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la mia fidanzata!!! la puttana dei calabresi


di falketto
25.07.2009    |    48.569    |    2 7.7
"Quando risalimmo in barca, ci sdraiammo tutti per prendere il sole e qui Monica fu vittima di uno scherzo che non mi piacque tanto..."
Si vedeva che era esperto, la teneva sdraiata sul tavolo e mentre le baciava i seni la penetrava lentamente e poi in modo veloce, facendole alternare dei gemiti lunghi e intensi ad altri veloci e continui. Era uno spettacolo vederli scopare, me ne resati un po’ in disparte per godermi quello spettacolo mentre mi masturbavo, ma poi decisi di entrare in gioco e iniziammo a scoparla in due sul pavimento, lasciando il culo a Franco. Una scopata molto intensa dove tutti e tre godemmo alla grande.
Aveva una casa stupenda, più che una casa era una villa assurda. Piscina, giardino e tante altre cose.
Ci propose un bagno e così fu. Logicamente lo facemmo nudi, ci divertimmo molto; era una persona molto cordiale e affabile, ci sapeva fare ed era molto di compagnia.
Mentre eravamo seduti sulle sdraio al chiaro di luna a chiacchierare, Monica si rilanciò in piscina e Franco la seguì a ruota libera; io me ne restai sdraiato a bere il calice di vino fresco e mi misi ad ammirarli mentre si divertivano tutti nudi in acqua come dei bambini.
Non ci volle molto a far finire Monica contro la sponda della piscina e Franco dietro a strusciarsi lentamente, poi si abbassò e iniziò a leccargliela da dietro sott’acqua; non riuscivo a vedere bene, erano di lato. Ad un certo punto Franco come se avesse capito che io volevo godere dello spettacolo la portò dal lato mio, mi chiese un preservativo e glielo passai.
Monica di fronte a me, appoggiata col seno sul bordo vasca e mi guardava con un’aria da puttana vissuta, si passava la lingua sulle labbra, occhi semi chiusi e bocca aperta e quando Franco la penetrò cacciò un gemito liberatorio, come se aspettasse con ansia il cazzo che la penetrasse.
Lo spettacolo fu avvincente, il seno schiacciato sul bordo e il suo corpo che andava avanti e indietro in sintonia col busto di Franco che spingeva colpo su colpo sempre più forte. Ad un certo punto la girò e si misero uno di fronte all’altro a scopare, continuarono per un bel po’, fin quando non raggiunsero entrambi un bell’orgasmo e anch’io ebbi il mio.
Franco è una persona divorziata con figli, ha sulla 40ina ma sembra un ragazzino ed è molto ricco. Non fu difficile abbordarlo, lo incontrammo in un bar di Tropea la sera stessa che arrivammo li per un week end a fine giugno. Pensò a tutto Monica; lui stava parlando con 2 donne e lei diciamo che faceva di tutto per farsi notare, effettivamente ci riuscì; gli lanciava sguardi più che palesi e mentre lo guardava accavallava le gambe, mostrando un po’ di merce. Logicamente di quello spettacolo ne goderono anche altri che erano in direzione, ma era il prezzo da pagare. Dopo un po’ (appena lasciate le due donne) si avvicinò e iniziammo a chiacchierare un po’, aveva capito tutto.
Prima di rientrare ci propose di passare un’intera giornata con lui in barca il giorno dopo, partivamo il sabato mattina e rientravamo la domenica. Accettammo subito con molta enfasi e Monica fu ancora più contenta quando lui chiese se poteva portare con se un amico fidato, “ma che domande, certo che si”.
Appuntamento al molo al mattino. Arrivammo in perfetto orario e lo trovammo che ci aspettava li.
Avevamo con noi una piccola borsa con il necessario per la notte e appena la vide disse che non era il caso, ma ci potevamo limitare a portare semplicemente lo spazzolino.
