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Parigi trasgressiva3!! il saluto!!!


di falketto
20.07.2009    |    10.494    |    0 7.7
"Mentre l’amico preparava il culo con altro lubrificante, Marcel si avvicinò col preservativo in mano al viso di Monica e le disse qualcosa, lei senza batter..."
Questa è l’ultima parte della nostra avventura a Parigi, eravamo arrivati alla disco, vero???

Dopo aver salutato Marcel e il suo amico ci mettemmo su un divanetto e Monica iniziò a chiacchierare e a ridere con Marcel e l’amico, poi con molta nonchalance, si alzò il vestito e gli fece notare che non aveva l’intimo, poi prese la mano di Marcel e la mise fra le sue cosce. Marcel non si tirò indietro e toccò con gusto, l’amico che era lì e aveva tutto sotto gli occhi, disse qualcosa e così Monica prese la sua mano e diede anche a lui la possibilità di toccare.
Io ero allibito dal comportamento della mia ragazza, mai immaginavo un comportamento del genere, ma ero troppo eccitato per farla smettere e volevo vedere dove arrivasse.
All’improvviso si alzò, prese per mano l’amico e se lo portò e disse a me “aspetta qui, subito veniamo”. Guardai Marcel per chiedere dove fossero andati e lui con un gesto palese della mano mi fece capire che se lo voleva scopare e continuò dicendo che il suo amico era molto ma molto dotato. Sentii qualcosa nello stomaco che saliva fino in gola, il cuore che batteva forte e la mente annebbiata, mi ritrovavo in un locale parigino a chiacchierare con uno sconosciuto, mentre la mia ragazza è in chissà quale bagno farsi scopare come una lurida puttana. Però ero eccitato come un matto, volevo assistere alla scena, godermela;ma non potevo, così mi misi a chiacchierare (più che altro gesticolare) con Marcel.
Dopo un po’ di tempo ritornarono, l’amico aveva il viso soddisfatto e sorridente e lo stesso anche Monica, si avvicinò e mi disse “ha un cazzo da pura, questi dormono con noi, me li voglio godere in tutto e per tutto”. L’amico continuava a parlare e a ridere con Marcel e ogni tanto diceva qualcosa a me che puntualmente non capivo.
Passammo la serata così, fin quando non decidemmo che s’era fatta ora di andare in albergo. Arrivammo in albergo e loro erano consapevoli di quello che doveva succedere, alla hall non ci fecero problemi, perché Marcel conosceva tutti, e visto il ghigno del portieri capii che gia sapeva tutto. Non entrammo manco in camera che ormai Monica, sotto l’incitazione dei due porci parigini, camminava per i corridoi deserti con il vestitino completamente aperto. Appena dentro se lo tolse del tutto e restò nuda, lo stesso fecero gli altri due e notai che l’amico di Marcel aveva un cazzo da far paura, aveva una cappella che sembrava una pesca ed era molto grosso e lungo; mai vista una cosa del genere. Subito Monica iniziò a pomparli e a loro mi aggiunsi anch’io, fin quando non disse apertamente che voleva essere scopata. La portarono sul letto, l’amico di Marcel sotto e lui sopra, ormai il culo l’aveva rotto e quindi mise un po’ di lubrificante che era in bella vista sul tavolino e iniziarono a sbatterla come merita una vera mignotta (logicamente avevano il preservativo). Lei gemeva da vera troia, urlava e gemeva, mi avvicinai e mi feci fare un pompino, ma sentendo i gemiti della puttanella subito le sborrai in bocca, che accolse con molta gioia tanto da ingoiare tutto. Mi misi un po’ in disparte a guardare e senza rendermene conto mi ritrovai di nuovo col cazzo in mano a masturbarmi, mentre la mia ragazza veniva scopata in ogni buco e in ogni posizione possibile e immaginabile. Gemeva e godeva, raggiunse un orgasmo fortissimo, il letto sbatteva contro il muro con molta forza facendo un chiasso infernale, era tutta piena, fin quando anche loro raggiunsero un orgasmo, non in contemporanea ma a distanza di pochi minuti.
