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quando diventa puttana, non la smette più


di falketto
20.07.2009    |    28.132    |    0 8.6
"Era un ragazzo abbastanza timido e non so se fosse uscito con noi con l’intento di scoprasi la mia lei, fatto sta che glielo facemmo capire..."
Dopo la nostra prima volta con altri due uomini il tutto è tornato alla normalità anche se il solo ricordo di quell’avventura ci ha fatto fare delle scopate da urlo; volevamo bissare l’accaduto e allora quale scusa migliore per organizzare un bel week end lungo per il primo maggio; 4 giorni da soli senza pensieri e lontano da tutto ciò che ci circondava. Partenza il venerdì e rientro il martedì; meta Firenze.
Trascorso il primo giorno in giro per la città ad ammirare le innumerevoli bellezze che circondano questa città stupenda(anche se in un semplice pomeriggio si vede solo l’1% di quello che c’è da vedere), mentre ci recavamo in albergo dissi alla mia ragazza una parolina magica “sexy shop”, lei mi guardò e rispose con tono basso ma con un timbro di voce che al solo ascoltare mi fece eccitare “ho già provveduto io”.
Restai interdetto e per strada mi feci raccontare tutto; era andata prima della partenza da sola in un sexy shop a fare spese e per non incontrare nessuno conosciuto s’era fatta più di 100 km in auto; volevo delucidazioni su cosa avesse comprato ma la sua risposta era sempre la stessa “stasera vedrai”.
Non stavo più nella pelle, volevo sapere, volevo vedere cosa avesse comprato e più di ogni cosa pensavo che quel nostro gioco molto trasgressivo le doveva piacere molto visto e quindi capivo anche tutta la sua insistenza per organizzare quella piccola vacanza. “Che zoccola” pensai, ma quanto mi piaceva quel suo comportamento.
Dopo cena salimmo in camera per cambiarci e dopo molto tempo si presentò alla mia vista una visione onirica, era lei con un bustino in pelle chiuso sul davanti con i laccetti, scollato al massimo e talmente stretto che sembrava che il suo grosso seno stesse per scoppiare , una gonna dello stesso tessuto e molto corta e egli stivaloni altissimi anch’essi con chiusura posteriore fatta a laccetti; sembrava una sadica, le mancava solo il frustino tant’è vero che mentre si avvicinava ho pensato “adesso mi mena”. Quella visione mi fece avere un’erezione da paura e senza parlare troppo mi avvicinai, le alzai la gonna e vidi un perizomino a goccia trasparente bassissimo (copriva solo la parte di sotto)e il pelo nero folto ma curato in bella vista; non capivo più niente la sdraiai sul letto e ci facemmo una grande scopata, non volli levarle nulla, la scopai con tutti i vestiti al loro posto.
Inutile nascondere che quando scendemmo dalla stanza il receptionist ci guardò con aria sconvolta, non ho mai capito se per ammirare la mia ragazza, oppure perché gli dava fastidio quell’abbigliamento (aveva una certa età), fatto sta che guardava molto.
Chiesi consiglio al tassista(non prendemmo l’auto perché non amo guidare quando bevo) di portarci in qualche discoteca e lui, più che altro rivolto verso la mia ragazza, ci accompagnò e cosa strana quando arrivammo a destinazione fece il gentleman scendendo ad aprire lo sportello alla mia lei; educato, certo, ma di sicuro ha potuto godere di una vista fantastica.
Che locale brutto, molta gente, soprattutto turisti come noi, pochissimi fiorentini ed anche molto scostumati. È vero la mia ragazza era vestita da troione, ma secondo me un minimo di rispetto ci vuole sempre e non c’è bisogno di essere scostumati.
Nonostante i molti cocktail, il nostro stato d’animo non cambiò, restammo molto delusi e così decidemmo di ritornare in albergo e ci coricammo senza nemmeno scopare.
