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Una notte a Marina Di Vecchiano


di massaggiosvedese
07.05.2025    |    2.857    |    4 9.7
"Si toccava il pisello duro all’aria guardandosi attorno con fare lascivo, poteva avere una decida d’anni meno di me, alto, un bel fisico da sotto i vestiti ed un pisello nella norma svettante..."
A distanza di qualche anno, è arrivato il momento di raccontare una serata, forse più precisamente una nottata, che ho vissuto intensamente.
L'occasione fu una cena di lavoro nel mese di giugno per un collega che andava in pensione.
Il vino durante il pasto fu abbondante così come fu sufficiente il limoncello, a fine cena, per far rallegrare gli animi.
Danze e balli in onore del festeggiato e poi tutti verso casa.
Ma non rientrai a casa, decisi di andare verso Marina di Vecchiano, luogo d'incontri notturni, dove speravo d'incontrare qualcuno.
La macchina procedeva sull’autostrada in direzione Pisa Nord.
L’alcool pian piano accresceva la voglia e fortunatamente non incontrai nessun controllo, uscito dal casello, imboccai la via del mare.
Arrivato parcheggiai nella prima piazzola e quasi inconsciamente mi avviai a piedi, lungo la strada.
La sera era illuminata da una luna splendente, i primi caldi facevano il resto, mi spogliai dei vestiti da serata e indossai un paio di pantaloncini al ginocchio senza slip sotto.
Sopra solo un maglioncino di cotone.
Come dicevo m'incamminai lungo la strada, c’era un buon via vai di macchine.
Qualcuno si fermava e spegneva il motore.
Altri dopo una veloce inversione sparivano nella notte.
Mi inoltrai lungo la parte sinistra e tra la vegetazione un rumore attirò subito la mia attenzione.
Curioso di vedere cosa vi accadesse, dopo pochi passi udii qualche sospiro, con la poca luce della luna ho potuto vedere un uomo in ginocchio ed uno in piedi.
L'uomo spingeva la testa dell'altro facendolo soffocare per poi rilasciarlo per farlo respirare.
Rimasi li alcuni minuti fino a quando l'orgasmo non riempì la bocca dell'altro che non si fece scappare nemmeno una goccia.
Continuai a camminare e poco più avanti di fianco ad un auto scura, vidi un ragazzo a novanta che cercava di aiutare un uomo dietro di lui a farsi strada nel suo didietro, lui non riusciva a prenderlo, sentivo chiaramente che si lamentava per la grandezza del cazzo.
Nessun cenno per partecipare e allora decisi di andare avanti.
Camminando trovai un ragazzo, appoggiato al cofano della sua auto, sulla parte destra dei sentieri che vanno al mare.
Si toccava il pisello duro all’aria guardandosi attorno con fare lascivo, poteva avere una decida d’anni meno di me, alto, un bel fisico da sotto i vestiti ed un pisello nella norma svettante nella notte.
Avevo capito che forse era arrivato il momento di buttarmi.
Il vino in circolo mi aiutò ad avvicinarmi a lui, lo toccai furtivamente e gli feci cenno di seguirmi, presi uno di quei sentieri fra le siepi e mi fermai un po' indentro.
Non ci nascondemmo e rimanemmo dove solitamente altri girovaghi andavano alla ricerca.
Mi abbassai e tolsi una gamba dei pantaloni rimanendo nudo nella parte di sotto, iniziai a toccargli il membro prima con una mano, poi con l’altra gli massaggiai le palle ed arrivò il suo gesto eloquente.
La sua mano sulla testa mi spinse giù.
Ubbidiente mi inginocchiai ed iniziai a succhiare il suo pene, prima con la mano che massaggiava le palle e vicino al suo buchetto, poi senza mani, poi con un dito che gli stuzzicava l’ano.
Beh i mugolii facevano intuire un “buon lavoro” e probabilmente fecero da miele per le api perché ad un certo punto mi trovai vicino alla mia bocca un secondo cazzo, duro, luccicante nella notte ed iniziai ad alternarmi tra uno e l’altro.
Il primo ragazzo arrivò all'orgasmo quasi subito nel cambio che facevo tra l'uno e l'altro.
Scaricò tutto il suo seme sulla sabbia, non mi salutò nemmeno e sparì richiudendosi i pantaloni.
Rimase solo il secondo uomo che aumentò pian piano il ritmo, forse eccitato dalla venuta del suo ”collega” venne sotto i colpi della mia mano.
Anche lui si eclissò tornando verso la strada principale.
Da dietro un albero, in quell’istante, uscì fuori un uomo in camicia e giubbotto di pelle.
Si avvicinò e senza nessun tipo di frase si inginocchiò ed iniziò a succhiarmi come un forsennato, fu in quel mentre che mi sentii toccare il sedere, con la coda dell’occhio vidi un altro ragazzo molto giovane, probabilmente amico di quello in ginocchio, che mi stava palpando il sedere, un ditino si infilò nel buchetto, poi un altro, poi sentii del fresco, un olio, poi una mano accompagno la mia schiena ad abbassarsi, sentii la plastica di un preservativo aprirsi.
Sentii pungere, una sensazione di bruciore e di qualcosa che cercava di farsi strada nel mio sedere, probabilmente in questi casi l’alcool fa da anestetico perché non feci una piega e spinsi il mio sedere verso di lui, fortunatamente non mi fece male. Non sono abituato a prenderlo di dietro e non fu particolarmente eccitante per l’atto in se ma per la situazione.
