Racconti Erotici > orge > l'uomo di cioccolata - secondo giorno di massaggi alla SPA
orge

l'uomo di cioccolata - secondo giorno di massaggi alla SPA


di Irondick
17.04.2018    |    2.424    |    8 10.0
"Non te lo facesti ripetere, quella grossa mazza compariva e scompariva tutta nella tua gola..."
Dopo avere fatto l'amore, avevamo dormito con soddisfazione. La mattina dopo ci eravamo alzati presto per fare un pò di corsa. Tu eri andata a fare un pò di corsa! Io ero rimasto in camera a controllare l'andamento di alcuni fondi di investimento che in quei giorni stavano ballando un pò troppo.
Mentre ti aspettavo per andare al nostro appuntamento in sala massaggi, mi ero reso conto di essere molto nervoso al pensiero di te posseduta da quel Bull di cioccolata che aveva trentanni meno di me e venti in meno di te.
Appena rientrata mi rassicurasti con il tuo solito sorriso caldo e innamorato, promettendomi che nulla sarebbe successo tra te e quel giovane toro nord africano, se non per farmi piacere, e andasti a fare la doccia e a profumarti per l'incontro.
Ogni volta era sempre la stessa sensazione terribile di gelosia, che mi permeava a freddo fino a farmi stare male. Mi forzai e andammo.
Danielle e Yussef erano già lì che ci aspettavano sorridenti, ci diedero un caloroso abbraccio di buongiorno e ci indicarono i separé dietro cui avremmo dovuto spogliarci, precisando che, essendo noi una coppia, potevamo anche non usarli.
Danielle mi prese per mano e mi fece distendere sul lettino alla destra della sala, tu andasti con Yussef verso la sinistra, dove stava un altro lettino appena dietro una grande colonna di marmo rosa.
Al centro vi era una grande vasca idromassaggio ricca di bolle che continuavano a risalire esplodendo in superficie.
Disteso sul mio lettino potevo vedere le tue bellissime gambe, fino al culo, appena appena coperto da un leggero asciugamano di seta, anche tu distesa e pronta per il massaggio. La testata del tuo lettino era posta dietro la colonna e vedevo soltanto le gambe tornite di quel giovane nero che già ti stava massaggiando ... credo le spalle.
Danielle aveva le mani forti e sentivo il mio corpo percorso da forti scosse quando premeva sui miei muscoli un pò annodati. Con dei massaggi, che a tratti sembravano carezze, mi aveva ricoperto di oli caldi e profumati tutto il corpo ... persino là ... dove non batte il sole. Io, non mi ero accorto di nulla, ero come in trance ... quella donna bellissima e sensuale aveva di certo toccato le mie intimità ed io non riuscivo a pensare ad altro ... che a te.
Di certo anche Youssef ti aveva già cosparso di oli ... mi chiedevo fin dove ...
Fin tra le cosce?
Aveva già carezzato il tuo culetto dolce e provocante?
Io sapevo quanto potesse essere irresistibile, se ti eccitavi, quel piccolo buchetto nero. Si apriva e si chiudeva a comando se tu lo volevi, poteva parlare, respirare forte, ansimare ... ingoiarti!
Mi concentravo per capire cosa stavate facendo, ma ero come stordito dai massaggi di quella streghetta di Danielle, mi aveva sciolto tutti i muscoli resi tesissimi da sei mesi di lavoro stressante. Mi sentivo iper rilassato e allo stesso tempo ero come terrorizzato dal non sapere cosa stessi facendo tu con Mister Marocco. Mi era sembrato di sentire qualche strano rumore di ossa e muscoli che ringraziavano delle mani decise e forti, ma ad un certo momento ... mi era sembrato di sentire persino qualche gemito provenire da dietro la colonna di marmo.
L'asciugamano di seta era leggermente sollevato e lasciava intravedere le tue natiche sode. Yussef era passato a massaggiarti i piedi e tu a tratti sentivi un piacevole solletico ed eri scossa da un fremito che ancor più ti giustificava a scoprirti le parti intime. Da quella posizione di sicuro poteva vedere la tua fessurina di femmina vogliosa. La tua fica è come un grande bellissimo fiore che si schiude alla luce, se tu sei eccitata. Emana un odore forte e dolciastro che io riconoscerei tra mille profumi. Yussef cominciò a massaggiarti le gambe con mano ferma e salendo si soffermò a massaggiare i muscoli interni tra le cosce. Io non potevo vedere fin dove si spingesse quel Bull di cioccolata, ma certi tuoi gridolini mi facevano trasalire e sentivo come una spada che mi si girava nella pancia.
