Vapore e Desiderio parte 2

Il weekend era iniziato con una promessa: zero limiti, solo piacere.
Elena e Marco arrivarono per primi. L’hotel era immerso nel verde, elegante, riservato. La suite? Un intero piano, con spa privata, vasca idromassaggio, sauna e letto king size al centro della stanza.
Elena indossava un accappatoio bianco che lasciava intravedere il seno nudo ogni volta che si muoveva. Marco le passava una mano lenta sulle cosce mentre sistemavano champagne e frutta sul tavolino.
Poi arrivarono Chiara e Davide. Baci sulle guance, sorrisi complici, e subito quella tensione elettrica, nota, già vissuta. Chiara si tolse il cappotto rivelando un completo in seta color vino: la vestaglia scivolò subito, lasciandola quasi nuda davanti a loro. Davide si versò un bicchiere e si sedette sul divano.
«Vi siete già riscaldati?» chiese con un mezzo sorriso.
«Stavamo aspettando voi per accendere il fuoco,» rispose Marco, avvicinandosi a Chiara.
Nel giro di pochi minuti erano tutti nella spa. Il vapore avvolgeva i corpi. Nella sauna, i loro respiri si mescolavano al caldo. I corpi brillavano di sudore. Elena sedeva tra le gambe di Marco, appoggiata al suo petto. Le sue mani le massaggiavano i seni, stringendoli piano, i polpastrelli umidi sulla pelle tesa.
Lei gemeva piano, con la testa inclinata di lato, le labbra socchiuse.
Chiara era seduta sulle ginocchia davanti a Davide, che la guardava con desiderio. Lei si portò le mani tra le gambe, le dita che si aprivano tra le labbra intime, mentre con l’altra mano lo prendeva in bocca, profonda. Davide le teneva i capelli raccolti, gli occhi chiusi, i muscoli tesi.
Quando uscirono dalla sauna, nudi, umidi, eccitati, si riversarono nella vasca idromassaggio. L’acqua calda sembrava amplificare ogni sensazione. Marco prese Chiara tra le braccia e la fece sedere su di lui. Lei lo accolse con un gemito, lentamente, fino in fondo. I movimenti erano lenti, goduriosi. Elena si chinò su Davide e iniziò a leccargli il petto, poi scese, fino a prenderlo in bocca.
«Guardaci mentre lo fai,» sussurrò Chiara, con lo sguardo puntato su Elena.
Fu una lunga danza di corpi e desideri che si incrociavano. Nella stanza della suite, poi, tutto si fece più spinto. Elena era inginocchiata sul letto, mentre Davide la prendeva da dietro, le mani strette sui suoi fianchi. Chiara le stava davanti, la masturbava con delicatezza, le accarezzava il clitoride con due dita bagnate, mentre la baciava a tratti, profonda. Elena gemeva tra le labbra di Chiara, il corpo che
tremava tra due piaceri.
Marco si stese e guardava la scena, accarezzandosi lentamente. Ma non resistette a lungo. Fece sdraiare Chiara a pancia in giù, le aprì le gambe e la prese così, con forza e voglia, mentre lei gemeva con la faccia affondata nel cuscino.
Le posizioni si alternavano. I baci si moltiplicavano. Le dita, le lingue, i corpi, si cercavano e si prendevano tutto.
Più tardi, avvolti solo da lenzuola e pelle, mangiarono fragole, si fecero massaggi con l’olio profumato, e ricominciarono ancora. L’intera notte fu un ciclo infinito di piacere e respiro. Nessuna parola inutile. Solo gemiti, sguardi, sudore, e mani che non smettevano mai di esplorare.
All’alba, mentre fuori il cielo schiariva e la suite profumava di sesso e lavanda, Elena sussurrò:
«Un weekend così... dovrebbe essere legge.»
Chiara sorrise, accarezzandole l’interno coscia:
«E domani... proviamo la doccia emozionale?»
Marco e Davide si scambiarono uno sguardo.
Il gioco era appena cominciato.