Che barca, l’avevo solo vista nei porti ma non c’ero mai salito sopra. Camere da letto, cucina e tutto quello che serve. Con lui c’erano altri 2 uomini e appena li vedemmo lo guardammo stupito e lui disse che c’era anche un terzo e se non ci dispiaceva sarebbe rimasto molto volentieri. La notizia della presenza di una puttana in barca e del suo fidanzato aveva fatto il giro degli amici e tutti volevano partecipare.
Fummo entrambi d’accordo e così iniziò la nostra avventura.
Mentre Franco faceva le manovre, noi eravamo nella nostra camera a prepararci, Monica non era più nella pelle,voleva mettere subito in mostra la mercanzia, così tolse tutto e mise su un micro perizoma che, credetemi, se non l’avesse avuto sarebbe stato meglio e uscì.
All’uscita dalla nostra cabina, li trovammo intenti a chiacchierare, ma soprattutto nudi e Franco, alla guida, vedendoci disse: 1 regola, nudità integrale.
Ancora meglio, la serata si prospettava alla grande. Monica tolse tutto e io lo stesso. All’inizio ero un po’ imbarazzato, non ero molto a mio agio, al contrario di Monica che subito entrò nella parte dell’oggetto dei desideri di tutti. Come darle torto, aveva a disposizione 4 nerchie, pronte a scoparla.
Non passò manco un quarto d’ora che i due nuovi subito si avvinghiarono addosso a Monica, la quale con gran voglia iniziò a spomparli a turno, prima uno in bocca, poi l’altro e così via, mi avvicinai anch’io e iniziò a spompare pure me. Fu molto coinvolgente la situazione, però avevo paura che qualcuno potesse vederci così li invitai a entrare in cabina e così fu.
Uno di loro aprì un cassetto e cacciò alcuni pacchi di preservativi, gel lubrificante e cremine varie. S’erano attrezzati. Iniziammo a scoparla, uno in culo, uno in figa e io la bocca, ogni tanto si davano il cambio. Monica era al settimo cielo, urlava e godeva e loro le ripetevano che era libera di urlare quanto voleva tanto nessuno la sentiva e così fu; non si fermava più, urlava sempre di più, alternava grida di godimento a dei “SI SI ANCORA”.
Fui il primo ad arrivare, rivoltandole in bocca una bella quantità di sperma, loro continuarono per un bel po’, sentivo la mia donna godere, la sentivo urlare e capivo che soprattutto lei si sentiva TROIA.
Quando raggiunsero anche loro l’orgasmo, uscimmo dalla cabine, un po’ sfatti ma molto soddisfatti. Appena Franco ci vide, subito disse ai suoi amici qualcosa tipo “avete visto che bella puttana?” e loro subito risposero che effettivamente avevano per le mani una bella puledra.
Bevemmo qualcosa e ci mettemmo a prendere il sole, prendere il sole integrale è stupendo, non l’avevamo mai fatto, ci piacque tanto.
Camminammo ancora per un bel po’, Monica è stata sdraiata al sole per tutta la tratta di mare, con i due nuovi amici e io ero a chiacchierare con Franco. Li vedevo che ridevano, scherzavano, la toccavano e anche lei li toccava. Tastava i cazzi, ogni tanto gli dava un bacetto e poi ridevano, io dall’alto del comando con Franco mi stavo eccitando, Franco se ne accorse, anche perché non potevo nasconderlo per niente; così mentre iniziava le manovre di ancoraggio della barca, disse agli amici “preparatemela per bene che adesso tocca a me”.
Era un contesto eccitantissimo, da un lato mi dava fastidio veder la mia donna trattata come oggetto; le parole “preparatemela che tocca a me” non mi piacquero tanto, però vedere la mia ragazza che si girava verso di lui e aprendo le cosce gli diceva “sono sempre pronta per un cazzo duro” (aveva una figa da pura, si vedeva ad occhio nudo che era eccitatissima) mi mandarono in estasi, quasi sborravo sui comandi.
