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Condivisione (dedicato a Leonessasex)


di WarmEmbrace
10.06.2025    |    4    |    0 6.0
"La “trama” dl mio nuovo cortometraggio era piuttosto semplice… tre amici si ritrovano a bere qualcosa nella vecchia masseria di uno di loro che si era trasferito al nord per lavoro e ogni tanto..."
Questo racconto che vi apprestate a leggere è nato dal desidero di condividere le intense emozioni che due persone speciali mi hanno ispirato profondamente. Un ringraziamento speciale va a "Leonessasex", una coppia che con la loro generosità ha nutrito la mia anima, svelandomi il profondo amore racchiuso nel gesto della condivisione. Questo racconto (di fantasia reale) lo dedico a loro e al nostro primo incontro


Capitolo 1, Manuela, il regalo

Quando il corriere aveva suonato quella mattina e mi aveva consegnato quel piccolo pacco ero un po’ incredula… non aspettavo nulla in quella data e la forma era troppo piccola per qualsiasi cosa mi fossi dimenticata di aver ordinato.

Così lo misi sul tavolo e piano piano lo aprii… con mio grosso stupore era un plug, di quelli argentati con un “diamante” azzurro in fondo.

Dentro al pacchetto un bigliettino con solo tre lettere “SEB”, e non potei fare a meno di sorridere.

Quando alzai lo sguardo mio marito era sulla porta che mi guardava

“Cos’è?” mi chiese con tono curioso

“Un plug…”

“E chi te lo manda?”

“Seba…”

“Wow… e come mai il nostro amico Sebastiano ti manda un plug?”

“Sinceramente … non lo so tesoro, sono spiazzata quanto te…”

“Magari dentro al pacchetto c’è qualcosa che te lo spiega”

“Dici?”

“Boh… prova a vedere”

Frugai e l’unica cosa che trovai era un pezzo di carta stropicciato che una volta aperto raffigurava la fotocopia di un biglietto aereo…

“È la copia di un biglietto aereo amore… da Trono a Palermo… per questo sabato…”

“Davvero?”

“Tesoro… devi dirmi qualcosa?”

“Nulla di che… potrebbe essere che questa settimana ho chiacchierato un po’ con Seba in chat… ed è venuta fuori questa mia fantasia che lui vorrebbe molto realizzare con te…”

“E quindi lui questo we scende e voi due maiali vorreste che io indossassi questo vero?”

“Assolutamente sì”

“Siete due maiali, lo sai vero?”

“Si, … ti spiace?”

“In realtà non vedevo l’ora “

Capitolo 2, Sebastiano, primo incontro

Finalmente ero atterrato… quelle due ore di viaggio mi erano sembrate un’eternità tanta era la voglia di arrivare nella “sua terra”, come amava chiamarla lei, e di vederli entrambi…

6 mesi di chat… prima con lui e subito dopo anche con lei… 6 mesi di fantasie, desideri, condivisioni… e ora finalmente mancavano pochi passi ad incontrarli e poter gioire della loro presenza…

Non mi capitava spesso di essere emozionato… ma quel giorno avevo le gambe che un po’ tremavano.

Quando superai l’uscita stavo cercando di capire come muovermi in quell’aeroporto quando sentii una voce dal tono familiare pronunciare il mio nome con una nota un po’ più alta del solito…

Quando mi girai per vedere da dove arrivava quella voce incontrai i due occhi più profondi che avevo mai visto e in quel momento capii che ero perduto oramai e mi sarei ritrovato solo nell’immensità di quello sguardo.

Tempo di sbattere le palpebre e guardare appena più su della sua spalla e vidi anche lui che mi sorrideva, mi fa un occhiolino divertito e poi con una mano le dà una piccola spintarella.

