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Sara e le luci di natale...


di Robyscuba
08.01.2018    |    13.585    |    5 9.6
"Matteo fini di spogliarsi e poi iniziò a schiaffeggiare la faccia di Sara con il cazzo duro..."
Non ero mai stato in quel bar perché ubicato in un quartiere della città che non ero solito frequentare, ma in quei giorni mi ritrovai a farlo per motivi professionali . La pria volta che presi il caffè notai subito negli occhi della barista quella luce e brillantezza che mi affascinava. C’era qualcosa che ci accumunava con Sara, questo poi scoprii essere il suo nome .
La seconda volta che mi vide mi diede subito più confidenza , come se mi avesse conosciuto da tempo . La terza volta sembravamo dei vecchi amici seppure la nostra conoscenza era limitata a pochi minuti in totale . Entrambi avevamo capito che ci saremmo potuto divertire molto , ma qualcuno doveva fare il primo passo. Fu lei a lanciare l’esca. Mi disse che doveva allestire il bar per le feste di Natale ma che non sapeva disbrigarsi con le luci , non sapeva proprio come fare per appenderle di fuori ed alimentarle con la corrente .”Come posso farcela da sola ?”.
“Posso aiutarti , se vuoi” , risposi io ‘innocentemente’. Sara mi rispose di lasciarle il numero di telefono, mi avrebbe chiamato lei per accordarci su un orario opportuno , senza l’andirivieni di clienti che ci avrebbero distratto. Si affrettò anche a dirmi che non era il caso di farlo alla chiusura del locale perché il suo ex marito in questi giorni la veniva a prendere per riaccompagnarla a casa , causa la sua macchina dal meccanico.
La telefonata arrivò presto e puntuale , per vederci nel primo pomeriggio . Per appendere le palle luminose impiegai pochi minuti, poi Sara mi offrì un caffè e pochi attimi dopo avevamo le lingue intrecciate in un bacio molto libidinoso. Un cliente stava per arrivare e ci staccammo velocemente . Il bar riprese il suo ritmo lento e regolare ed io decisi di andare . Sara si raccomandò di passare prima di cena. Lo feci , lei chiuse il bar e mi chiese di accompagnarla a casa. Appena saliti mi infilò la lingua in bocca e la sua mano corse veloce in mezzo alle mie gambe . Dopo pochi minuti avevo il cazzo duro come il marmo e Sara mi disse di accendere la macchina per spostarci poco distante , dietro un palazzo in costruzione. CI misi un po’ più di tempo perché lei mi intralciava nei movimenti in quanto si era ormai attaccata al mio uccello .
Mentre mi godevo un pompino a regola d’arte riuscii a farmi spazio fra le sue cosce e presi a masturbare il clitoride già bagnato . Sara prosegui il suo sapiente lavoro facendomi venire nella sua bocca ed inghiottì ogni singola goccia . Poi mi disse che aveva fretta, doveva arrivare a casa e preparare la cena per le sue due figlie. Accesi la macchina e mi avviai , passando davanti al bar una macchina cominciò a seguirci . Lei mi disse che si trattava del suo ex marito e mi chiese di seminarlo, non voleva farsi vedere insieme . Non fu ul lavoro semplice, ma alla fine ci riuscii. La sera sul tardi mi invio’ un messaggio invitandomi a ballare il sabato successivo. La passai a prendere , era vestita tutta di nero , che esaltava ancora di più i suo lunghi capelli ricci. In discoteca mi filò poco , era intenta a fare la troia con gli animatori, specie con Mario il cubano . Io non mi feci affatto prendere dalla gelosia o dallo smarrimento, ma mi intrattenni girovagando per il locale bevendo bibite, alternando alcol e analcoliche, non volevo limitarmi il prosieguo della nottata , che sicuramente ci sarebbe stato. Alle 4:00 Sara tornò a fare la gattina con me e mi chiese di portarla via. In macchina mi fece un bel pompino mentre percorrevo i km verso casa mia dove arrivammo quasi nudi . Sara si mise a pecorina , guardandomi dallo specchio e mi disse di prenderla da dietro, ma con delicatezza. Affondai la cappella nel suo culetto che non offrì affatto resistenza e con pochi assestamenti riuscii ad infilarlo fino alla base. Sara nel frattempo prese a toccarsi da sotto alternando dei massaggi alle mie palle. Resistere divenne difficile e quando dissi che stavo per venire mi pregò di sborrarle in bocca. Fu un piacere accontentarla. Ci rilassammo un po e lei mi disse che in questo periodo della sua vita aveva voglia di essere trasgressiva, molto trasgressiva e di aver capito che si sarebbe potuta divertire in mia compagnia. Mi disse che aveva voglia di farlo con più maschi e mi chiese se potevo esaudire questo suo desiderio. La sera dopo avevo preparato un buffet su un tavolino basso stile giapponese accanto al cammino ed invitato due amici per l’occasione che aspettavano increduli di conoscere Sara, ma sapevano benissimo che di me si potevano fidare. Sara ci raggiunse per l’ora di cena , aveva appena chiuso il bar . Fece la conoscenza degli altri due commensali e comiciò a tracannare birra direttamente dal collo della bottiglai con fare da gran troia . Finito di stuzzicare se ne andò al bagno.Riapparve mentre noi eravamo intenti a sgombrare la tavola, era vestita di un solo perizoma striminzito e di un corpetto a balconcino . In un attimo le saltammo addosso e la sdraiammo per terra. Antonio si fiondò a leccarle la fica che era quasi del tutto depilata tranne un triangolino ben curato . Lo fece sdraiare e si sedette sulla sua faccia mentre con le mani si sbrigò a slacciare le nostre cinte dei pantaloni per estrarre i cazzi già duri . Cominciò a leccarci entrambi , infilandosi gli uccelli fino in fondo, poi ci sputò sulle cappelle e lecco’ la sua stessa bava . Andammo avanti per alcuni muniti , poi Antonio volle partecipare attivamente ed usci fuori con la faccia imbrattata dagli umori di Sara. La girai alla missionaria e comincia a prenderla da davanti. Matteo fini di spogliarsi e poi iniziò a schiaffeggiare la faccia di Sara con il cazzo duro . Cambiammo posizione e mi stesi al suo posto. Lei mi cavalcò mentre Antonio continuava a farsi sbocchinare mentre la insultava con frasi oscene . Matteo prese la bottiglia di Corona appena svuotata , si sputo’ dapprima sulla mano e poi le massaggio’ il buco del sedere. Sentii le sue dita attraverso la parete dell’utero . Dopo pochi istanti sentii qualcosa di molto più rigido entrare, la stava inculando con la bottiglia di corona . Sara godeva come una pazza. Decidemmo di darci il cambio e la prendemmo in tre, Antonio, forse il più perverso di noi , le volle entrare nel culo e la scopava violentemente . Le venimmo tutti e tre dentro , ognuno nel buco dove si trovava . La scopammo ancora un paio di volte , poi ci rilassammo tutti e quattro sul letto. Fui svegliato all alba dalla voce di Antonio che le stava dicendo delle porcate mentre Sara si stava sedendo sul suo cazzo di nuovo duro e le diceva di infilarselo tutto fino alle pale. La scena mi eccitò e bastò pochi secondi per farmi tornare turgido , la presi da davanti in una fantastica doppia. Matteo non potè non sentire i nostri rumori ed apri gli occhi e si tuffò nell’orgia in pochi minuti. Le venimmo tutti e tre sulla faccia. Sara andò in bagno per lavarsi, poi disse che era tardissimo e che doveva tornare a casa, le figlie si sarebbero svegliate a breve ed il bar da aprire entro poche ore. Mi bacio’ e sentii l’odore del sesso uscire dalla sua bocca. Mi salutò dicendomi di chiamarla in giornata e mi ringraziò per la bella serata……
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