Dopo esserci ripuliti e bevuto qualcosa dal minibar, Monica continuava a tenere fra le mani il grosso cazzone dell’amico, talmente era grosso che non riusciva a stringerlo. Non ci volle molto a farglielo ridivenire duro a tutti e tre e così detto riprendemmo a scoparla, stavolta però l’amico voleva romperle il culo, io mi opposi dicendo che era ancora acerba per un cazzo così grosso, ma la stessa Monica disse che lo voleva provare perché difficilmente le sarebbe ricapitato un cazzo così. Detto fatto. La lubrificò molto, e cominciò a penetrarla, non fu facilissimo ma fu meno delicato di Marcel, anzi un vero porco. La teneva sul letto a pecora e le tirava i capelli, Marcel guardava divertito mentre io ero un po’ timoroso, avevo paura per lei.
Spingeva, lei urlava e si dimenava, poi lo tolse e lo rimetteva ma risultò molto difficile, così Marcel ebbe l’idea che forse era meglio se noi la preparavamo. Così iniziai a scoparla io il culo, avendo il cazzo più piccolo, che sensazione, ero contentissimo, ero al settimo cielo, finalmente dopo tanti anni scopavo il culo della mia ragazza. Lo appoggiai e iniziai a spingere lentamente, non volevo farle del male, ma entrava benissimo, sentivo i muscoli del suo culo rilassati, ormai c’era via libera e così iniziai a scoparle il culo con foga, senza fermarmi e sentivo lei gemere e sbattersi sotto di me offrendomi il culo per penetrarla del tutto, nel frattempo Marcel le si mise davanti e lei gli succhiava la nerchia, mentre l’amico guardava divertito e si toccava.
Che bellissima sensazione scoparle il culo, un momento unico che poi però ho provato tant’altre volte. La mia scopata durò poco, tant’è vero che subito arrivai e le sborrai tutto nel culo.
Monica non fu soddisfatta della mia durata(e aveva ragione) ma si rifece subito chiedendo a Marcel di incularla, ma lui le disse qualcosa un po disgustato e così Monica mi disse di pulirle il culo perché Marcel si rifiutava di scoparla. Presi dei fazzolettini e le pulii ben bene il buco del culo, poi però sotto consiglio di Marcel mi disse che dovevo anche lubrificarla Non so cosa mi passasse per la testa, ma mi ritrovai a lubrificare e a preparare il culo della mia ragazza affinché uno sconosciuto ne potesse approfittare. Fatto ciò Marcel si fece sotto e il suo posto fu preso dal suo amico che mise il cazzone in bocca a Monica, che faceva fatica anche a prendere in bocca l’intera nerchia, così si limitava a leccargli le palle e l’intera asta. Marcel fu molto più rude, d’altronde avere fra le mani una puttanella come Monica non capita tutti i giorni e quindi perché non approfittarne. Dava delle botte secche e forti, la stava rompendo e lei godeva e urlava, si dimenava, ne voleva sempre di più, non le bastava. Mentre Marcel la scopava lei stessa si massacrava il clito, io guardavo ammirato, ero uno spettatore eccitato e mi toccavo. Marcel durò molto di più, la scopò per molto tempo solo il culo, lei si lamentava e godeva, mentre insistendo con le dita sul clito, raggiunse un orgasmo sublime. Marcel arrivò dopo un po’ di tempo, tolse il cazzo dal culo e notai che era bello che pronto per ricevere il cazzo dell’amico, ero totalmente aperto e rosso fuoco. Quindi guardando il suo amico gli disse che ne poteva approfittare e così fu.
Mentre l’amico preparava il culo con altro lubrificante, Marcel si avvicinò col preservativo in mano al viso di Monica e le disse qualcosa, lei senza batter ciglio, prese il preservativo e ne bevve tutto il contenuto.
Vedendo ciò mi resi conto che stavo con una sporca puttana, non riconoscevo più la mia dolce ragazza romantica, bella e educata, ma solo una mignotta che permette di tutto e che usa la figa molto meglio di quanto potessi immaginare. Ma mentre vedevo ciò mi accorsi che ormai l’amico stava per incularla.
Non ci volle molto, ormai il culo era totalmente rotto, la penetrò con non poche difficoltà, ma la penetrò tutta. Il viso di Monica si irrigidì e dalla bocca cacciava solo gemiti di dolore misti a piacere, continuò così per un po’ fin quando il suo culo non si abituò a quel grosso cazzone così lo stallone di colore la poteva scopare senza troppi problemi.