Ad un certo punto Yussef sparì alla mia vista, era passato a massaggiarti dalla testata del lettino. Vedevo soltanto la parte posteriore del suo corpo comparire e scomparire dietro la colonna e intuivo il suo movimento avanti ed indietro per massaggiarti lungo le spalle.
Anche Danielle era passata dalla parte della testata e mi massaggiava le spalle, il suo odore di femmina era adesso fortissimo, specialmente quando per raggiungere i miei fianchi si spingeva quasi sopra di me fino a sbattermi la sua patatina sulla faccia.
Mi chiedevo se anche lui, nel massaggiarti dalla testa fino ai fianchi, stesse accarezzando con il suo grosso uccello quel tuo viso d'angelo. Mi chiedevo se sentivi l'odore di cazzo nero a pochi centimetri dalla tua bocca, se quella giovane verga fosse già turgida e spargesse già sapore di se tra le tue labbra.
D'un tratto, un gemito profondo fratturò il silenzio.
"Uhmmmmmmmm...."
Era come se, quella spada che mi si girava nello stomaco, fosse stata estratta di colpo dandomi sollievo e gioia.
Non eri tu che gemevi, ero io che al pensiero di te che spompinavi quel maschio giovane e potente mi ero eccitato a tal punto da far pensare a Danielle che la mia eccitazione fosse per lei e lei da grande porcellina qual'era non si era fatta pregare e stava succhiandomi l'uccello fino alla radice.
Vedevo la mia cappella scomparire tra le sue labbra e le dita della sua mano sinistra titillarmi le palle già dure come marmo.
Non potevo resistere ad una pompa così magistrale, ma non potevo neanche essere io a rompere la tua promessa! Dunque la pregai di fermarsi ricordandole che a pochi metri da noi c'eri tu,, mia moglie, la mia amata.
Lei mi guardò e sorridendo stupita mi disse: pensi che si possa resistere al cazzo di Yussef?
Mi prese per l'asta e mi giudò da quel lato della colonna ... tu stavi con gli occhi chiusi e la bocca accostata alla patta di Yussef. Lui ti massaggiava le spalle e le braccia tenendo il suo cazzo duro sulla tua faccia, sul viso del mio grande amore.
Danielle stupefatta mi disse: Che magnifica troia fedele! Senza il tuo permesso non c'è cazzo che possa scoparla, la troia!
Detto questo ti venne dietro e, a grandi leccate, cominciò a scoparti la fica. Tu esplodesti in un gemito sordo, l'odore dei tuoi umori invase la sala come una boccia di profumo che casca per terra e rompendosi libera le molecole del tuo corpo e dei tuoi desideri più intimi. Mi guardasti atterrita e dicesti piano: "No, no, così non posso resistere amore mio. Falla smettere!."
Il profumo del tuo desiderio ormai aveva vinto tutti, Yussef, sfinito, aveva il cazzo in fiamme ed il pantalone della tuta che indossava aveva preso la forma di una vela di prua.
Danielle, con lo sguardo mi ricordò del magnifico pompino che mi stava facendo prima di avventarsi tra le tue cosce bagnate e mi fece segno di essere io a darti il là. Facendosi sentire da tutti mi disse: E' già tutta fradicia del desiderio del suo cazzo, aspetta soltanto che tu le dia il tuo assenso! Per favore liberala .. trasformala nella troia che vuole essere.
Mi avvicinai alle tue labbra e ti baciai dolcemente, ti amavo tantissimo. Abbassai la randa e venne fuori l'albero, in tutta la sua maestria! L'uccello del toro africano era superbo, bellissimo, rimasi basito!
Almeno venticinque di lunghezza e non meno di dodici di calibro. Sembrava un animale a se stante ... viveva di luce propria.
Duro, dritto come un palo, pieno di nervature venose e dalla pelle liscia come il velluto. Circonciso,
mostrava una cappella che lasciava senza fiato. Era il tuo primo cazzo di cioccolata, ma non lo avevamo trovato nell'uovo di Pasqua.
Lo avvicinai alle tue labbra mentre tu ancora tenevi gli occhi chiusi ... ma la bocca l'avevi già aperta amore mio. Sono certo che sentivi l'odore forte di quel sesso che stava per intromettersi tra di noi, nella tua bocca. Pronta, calda, accogliente ... avevi capito. Ti sussurrai all'orecchio: Fotti amore mio, fotti ... ! Hai il mio permesso ... fammi vedere quanto sei troia.
Non te lo facesti ripetere, quella grossa mazza compariva e scompariva tutta nella tua gola ... sembrava potesse soffocarti, ma tu resistevi ... lo sputavi fuori per prendere aria e tornavi a succhiarlo fino alle palle.
