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Inculata sul letto del marito


di uomo_discreto
28.08.2012    |    81.765    |    4 8.5
"Presi l’altra cinta e incominciai lentamente a frustarla, aumentando pian piano la forza..."
Faceva piuttosto caldo nell’appartamento di Valeria, così mi aprii la camicia completamente e arrotolai le maniche, tolsi i calzini mentre i miei jeans, mutande e scarpe giacevano già da tempo vicino al tavolo da pranzo dove lei aveva appena finito di mangiare. – Togliti il grembiule e la zucchina dal culo – le ordinai mentre si alzava – e vatti a mettere un paio di scarpe col tacco altissimo da troia, voglio vederti sparecchiare così -. Lei ubbidì prontamente e scomparve nella sua camera – Portami anche il rossetto – le gridai mettendomi comodo sulla poltrona. Dopo alcuni minuti tornò completamente nuda, questa volta con la fica completamente rasata come le avevo richiesto la volta precedente, con un paio di scarpe rosse tacco 12 da vera puttana, porgendomi il rossetto. – Cosa vuoi fare? – mi chiese dubbiosa. – Girati – le dissi schiaffeggiandola sul culo. Lei si girò offrendomi la vista del suo culetto ora piu’ slanciato grazie ai tacchi, e con il rossetto le scrissi PUTTANA sulla schiena, appena sopra il sedere. – D’ora in avanti sarai la mia puttana schiava, guardati allo specchio. – Andò allo specchio e si girò – oh si, va bene – rispose arrendevole – brava, ora vai a sparecchiare, e mentre lo fai telefona a tuo marito, e mentre ci parli voglio che mi guardi il cazzo, immaginandotelo in bocca. – Lei ubbidì prontamente superando le mie aspettative, difatti mentre parlava con il marito mi guardava fisso l’uccello leccandosi anche le labbra. –Sei proprio una brava puttana – le dissi quando finì – vieni qui – lei si avvicinò sculettando sui tacchi, così la presi per una mano e la feci sedere sulle mie ginocchia, le presi il viso e iniziai a baciarla in bocca, languidamente. Lei divaricò le gambe e la mia mano si insinuò tra le sue cosce, stuzzicandole il clitoride, la sua fica cominciò a grondare. – Voglio che ti senti completamente in mano mia, pronta a obbedire ad ogni desiderio - - siii – mormorò lei continuando a baciarmi – sono completamente tua, sono la tua schiava - - brava Valeria, il mio desiderio è che diventi una troia con la T maiuscola – le sussurrai iniziando a sditalinarla – voglio che anche quando non ci sono io ti vesti provocante, con minigonne, stivali, scarpe, scollature e calze sempre piu’ da porca - - siii – mugolò lei mentre la sua mano corse sul mio cazzo, impugnandolo. La tolsi dal mio uccello e gliela misi sulla sua fica, invitandola a masturbarsi da sola, nel frattempo la girai sulle mie ginocchia in modo che il mio cazzo toccasse il suo culo, la mia lingua scivolava sulla sua schiena e sul suo collo e le mie mani stringevano i suoi capezzoli. – voglio che te ne vai in giro così, vestita da maiala, e se qualcuno ti tocca voglio che lo lasci fare perché sei una puttana che va in giro a cosce scoperte, desiderose di cazzo – - siiii - - la prossima volta ti voglio esibire fuori, magari in un bar pieno di camionisti – siiiii – iniziò a muoversi convulsamente masturbandosi come una forsennata e strusciando il suo culetto nudo sul mio pacco ormai di nuovo duro – voglio essere la tua troia, la tua schiavaaaaaaaa – strillò venendo come un fiume in piena. Si arrese ansimando e appoggiando completamente la schiena sulla mia pancia, allora le girai la testa e continuai a baciarla. Continuammo per un po’ fino a che la sua mano corse al mio cazzo e iniziò a masturbarmi e, dopo qualche minuto, si buttò di nuovo in ginocchio davanti alla poltrona e cominciò a succhiarmelo. Mi accesi un’altra sigaretta e la guardai succhiare. – Ora ti dirò io cosa faremo – le dissi – appena riuscirai a staccare la lingua dal mio cazzo mi preparerai il caffè, dopodiché mentre lo bevo andrai in camera tua e sceglierai la cintura di tuo marito con cui dovrò frustarti il culo per la punizione che meriti, e ti metterai sul letto matrimoniale a quattro zampe ad aspettarmi - - mmmh si - - dai Valeria, esegui – lei lasciò a malincuore il mio cazzo e andò a prepararmi il caffè, nuda con i tacchi alti. La osservai di spalle mentre ubbidiente si dava da fare con la macchinetta, con la scritta in rossetto PUTTANA sulla sua schiena. Mise sul fuoco il caffè e si girò verso di me – Mario, non credevo di essere tanto troia, ho voglia di essere sbattuta e punita – Mi alzai e mi avvicinai a lei, la presi per i capelli e la feci girare, mettendola quasi a pecora e stampandole uno schiaffone potente sul culo – Ahhh – gridò lei ma non certo per il dolore – Hai voglia di essere punita eh? - - si – mugolò in risposta, così gliene stampai un altro – ahhh si, ancora – La sculacciai ben bene fino a che uscì il caffè. – Vai di là adesso puttana, scegli la cinta, anzi prendine due, dopodiché aspettami come ti ho detto prima –
Appena finito di bere il caffè con calma, raccolsi le mie mutande da terra e mi recai in camera sua e la vidi sul letto a quattro zampe, il culo lievemente rosso dalla mie sculacciate e le due cinture poggiate sulla sua schiena. La feci scendere e con una delle cinte le legai le mani sopra la testa usando come appoggio una lampada che aveva sulla parete, appallottolai le mie mutande e gliele ficcai in bocca. Ora era lì, splendida puttana nuda con i tacchi da 12, le mani legate sopra la testa e le mie mutande in bocca, il culo nudo ed indifeso pronto a ricevere le mie frustate. Presi l’altra cinta e incominciai lentamente a frustarla, aumentando pian piano la forza. Lei mugolava a bocca piena e il culo iniziò a diventare rosso, anche se faceva di tutto per sporgerlo verso di me – Vedi che significa a non saper resistere a leccare il cazzo? Potevi risparmiarti tante frustate, anche se a te piace vero Valeria? – Lei fece segno di si e la cintura le si abbattè sul culo nudo piuttosto forte. Arrivato a trenta frustate la liberai dalla lampade tenendole ancora le mani legate ma questa volta dietro la schiena e la feci inginocchiare. Appena le tolsi le mutande dalla bocca lei si buttò di nuovo sul cazzo succhiandomelo voracemente – Benissimo, ora sei pronta a prenderlo nel culo – le dissi – hai la crema idratante? La nivea andrebbe benissimo - - si, è nel bagno – rispose lei per poi tornare a succhiarlo – La staccai dai capelli e andai in bagno a prenderla, quando tornai lei mi aspettava ancora nuda e legata in ginocchio. – Adesso ti slego le mani – la slegai e mi misi sul letto steso – metti il tuo culetto voglioso sulla mia faccia dai, a 69 – lei si girò e ubbidì, così le allargai il culo sul mio petto e iniziai a leccare il suo buchino – Ohhhhh – gridò lei di piacere – siiii, mi piace mi piace – mugolò iniziando ovviamente a ciucciarmi il cazzo davanti la sua bocca – Ora lo prenderai in culo sul letto che dividi con tuo marito, sei pronta ad essere così troia? – le dissi - - si , si , sono pronta, mettimelo nel culo – Presi la crema nivea e la spalmai sul suo buchetto e poi la sollevai liberandomi dalla sua lingua famelica e mettendola a pecora, però era troppo bassa rispetto a me quindi la girai sul fianco e mi posizionai dietro. Il mio cazzo duro come il marmo iniziò ad accarezzargli il buchino e lei esplose – siiiii, dai mettimelo dentro - - Mi devi pregare di farlo puttana – le ordinai – si, ti prego, lo voglio nel culo, ti prego ti prego sbattimelo nel culo – Grazie alla crema ( e ad una settimana di zucchine ) il mio uccello scivolò senza problemi dentro di lei – Ohhhhhhh – gridò lei – siiiiii - - brava puttana, strilla strilla, fallo sentire a tutti come lo prendi in culo – iniziai prima piano e poi sempre piu’ veloce a pomparla, mentre vedevo che con la mano libera si masturbava forsennatamente – siiiii siiiii – gridava impazzita – dai puttana fammi svuotare le palle nel tuo culo, muovilo troia, spompinami col tuo buchetto – siiii , dio come mi piace, mi fa impazzire, sono la tua puttana, la tua troia, la tua schiava, sbattimiiiiiiii – gridò lei venendo e contemporaneamente venni anche io riempiendole il culo di calda sborra……..
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