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Il cliente


di ElisaAle
11.08.2020    |    17.196    |    24 9.8
"Lui subito si inginocchiò e mi divaricò le gambe..."
Lavoravo li ormai da quasi un anno, e pur non potendomi definire una ragazza fedele al proprio fidanzato mai avevo avuto flirt che derivassero dal lavoro.... prima di quel giorno.
Ci trovavamo in piena campagna vendite e ci arrivavano mediamente una decina di clienti al giorno. Quel giovedì i clienti erano solo tre così la mia collega si prese un giorno di meritato riposo lasciandomi il compito di seguire uno dei suoi, ma rassicurandomi che era un'ottima e piacevolissima persona e, seppur sarebbe arrivato un pochino tardi, non si sarebbe dilungato molto.
La giornata passò nella normalità con la modella che sfilava nella sala dello showroom per mostrare la nuova collezione al cliente di turno.
Erano ormai le 18 ed io e la modella aspettavamo chiacchierando il fatidico cliente sperando che, come ci era stato detto, sarebbe stato veloce così avremmo potuto andare a casa.
Finalmente arrivò e non trovando la mia collega si presentò. Era un ragazzo sui trent'anni, ben vestito, bel portamento e 2 occhi scuri e profondi. Aveva un po' di negozi nell'interland milanese e di solito i suoi ordini erano abbastaza cospicui.
Clara, la modella,  subito cominciò a mostrare la collezione mentre io ero seduta al tavolo con lui che segnavo quello che mi ordinava. Era un buon conversatore e tra un cambio e un altro di Clara le chiacchiere erano molto piacevoli. Avevo notato già dall'inizio i suoi sguardi che continuavano a scrutarmi ma immaginavo fossero più per valutare come fossi vestita dato che si occupava di questo. In realtà non indossavo nulla di particolare, semplicemente dei leggins color tortora e un leggero maglione di cashemere lungo nero che faceva da miniabito, il tutto completato da uno stivaletto alla caviglia nero con l'immancabile tacco 12.
In meno di un'ora riuscimmo a mostrargli tutta la collezione e poco dopo Clara ci salutò. Io rimasi li ancora un poco con lui per completare l'ordine. 
Mentre io compilavo il modulo sul pc, lui chiacchierando scorreva la collezione sugli stand passeggiando per lo showroom. Ad un certo punto estrasse un miniabito da sera bianco e guardandolo mi chiese " questo l'abbiamo nell'ordine?" 
Io subito controllai e risposi di no. " mi piacerebbe rivedere come veste ma la ragazza è già scappata...... Che ne dici di provarlo tu?" mi disse sorridendomi.
Io lo guardai e ridendo le dissi " io?? No no, non sono un’idossatrice, comunque è molto bello, lo vuoi aggiungere?"  
Insistette a tal punto che mi lasciai convincere, così lo presi e mi diressi nell'altra stanza per indossarlo.
Mi spogliai e  lo infilai; mi guardai allo specchio e mi stava veramente bene, la scollatura passava giusto i mezzo ai seni di cui però la lieve trasparenza del tessuto ne lasciava immaginare i capezzoli. Corto a mezza coscia e fasciato sul retro si notava leggermente anche l'assenza degli slip. Purtroppo non potevo fare altro così mi infilai di nuovo gli stivaletti e sperando che non si notasse troppo quello che sotto non c'era mi diressi nel salone, ovviamente con un portamento ben differente da quello che avrebbe avuto Clara. 
Subito cercai di distogliere la sua attenzione e scaricare la mia tensione scusandomi per le scarpe poco adatte a quel vestito estivo. " ti stanno benissimo, come anche il vestito del resto..." mi rispose fissandomi. Mi voltai dandogli la schiena e lentamente mi diressi di nuovo verso l'altra stanza dicendo " posso cambiarmi vero?" 
" no aspetta un secondo..." mi fermò e mi voltai verso di lui " vorrei vedere come ...." mi disse percorrendo rapidamente i pochi metri che ci separavano ".....veste...." continuò appoggiandomi delicatamente una mano sul fianco e baciandomi d'improvviso.
Rimasi basita, le sue labbra delicatamente mi baciarono per un istante che in realtá sembrò lunghissimo.
 "Sta molto meglio a te che alla modella" mi sussurò a pochi centimetri dalla bocca. Poi mi ribaciò. Io lentamente cominciai a rispondere a quel bacio ed in breve le nostre lingue si conobbero in un focoso vortice di nuova passione.
Il cuore batteva deciso nel petto mentre sentivo le sue mani scorrere sui fianchi fino a carezzare la rotondità al lato del seno. I brividi mi percorrevano il corpo, l'eccitazione saliva, d’improvviso volevo quell'uomo.
Le mie mani si appoggiarono sui suoi fianchi mentre il bacio diveniva sempre più intenso; le sue mi carezzavano la schiena scendendo lentamente verso le natiche. Quando le sentii sui glutei ebbi un brivido, ero eccitata e solo un sottile vestito separava le mani di quello sconosciuto dalla mia pelle. Sentivo la sua eccitazione premermi sul ventre pulsando decisa attraverso i pantaloni.
Lentamente il vestito salì sotto le sue abili carezze fino a coprire a malapena i miei glutei. Sentivo le sue mani  sfiorarne il limite senza oltrepassarlo; seguivano le mie forme senza apparentemente cercare un contatto diretto e la cosa mi eccitava da matti. Quell'attesa, quel desiderio di contatto che non arrivava facevano si che La sotto fosse ormai tutti bollente e in un bagno di umori.
Ad un certo punto mi sollevò e mi fece sedere sul tavolo di cristallo appena dietro di me. Il contatto della mia pelle con il freddo piano mi provocò un altro brivido fortissimo. Lui subito si inginocchiò e mi divaricò le gambe. Il vestito era ormai salito la mia intimità era di fronte a lui vogliosa di essere toccata, carezzata, baciata, usata. Cominciò col baciarmi l'interno coscia avvicinandosi sempre più, ma senza  sfiorarmi li dove avrei voluto mi baciasse.
Con questa attesa riuscì ad elevare il mio desiderio a tal punto che quando la sua lingua toccò il mio clitoride ebbi un sussulto seguito da un gemito. Le mie mani presero la sua testa per non farlo più allontanare mentre con la lingua mi regalava emozioni uniche. 
Quando si alzò si slacciò la camicia e se la tolse; un fisico tonico e glabro si presentò ai miei occhi. Poi si slacciò i pantaloni facendoli cadere a terra e si abbassò i boxer mettendo in mostra un pene turgido e dritto, con una leggera peluria ben curata intorno. Io intanto mi ero sfilata il vestito restando solo con le scarpe. Avrei voluto assaggiarlo, sentirne il sapore, passarlo con la lingua fino a quei testicoli lisci e glabri.  Ma non mi diede il tempo. Mi prese per i fianchi e si infilò in un sol colpo dentro di me. Mi appoggiai indietro, penne quaderni, fascicoli, velocemente spostati caddero rumorosamente a terra, mentre degli spasmi seguivano i suoi affondi decisi; poi mi lasciai andare sdraiata sul tavolo ed il freddo del vetro mi provocò un altro brivido pazzesco che percorse tutto il corpo. 
L'idea di essere in ufficio a fare quello che stavo facendo con un quasi sconosciuto mi eccitava da matti. Mi mancava poco, avevo bisogno di più contatto così mi misi seduta e incrociai le gambe con le sue per tenermi più attaccata. Con le braccia intorno al suo collo mi strinsi a lui baciandolo.
In breve un orgasmo forte e deciso percorse ogni fibra dei muscoli ogni nervo fino al cervello. Un orgasmo i cui gemiti vennero soffocati dal bacio che non terminava.
Con il cuore che batteva forte nel petto ed il respiro leggermente affannato scesi dal tavolo, lui mi fece girare appoggiandomi con le mani sul bordo del cristallo, le gambe leggermente divaricate ben piantate sui tacchi ed ecco che nuovamente mi si infilò in vagina. Tenendomi saldamente per i fianchi cominciò a stantuffarmi di nuovo, sempre con più decisione.  Sentivo il suo respiro affannoso segno che a breve sarebbe arrivato anche il suo momento. 
Poi di colpo uscì, io mi girai e ,senza che mi dicesse nulla, guardandolo mi abbassai fino a sedermi sui talloni di fronte a lui. Presi con una mano il pene e lo portai alla bocca, lo leccai e subito cominciai a succhiarlo. Sentivo il mio sapore mischiato al suo circondare quel pene che teso cominciò a vibrare, e che poco dopo scaricò tutto il suo caldo piacere; bevvi, tutto, succhiando ogni goccia di nettare mentre lui rigido mi teneva per la testa.
Alzatami in piedi, con le braccia intorno al suo collo e sorridendo a pochi centimetri dalla sua bocca gli dissi " dovremmo concludere l'ordine credo"
" Mi sembra un' ottima idea .... E aggiungerei 3 capi per taglia dalla 38 alla 42 di questo stupendo abito" mi rispose sempre sorridendomi.
Mentre lui si rivestiva io mi stavo dirigendo nell'altra stanza per fare lo stesso quando la sua voce mi bloccò " cosa fai?.... Non ti rivestirai mica, resta così e finiamo il lavoro" 
" ma sei matto? No no sono pur sempre sul posto di lavoro" risposi 
" insisto , resta così, non potresti indossare vestito migliore della tua magnifica pelle" mi disse sorridendo e scostando la sedia per farmi sedere.
Imbarazzata mi accomodai davanti al pc, nuda, gambe accavallate e continuammo l'ordine.
Terminato il lavoro dopo una decina di minuti mi ringraziò e mi baciò prima di andarsene.
Rimasi li, un altro poco riordinando i vestiti, sempre nuda, quando mi arrivò un messaggio sul telefono aziendale " la vostra accoglienza è sempre la migliore, a presto" 
I miei pensieri subito volarono alla mia collega " vuoi vedere che questo furbacchione si è fatto anche lei? E magari più di una volta?"
Mi riportó alla realtá un altro messaggio " quanto ti manca?" era il mio fidanzato che mi reclamava per la cena programmata, con tutte le ragioni visto che erano quasi le nove.
" finito ora, 5 min ed esco" risposi andando a rivestirmi.
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