L’indomani decidemmo di andare ai famosi mercatini di Firenze e mentre eravamo in giro per le bancarelle, lei vide molte cose che l’affascinavano soprattutto capi accessori in pelle (borse, cinture, etc.etc.) e anche molti abitini più o meno sexy, solo che non riuscì a comprare nulla in quanto la maggior parte di loro o non li facevano provare oppure non avevano a disposizione un posto per farli provare e la risposta era sempre la stessa “venite al negozio”. Fin quando non arrivammo ad una bancarella dove c’erano una signora un po’ anziana e un ragazzo, iniziammo col parlare, comprai qualcosa per me e per lei, erano simpaticissimi, molto alla mano e facevano battute in continuazione; diciamo che si creò un certo feeling ma soprattutto notai che il ragazzo mangiava con gli occhi la mia ragazza, che mai come quella volta era vestita in modo molto sobrio, però è pur sempre una bella ragazza. Dopo le nostre molte insistenze, cedettero e diedero il permesso alla mia ragazza di provare qualcosa nel furgoncino alle loro spalle, senza dare nell’occhio . Mentre provava i vestiti in quel camerino d’emergenza fra borse e vestiti accantonati uno sull’altro, notai che il ragazzo cercava di guardare all’interno del furgoncino, voleva carpire qualcosa, voleva vedere la mia donna. La cosa mi eccitava non poco e anche alla mia ragazza piaceva molto tant’è vero che a volte permetteva di proposito che le sue curve fossero ammirate da quel giovanotto, non esagerando in quanto c’era molta gente e non volevamo correre il rischio di fare brutte figure. Alla fine credo abbia visto ben poco, non per colpa nostra ma perché la situazione non lo permetteva. Quando andai a pagare ci intrattenemmo ancora un po’ a chiacchierare con lui e alla fine si può dire che diventammo amici e gli raccontammo della delusione provata il giorno prima (senza entrare in troppi particolari) e lui rispose che era normale e che se volevamo ce la faceva conoscere lui la vera Firenze by night. Accettammo senza troppi giri di parole e gli demmo appuntamento per la sera al nostro albergo.
Arrivata la sera, non eravamo più nella pelle e volevamo approfittare di quella bella presenza che ci faceva da cicerone; la mia lei si presentò con un vestitino corto con una bella scollatura, aveva un reggiseno modello carioca (quelli che alzano il seno da sotto e lo lasciano completamente scoperto) in modo da far alzare il seno e un perizoma che completava il completo del tutto trasparente davanti e un misero filino che entrava nei glutei.
Ci venne a prendere con la sua auto, salimmo e iniziamo a chiacchierare, ero io davanti e lei dietro.
Ci portò in un bar, e subito lei iniziò a stuzzicarlo, accavallando le gambe, facendo movimenti “non voluti” ma che lasciavano intravedere tutto, abbassandosi in modo indecoroso e mettendo le tette sotto gli occhi del ben capitato. Lui guardava e quasi arrossiva , non sapendo come comportarsi, quindi lanciava un’occhiata verso me e io ridevo facendo qualche battuta cercando di dargli man forte. Che puttana lo stava maltrattando mentalmente ma soprattutto mi fece avere un’erezione stupenda. Bevemmo qualcosa di abbastanza alcolico e decise di portarci in un locale abbastanza noto dove c’era un casino di gente; bel locale con delle ottomane modello antica Roma e grazie ad una sua conoscenza riuscimmo ad ottenere un bel tavolo, bellissimo. Anche qui lo spettacolo fu lo stesso, solo un po’ più eccitante, complice l’alcool che cominciava a fare effetto. Ormai il discorso andò a finire su argomenti sessuali, si parlava delle sue tette, delle quali va fiera in quanto sono del tutto naturali e mentre parlava ormai lasciava le cosce quasi completamente aperte per far si che il nostro amico potesse godere di quella vista. Anch’io cercai di animare il discorso con paroline e battute sulla mia ragazza alle quali ridevamo a volte senza nemmeno un preciso motivo.
Ad un tratto lei andò in bagno, ci mise molto tempo, l’andammo anche a cercare ma non la trovammo, quindi ci risedemmo e continuammo a chiacchierare ma non nascondo che ero molto preoccupato,dopo un po’ ritornò, aveva in mano un altro cocktail e alla mia domanda “dove sei stata” e soprattutto “come l’hai preso dato che la borsetta è qui”, lei rispose in modo molto superficiale “il barista è stato molto gentile” e detto ciò si sdraiò sull’ottomana mettendo in mostra tutto quello che c’era da mostrare. Io stesso potevo godere della vista del suo folto pelo curato nel perizoma trasparente e a quella vista il nostro Cicerone sbottò “che pelo”, si alzò e andò a sedersi vicino a lei e lo stesso feci anche io.
