mi siedo in braccio a lei, e le sfilo il vestito.
Vedo che non accenna minimamente a fermarmi allora la bacio, e mentre la abbraccio slaccio il reggiseno.
La mia lingua ora passa a tormentare il collo, mentre con una mano gioco con i suoi capezzoli. Il suo respiro si fa più intenso.
Sara è soddisfatta, perché il suo piano stava funzionando. Gaia sembra molto timida ed imbarazzata, ma non mi ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Io sono in braccio alla festeggiata, e sto facendo scorrere lentamente la lingua sul suo corpo. Adoro leccarle i capezzoli turgidi e sentire il suo respiro affannato.
Continuo a scorrere, leccando e baciando la pancia. Lei allarga le gambe. Lo prendo come un invito.
Scosto le mutandine in pizzo ed inizio, con la lingua, a giocare con il clitoride. Si eccita sempre di più, ed inizia ad ansimare.
Sara nel frattempo la accarezza, poi inizia a baciarla ovunque e si sofferma sul suo seno. Guarda Gaia e le fa cenno di fare la stessa cosa.
Gaia è timida, ma non vuole deludere le amiche, ed inizia anche lei a leccare i capezzoli della festeggiata. Io allora decido di penetrarla con la lingua, lei inizia ad urlare, e mi afferra la testa con la mano.
Sento i brividi lungo in suo corpo, e sono deciso a continuare così fino a farle raggiungere l’orgasmo, quando sento la mano di Gaia accarezzarmi ed iniziare lentamente a masturbarmi.
“OH MIO DIO” la festeggiata urla sempre di più fino a quando mi sposta la testa e si abbandona ad uno squirt davvero notevole.

Mi guarda. Sconvolta. Appagata. Luminosa.
“Grazie regalo!”.

La serata termina con una risata, fumiamo una sigaretta, scambio i numeri di telefono con la festeggiata e con Gaia, poi tutti a casa che si è fatto tardi.
Io però perdo tempo e mi offro di aiutare Gaia a riordinare. Mi ha guardato per tutto il tempo, mi ha fatto eccitare e la dolcezza con la quale me lo ha preso in mano, meritava una ricompensa.

“Vuoi che mi rivesto o ti spogli tu?” Le sussurro in un orecchio una volta rimasti soli.
“Spogliami tu” mi risponde.

La spoglio immediatamente, poi la faccio sedere sul divano, le prendo la testa, lei spalanca la bocca ed io decido il ritmo.
Forte. Intenso.
Prova a dire qualcosa.
La sculaccio.
“Non si parla con la bocca piena”.
Continuo a dettarle il ritmo, mentre con l’altra mano infilo due dita nel suo bel culetto. Il pollice, invece, stimola il clitoride.
Esplodo nella sua bocca, ma non tolgo la mano dalla sua testa.
“Ricordati che è maleducazione sputare, Gaia”.
Lei mi guarda dolcemente, e manda giù tutto in un colpo.

L’indomani ricevo un messaggio da Gaia, che vuole approfondire la conoscenza; un messaggio da Sara, che vuole ringraziarmi a modo suo per avere accettato la sua proposta; un messaggio dalla festeggiata con scritto: “forse non lo sai, ma io compio gli anni ogni giorno. Voglio il mio regalo!”.
Questo però, forse, sarà argomento di un prossimo racconto.
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