Lo stavi spompinando come se non ci fosse più un domani. La gelosia mi induriva il cazzo fino allo spasimo.
Danielle ti stava prosciugando la fica usando la lingua come fosse una spugna, io ti baciavo le spalle e ti stuzzicavo il forellino posteriore con due dita bagnate precedentemente negli umori della fica di Danielle.
Yussef ti scopava la bocca e tu lo ricevevi come fossi la sua amante da sempre. Eri il centro del mondo!
Non potevo guardare quel grosso uccello farti godere e godere della tua voracità insaziabile, ma nello stesso tempo mi eccitava da morire ... ed allora girai dietro Danielle e dopo averle leccato per bene il culo, bagnandolo di abbondante saliva, la sfondai senza altro preavviso. Era la mia vendetta!
Lei era abituata ai grossi calibri, vedi Yussef. Mi accolse tutto dentro senza un fiato e cominciò a gemere come una gatta in calore. Sapevo di non potere godere nel culo di Danielle, amavo venire nel tuo e tu non avresti potuto godere appieno senza di me dentro il tuo buchetto stretto.
Danielle era una vera zoccola provocatrice, e disse a Yussef che io le stavo rompendo il culo e che quindi lui doveva rompere il culo a te. Yussef, non se lo fece dire due volte, ti sollevò con un braccio come fossi una piuma e ti mise sul suo cazzo, in piedi, impalandoti il culo, d'un colpo! ... Danielle ti aveva lubrificata per bene! Il tuo viso si indurì ... era grosso ... entrava ed usciva che sembrava portarsi fuori tutto, Sentivi quel sesso scoppiarti quasi fin dentro lo stomaco, il piacere era intenso e sembrava lasciarti senza fiato. In un attimo tirasti via quel grosso arnese dal tuo culo dolorante ma felice e te lo mettesti in fica con gran sollievo, anche mio! ... o forse il sollievo fu soltanto mio.
Ti sentii dire la tua frase preferita quando venivi aggredita da un grosso calibro: "Sfondami la fica brutto mostro! ...
Subito dopo seguiva sempre il richiamo dell'amore. Ero pronto! uscii dal culo di Danielle appena in tempo per sentirti chiamarmi: "Inculami amore mio! Sfondami il culo mentre il suo grosso cazzo è ancora dentro amore mio. Senti anche tu quant'è grosso e duro!
Io mi fiondai dentro di te che mi sembrò di non conoscerti per quanto ti aveva allargata quel mostro ... ma il tuo culetto è elastico fortunatamente e lo sentii ritornare subito stretto.
-"Sbattetemi come una troia, davanti e dietro contemporaneamente ... come piace a te amore mio. Lo senti il cazzo grosso di Yussef che mi riempie?" - così mi gridavi per farmi eccitare ancor più!
-"Si che lo sento amore mio!"
-"Lo senti com'è duro?"
-"Certo che lo sento amore mio!"
-"Apritemi tutta, voglio essere la vostra troia ... uhmmmmmmm!"
Eravamo poggiati sul pavimento a parquet della sala quando raggiungesti l'orgasmo. Io ti scopavo il culo come la notte prima, con forza e desiderio bestiale, odoravi dei nostri sessi e ti mordevo sul collo come fanno gli animali feroci nel momento della copula. Sentivo quel grosso uccello riempirti completamente la fica, entrava ed usciva ... e quando entrava, lo spazio dietro si restringeva così tanto che quasi mi buttava fuori. Venisti con un grido da metter paura, e il fremito della gioia ti scosse per diversi minuti, nel mentre che il mio seme ti innondava il culo fino a colare sulle palle di cioccolata di Yussef.
Lui si tolse prima di venire e non potei sentire il fremito del suo cazzo che scaricava il suo carico di piacere dentro di te. Ti venne vicino e porgendoti la verga dura, ti disse: "Voglio venirti in bocca, troia! Bevimi tutto!"
Tu, apristi la bocca e raccogliesti tutta la sua crema dentro di te, fino all'ultima goccia. Gli ripulisti il cazzo come fossi la sua serva.
Si tirò sù la tuta e ti disse: "Vedrà che che già da domani si sentirà molto meglio signora. Le creme alimentari si pagano a parte comunque. E si allontanò."

All'amore della mia vita, mia moglie, la mia donna, la mia amica, la mia troia.
Un bacio!

N.B. Il lettore è pregato di lasciare un commento, se vuole spronare lo scrittore a continuare a pubblicare.
Le vostre opinioni sui miei racconti mi aiutano a migliorarmi, quindi vi ringrazio in anticipo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 10.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per l'uomo di cioccolata - secondo giorno di massaggi alla SPA:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni