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Cornelia cresce


di Terra
07.10.2018    |    3.863    |    0 6.3
"Improvvisamente è calato il silenzio, Cornelia è li che succhia cazzi nascosta dai suoi ricci neri, chi non ha il cazzo nella sua bocca se lo tiene in mano..."
Morbaldo e Cornelia erano in auto, stavano andando alla sua festa.
Cornelia era vestita di una maglietta rossa attillata che le faceva esplodere i seni, una gonna nera sopra il ginocchio e delle scarpe da ginnastica, un look da vera rizzacazzi.
Infatti dove stavano andando non era una festa normale, Morbaldo aveva organizzato 4 maschioni che la aspettavano per farsela tutti insieme, un vecchio alto e magro, nasone e capellone come un cugino di campagna (daniel), uno basso a robusto (pumba) uno magro amorfo(antonio) e quello che sembrava l’unico bel ragazzo, scorpriremo poi che non ci sarebbe stato, sostituito da un calvo strabico fisicato e pelato (sguercio).
Era tutto il giorno che pensava al momento che da li a poco sarebbe arrivato, pensava anche alla sera prima quando chiese a Morbaldo si scoparla mentre la filmava, l’aveva messa supina col la pancia sul letto e l’aveva presa da dietro con arroganza ed a lungo, Cornelia che adorava farsi sbattere mentre era tenuta per i fianchi riempiva di complimenti il cazzo di Morbaldo, felicitandosi di quanto fosse grosso e di come non lasciasse alcuno spazio all’interno della sua passera.
Questo pensiero divagante si interruppe per l’emozione che le scaturì quando si ricordò che stava per andarne a prendere altre 4 da tutte le parti ma era anche preoccupata, preoccupata che non le piacessero, che non fossero persone ok, che avessero imbarazzo o che ne avesse Morbaldo, insomma iniziava a bollirle lo stomaco.

Al nostro arrivo ci accolse Daniel, ci fece parcheggiare e ci fece entrare in casa dove ci aspettava antonio in un piccolo salotto. Iniziammo a presentarci e a raccontarci nell’attesa degli altri. CI raccontarono delle loro orge, del carattere delle donne che hanno posseduto insieme e ci chiesero le nostre esperienze. Cornelia disse di non averne ma io le ricordai che una volta mi raccontò un episodio in cui si diede da fare con due cazzi anche se poi uno di questi non se la sentì di continuare fino in fondo.
Cornelia visibilmente imbarazzata per questa mia rivelazione borbottò che non era niente di che e se ne andò in bagno forse a cercare di indovinare le dimensioni di quei cazzi. Nel frattempo erano arrivato pumba e sguercio ed io, rimasto con i ragazzi tessevo le lodi dei pompini di Cornelia, raccomandandoglieli, e rassicurandoli sul fatto che avrebbero potuto spingerglielo quanto e come volevano, lei non sarebbe stata in difficoltà.
Cornelia uscì dal bagno con addosso un body viola che le metteva in bella mostra i seni generosi e le cosce piene così come il culo, il suo corpo era un concentrato di erotismo coronato da un viso a punta su cui adagiavano degli occhi a mandorla verdi sotto una selva di riccioli neri, una dea del sesso.

“Ragazzi io sono pronta, cominciamo?” Disse ridendo Cornelia.
I quattro maschi ed io la portammo in camera da letto dove fu circondata e stretta da 8 mani che si infilivano in ogni dove. Qualcuno le leccava il collo e la faccia, qualcuno le stringeva i seni, qualcuno le palpava il culo il tutto mentre una mano la masturbava violentemente generando sul suo volto espressioni che riconosco come di dolore accompagnati da sospiri affannati.

