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Coast to Coast P.2 - I Bikers


di maialazzo
22.12.2015    |    14.249    |    3 9.2
"L'aria calda in faccia e sul petto é piacevole, e il suo corpo massiccio alle spalle mi dà sicurezza; piano a piano mi lascio andare, cullata dalle..."
La prima settimana negli States é stata fantastica! Dopo un paio di giorni a NYC ci siamo spostati a Philadelphia, Detroit e Chicago, una tappa al giorno muovendoci con i bus della Greyhound. Abbiamo viaggiato quasi sempre di notte, risparmiando così tempo e denaro, ma questo ci ha impedito di dedicarci a noi stessi come avremmo voluto. In realtà un paio di scopate serie ce le siamo fatte e Francesco si é dimostrato assolutamente all'altezza come sempre, però in luna di miele speravo di poter scopare di più, molto di più!
Comunque adesso comincia la vera avventura; addentrarci fra gli stati centrali sulla mitica Route 66. Ancora a Chicago meditiamo su quale mezzo utilizzare, se noleggiare un'auto o ancora con i pullman, ma io mi sono rotta delle interminabili ore su quegli angusti sedili. Siamo in uno di quei locali rustici da motociclisti dove si mangiano i tipici hamburger enormi e le costine sugose ed infatti ci sono ache un paio di gruppi di bikers, con gli immancabili giubbotti di jeans o in pelle, i teschi disegnati e tatuati, e le barbe incolte e le pance da bevitori incalliti. Mentre sono in coda per riempirmi di nuovo il bicchiere di aranciata mi sento palpare una chiappa con decisione; da quando siamo arrivati indosso praticamente solo mini pantaloncini aderenti o minigonne, perché fa davvero caldo. Anche oggi infatti ho un mini (davvero mini) in jeans, così la mano finisce metà sulla gonna e metà direttamente sulla chiappa. Mi giro di scatto, imbruttita, e indico al motociclista che ho dietro il mio anello nuziale; lui si scusa subito e dice che aveva frainteso. Da qui iniziamo a parlare e gli racconto del nostro viaggio; lui ci invita a mangiare con il suo gruppo, i Bears Bikers. Anche Francesco é entusiasta di conoscere dei tipici motociclisti americani, così mangiamo i nostri hamburger con loro che, una volta entrati in confidenza, si dicono disponibili ad accompagnarci fino a Union, un bel pezzo! Accettiamo senza remore di vivere una vera avventura americana e, una volta usciti ci troviamo di fronte alle dodici Harley del gruppo. Sono stranissime, super accessoriate, tirate a lucido con cromature abbaglianti, ma soprattutto con forme elaborate delle selle, dei serbatoi e dei manubri; non avevamo mai visto moto simili e ne restiamo affascinati.
Io sarò il passeggero di Billy Bull, un omone con lunga barba rossa (con ancora residui di cibo dopo l'abbuffata di carne), una bandana nera con teschi sulla testa e due braccia muscolose piene di tatuaggi di croci, volti di donne e altro; tutti esultano e fanno battute che non capiamo bene riferendosi alla sua moto come alla "Fucketeer". Francesco vedo che prende posto sul sellino di un altro biker e si avviano. Mentre faccio per salire dietro a Billy Bull, lui mi prende la mano e mi fa sedere davanti a lui "Così sei più sicura" mi dice. Accomodandomi la mini mi sale praticamente fino in vita e noto che il serbatoio termina con una protuberanza che sporge sulla sella, mentre più avanti, vicino al manubrio, ha due grossi incavi circolari. Mi dice dove mettere le mani, dove appoggiare i piedi e accende la moto con un colpo di pedale secco. Un rombo mi riempie le orecchie e il corpo. L'aria calda in faccia e sul petto é piacevole, e il suo corpo massiccio alle spalle mi dà sicurezza; piano a piano mi lascio andare, cullata dalle vibrazioni e dalla tiepida brezza, ma mi rendo conto che sto scivolando in avanti e che il mio pube é venuto a contatto con quella protuberanza del serbatoio. Provo a spingermi indietro ma non ho neanche un millimetro a disposizione sulla sella e le vibrazioni proprio in quel punto iniziano a farsi sentire. Mi cresce l'eccitazione; il microtanga che indosso non fornisce neanche una minima protezione dalle vibrazioni e la mia