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Sempre piu' puttana...


di uomo_discreto
25.07.2012    |    34.688    |    0 9.5
"Mio marito la pensa all’antica e quei pochi altri che ho avuto non sono mai andati in fondo, non entrava - - Ma a te piacerebbe? – la invitai io iniziandolo a..."
Andammo nel bagno del suo ufficio a lavarci, lei sempre completamente nuda con solo le scarpe col tacco alto, io con la camicia aperta e i jeans e mutande scese con l’uccello perfettamente ripulito dalla sua lingua vorace. Mi sedetti al bidè e feci scorrere l’acqua sul cazzo, mentre lei si sedette sul water a fare la pipì. – Dai Valeria, fammelo tu il bidè, lavami il cazzo – Protese le mani e se le bagnò, poi prese il sapone liquido e iniziò ad insaponarmelo perbene. – Certo che ce l’hai veramente enorme – e a quelle parole il mio uccello iniziò di nuovo a gonfiarsi. Dopo averlo maneggiato un po’ si decise a sciacquarmelo, così mi alzai e lei prese ad asciugarmelo con l’asciugamano, accovacciata a gambe larghe. Dopo un po’ non resistette e, prima cominciò a baciarlo per scherzo, poi si mise di nuovo a spompinarmi con gusto. Mi appoggiai con il culo al lavandino e tirai fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca della camicia, accendendomene una e godendomi la vista della mia schiava pompinara, che si scansava continuamente i capelli castani per leccarmelo meglio. – Ti piace succhiare il cazzo eh Valeria ? – Lei sorrise e mi guardò – Da cosa l’hai capito? - - Intuito maschile, quanti ne hai succhiati da quando sei sposata? - - Pochissimi, il paese è piccolo e non posso fare passi falsi – rispose lei rimettendoselo in bocca e iniziando a mugolare – Cmq sono quasi le quattro, dobbiamo smettere, altrimenti arrivano la tua segretaria e il tuo collega e ti vedono completamente nuda e in ginocchio a succhiarmi il cazzo nel bagno – le dissi prendendola dai capelli e allontanandola dal mio uccello. – Anche se non credo ti dispiacerebbe far vedere a tutti quanto sei puttana - - in effetti no – rispose lei cercando di allungare la lingua a toccare il cazzo – va bene, quando sarai pronta ti porterò nuda nel bagno dei maschi di qualche autogrill a succhiarmelo - - Uhmmmmm, non mi dire certe cose se vuoi che smetto – biascicò lei e le lasciai la testa per permetterle di tornare a succhiarmelo – vidi che aveva iniziato anche a masturbarsi però il tempo purtroppo stringeva – Ora basta però monella pompinara, stanno per arrivare, ti devo togliere il lecca lecca - – Uff che palle, meno male che mercoledi prossimo mio marito e mio figlio vanno a Roma e ho casa libera – rispose a malincuore rialzandosi e sedendosi sul bidè a sciacquarsi. – Ah bene, finalmente potrò sbatterti come meriti – le risposi io concedendole di nuovo il cazzo in bocca mentre si faceva il bidè – e visto che mangio sempre un panino per strada per venire qui stavolta mi preparerai un bel pranzetto -. Tolsi l’uccello dalla sua bocca e mi rivestii seguendola nel suo ufficio. Sulla poltrona c’erano i suoi vestiti e lei iniziò a rivestirsi, ma da vera troia si mise per prima il reggiseno anziché le mutandine. – Controlli per favore se ci sono segni sul culo? Non vorrei che mio marito li vedesse – La girai e le esaminai da vicino quel culo da quarantenne, un po’ calato ma ancora molto bello, non c’erano segni evidenti di frustate anche perché non calco mai la mano, è la situazione psicologica che mi attira, non di certo procurare dolore. Le allargai le chiappe per vedere il suo buchetto – uhmm, è piuttosto stretto il tuo buchino, non mi dire che nessun cazzo ci è mai entrato dentro per svuotarsi le palle – Lei si protese a 90’ offrendolo ancor di piu’ alle mie mani e rispose – No, nessuno. Mio marito la pensa all’antica e quei pochi altri che ho avuto non sono mai andati in fondo, non entrava - - Ma a te piacerebbe? – la invitai io iniziandolo a stuzzicare con un dito – Beh non lo so, certo immaginare la tua bestia che mi entra dentro dovrebbe fare un male cane - - Valeria è normale, prima bisogna prepararsi, ecco perché gli altri non ci sono riusciti – iniziai pian piano a leccargli il buchino e lei ebbe all’inizio uno scatto, poi si rilassò iniziando a mugolare forte di piacere – Ohhh si, è bellissimo – continuai per un po’ dopodiché mi staccai di colpo – eh no! – protestò lei delusa – ti prego continua - - Ti piace eh puttana la lingua nel culo? - - siii, mi piace - - e secondo me godresti come una vacca a prenderlo nel culo, però ora dobbiamo smettere, sono le quattro, rivestiti – Lei si mise in piedi e infilò rapidamente le mutandine, la gonna e la camicetta, era un po’ impanicata visto che da un momento all’altro la segretaria sarebbe entrata. Appena finì di rivestirsi la abbracciai e la baciai in bocca, aveva ancora la faccia rossa e stravolta. Il bacio divenne via via piu’ languido e umido – ohh Mario come mi fai sentire bene, voglio essere tua completamente, fai di me quello che vuoi – mi staccai e le sussurrai all’orecchio – voglio possederti nel culo nel tuo letto matrimoniale – siii - - bene, allora ti dovrai preparare - - preparare? – In quel momento si sentì la porta dell’ufficio aprirsi, e subito ci distaccammo e lei si mise a sedere sulla sua poltrona girevole mentre io mi sedetti dall’altro lato della scrivania. Vedevo che si stava aggiustando i capelli quando la segretaria entrò nel suo ufficio – ciao Valeria, ciao Mario – - ciao Franci – rispose Valeria – ancora cinque minuti e finiamo, ti spiace chiudere la porta? - - certo – disse lei e la chiuse. Valeria mi guardò e mi chiese divertita – che significa prepararsi? - - Che lo devi allargare piano piano, da stasera, o al massimo da domani, devi infilarti dentro qualcosa di sempre piu’ grande fino a mercoledi che ci vediamo - - e cosa mi infilo? – rispose lei a metà tra il meravigliato e l’eccitato - - Inizia con il manico delle scope, che è arrotondato e piccolo, e poi passa alle zucchine, va al supermercato e comprale di varie dimensioni - - certo che sei proprio un porco – disse lei ma non vedeva l’ora di passare all’azione – poi quando si è allargato perbene, diciamo lunedi al massimo martedi, voglio che te lo lasci nel culo mentre dormi, quando partono tuo marito e tuo figlio ? - - martedi mattina - - bene, allora martedi notte infilaci un preservativo e lasciatelo dentro - - va bene, farò come dici - - brava – mi alzai e lei si alzò con me per salutarmi, come mi venne vicino la baciai, le sollevai la gonna e infilai la mano tra le cosce, sfregando il suo clitoride da sopra le mutandine – voglio lasciarti con le mutandine bagnate - - sii – disse lei mentre con una mano mi accarezzava le spalle e con l’altra il pacco. Appena la sentii bagnarsi continuai per un po’ e poi mi congedai definitivamente – A mercoledi allora, ciao Valeria - - Ciao – disse lei dispiaciuta con la figa bagnata….
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