Cornelia sa che nel sesso si deve accettare anche il dolore, almeno fintanto che non diventi intollerabile.
Era bellissimo vederla in balia di quelle bestie che la trattavano come un pezzo di carne di cui servirsi, quelle ombra che si muovevano sul suo corpo aumentavano la carica erotica che emanava, dal groviglio si liberò le mani ed afferrò dei cazzi ed iniziò a menarli velocemente mentre ancora quei quattro la leccavano, la palpavano e la masturbavano sempre più velocemente ed in profondità il cui rumore di pozzanghera sbattuta faceva da sfondo ai lamenti goduriosi di Cornelia che gli teneva le minchia in mano. Morbaldo invitò i ragazzi a mettersi i preservativi e a farselo succhiare ma loro si lamentavano e volevano farselo succhiare senza, i bastardi. Ovviamente Morbaldo non arretrò di un millimetro e li fece indossare il profilattico, Cornelia che era in piedi tra loro si piegò per succhiarli tutti dedicandosi con attenzione a tutti tranne a quello di daniel che stava trovando difficoltà nell’alzarsi.
Improvvisamente è calato il silenzio, Cornelia è li che succhia cazzi nascosta dai suoi ricci neri, chi non ha il cazzo nella sua bocca se lo tiene in mano aspettando il suo momento e guardando ipnotizzato il fortunato compagno. Pumba e antonio sono cazzetti tranquilli, se lo fanno succhiare, si godono il pompino senza troppe scenate, sguercio invece è un vero pervertito e si diverte a ficcare il suo bel cazzo in fondo alla gola di Cornelia, tenendola anche per la testa e dandoci un certo ritmo fino a quando lei non lo ha fermato rimproverandolo di essere più gentile. Nel frattempo al vecchio nasone non si stava alzando bene..
“Che succede daniel? È timido? Vieni qua mettimelo un po' in bocca”, si dedicò con pazienza a quel timido cazzo con, non per colpa di lei, scarsi risultati. Così, mentre daniel si lamentava del preservativo, Cornelia tornò a succhiare i restanti quattro cazzi rimanendo in piedi piegata su di essi, poi poggiò il culo nudo sulla nerchia di Morbaldo e lo spinse sul letto sedendosi su di lui mentre con la bocca non mollava i cazzi dei ragazzi che le spingevano la testa sui loro membri per verificar se le lodi di Morbaldo per i suoi pompini fossero vere.

“allora? Com’è? Come lo succhia? VI piace?”

Con una voce imbambolata seppero rispondere soltanto “ E’ fantastica, perfetta”
Queste parole riempivano di orgoglio Morbaldo, quasi come si i complimenti fossero rivolti a lui.
Cornelia si levò da li, si mise a quattro zampe sul letto e reclamò il cazzo di daniel che stava diventando barzotto e glie lo lavorò con dovizia:

“E questo cazzone da dove te lo sei uscito? Non c’era prima! E’ timido?”
Scherzava Cornelia prima di imboccarselo.
Nel frattempo Morbaldo le sditalinava il culo, la sua grande passione, e sguercio chiese timidamente se poteva scopare, si fece cedere il posto e la prese da dietro mentre lei continuava a ciucciare cazzi senza neanche sapere chi o cosa le stesse entrando nei suoi buchi di piacere, infatti poco dopo la scopò pumba e poi anche Morbaldo mentre antonio e daniel continuavano a imboccarla di cazzo.
Antonio reclamò il suo momento, si sdraiò e Cornelia montò il suo cazzetto insignificante mentre daniel che stava iniziando a diventare veramente duro e grosso le scopava la faccia con quel bel cazzo che gli era venuto fuori. Morbaldo filmava tutto, soprattutto in primo piano la faccia di Cornelia che veniva riempita a colpi decisi dal cazzo di daniel, le sue labbra si ritiravano e si estendevano sull’asta del vecchio, la sua faccia aveva un’aspetto deformato dovuto allo sforzo nel contenere quella nerchia che si muoveva velocemente nella sua bocca, e mentre cornelia lo teneva per i fianchi per succhiarlo meglio questo le teneva la testa e antonio che la scopava da sotto le palpava i seni.