Era un ragazzo abbastanza timido e non so se fosse uscito con noi con l’intento di scoprasi la mia lei, fatto sta che glielo facemmo capire.
Andammo subito via dal locale e ci portò in una stanza che aveva in affitto e usava proprio per questi scopi.
La prima cosa che fece fu quella di offrirci qualcosa da bere, ma dagli occhi della mia ragazza capii che voleva bere ben altro e soprattutto dal modo in cui si sedette sul divano e lo guardava. Il timido si avvicinò e le piantò una mano fra le cosce e esclamò “che forno, sei tutta bagnata” e la mia ragazza senza dir nulla si avvicinò al suo cazzo, lo cacciò dai pantaloni ormai gonfio e grosso e iniziò a succhiarglielo.
Che esperta di pompini! all’inizio mi limitai a guardare ma poi non potetti resistere e lo cacciai fuori anch’io e lei cominciò a fare un doppio pompino, ma si soffermava di più sul cazzo di lui (non era lungo ma bello grosso). Ci mise pochissimo ad arrivare, tant’è vero che gli spruzzò in faccia una grossa quantità di sperma, tale da sporcarle tutta la faccia e i capelli e qualche goccia andò a finire sul mio cazzo e lei non perse tempo a pulirmelo subito. Ci restò male che subito avesse finito e allora cominciò a succhiarmi il cazzo con molta più foga, ma la capacità di ricarica del nostro amico fu istantanea e così col cazzo di nuovo ritto e infilato il preservativo iniziò a pomparla da dietro. Appena glielo mise dentro lei cacciò un grido di piacere e iniziò a muovere il suo culo contro il suo cazzo, mentre io gli affondavo tutto il mio cazzo in gola e dopo poco sentendola gemere come una vacca da monta scoppiai anch’io, le strinsi le mani dietro la testa e piantato il mio cazzo nella sua bocca gli rivolati in gola tutto il mio orgasmo e non lo tolsi fin quando non svuotai completamente le palle. Ingoiò tutto non si lasciò scappare nemmeno una goccia. A questo punto era solo lui a scoparlo e quindi iniziò a condurre lei il gioco, si mise sopra e iniziò a cavalcarlo come non mai, si sbatteva tutta, non si fermava un attimo e continuò così fin quando non raggiunse un orgasmo urlando e stringendosi sempre più a lui. La mia capacità di ricarica fu più lenta ma comunque abbastanza veloce; alla vista della mia ragazza sbattuta come non mai non resistevo e così ricominciai a metterle il cazzo in bocca e la chiamavo in tutti i modi possibili e immaginabili e lui mi dava man forte offendendola come non mai; sapevo che le piaceva e che la eccitava e quindi non posi limiti alle mie offese. Lui continuava a trapanarla come non mai, fin quando non arrivò di nuovo, stavolta nel preservativo; quindi continuai io a prenderla in figa, anche stavolta provai a romperle il secondo canale ma anche stavolta rifiutò. Mentre la scopavo lei raggiunse un altro orgasmo e il nostro amico era di nuovo pronto all’uso e noi ne fummo molto contenti.
Continuammo a fotterla per un bel po’ di tempo, fin quando non restammo sdraiati sfiniti sul divano.
Ci riaccompagnò all’albergo, ci ringraziò e disse che se volevamo approfittarne lui era sempre disponibile. Ci mettemmo a letto e mentre stavo per addormentarmi si voltò e disse “questi 3 cazzi ci volevano proprio”, restai perplesso, eravamo solo in 2 stasera e quindi le chiesi il terzo chi fosse e lei mentre stava per crollare in un sonno profondo disse “beh te l’ho detto che il barista è stato molto gentile” , voltò le spalle e si addormentò lasciandomi col cazzo ritto nei pantaloni da quella notizia appena ricevuta.
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