Franco scese, si avvicinò a Monica, e ancora col cazzo moscio glielo appoggiò sulle labbra, Monica aprì la bocca e lo fece scivolare dentro fino a farlo scomparire, lo lecco per poco, il tempo necessario a farlo indurire. Appena l’ebbe duro, mi chiese di prendere i preservativi, portai tutto il pacco. Ne mise uno, si mise fra le cosce di Monica e stesso lei prese il cazzo con le mani e lo indirizzò al caldo buco del piacere e WRANG, Franco iniziò a scoparla con colpi forti e secchi. La stessa Monica urlava per la gioia e il piacere, lo spettacolo fu stupendo.
Mi sedetti accanto ai due amici i quali come me si stava divertendo a guardare lo spettacolo e si erano eccitati. Quando Franco si mise sotto, uno dei due subito ne approfittò, si insalivò per bene il dito e iniziò a infilarlo nel culo di Monica, prima uno, poi due e quando vide che era ben dilatato si infilò un preservativo si appoggiò dietro e le scopò il culo, il terzo si posizionò davanti e Monica gli concesse uno stupendo pompino e mentre loro scopavano mi misi accanto a loro e la stessa Monica mi smanettava.
Stava godendo, lo sentivo ma soprattutto lo vedevo, quando stava per raggiungere l’orgasmo non si fermava più, urlava e godeva, si dimenava come un’ossessa e alla fine scoppiò in un urlo liberatorio, ma loro niente, si scambiarono i ruoli (solo Franco e quello che la inculavo) e ripresero da capo continuarono per un bel po’, quello che stava spompando le svuotò in faccia tutto lo sperma che aveva nei coglioni (non molto, già li aveva svuotati prima), Monica si pulì alla meglio mentre continuava a prendere dentro quei due cazzi; si passava la mano sul viso e quel che riusciva a prendere lo portava alla bocca. Non si pulì benissimo, continuava a scopare con ancora qualche goccia di sperma che le colava sul viso, quella visione fu per me stupenda, aveva la bocca libera, così potevo approfittarne. Appena le misi il cazzo in bocca anch’io me ne venni e le inondai il viso di sperma, stavolta non si pulì era troppo intenta nel raggiungere un nuovo orgasmo e così con la faccia sporca di sborra ricominciò a dimenarsi e a urlare e godere fin quando non scoppiò in un orgasmo più forte del precedente.
I due continuarono per pochissimo e quasi contemporaneamente se ne vennero.
Eravamo tutti sfatti, appena tolsero i loro cazzi dai buchi della mia donna, uno alla volta si sdraiavano accanto a lei esamine, con ancora il preservativo infilato.
Eravamo in 4 sdraiati e sfatti, mancava il quinto (quello che era arrivato per primo) e quando ritornò ci fece notare che “la puttanella aveva ancora la faccia sporca di latte”. Tutti ridemmo e lo stesso Monica, la quale non potendosi pulire, si alzò e si tuffo a mare.
Facemmo tutti il bagno. Logicamente in questi casi tutto gira intorno alla donna, le domande sono rivolte a lei, gli scherzi si fanno a lei e si gioca con lei. io mi comportavo come uno di loro, non come se Monica fosse la mia donna, ma una bella troietta d scopare con gli amici.
Quando risalimmo in barca, ci sdraiammo tutti per prendere il sole e qui Monica fu vittima di uno scherzo che non mi piacque tanto. Franco si propose di mettere la crema abbronzante a Monica, io mi allontanai per andare i cabina e quando ritornai vidi Monica sdraiata e Franco da dietro che le spalmava addosso la crema e i due amici che sogghignavano. All’inizio non capii ma quando mi avvicinai vidi che accanto a loro c’era un preservativo vuoto.
Le aveva spalmato addosso lo sperma, mi incazzai e gli dissi che era uno scherzo di cattivo gusto, ma lui continuava a dire che era per divertirsi un po’, la stessa Monica quando se ne accorse gli diceva ridendo che era un porco, sembrava che a lei lo scherzo non dispiacque, dato che non diceva nulla in merito, anzi continuava a divertirsi.
La cosa finì li, lui si scusò con me dicendo che non pensava mi desse fastidio. D’altronde era giusto immaginare che 3 uomini con una puttana in barca ai loro porci comodi vogliano divertirsi, e quindi speravo che gli scherzi non fossero più così spinti.
La giornata continuò così, mangiammo, bevemmo; soprattutto bevemmo. Sempre nudi, tutte le attenzioni sempre verso Monica, ridevamo e raccontavamo aneddoti, barzellette, tutte con il sesso in comune. Stavamo davvero bene, ci stavamo divertendo, Monica era rilassatissima e sembrava non essere per nulla fuori luogo; lo stesso fu per me.
Il pomeriggio mi misi a prendere il sole con un altro e quando mi alzai per prendere da bere trovai Franco e l’altro che la scopavano in cucina, ormai era più che naturale, era tutto sempre più logico e normale. Loro avevano voglia e lei apriva le cosce. Loro si eccitavano e la sua bocca era pronta ad accogliere le loro nerchie; ormai ai miei occhi non vedevo più la mia ragazza, ma una vera puttana, contenta e consapevole del suo ruolo. Di certo Franco non ci aveva portato in barca perché simpatici o per farci divertire, ma per divertirsi loro e noi eravamo più che consapevoli di tutto ciò. Una puttana per le mani non capita spesso
Passammo l’intero pomeriggio tra sole e mare e a chiacchierare. Qualcuno andò a dormire, anche Monica andò a fare una pennichella .
A sera tutto pronto per la cena, mangiammo in modo ottimo (Franco da bravo divorziato è un esperto cuoco) e come a pranzo bevemmo tantissimo vino. Eravamo quasi totalmente ubriachi, ridevamo e facevamo un gran casino, c’era musica e soprattutto Monica ad allietare la serata e i cazzi di tutti.
Si divertiva, rideva e faceva di tutto per essere al centro dell’attenzione. Ballava per noi, si faceva toccare e soprattutto toccava. Ad un certo punto, nel bel mezzo di una conversazione seria e prettamente maschile (calcio), sentendosi esclusa dall’argomento si inginocchiò davanti a Franco e iniziò a prenderglielo in bocca.
A volte fatico ancora a crederci. Franco chiacchierava tranquillamente con me, urlavamo e discutevamo animatamente, non curante che la mia donna gli stesse prendendo il cazzo in bocca.
Fu l’inizio di una bella scopata. Uno di loro non resistette e si addormentò sul ponte, sfatto dal troppo vino e dalle troppe sborrate della giornata. Ma gli altri 2 e me eravamo belli e pronti a godercela.
La scopammo sul letto, a me era toccata di nuovo la sua bocca e non so come mai ma arrivai subito. Loro continuavano, mentre io mi sedetti di fronte a bere dell’ottimo vino. A questo punto non ricordo più nulla, ero ubriaco e ricordo solo le loro voci, i loro gemiti e le gran porcate che dicevano a Monica e a me (non ricordo bene cosa dicevano, ma non erano certo dei bei complimenti).
Non so cosa hanno fatto durante la notte e fino a che ora hanno continuato, ma Monica mi disse che di certo non si erano annoiati, rimase sveglia con Franco per molto tempo, avevano scopato e giocato.
Al mattino quando mi svegliai, mi ritrovai solo in cabina e con un forte cerchio alla testa, quasi non ricordavo dove fossi, credevo di aver sognato, ma uscendo dalla cabina e vedendoli nudi a prendere il sole, mi resi conto che era la realtà.