“Succhiando succhiando il cazzo del vecchio daniel grosso com’era le stava facendo venire l’acquolina alla figa, smise di succhiarlo e disse con un tono quasi incazzato: adesso vieni qua e mi scopi vecchio porco”
Cornelia si sdraiò e aprì le gambe a quel vecchio che vi entrò per riempirla del suo cazzo. La penetrò ed iniziò a sbatterla, i suoi grossi seni si muovevano in cerchio per le botte che prendeva ma Cprnelia non ebbe neanche il tempo di emettere un gemito di piacere che la sua bocca le fu riempita dal cazzone di sguercio. Dato che era sdraiata sguerciò la imboccò stando in ginocchio dietro la sua testa, da questa posizione Cornelia, che a detta di Morbaldo e dei suoi amici che se l’erano fatta, nel succhiare cazzi era imbattibile, alzò lo sguardo verso sguercio in modo che il membro le arrivasse dritto dritto in gola.
I Colpi del vecchio oltre a farle balzare i seni da tutte le parti la spingevano ad imboccare sempre più il cazzo dello sguercio che dopo poco lo tirò fuori il suo cazzo dalla giostra ed il suo preservativo si riempì di bianco senza che lui emettesse fiato, come chi sa di aver perso la propria occasione. E brava la mia zoccola, pensò Morbaldo che filmava, li stai già finendo tutti. Cornelia non ebbe neanche modo di accorgersi del suo traguardo che altri cazzi le riempirono la bocca da destra e da sinistra. Nel frattempo sguercio era tornato col cazzo duro ma avendo finito i preservativi glie lo faceva tenere in mano mentre le massaggiava il clitoride. Cornelia apprezzava molto queste attenzioni e la sua eccitazione aveva superato ogni limite, disse a daniel di sdraiarsi che lo avrebbe scopato lei adesso:
“Amore tu lo sai quanto mi piacciono gli uomini maturi, diglielo che sono i miei preferiti”
“Sono sicuro che lo abbia capito benissimo da quello che hai dimostrato”

Ma quella neanche ascoltava aveva soltanto il cazzo di daniel nella testa e lo voleva in mezzo alle gambe, gli salì sopra e si impalò, iniziò a muoversi come un’ossessa su quel vecchio cazzo nel suo corpo, era un contrasto bellissimo vedere questa ragazza giovane di 26 anni, dal corpo esplosivo e piena di energie scoparsi con tanta determinazione e foga un vecchio magro dai capelli lunghi e il nasone che non riusciva a reagire a quella tigre che era Cornelia. Mentre cavalcava il culo di Cornelia era diventata l’attrazione per i restanti, anche per sguercio il cui cazzo era stato lasciato dalle mani di Cornelia.
Le tenevano il sedere aperto, le infilavano le dita nel culo, e sguercio incitava i ragazzi a metterglielo nel culo o a dargli un preservativo. Antonio si mise dietro Cornelia trovando con difficoltà il modo dato che quei due scopavano per i cazzi loro, provava a ficcargli il suo chiodino ma non ci riusciva vuoi perché Cornelia stava violentando il vecchio, vuoi perchè come diceva lo sguercio per ficcarlo nel culo dev’essere duro duro duro. Provando sodomizzarla antonio chiese ai due un attimo di pazienza ma lei si muoveva troppo vivacemente sul cazzo del vecchio capellone, le stava piacendo un sacco e si scusò con i due dicendo che era molto stretta li dietro. Era ovvio che stava mentendo in quanto il suo culo era evidentemente dilatato dall’eccitazione, semplicemente non voleva fermarsi neanche un secondo dallo scopare quel bastone di carne, il vecchio eccitatissimo le prese il volto e le caccio la lingua in bocca, Cornelia non si tirò indietro e ravanò a fondo l’ugola del vecchio nasone poi si staccò, si sfilò quella verga da in mezzo alle gambe e andò ad afferrare i cazzi di antonio e pumba e mentre li succhiava daniel continuava a pomparla da dietro. Morbaldo che si stava divertendo ad assistere vollè partecipare spingendo la testa di Cornelia a fondo su quei cazzetti incitandola a dare il meglio di sé, e lei effettivamente succhiava egregiamente sfoggiando un’alta tecnica di apnea con cazzo in gola, Morbaldo era così orgoglioso della sua Cornelia fino a quando quest’ultima gli sputò in faccia un grosso grumo di saliva e guardandolo con aria di sfidà si trovò la faccia presa anche da lui e spinta ad ingoiare anche il suo cazzo tra gargasimi e segni di soffocamento.
Cornelia era entrata in fase agonistica quel gesto di dominazione di Morbaldo era un’approvazione al suo modo di far, disse a daniel di sedersi sul letto, lei gli si sedette sul cazzo dandogli le spalle così che poteva spompinare antonio e pumba messi davanti a lei ed il solito sguercio con il cazzo nella mano di lei. Da qui daniel la fotteva arrivando molto in profondità e nell’eccitazione aumentò il ritmo, la sua verga si muoveva velocemente dentro e fuori l’intimità di Cornelia lei non accusava i colpi anzi, apprezzava tale veemenza e continuando così al vecchio si sfilò il preservativo che rimase un po' nella fica e un po' penzolante fuori, il vecchio riuscì a dare persino due colpi di minchia a crudo alla nostra Cornelia prima che Morbaldo fermasse tutto, essendo l’unico accortisi della disdetta. Approfittando del momento di pausa Cornelia ordinò a daniel di mettersi il preservativo e venirle dentro, si mise a pecora sul letto aspettando che l’anziano venisse a concludere il suo lavoro, a quel punto nessun’altro toccava Cornelia, erano tutti in attesa che il vecchio nasone la riempisse del suo seme, questi si posizionò dietro il monumentale culo di Cornelia ed afferrandola per i fianchi iniziò a penetrarla a più riprese, Cornelia lo intimò a stringere di più quei fianchi mentre la fotteva e dopo poco, su suggerimento della sua fregna aggiunse: più forte porco vieni vieni vieni fammi sentire come ti si gonfia.
A queste parole il povero vecchio, evidentemente ferito nell’orgoglio, impiegò tutte le sue energie spinse Cornelia a pancia in giù e iniziò a martellarla emettendo i classici rumori di stento dei vecchi affannati, Cornelia era al settimo cielo, era orgogliosa di quel cazzo che timidamente non voleva uscire e lei con pazienza ha tirato su fino a farlo diventare quel bestione che la stava spanando, teneva gli occhi chiusi e mugolando stringeva i pugni fino a quando i colpi di minchia si fecero più lenti e decisi e l’urlo di piacere di daniel copri le parole sospirate di Cornelia: che soddisfazione.