Allora Manuela viene verso di me facendo il gesto di darmi tre baci sulle guance… ma dopo 6 mesi di attesa non era assolutamente quello che volevo… io volevo prenderla, abbracciarla e stringerla forte a me… ed è esattamente quello che feci. Il suo corpo aderì perfettamente al mio, morbido, e, anche se non la vedevo, ugualmente la sentii sorridere.

Poi andai verso Massimo che mi tese la mano, ma se io ero lì ero lì per entrambi, per entrare nel “loro” mondo, e così gli sorrisi e abbracciai fortissimo anche lui.

Finiti i saluti e i sorrisi, andammo verso il parcheggio e quando arrivammo alla macchina lui sali al posto del guidatore e lei dietro di lui, così io feci il giro della macchina per sedermi accanto a Massimo quando Manu abbassò il finestrino e mi disse “col cazzo che ti siedi davanti…ora tu ti metti dietro con me” … adoravo quella donna e la sua capacità di passare da dama d’alta corte a scaricatrice di porto in un nano secondo.

Ovviamente non me lo feci ripetere due volte e appena fummo l’uno vicino all’altra, Massimo partì con la macchina. Inutile dire che non ci volle molto che i nostri sguardi divennero baci affamati di noi, le nostre mani strumenti di piacere … dio quanto era bella, non solo alla vista ma anche al gusto, all’olfatto e al tatto.

Le nostre mani stavano costruendo una mappa dei nostri corpi come novelli cartomanti del piacere e appena la mia mano risalì lungo la costa della sua gamba alla ricerca dei suoi slip trovò solo un pezzettino di tessuto completamente immerso in un mare di impetuosi umori.

Lei si adagiò sul sedile posteriore portandomi su di lei e io un uno dei pochissimi momenti in cui la mia bocca fu libera dalla sua, riuscì solamente a dire: “Massimo… io non so se riesco ad arrivare a casa vostra in queste condizioni”

“Tranquillo” mi rispose “tanto dovevo fermarmi qui in campagna a fumare una sigaretta così intanto potete continuare a conoscervi meglio”

E così fece… io ero troppo impegnato per vedere la strada ma sentii il rumore della freccia e quello dello sterrato sotto le ruote. Pochi minuti e la macchina si fermò.

Massimo scese e si accese una sigaretta mentre le mani di Manuela mi stavano già slacciando i pantaloni.

Mi sedetti sul sedile mentre lei di lato si posizionò per darmi piacere con la sua bocca ma…

“No” le dissi. Non avevo vogli di quello, avevo voglia di averla, di entrare dentro di lei mentre stringevo il suo corpo nudo.

Mi guardò fissa e la presi per i fianchi facendola sedere su di me. La macchina non ci permetteva troppi movimenti ma la sua esile statura ci aiutava a stare comodi.

Finalmente ero dentro di lei. Le slacciai il reggiseno, ultimo baluardo di una pudicizia scomparsa dopo il primo sguardo e la abbracciai così forte da sentire ogni piega del suo corpo sul mio. Poi le misi una mano sul collo e le tirai i capelli per farle inarcare la schiena ancora di più e morderle il collo davanti. L’altra mano stringeva una natica che si muoveva forsennata cercando un piacere che non tardò ad arrivare.

In un momento di lucidità mi ricordai di non avere il preservativo e la feci scostare appena in tempo per venire sulla mia pancia. Lei sudata al mio fianco si piegò per baciare il mio nettare e poi guardarmi ancora con quegli occhioni enormi e dirmi semplicemente “ben arrivato”.

Poi scese dalla macchina e ancora nuda andò ad abbracciare Massimo, un abbraccio pieno di affetto per ringraziarlo di essere così speciale di avergli fatto appena viver quel momento così libero con me.

Capitolo 3, Massimo, la sera

Mi guardavo intorno ed ero davvero molto soddisfatto di me.

Quella vecchia Masseria era davvero bellissima, assurdo pensare che fosse disabitata da così tanti anni e ancora così in ottimo stato. Le due telecamere fisse erano montate e in più la mia portatile era carica e pronta a immortalare ogni secondo della serata.