Un uomo, più o meno della mia età, mi stava succhiando ed un suo amico mi stava scopando, durai qualche secondo, perché la sua bocca era davvero calda, venni nella sua gola tremando mentre il ragazzo da dietro raggiunse l'orgasmo, venendo nel preservativo.
Ci salutammo mentre mi allontanavo da quel viottolo, li vedi montare in auto e allontanarsi.
Tornai all'auto con l'intenzione di andare a letto, ma l'eccitazione non era passata, la pelle continuava a mandarmi brividi di voglia.
Feci un giro fino in fondo dalla parte di Torre del lago.
Prima dell'ultimo parcheggio, c'era una coppia accerchiata da diversi guardoni con l'uccello in mano, nei contai distintamente tre, attaccati al finestrino.
Scesi e mi avvicinai.
Di dietro una donna di una certa età, bionda, con un fisico niente male, dava spettacolo masturbandosi e infilandosi due dita nella vagina.
Aveva un seno di fuori che il marito toccava dal sedile del guidatore e intimava a tutti di guardare la sua troia.
Qualcuno provò pure ad aprire lo sportello, ma erano chiusi dentro, anzi al secondo tentativo lui mise in moto e lasciò tutti con il cazzo in mano.
Rincominciai a camminare, presi il sentiero dopo la sbarra, avevo un po' paura ma avevo visto del movimento.
Trovai subito un travestito, che mi abbracciò dandomi un bacio in bocca.
Devo dire non piacevole dato le sigarette fumate in precedenza.
Ci toccammo a vicenda, la mia mano scivolò sul suo culo, facendosi largo sotto la minigonna che portava.
Le mie dita esplorano il suo buco del culo, facendolo urlare dal piacere, lui mi toccò in mezzo alle gambe rimanendo deluso in quanto ormai moscio dall'orgasmo precedente.
Lui invece era in tiro con un cazzo di notevole dimensioni, lo premeva sul mio pube mentre continuava a baciarmi.
Nel frattempo ci raggiunsero anche gli uomini che erano rimasti a bocca asciutta dalla coppia scappata a gambe elevate.
Feci un cenno di raggiungerci, uno lo prese da dietro, ma il trav lo fermò tirando fuori un preservativo dalla borsetta.
L'uomo si scansò perché non voleva usarlo, allora lei rifiutò di essere penetrata.
Ma l'altro non se lo fece ripetere due volte, s'infilò il condom e prese a stantufare il culo.
Messa a pecorina, il trav si trovò gl'altri due uomini davanti che alternavano il loro cazzo nella sua bocca.
Io guardavo incuriosito senza partecipare, ma devo dire che era molto eccitante.
Infatti mi tornò l'uccello duro, ma lasciai divertire loro.
Il travestito mugolava, tra i colpi di quello dietro e le succhiate di uccello.
Arrivarono all'orgasmo, il primo fu quello di dietro che una volta sfilato il condom, gli sborrò sul culo una quantità industriale di sperma.
Gl'altri due vennero in contemporanea facendo una maschera di bellezza che colava sul viso del trav, portandosi via tutto il trucco.
Ripresi l'auto con l'intenzione di tornare verso casa, ma arrivato in fondo alla prima piazzola, continuai andando dietro il ristorante.
Qui da una parte, riconobbi l'auto della coppia vista in precedenza.
Mi avvicinai e parcheggiai a un paio di metri da loro.
Potevo vedere ormai la figura di tutti e due sul sedile posteriore.
Mi avvicinai scendendo dall'auto in modo discreto, rimanendo a mezzo metro da loro.
Lei era sopra e lo stava trombando così, con le tette di fuori, che lui succhiava avidamente.
Il movimento sempre più ritmato faceva sobbalzare il seno di lei con lui intento a seguire i capezzoli.
Lui notò la mia presenza e fece un cenno a lei che si girò di scatto.
Poi disse qualcosa a lui nell'orecchio che mi fece un cenno di avvicinarmi al finestrino opposto.
Lo trovai tutto abbassato, con lui che mi chiedeva di toccare il seno della moglie mentre la trombava.
Palpeggiai la tetta di sinistra, devo dire morbida con dei grandi capezzoli che stringevo in modo delicato ma stimolandoli a dovere.
La donna godeva, il marito la chiamava in tutti i modi, poi la fece mettere a pecorina.
Devo dire che non era molto comoda, anche perché teneva una gamba sul seggiolino e una in mezzo dove vanno i piedi.
Ma riuscì a fargli mettere la testa fuori, lui spingeva sempre più forte mentre le godeva sempre di più.
Io ormai non riuscivo più a toccare nulla, mi lei mi intimò di mettergli il cazzo in bocca.
Ormai raggiunto la seconda erezione della serata, provai ad accontentarla ma non è che stesse riuscendo molto bene a succhiarmi.
La posizione scomoda era evidente.
Lei si fermò di colpo, rimbrottando qualcosa a lui.
Aprì lo sportello facendo così di essere più comoda, ripartirono le danze, lui che la scopava e lei che mi succhiava.
Raggiunsi l'orgasmo per una seconda volta dopo il marito che urlava dentro l'abitacolo dal piacere.
Lei prese tutta il mio seme in bocca, sputando successivamente in terra.
Ci salutammo e ringraziandoli presi l'auto e tornai a casa.
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