passerina é praticamente frullata dai pistoni che si muovono sotto i nostri sederi. Cerco di fare come se niente fosse ma il piacere aumenta e mi rendo conto che mi sto bagnando. Vedo la schiena di Francesco sull'altra moto; ogni tanto si gira per vedere se é tutto ok e io gli sorrido o gli faccio cenni con la mano. Il piacere cresce ancora e capisco che continuando così l'orgasmo sarà inevitabile. Vorrei stringere qualcosa fra le mani ma ho solo il liscio serbatoio a cui appoggiarmi e vedo che sto muovendo le mani avanti indietro seguendo le sue forme sinuose, persa come ormai sono nell'estasi che sento montare. Chiudo gli occhi, sta arrivando e di colpo esplode; pensavo di far finta di niente e invece sto mugolando, ansimo e mi piego in due sul serbatoio. Quando mi riprendo un po' e mi risollevo Billy Bull mi dice all'orecchio: "Good girl, enjoy the ride!" (Brava ragazza, goditi il viaggio!). Ancora eccitata dall'orgasmo appena raggiunto, realizzo che la situazione non é mutata, e che la punta del serbatoio continua a trasmettere vibrazioni al mio clitoride iperstimolato. Provo a liberarmi un po' ma non c'é niente da fare, sono inchiodata fra il serbatoio e il bacino del motociclista. La giostra sta ripartendo.... come se non bastasse poi, Billy Bull stacca la mano sinistra dal manubrio e la porta direttamente sulla mia tetta, palpandola e strizzandomi il capezzolo già duro per l'eccitazione ed il vento. Anche oggi porto una canottiera, bianca e molto scollata, che lascia vedere a tutti le mie grosse mele. Fino a qualche anno fa avevo una sesta, ma essendo stata sempre molto sportiva (sono alta e longilinea) mi davano fastidio e mi procuravano dolori di schiena; così mi sono dovuta sottoporre ad una riduzione del seno e oggi ho una terza abbondate (per alcune marche la quarta) che sta su da sola perfettamente.
Lui che mi palpa il seno con decisione e perizia, il serbatoio che mi fa un instancabile lavoretto alla passera, il secondo orgasmo sento che non é lontano. Non dovrei, non vorrei, cerco la moto di Francesco guardando nel gruppo davanti a noi ma non lo vedo più. Ci siamo, oddio! E' ancora più intenso, questa volta urlo proprio, non c'é più bisogno di trattenersi, non c'é più niente da fingere; siamo solo io, il mio clitoride e il mio seno, proprio come quando mi masturbo a casa, una triade perfetta e collaudata che mi sconvolge l'apparato nervoso mandandomi brividi per tutto il corpo.
Senza che me ne rendessi conto era già passata un'ora, di cui tre quarti almeno di estasi continuata. Appena riesco a parlare lo supplico: "Stop, please stop it, please...", sono davvero spossata "Ok Babe" mi risponde Billy Bull. Rallenta e si avvia su una stradina sterrata che fiancheggia la strada, fermandosi dietro ad una casupola in legno diroccata che una volta doveva essere una stazione di servizio.
Appena fermi mi accascio sul serbatoio, stanca e felice, senza rendermi conto che così facendo offro su un piatto d'argento il mio sedere a Billy Bull. Non faccio in tempo a riprendermi del tutto che sento la sua mano spingermi sulla schiena facendomi salire un po' più in su sul serbatoio. Le mie tette vanno a finire nelle due cavità tonde (ecco a cosa servivano!) e la faccia si appoggia all'imbottitura in mezzo al manubrio. E' in questa posizione che sento il cazzo di Billy Bull entrarmi dentro. Scivola dentro senza fatica vista l'abbondante lubrificazione appena prodotta. Non sembra molto grande, ma é duro come l'acciaio e la sensazione é stupenda. Colpisce proprio il punto giusto, ogni colpo... va.... a segno.... e... oddio..... é.... forse...... possibile...... ahhh..... che.... sia.... questo.... ooohhhh... il... punto... G... aaaahhh... un... piacere... diverso.... oddio.... così.... intenso... che... quasi.... quasi.... AAAAHHHHHH AAAAAHHHH esplode un piacere mai provato, un orgasmo vaginale sconvolgente, mi si irrigidisce tutto il corpo e ho delle piccole convulsioni alle gambe e alle spalle. Mai sperimentato niente di neanche lontanamente simile! Allora il punto G esiste! E fa godere da morire!