Oh ma il meglio deve ancora arrivare ragazzi. Daniel aveva dato tutto se stesso e si ritirò in un’altra stanza.
Cornelia sembrava una bimba al luna park: Ragazzi ce la facciamo a ficcarne due nella mia fighetta?
I ragazzi un po' indecisi dissero timidamente certo solo dopo che Morbaldo esclamò che non ci sarebbe stato niente di più facile, in effetti sapeva bene quanto potesse dilatarsi la sorca di Cornelia e più volte, mentre la masturbava a 4 dita le sussurrava che li dentro ce ne sarebbero entrati tranquillamente due.
Morbaldo fece sdraiare pumba e disse ad antonio di ficcarglielo insieme a lui ma i ragazzi per quanto tentassero non riuscirono a far meglio della loro inesperienza. Cornelia scherzosamente (ma sinceramente) gli disse che da loro 4 si sarebbe aspettata di essere scopata più vigorosamente, li provocò dicendogli che si aspettava di dover urlare senza sosta, che ci stavano andando troppo leggeri e che ancora non era venuta neanche una volta.
Antonio allora propose nuovamente l’idea di voler fare la doppia e Cornelia diceva che non ci sarebbero riusciti, era troppo stretta ma a nessuno era sfuggito quanto il suo sfintere si dilatasse durante l’eccitazione e tutti sapevamo che il cazzetto di antonio sarebbe entrato molto facilmente li dentro.
Cosi la fecero alzare del letto e stando in piedi la fecero piegare a 90°. Pumba davanti se lo faceva ciucciare e antonio provava a sodomizzarla, non ci volle molto per lui a vincere le resistenze di quel culo e di colpo entrò liscio liscio per quei pochi centimetri che era ma sufficienti a far emettere a Cornelia un urlo di piacere con tonalità roche e gutturali, quei toni di piacere erano tipici di Cornelia quando lo prendeva in culo e Morbaldo che era andato a farsi un cicchetto sentì dall’altra stanza quella caratteristica melodia ed entusiasta andò a guardare la sua Cornelia prenderlo nel culo.

“ahahahahaha lo sapevo! Lo sapevo che ti eri fatta inculare, è impossibile non riconoscere il tuo modo di godere quando te lo sbattono nel sedere!”

“ahhh si amore ce l’hanno fatta a prendermi alla fine”
Disse Cornelia mentre da piegata dava il culo ad antonio
Pumba chiese ad antonio di fargli provare il culo così questo si mise sdraiato per farselo succhiare, perché Cornelia non tralascia neanche per un secondo i suoi cazzi e pumba iniziò a fotterla con molta dolcezza e calma. Quando si ha una donna che vive il sesso in maniera così disinibita e senza limiti per le sue esplorazioni è un piacere incommensurabile vederla divertirsi così sinceramente con gli uomini, soprattutto quando le richieste di antonio furono soddisfatte e Cornelia lo montò inserendo nel suo corpo quel minicazzo aspettando che pumba completasse l’opera. Il groviglio era compiuto, il corpo di Cornelia chiuso da quello dei due uomini che le riempivano ogni buco non le lasciavano spazio di manovra, poteva solamente accettare i colpi dell’uno e dell’altro nel suo corpo, le piaceva questa sensazione di impotenza e di abuso, le piaceva sentirsi riempita, le piaceva sentire quei dure corpi che si muovevano dentro di lei e che quasi si toccavano tra loro, Cornelia grugniva a bocca aperta stando sdraiata su pumba che le impegnava la figa ed antonio che le pompava il culo con decisione, lei stava li come un pezzo di carne alla deriva a farsi deflorare in ogni dove e godeva non tanto per le sensazioni, che non seppe ben interpretare, quanto per quello che le stavano facendo. Il culo iniziava a bruciare, il lattice dei preservativi faceva attrito e dopo essersi fatta possedere a sufficienza chiese ai ragazzi di smetterla e di venire perché si era stancata. Cornelia si liberò dei due cazzi si sdraiò ed invitò pumba a prenderla, le piaceva quel panzerotto di pumba, non molto dotato ma gentile e delicato nel darle la minchia si sciolse rapidamente tra le cosce di Cornelia che all’aumentare dei colpi anticipatori della venuta aveva iniziato a singhiozzare versi di piacere in maniera molto troiesca con gli enormi occhi verdi spalancati verso il fottitore e le sode tette applaudivano per lui.
Toccava ad antonio che l’ha presa prima a pecora e poi in missionaria ma per quanto si sforzasse non riusciva proprio a venire, probabilmente quella figa così eccitata e quindi internamente aperta non garantiva abbastanza attrito al cazzetto di antonio per farlo godere. Cornelia preoccupata con voce comprensiva gli chiese quale fosse il problema, antonio le disse teneramente che gli sarebbe piaciuto innaffiarle le tette così Cornelia, felice di accontentarlo, si sedette sul bordo del letto e gli disse

“scopami finchè non sei pronto e vienimi qui” indicando i seni.
Antonio in piedi davanti al letto sembrava posseduto da una forza nuova e iniziò a masturbarsi usando il corpo di Cornelia la quale mentre si faceva fottere si massaggiava i seni ad invitarlo a concludere. Quando antonio non ce la fece più si sfilò il preservativo, Cornelia strinse i suoi seni con le braccia sui quali arrivò una densa schizzata bianca.

Svuotati più volte quei quattro cazzi Cornelia andò in bagno a lavarsi mentre Morbaldo le esaminava il buchetto, curioso se fosse rimasto spanato o meno in modo da poterne eventualmente anche lui approfittare ma questi si era perfettamente richiuso ed era tornato come nuovo. Cornelia stava andando a prendere i suoi vestiti quando Morbaldo la prese per mano e tirandola a se la baciò profondamente mentre stringendole delicatamente una natica con le dita giocava sui contorni della sua figa, aveva voglia di godersi quel corpo da ninfomane fuoriclasse anche lui dopo averla vista dispensare piacere ad ogni sconosciuto così la adagiò sul letto si mise le sue cosce intorno alla vita e gli bastò appoggiarglielo che la sua passerà risucchiò golosamente la verga di Morbaldo, alla scena assisteva sguercio che al solito si fece prendere il cazzo in mano da Cornelia. I due fidanzati erano uno sull’altra, uno nell’altra, il corpo di Morbaldo che le entrava e le usciva la faceva vibrare di piacere in un modo che soltanto lui:

“allora amore? Ti è piaciuta questa gita che ti ho fatto fare? Hai visto quante persone tutte per te?”
“ si amore grazie, sono una donna fortunatissima, è stata un’esperienza unica ed io ti amo”
“TI hanno fatto di tutto, ma non ti hanno fatta venire quegli incompetenti”
“Amore si ma non ti preoccupare, è stato fantastico, soprattutto perché tu eri sempre li a guardarmi e a fare il tifo per me”
“Dai allora ci penso io a farti venire adesso”
“No amore, andiamo via, stiamo insieme da soli da qualche parte”

Lo sguercio che si stava godendo la scena intima dei due cominciò a ripetere: “vienile in bocca dai, tu che puoi vienile in bocca fallo per noi dai”

I due si guardarono negli occhi, forse divertiti nell’avere un tifoso così sfegatato, Morbaldo si stese su di lei passandole le braccia intorno alle cosce le afferrò saldamente il sedere tenendoglielo aperto così come la figa ed iniziò a martellarla sussurrandole all’orecchio che era insaziabile e che adesso l’avrebbe portata a casa e ci avrebbe pensato lui, Cornelia si mordeva le labbra e le stava venendo l’acquolina in bocca, i suoi seni grossi e sodi ballavano in tutte le direzioni, sembrava un oggetto concepito per il piacere lussurioso maschile e le sue urla come a sottolineare che finalmente qualcuno la stava scopando. Al momento opportuno si tirò fuori dalle viscere di Cornelia e direzionando il cazzo verso la bocca glie la riempì con quel pezzo di carne pronto a esplodere che Cornelià accolse ad occhi chiusi per concentrarsi sulle contrazioni tra le sue labbra e gli schizzi nella sua bocca.
Sguercio fu felicissimo di vedere questa scena e si complimentò con noi prima che ce ne andassimo,

Andammo in giro, ci ri-innamorammo l’uno dell’altra, ci sentivamo appartenerci come mai prima e ovviamente abbiamo voluto prenderci.

Siamo andati a casa, ci mettemmo nudi sul letto, si misero a rivedere i video e poi decisero di cancellarli, ero commosso, mi sentivo pervaso di energia verso quella persona ed ogni mio senso era esaltato. Presi un asciugamano ed una bacinella d’acqua, le pulii tutto il corpo con pazienza e dovizia come una redenzione.
Poi Morbaldo si mise sopra di lei facendole sentire sul corpo il suo membro ingombrante, e per quanto a Cornelia bruciassero tutti i buchi questa era ancora eccitatissima e voleva un fottuto orgasmo e con queste parole glie lo disse.

Morbaldo spense la luce e nel buio totale si mise accanto a lei accarezandole la passera e sussurandogli all’orecchio: Sei proprio una porcellina capricciosa, te ne sei appena fatti altri quattro e ne vuoi ancora?

Non mi basta mai lo sai

disse Cornelia con voce singhiozzante e tremante dal piacere che sembrava quasi stesse piangendo

TI sei fatta scopare da tutte le parti da tutti..tranne che da me
Aggiunse a bassa voce Morbaldo parlando dentro l’orecchio di Cornelia ed infilandogli ben bene due dita li nella parte davanti della vagina dove a lei piace tanto farsi toccare.
Ma tu ce l’hai troppo grosso, mi avresti distrutta se mi avessi inculata anche tu

Sei stata cattiva Cornelia, quello è il mio culo, e poi non lo sai che posso sfondarti anche la figa se voglio con questo cazzo? Cornelia sobbalzò con un sospiro non saprei se di stupore o di desiderio e Morbaldo tirando fuori le dita da quella vagina fradicia aggiunse allargandola con le dita: Anzi è proprio quello che farò

Si amore dai sfondami furono le uniche parole di Cornelia nel sistemarsi sotto Morbaldo.
Lui la penetrò, si adagiò su di lei e le raccolse la testa tra le braccia, lei si mise nella giusta angolazione per farsi prendere al 100% e Cornelia iniziò ad essere trasportata da lente e profonde spinte mentre stava tutta rannicchiata sotto di lui e poteva sentire i coglioni adagiarsi all’esterno della sua passera

“adesso te lo do io quello che ti meriti troia, te la apro lentamente come una cozza”
A queste parole Cornelia reagì bagnandosi copiosamente mentre le spinte di Morbaldo diventavano più veloci e decise producendo quel tipico di rumore di quando si schiaccia bene qualcosa.

Ma Morbaldo non era soddisfatto, voleva davvero andarci giù pesante così le tirò su le gambe e tenendole aperte con i gomiti interni con le mani arrivava da dietro alla sua passera. In questa posizione l’angolo della penetrazione era ancora più efficace ed in più poteva infilare le dita tra il cazzo e le pareti della passera, cosa che mandò fuori di testa Cornelia la quale sentendosi più che mai violata chiedeva cosa le stesse facendo.

“te la sto aprendo non lo vedi, come si dice?” Disse con tono severo Morbaldo
“Sei un porco”
“sbagliato, non si dice così”

Da quella posizione a Morbaldo bastavano pochi movimenti di bacino per dare delle belle botte profonde alla figa di Cornelia la quale era ormai un lago talmente allargato che nello scoparla Morbaldo non sentiva quasi più niente, entrava liscio come il burro e questo gli permetteva di sbatterla finchè i muscoli avessero retto:

“Non hai imparato le buon maniere? Come si dice quando qualcuno ti sfonda la figa?
“Grazie” disse Cornelia singhiozzando disperatamente un filo di voce
“ Brava si dice grazie, e adesso ringraziamo mentre ti sfondo”


Cornelia iniziò a ringraziare ad ogni colpo di minchia con la stessa enfasi di chi riceve delle frustate fino a quando il suo cervello non resse più e toccandosi raggiunse un orgasmo liberatorio dove Morbaldo continuava a sbatterla e il suo urlo fu seguito da continui ringraziamenti come le era stato insegnato.

Voglio farti godere disse Cornelia, fece sdraiar Morbaldo spalancò la bocca e lo prese tra le labbra tenendo gli occhi fissi su quelli di Morbaldo per vedere le sue espressioni di piacere mentre lasciava scorrere le sue labbra su sul cazzo. Si posizionò un po' più avanti in modo da poter affondare fino ai coglioni e cominciò così a pomparglielo con rumorosi suoni di bagnato sbattuto, Cornelia sputava nel frattempo litri di densa saliva con cui poi masturbava il membro ma per la maggior parte succhiava a piena gola ma Morbaldo voleva godersi la faccia di quella ninfomane e alzandole il viso le disse di aprire la bocca e tirare fuori la lingua così con quella faccia da tigre stava a farsi prendere a colpi di minchia la lingua e a strofinarla sul suo membro fino a quando una mano non le si posò dietro la nuca ed iniziò a spingerla ripetutamente su e giù. La gola di Cornelia emetteva suoni di rigurgito ogni volta che quel cazzo le entrava e oltre l’ugola ma lei si lasciava manovrare come un manichino fino a quando la spinta fu più forte e ferma, il cazzo si gonfiò, alzò lo sguardo per vedere la faccia di lui che si contorceva dal piacere in una smorfia di godimento, Morbaldo inizia a urlare violentemente, spinge ancora di più la testa di Cornelia lasciandole prendere il primo fiotto di sperma la cui conferma di arrivo sono i suoi occhi chiusi che stentano a rimanere aperti. Morbaldo la teneva così immobile per tutta la durata del suo orgasmo e lei mentre stava con la testa affossata tra le cosce dell’uomo con le mani gli toccava le gambe e le natiche e assaporava il suo nettare. La sua presa si è allentata, ha finito di godere, Cornelia si stacca solo per il tempo di ingoiare se lo riprende in bocca pulendolo di ogni rimasuglio poi si rialza e rimane ad ansimare ad occhi chiusi con le labbra ancora appiccicose di sperma che Morbaldo va a ripulire con un bacio da vero fidanzato.
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