Anche lui come me non durò molto e dopo molte randellate forti e potenti svuotò le sue palle nel preservativo e fece la stesso di Marcel, le si avvicinò e le fece bere il contenuto, cosa che lei ha fatto molto volentieri.
Restammo ancora un po’ nudi a chiacchierare, ma la stanchezza era tanta così cademmo sul letto.
Non so come abbiamo fatto a dormire in 4 su quel letto, fatto sta che dormii profondamente anche se ero in un modo scomodissimo.
Non ricordo come aveva dormito Monica, non sapeva cosa stesse facendo, sentivo solo chiacchierare in francese, da un lato ero stanco dall’altro non capivo nulla così mi estraniai dalla conversazione e mi addormentai.
Mi svegliò il telefono e una vocina mi diceva (in italiano) che fra mezz’ora dovevamo lasciare la camera, guardai l’orologio ed erano le 9:30. sul letto non c’era nessuno, ma solo io che dormivo e pensai a perché non mi avessero svegliato. Mi alzai e sentivo gemere nel bagno, aprii la porta e vidi Monica e Marcel sotto la doccia, lei col viso contro il muro e le mani appoggiate allo stesso e lui da dietro che la scopava, rimasi allibito, volevo almeno essere chiamato in causa, mi avvicinai a loro, che mi guardarono e non dissero nulla, anzi ripresero più intensamente. Mi spogliai e mi misi anch’io sotto la doccia, ma dato che era piccolina non ci entravo, così Monica mi disse di aspettare fuori che si voleva fare l’ultima scopata con Marcel prima di partire. La lasciai fare e mi misi fuori dalla doccia a toccarmi. Li vedevo gemere e godere con l’acqua che li bagnava tutti; durarono ancora svariati minuti, duranti i quali anch’io avevo raggiunto un orgasmo smanettandomi. Presi della carta e mi pulii, mentre loro sotto la doccia si presero a baciare e a toccarsi ovunque.
Mentre continuavano la loro “doccia” chiesi che fine avesse fatto l’altro e Monica con una voce anche un po’ stanca disse che era andato via già da un bel po’.
Ritornai sul letto e senza nemmeno lavarmi iniziai a pulire la stanza, che era diventato un porcile; sul tavolino c’erano un mucchio di fazzolettini e di preservativi usati e mentre ripulivo il tutto con molta riluttanza, notai che erano stati usati anche i preservativi comprati da Monica in Italia; ciò voleva dire che il pacchetto portato da Marcel era finito e quindi i conti non tornavano (il pacchetto di Marcel era da sei) e giunsi alla conclusione che me l’avevano scopata ancora altre volte mentre io dormivo. Alla fine contai 6 preservativi, più uno ancora al cazzo di Marcel. Non voglio annoiarvi con i numeri ma arrivai alla conclusione che si erano fatti una bella scopata in tre mentre dormivo.
Pulito il tutto, sentivo dal bagno provenire delle risatine e sentivo chiacchierare, andai e li trovai abbracciati a ridere e a baciarsi. mi sentii tradito, mai come quella volta mi sentii tradito; restai molto male a quella vista, Monica si accorse del mio stato d’animo e disse che lo stava solo salutando e subito si allontanò da lui, mi spogliai mi buttai sotto la doccia e dissi a lei di prepararsi la valigia che dovevamo andare.
Restai a pensare sotto la doccia a tutto quello che era successo e se poteva intaccare il rapporto tra me e la mia ragazza, ma poi giunsi alla conclusione che ormai il nostro era un rapporto solido e quelle semplici scopate non potevano intaccarlo minimamente.
Mi asciugai e andai in camera e trovai Monica nuda a prepararsi la valigia e Marcel seduto che la guardava, così anch’io mi preparai la valigia, non ci volle molto e lo stesso fu per Monica.
Ci vestimmo e scendemmo tutti e tre. Monica aveva una gonna lunga e un maglioncino, niente di che, abiti per il viaggio.
L’aereo l’avevamo alle 14 e quindi Marcel si propose per accompagnarci all’aeroporto e noi accettammo.
Arrivati all’aeroporto, ci salutammo e ci scambiammo i nostri contatti, mi salutò con un grosso abbraccio e salutò Monica con un grosso bacio.
Tutt’oggi siamo in contatto, soprattutto Monica ma tutto ciò non mi preoccupa, è troppo distante per farmi preoccupare.
Questo è stato il week end che ricordo con più emozione e eccitazione.
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