A questo punto sono davvero frollata; Billy Bull esce da me e tira fuori una coperta da una delle borse attaccate alla moto, che posiziona subito affianco al veicolo. Mi aiuta a colarmi giù da quella vera e propria macchina del sesso e mi ritrovo sdraiata a pancia in su sulla coperta. Lui si inginocchia affianco a me e mi porge il suo cazzo da leccare. Vedendolo capisco perché mi ha fatto godere così; é fortemente incurvato verso il basso e termina con una grossa cappella rossa. Si vede che la sua curva unita alla forma de serbatoio, erano una combinazione perfetta per andare a sbattere quel cappellone nel punto giusto ad ogni colpo. Me lo mette in bocca, riconosco il mio sapore, ma sono troppo spossata per dare più di qualche ciucciata approssimativa. Peccato, aveva la forma giusta per scorrere in gola alla perfezione, se fossi stata inginocchiata davanti a lui. Evidentemente si rende conto che non posso essere attiva al momento, così si posiziona fra le mie gambe e, mentre me lo mette dentro mi dice: "You sure are a fine piece of italian ass, bitch!" (Sei un gran bel pezzo di figa italiana, puttanella), al che non posso che rispondergli: "You made me come so much!" (Mi hai fatto godere da matti). "Not me, it was the Fucketeer" (Non io, é stata la mia Fucketeer) mi risponde con un ghigno mentre affonda dentro di nuovo dentro di me.
In questa posizione, il suo strano uccello uncinato mi sforza l'apertura, provocandomi un po' di dolore, quello strano dolore piacevole che spesso si accompagna al sesso, e non arriva neanche bene in fondo. Inoltre mi trovo la sua lunga barba rossa che mi struscia sul viso. Gli dico "Wait!" e divincolo le gambe, mettendogliene una sulla spalla; lui capisce e si mette anche l'altra mia gamba sulla spalla. Così va meglio; adesso mi struscia sia sopra che dietro all'utero e sento il piacere che riprende a crescere. Lui é davvero un toro come dice il suo soprannome. Mi sbatte a lungo e con foga mentre io ansimo tanto da non avere più un filo di saliva; ho la bocca completamente asciutta. Billy Bull continua a spingere e sta aumentando ancora di più il ritmo: "Can I come inside?" (Posso venirti dentro?) mi chiede. Riesco solo a fare un cenno d'assenso sbatacchiata come sono prima che lui si irrigidisca completamente affondato dentro di me, svuotandosi in profondità nella mia fighetta. Quando ha finito mi allarga le cosce e si accascia su di me; sento il suo odore di maschio ed il suo peso mi opprime, ma é soddisfacente sentire come ho svuotato e spossato un omone del genere. Poi si tira su, e tira fuori dei fazzoletti dalla borsa per le pulizie di rito. Io posso anche pulirmi bene, ma so che colerò sperma ancora per qualche ora; lo sa anche lui, infatti mi fa piegare sulla moto e mi infila un fazzoletto dentro alla figa, dicendo che non vuole che gli sporchi la sella.
Si accende una sigaretta e mette in moto; questa volta mi fa salire dietro, così posso rilassarmi e quasi mi addormento cullata dalle vibrazioni e abbracciato al suo possente busto, ma.... FRANCESCO! Mi ero completamente dimenticata di lui! Billy Bull mi spiega che gli diremo che abbiamo bucato e che gli altri della sua gang reggeranno il gioco, non é la prima volta...
Adesso mi sento in colpa; certo che quattro orgasmi (o forse cinque?) in un rapporto non li avevo mai avuti, anche se sono stati un po' con un uomo e un po' con una moto...
Quando raggiungiamo gli altri ad una gas station ritrovo un marito entusiasta della cavalcata (sapesse la mia) che lascio dopo poco per andare in bagno a togliermi il fazzoletto grondante di seme.
Quando ci salutiamo Billy Bull mi abbraccia e mi sussurra all'orecchio: "So, it's true that Italians do it better!" (Allora e vero che gli Italiani lo fanno meglio!).
Gli do un bacino sulla guancia e gli faccio l'occhiolino, prima di allontanarmi sculettando per ricordargli che gran scopata sono stata.

Continua.....
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