Sebastiano mi piaceva, era un ragazzo con una buona fantasia, era dolce ma allo stesso tempo autoritario, elegante e porco, confrontarmi con lui è stato un piacere da subito e inoltre piaceva moltissimo a Manuela perché aveva saputo entrare nella sua mente come pochissimi avevano fatto e vedere lei presa e felice era per me un’emozione sempre unica.

La “trama” dl mio nuovo cortometraggio era piuttosto semplice… tre amici si ritrovano a bere qualcosa nella vecchia masseria di uno di loro che si era trasferito al nord per lavoro e ogni tanto tornava a trovare i vecchi amici di infanzia. Manuela era stata la ragazza di Seba da adolescenti ed ora era mia moglie ma la simpatia tra di loro non era mai scemata… quella sera, complice il vino, l’amaro e la bella serata sarebbe potuto succedere di tutto, soprattutto con i giusti “giochi” …

E finalmente… “ciack, si gira!”

Siamo seduti fuori nella veranda, sul tavolo 2 bottiglie di vino sono già andate e una di amaro sta facendo molta fatica a trattenere il suo dolce nettare dentro di sé… e visto che io sono astemio è facile capire chi si era goduto quel meraviglioso “sciogli animi” che è il frutto dei nostri vigneti.

Manuela era seduta in braccio a me ed entrambi eravamo di fronte a Seba.

Massimo “Seba, ha visto stasera come è bella la nostra Manuela? È raggiante! E tutto per colpa tua perché tornavi a trovarci … dimmi, devo essere geloso?”

Manu “Assolutamente no tesoro… sai che Seba è una parte di me da quando ci siamo conosciuti da piccoli e io amo follemente te e adoro lui”

Massimo “Sei unica, amo quando il vino ti scioglie la lingua… mi fai impazzire”

La bacio e intanto con una mano risalgo la gonna fino ad andare verso il centro della sua femminilità che trovo meravigliosamente nudo…

Massimo “qui qualcuno si è dimenticato di indossare qualcosa, sento…”

Manu “ops… probabilmente prima di uscire ho indossato solo il tuo regalo e ho dimenticato il resto…”

Seba “Un regalo? Ora mi avete molto incuriosito ragazzi”

Manu “Tesoro, posso farglielo vedere? In effetti lo abbiamo preso proprio pensando a lui…”

Massimo “Amore, sai che non aspettavo altro…”

Così Manu si alza e va verso il grande tavolo di pietra centrale. Da le spalle a Seba appoggiando le mani al tavolo. Ancheggia qualche secondo e poi si alza la gonnellina sui fianchi allargando leggermente le natiche e dando così una visione completa del plug perfettamente a suo agio in quel culetto meraviglioso

Seba “Wow… il regalo è davvero bellissimo ma devo dire che manu sa valorizzarlo come non mai”

Massimo “Su Seba, non fare il timido… Manu mi dice sempre che sei l’unico che ha sempre saputo farla godere lì… con me non lo fa mai e io vorrei tanto vederla godere ancora di quello… mi daresti una mano?”

Seba “solo se me lo chiede lei”

Sebastiano allora si alza e va verso Manu. Lei si volta verso di lui ma lui le dice “non guardarmi” e lei è costretta a rigirare lo sguardo verso il vuoto. Lui è a un centimetro da lei e incomincia ad accarezzarle la gamba con un dito, percorre tutta la coscia fino ad arrivare alle natiche che prima accarezza e poi stringe con forza. Quando le lascia è solo per darle una sonora sculacciata che la fa vibrare e mordersi le labbra. Poi con la mano le accarezza il sesso e con due dita prende il plug e lo muove lentamente…

Seba “cosa vuoi?”

Manu “voglio te”

Seba “Perché?”

