Il vicino maghrebino P.2

Io e Ghaalib finiamo di lavorare entrambi alle sei, ma lui lavora un po' più vicino di me, così che arriva a casa prima di me. Da quella sera prese l'abitudine di passare a trovare mia moglie Vittoria prima di rientrare a casa sua.
Così, il lunedì successivo, quando aprii la porta di casa mia lo trovai seduto sul divano (al mio posto!) con i pantaloni abbassati alle caviglie, le cosce spalancate e mia moglie completamente nuda in ginocchio davanti a lui che lavorava di bocca sul suo possente arnese. Lui mi salutò cordialmente, mentre lei era troppo presa dal lucido scettro infilato nella sua bocca per dedicarmi un saluto. Rispetto all'altra sera si vedeva che Vittoria aveva preso le misure a quel mostro di carne, infatti lo teneva saldamente alla base con una mano e faceva roteare la sua testolina intorno alla cappella nera, mentre con la mano libera si toccava freneticamente fra le cosce: quando poco dopo Ghaalib arrivò al culmine, mia moglie si fermò con le labbra in punta all'asta per permettergli di scaricarsi completamente nella sua bocca senza fare casini come l'altra volta. Riuscì infatti ad ingoiare sorso dopo sorso tutti i fiotti che il vicino africano gli scaricava in gola, anche se alcuni rivoli bianchi iniziarono a colare lungo l'asta. Soddisfatto, Ghaalib si ricompose ed uscì salutandomi. Io ero rimasto come un ebete affianco al divano da quando ero entrato ad osservarli, ed adesso Vittoria si avvicinò a me in ginocchio, facendo saettare la lingua intorno alle labbra a recuperare le poche gocce di nettare africano che le erano scappate, mi slacciò i cintura e pantaloni come una furia ed ingoiò il mio pisello di colpo fino alla radice: la sua bocca era bollente e viscida, la sensazione era familiare eppure sconcertante. Il mio cazzo non era mai scorso così bene dentro la sua gola: sarà stata la pratica effettuata con un calibro ben superiore o lo sperma che ancora le lubrificava la gola, ma mi stava facendo un pompino appassionato e profondo come non mai, a cui non resistetti a lungo, depositando anche la mia sborra nel suo stomaco già mezzo pieno.
Da allora in avanti, ogni volta che rientravo a casa avevo una sorpresa di qualche tipo.
Martedì: apro la porta e a non meno di un metro (che se ci fosse stato qualche vicino nel pianerottolo avrebbe visto tutto) Vittoria è inginocchiata completamente nuda davanti a Ghaalib che in piedi e completamente vestito ha estratto il suo bastone dalla patta e lo struscia in faccia a mia moglie mentre lei gli lecca le palle. Meno di un minuto e grugnendo la spruzza tutta in faccia tenendole la testa ferma con una mano sulla fronte. Appena il vicino uscì me la scopai selvaggiamente alla pecorina sul tavolo della sala, con il volto ancora ricoperto di patina bianca, urlandole quanto fosse troia, trovando la sua figa fradicia di umori.
Mercoledì sono stato trattenuto al lavoro più a lungo del solito, così che sono le sette passate quando rientro in casa; non sembra esserci il vicino. Vittoria è nuda (tranne il reggiseno) distesa per il lungo sul divano, le gambe oscenamente spalancate con un piede a terra e l'altro sulla spalliera del divano, con la figa rossissima inondata di liquido seminale. Era in uno stato di semi-coscienza una via di mezzo fra estasi e trans; rispondeva farfugliando alle mie domande, ma era evidente che Ghaalib le aveva appena dato una ripassata con i fiocchi. Mi spogliai in un attimo ed ero subito in mezzo alle sue gambe con un'erezione di marmo. Affondai con facilità in colpo solo in quel buco già abusato. Era fradicia, bollente, ma anche stranamente fredda, perchè la sborra all'esterno oramai si era raffreddata. Non so se era più larga o semplicemente ci fosse meno attrito del solito, fatto sta che non la sentivo quasi, e, nonostante l'eccitazione, me la scopai per un pezzo (con suo grande piacere) prima di godere.
Giovedì, ancora prima di mettere le chiavi nella toppa, fu chiaro che Ghaalib era in casa con Vittoria: le urla di lei squassavano il silenzio condominiale (mentre lui evidentemente le stava squassando la figa) chiaramente udibili anche con la porta chiusa. Entrando la trovai per terra con il culo all'aria, mentre il tunisino le stantuffava la figa con gran vigore. Non si può dire che mia moglie fosse a quattro zampe, infatti le braccia avevano ceduto ed aveva la faccia e le spalle spalmate sul tappeto, mentre Ghaalib la aiutava a tenere il culo alto con le mani mentre vi affondava furiosamente tutta la sua lunghezza nella passera. Lei urlava e gemeva, e dimenava la testa a destra e sinistra: i pochi suoni che avessero un senso emessi da Vittoria erano sequenze di "sì" o di "no" intervallati da strilli e singulti. Anche in questo caso dovevano essere già all'opera da un po' perchè in poco tempo Ghaalib si fermò di colpo completamente affondato nel suo utero e vidi le sue chiappe scure contrarsi mentre le sue palle nere si svuotavano dentro a mia moglie. Come le altre volte, appena il vicino uscì fu il mio turno. La presi per terra com'era ma alla missionaria, affondandole il cazzo dentro e la lingua in bocca: il sapore di cazzo era inconfondibile ed inebriante. In breve aggiunsi il mio carico nella figa di Vittoria a quello di Ghaalib.
Quando ci fummo calmati chiesi a mia moglie se dovevo aspettarmi questi spettacoli tutte le sere (non che me ne lamentassi, scopavo molto di più di quanto avessi mai fatto con mia moglie), se non si trombasse anche SUA moglie ogni tanto. Lei mi spiegò che si scopava la moglie dalle due alle tre volte al giorno, in più al lavoro aveva una collega che aveva scoperto il suo cazzo e se la faceva una o due volte al giorno. A conti fatti il porco africano scopava almeno dalle quattro alle sei volte al giorno! Quindi la risposta era sì: probabilmente se la sarebbe scopata tutti i giorni da qui in avanti.
Infatti venerdì....

Continua...