Mancavano all’appello sia Monica che Franco e quando domandai dove fossero, uno di loro mi rispose che stavano ancora dormendo, perché la notte avevano fatto tardi e l’altro aggiunse ridendo “beh si saran dati molto da fare”.
Dopo molto tempo, decisi di andare a vedere se stessero ancora dormendo e invece li trovai che erano belli svegli e Monica che gli ciucciava il cazzo. Quando aprii la porta, quasi mi scusai per averli disturbasti, sembrava che io fossi l’intruso e ricordo ancora perfettamente le parole di Monica “amore tra un po’ veniamo, aspettaci di la” e Franco aggiunse qualcosa del tipo, si un po’ e veniamo.
Tornai sul ponte e raccontai a loro quello che era successo e notarono che ero un po’ incazzato e così uno di loro mi disse che non devo preoccuparmi dopo tutto quello che eravamo riusciti a combinare, non dovevo incazzarmi solo perché loro due volevano un po’ di intimità.
Vennero entrambi dopo un bel po’. Monica mi disse in seguito che stavano solo scopando e così di rimettemmo a prendere il sole e a fare il bagno tutti insieme appassionatamente e ritornò la routine, cioè Monica la puttana del branco.
Guardavo la mia donna che era completamente a suo agio in quella posizione di oggetto del desiderio, chiunque passava si sentiva obbligato a toccarle il culo, le tette o a metterle il cazzo in bocca per una leccatina. Mi piaceva e mi eccitava tutto ciò, era davvero una situazione che sognavamo.
Ormai l’avventura in barca stava concludendo e Franco ritirò gli ormeggi per partire.
Uno di loro mentre eravamo sdraiati iniziò a penetrarle il culo con una spazzola, Monica non si voltò nemmeno per capire cosa gli avessero infilato, anzi se ne continuò a stare sdraiata con la spazzola nel culo e a prendere il sole, ormai potevano usarla come meglio credevano. Ad un certo punto tolse la spazzola, si mise addosso a Monica e iniziò a penetrarla.
Non aveva il preservativo e allora il suo amico lo ammonì, utilizzando un termine che mi diede molto fastidio e facendo trasformare la brava compagnia in quella che era la loro natura, gli disse una cosa del tipo “metti il preservativo, chissà quanti se la sono scopata e chissà chi”.
Sentendo queste parole, sia io che Monica ci incazzammo moltissimo urlando e inveendo contro di lui, dovette intervenire Franco dall’alto dei comandi; ma anche lui non fu molto gentile, dicendo al suo amico di smetterla e soprattutto “non sei stanco di scoparti sta troia”. Iniziai a prendermela anche con lui, ma fu molto convincente a farmi capire che le sue parole non erano offensive.
Ormeggiata la barca e rivestiti scendemmo. Salutammo e andammo a prendere la macchina.
Mentre eravamo in macchina, passammo davanti a loro tre che erano intenti a chiacchierare con degli amici e vedevamo che ridevano e quando si accorsero che stavamo passando uno di loro ci indicò, Monica e io salutammo, loro risposero e uno di loro a voce alta urlò davanti a tutti “CIA CURNUTU” e tutti scoppiarono a ridere.
Questa, nonostante gli ultimi inconvenienti, è stata la nostra avventura in Calabria.
Dopo quest’avventura la puttana di Monica è ancora più consapevole di quello che è e ne sono ancora più convinto io. Ne riparliamo sempre di questa avventura, tanto che ormai vogliamo un bella gang bang; la sogna soprattutto Monica e lo noto da come si bagna quando guardiamo qualche video di una bella gang bang, si impersona alla donna e gode.
Ne vuole molti tutti per lei. CHE PUTTANA LA MIA DONNA.
Questa è un'altra avventura che ci è capitata, spero vi sia piaciuta e so che è molto lunga, ma mi scocciavo di spezzarla. Son rimaste altre due storie da raccontare, spero di farlo al più presto.
Ps non metto la mail a causa di qualche coglione.
Ciao, Falketto
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