Manu “perché voglio godere”

Seba “hai Massimo per quello…”

Manu “con te è diverso… voglio sentirmi tua, senza legami, un corpo che accoglie il piacere che mi darai”

Seba “e se non volessi?”

Manu “Ti conosco… mi sei già dentro ma non lo sai ancora”

Seba “girati”

Manu si girò e si avvicinò per baciarlo ma lui la fermò, le diede un bacio in fronte e poi la abbassò in ginocchio. Tirò fuori il so sesso, durissimo, lucido, lo avvicinò a lei e disse semplicemente “succhia”

Lei lo guardò con il suo solito sguardo di sfida e senza dire nulla non fece nulla… Lui allore sorrise e le disse “sei sempre la solita stronzetta” e prendendosi il sesso in mano incominciò a premerlo sul suo viso e sulle sue labbra. Lei non resistette molto e schiudendo le labbra lo accolse totalmente nella sua bocca.

Era bellissima in quel momento, lo prese in mano e incominciò a baciarlo, a leccarlo, fino a volerlo quasi mordere. Lui le prese la testa e con delicatezza ma fermezza e la spinse fino a che lei poté inghiottirlo per poi lasciarla quando una piccola lacrima le scese dall’occhio.

Io in quel momento ero intorno a loro con la telecamera a riprendere ogni espressione e suono di lei. Adoravo quando lo succhiava completamente facendo uno schiocco appena lo lasciava.

Poi lui la prese e la alzò girandola come prima. Io in qual momento non resistetti e quando fu in piedi la baciai con tutta la passione che avevo. Sentire la sua bocca così bagnata della loro passione mi faceva impazzire di desiderio.

Quando la lasciai lui la prese per i fianchi e la appoggio al tavolo come prima. Si abbassò per essere al livello delle sue natiche che incominciò prima a baciare e poi a mordere. I morsetti iniziali divennero sempre più forti finché lei con un urlo non mi fece capire che avrebbe avuto per qualche giorno il segno dei suoi denti su una natica.

Poi si dedico al gioiello che mosse con molta delicatezza facendolo uscire e poi rientrare, uscire e poi rientrare, per poi farlo uscire completamente e rialzarsi.

Seba “Massimo vieni più vicino ora, mi spiace per quello che sto per fare ma è giusto che tu veda e senta come gode Manu con me, non distogliere lo sguardo, non staccare la telecamera… goditi ogni secondo”

Così con un po’ di saliva sul sesso fradicio lo puntò verso quel buchetto da me sempre desiderato ma mai avuto.

Manu si irrigidì quando Seba entrò, ma lo voleva così tanto che resistette al dolore finché piano piano lui non le fu dentro tutto. Seba fu molto bravo perché si mosse molto lentamente aspettando sempre il momento in cui lei si rilassava per poi entrare completamente.

Io ero felicissimo, lei era in un altro pianeta dal piacere e lui dietro sorrideva di piacere e felicità.

Lui si muoveva dentro di lei, sicuro con movimenti fermi e sempre più forti, in un’escalation di piacere fisico e mentale … lei sospirava, godeva, incitandolo a non fermarsi per nulla al mondo, dicendogli quanto le piaceva e quanto le mancava … fino a che, un urlo più forte degli altri e un colpo che poi lo lasciò fermo dentro di lei non mi fecero capire che era tutto finito…

Seba si fermò qualche secondo, godendosi le contrazioni di lei in preda ad un lunghissimo orgasmo, per poi uscire e camminando indietro abbandonarsi sulla sedia.

Io guardavo il volto di Manu che aveva una luce che poche altre volte avevo visto, girai la telecamera per filmare il suo buchetto ancora aperto e arrossato da cui usciva un rivolo di piacere… poi lasciai la telecamera a terra e mi avvicinai al suo sedere dandogli un lungo bacio con cui volli partecipare a quel meraviglioso gioco d’amore e piacere di cui eravamo stati tutti partecipi.

Ciack, …Fine.
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