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Miele e nyotaimori


di bathos78
18.06.2019    |    459    |    0 8.7
"Dodici uomini ti leccano, hanno tutti il cazzo dritto..."
Fidati di me, ti dicevo
E tu eri intimorita perché non sapevi cosa mi passava per la testa, ma eri anche terribilmente eccitata.
Volevi fare qualcosa di nuovo, anche se sapevi che avresti corso dei rischi.
Fidati di me.

Viaggio in macchina, sei bendata e nervosa, ti scappa la pipì.
Io non parlo.
Arriviamo.
Ti faccio scendere, i tuoi tacchi fanno stridere il ghiaino per terra, i suoni sono di giardino e fontana.
Ti sorreggo e tu mi cammini a fianco, ora sai per certo di aver fatto una sciocchezza, ma non puoi tornare indietro.
L'aria è calda, gradevole la serata estiva.
Entriamo in un salone, tu sei sempre bendata, rumore di pavimenti di marmo, spazi ampi, odore di candele. Silenzio.
Ti porto in una stanza più piccola.
Puoi sbendarti.
È un bagno, elegante con una specchiera enorme e una vasca retrò.
Ti ordino di spogliarti, mi chiedi se puoi fare pipì e te lo concedo, però davanti a me.E in piedi.
Ti metti nella doccia, guardandomi, il fiotto ti bagna le gambe.
Nel frattempo io preparo l'acqua nella vasca, verso dei sali profumati.
Poi ti faccio entrare, l'acqua è calda e odorosa di buono. Ti lavo, passandoti la spugna sulla schiena e sui seni, poi ti faccio alzare e mi soffermo, con la spugna, sulla tue natiche.
Per poi passare a strofinarti la vagina. Tu stai per venire, ma smetto prima.
Mi odi.
Poi finisco di lavarti e ti asciugo.
Sei pronta. Ti stendo su un lettino con una tovaglia. Ti bendo ancora e comincio a cospargere tutto il tuo corpo di una sostanza vischiosa,appiccicosa, molto calda e tu non capisci bene cos'è.
Te la passo sul collo, sulle spalle, mi soffermo sui seni, sulle braccia, sulla pancia, culle cosce, gambe, piedi.
E poi te la verso sulla fica, con una mano te ne spingo dentro un bel po'.
Tu senti l'odore e capisci: miele.
Ho finito.
Il lettino ha delle rotelle e ti spingo fuori dalla stanza, lungo un corridoio, tu senti i rumori e ora sei a disagio, non sai cosa ti voglio fare. Ma non dici nulla, sai che non ti risponderei.
Ora siamo nel salone di prima, senti ancora l'odore di cera.
Ti sbendo e vedi dove sei.
E' un salone di una antica villa, enorme, molto più lussuoso di come te lo eri immaginato.
Specchi con cornici di stucchi alle pareti, drappi, pavimenti in marmo.
C'è un pianoforte prezioso nella stanza e... Persone.
Uomini, donne, di varie nazionalità , tutti giovani, belli, vestiti elegantemente: gli uomini in completo scuro e cravatta, le donne con abiti costosi, provocanti ma non volgari. E gioielli, tanti. Collane di perle, bracciali, diamanti, monili.
Tu sei nuda, in mezzo a tutti coloro che ti osservano, interessati, ma composti.
Io allora prendo la parola.
"Cari amici, sono lieto di invitarvi al nostro succulento banchetto, che la cena abbia inizio" dico.
Tu sei terrorizzata, e temi ti facciano del male, mi guardi implorante.
Ma io ti sorrido, non ti preoccupare dico.
Mi siedo al pianoforte e comincio a suonare.
Musica classica, note allegre, di attesa.
Uomini e donne, cominciano a spogliarsi. Lo fanno compostamente, è gente di alto rango sociale.
Ora ci sono 24 persone, nude davanti a te: gli uomini solo con la cravatta o farfallino e le donne solo con i gioielli .
Sono tutti bellissimi, depilati. Gli uomini dotati.
Si avvicinano a te solo i maschi.
Il lettino dove sei stesa è basso e si devono chinare su di te.
E cominciano a leccarti.
Ti leccano il miele, partono alle estremità, tu senti le lingue calde che ti leccano i piedi, il collo, le spalle, le braccia.
E risalgono.
Ora stai impazzendo, ma il meglio deve ancora venire.
Mentre ti leccano, tutta, tu vedi che i loro cazzi cominciano a ingrossarsi, si sfiorano per leccarti tutti assieme e si eccitano.
Ora un ragazzo latino bellissimo ti sta succhiando un capezzolo e vedi che il suo cazzo sfiora le natiche di quello che ti sta leccando il monte di Venere.
Io continuo a suonare, sempre più forte, sempre più spinto.
Dodici uomini ti leccano, hanno tutti il cazzo dritto. Lo puoi sentire.
Tu sei iper eccitata, sei già venuta 2 volte.
Ora un uomo si avvicina alla tua fica e succhia via il miele dal clitoride, tu esplodi, ma lui non smette.
Le donne intanto li guardano con desiderio, sfiorandosi seni e fica.
Un altro uomo lo sovrasta, e ti infila la lingua in fica per leccarti il miele residuo da dentro.
Tu vieni, urlando.
La musica è alta ora.
Senti i sospiri degli uomini eccitati e i gemiti delle donne.
Non hai più miele addosso.
Gli uomini si ritirano.
Tu sei disfatta, hai goduto come una pazza.
Ma è ancora l'inizio.
Gli uomini si dispongono a cerchio attorno a te e cominciano tutti a masturbarsi.
Hanno grossi cazzi, senti il rumore dei prepuzi sulle cappelle, su e giù, su e giù.
Cominciano a godere, tutti dicono oh!oh!oooooh! E cominciano a sborrare.
Su di te.
Viene il primo: cinque fiotti di sborra incandescente ti insudiciano la bocca e il collo.
Poi vengono il secondo e il terzo: oh oh! Oooohhhhhh! Dicono; sborra calda sulle tue tette e pancia.
Nel giro di dieci minuti sei coperta di sperma, dove prima c'era il miele.
Gli uomini si ritirano, e arrivano le donne.
Sono di varie età , tutte belle, depilate, ingioiellate.
Si chinano su di te, cominciano a leccare la sborra, come prima gli uomini: dai piedi, alle gambe alle cosce, dal collo alle tette, a scendere.
Sono chinate a 90 e a un certo punto vedi che si spingono avanti e indietro e vedi che gli uomini da dietro le stanno scopando in piedi.
Quindi sei la corolla di un fiore di ventiquattro petali che godono.
Le donne lo prendono da dietro. Alcune godono troppo e non riescono a leccare la sborra, così la compagna vicina le prende per il collo e le costringe all'ordine.
Io suono, una musica sempre più disordinata, che accompagna i movimenti e le urla di godimento, aahhhh ooooh! che si sentono attorno a te.
Non solo: ogni quanto di tempo interrompo la musica improvvisamente; ad ogni interruzione, gli uomini passano a scopare la donna successiva, ruotando in senso antiorario. Così alla fine, ciascuna donna sarà stata scopata da 12 cazzi (qualcuno bara e le incula, ma sono così eccitate che non resistono comunque).
Tu sei eccitata e continui a venire, ma ora vuoi il cazzo.
Al dodicesimo cambio, interrompo la musica e arrivo, nudo, verso di te. Ti apro le gambe e finalmente ti infilo il cazzo, che è durissimo. Tu vieni subito urlando come se ti stessero scannando.
Continuo a sbatterti a gambe alte, mentre tutti attorno godono, fino a venire anche io, riempiendoti tutta, finalmente.
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