Il Risveglio dei Sensi P.3: Festa Privata

La luce del mattino entrava morbida nella suite, accarezzando i corpi intrecciati tra lenzuola stropicciate. Profumo di sesso, di pelle, di complicità ancora viva nell’aria. Elena si stiracchiò nuda sul letto, sfiorando con le dita il fianco di Chiara, ancora mezza addormentata.
Marco sorseggiava caffè seduto sul davanzale, lo sguardo fisso sul messaggio appena arrivato.
«Hanno confermato. L’invito è per oggi, alle diciotto. Villa privata, piscina riscaldata, zona relax, massaggi e... nessun vestito richiesto.»
Davide alzò un sopracciglio, nudo, in piedi accanto a lui.
«Solo coppie selezionate?»
Marco annuì.
«E ci aspettano.»
Chiara e Elena si scambiarono un sorriso complice. Non servivano parole. Erano pronti.

La villa era appartata, elegante, circondata da alberi. L’accesso era discreto, sorvegliato. Una volta varcato l’ingresso, una hostess sorridente li accolse con due flute di prosecco e una frase sussurrata:
«Benvenuti. Lasciatevi andare. Qui tutto è possibile, purché sia desiderato.»
Dentro, il silenzio era fatto di musica sensuale e mormorii. I primi corpi nudi si intravedevano tra vapori e tende trasparenti. Coppie già distese su chaise longue, mani che accarezzavano seni, bocche occupate, dita lente. Tutto con naturalezza, senza forzature.
Elena camminava con passo sicuro, indossando solo un pareo trasparente. Chiara, nuda, con i capelli raccolti, sembrava una dea pronta a essere adorata. Marco e Davide le seguivano, eccitati ma attenti, affamati ma rispettosi.
Vennero accompagnati in una zona lounge con luci basse, tappeti morbidi e divani larghi. Al centro, una coppia stava già facendo l’amore davanti a tutti: lei sopra, con i seni che rimbalzavano, mentre lui la accarezzava ovunque. Nessuno si nascondeva. Gli sguardi si incrociavano. Nessuna vergogna. Solo voglia.
Un uomo si avvicinò a Marco e Davide.
«Le vostre donne sono splendide. Posso chiedervi se sono... aperte al gioco?»
Marco sorrise, sfiorando la schiena di Elena.
«Solo se lo chiedi a loro. E solo se lo vogliono.»
Pochi minuti dopo, Elena era sdraiata su un lettino da massaggio, nuda, un'altra donna la stava oliando lentamente, accarezzandole i fianchi e i seni. Chiara, nel frattempo, era stata invitata in piscina, dove un’altra coppia stava giocando: le offrirono un bacio, che lei accettò con un sorriso malizioso, poi si tuffò nell’acqua calda, nuda, tra le braccia dell’altra donna.
Marco e Davide si sedettero, osservando. Bevvero lentamente, godendosi lo spettacolo: i loro corpi desiderati, adorati, toccati da mani nuove ma attente.
Quando Chiara tornò, portò con sé una nuova coppia: Miriam e Luca. Lei aveva una bocca carnosa e occhi scuri. Lui era alto, mani grandi e sguardo deciso.
«Ci fate compagnia?» chiese Chiara, salendo sul divano dove Davide era sdraiato.
La risposta fu un bacio profondo, immediato. In pochi istanti, i corpi si moltiplicarono sul divano: Miriam leccava il clitoride di Elena mentre Marco la prendeva da dietro. Davide baciava Chiara mentre la masturbava con due dita lente, poi veloci. Luca succhiava i capezzoli di Miriam, che gemeva piano tra le cosce di Elena.
Le posizioni cambiavano in un fluido continuo. Nessuno chiedeva, nessuno imponeva. Solo respiri, occhi, mani che comunicavano. Qualcuno guardava, qualcun altro partecipava. Altri si accarezzavano lentamente, bevendo e aspettando il momento giusto.
La festa non era solo sesso. Era un rituale.
Elena venne più volte quella sera: una lingua, poi due dita, poi un bacio sul collo al momento giusto. Marco e Davide si presero Chiara insieme, uno davanti, uno dietro, mentre lei godeva come mai prima. Miriam venne cavalcando Luca, mentre Elena la baciava sulla bocca.
Quando, stremati e sudati, tornarono a sedersi, nudi, ancora umidi, la hostess si avvicinò.
«Domani si replica. Ma è su invito ristretto. Siete interessati?»
Chiara si voltò, sguardo acceso.
«Solo se ci fate trovare un letto più grande.»