Racconti Erotici > tradimenti > Intrighi di Famiglia cap 3 - La festa del papà
tradimenti

Intrighi di Famiglia cap 3 - La festa del papà


di Scarlet_Neddle
03.05.2018    |    18.379    |    5 9.2
""Questa volta andiamo sino in fondo" le dissi, "Aldo, Dio ti ha dato un bellissimo cazzo sarebbe un eresia non sfruttarlo" furono le sue..."
Con il passare del tempo non riuscivo a togliermi dalla testa il ricordo di quell'evento tanto furtivo quanto beatamente sconvolgente in cui mia cognata Maddalena diede libero sfogo ai suoi impulsi sessuali, donandomi un orgasmo con la sua vorticosa bocca. Era un vero e proprio chiodo fisso, quasi un tormento e anche per questo tormentai svariate volte il mio pene con masturbazioni immolate in onore della moglie di mio fratello, arrivando addirittura a pensare a lei mentre scopavo con mia moglie.
Mentre tutto questo pathos sviscerava in me, l'atteggiamento irreprensibile e quasi monastico di Maddalena riprese il sopravvento. Nei mesi successivi rividi più volte mia cognata nei ritrovi di famiglia come i pranzi natalizi o quando durante il periodo dell'influenza andai a casa sua per portarle gli antibiotici che lei richiese, ma mai una volta si fece cenno a quanto accaduto e nemmeno il suo sguardo faceva affiorare un minimo segno, neanche l'ombra di un imbarazzo. Ovviamente tutto ciò alimentava la mia voglia di riaverla con passione e quando una volta la vidi al supermercato avrei voluto prenderla e sbatterla come la più porca delle puttane, ma non potevo lasciare mia moglie al banco salumi.
In cuor mio speravo di riuscire a trovare quell'occasione ma fu l'occasione a trovare me, quando per la festa del papà avevo organizzato un pomeriggio al luna park coi miei figli; quando la mattina stessa Maddalena chiese se potevamo far venire con noi mio nipote Andrea per non fargli pesare troppo l'assenza di mio fratello che dovette d'urgenza recarsi a Lugano. Ovviamente ciò venne visto molto positivamente dai miei figli che avevano un ottimo rapporto con mio nipote, specialmente mio figlio Alberto, mentre io speravo di poter approfittare della partenza di Antonio.
La giornata fu per me molto allegra ma stressante fra Luna Park, pranzo al Burghy e la gioia movimentata di tre bambini di cui ero l'unico responsabile, fino a quando arrivarono le 7 e accompagnai prima i miei figli a casa e poi mio nipote Andrea per mettere in atto il mio piano perverso.
Arrivato da mio fratello, riconsegnai il piccolo che dopo una giornata come quella passata dormiva fra le mie braccia mentre mi accingevo ad entrare in casa; Maddalena lo portò a letto invitandomi a prendere qualcosa da bere e quest'invito alimentava ancora di più le mie speranze.
Una volta messo a letto il figlio sopraggiunse la donna che da mesi tormentava i miei pensieri erotici, era vestita con degli attillati indumenti casual che non castigavano le sue forme anzi lasciava trasparire la abbondanza del suo seno senza reggiseno e la sinuosità del suo culo; lei ringrazio complimentandosi per il buon padre che ero e di cui aveva bisogno suo figlio, io ricambiai dicendo che ad essere fortunati erano mio fratello e mio nipote ad avere lei che manteneva le redini della famiglia e mi versai un altro bicchiere di cognac per perdere maggiormente le mie inibizioni e subito partii al contrattacco confessandole di non essere riuscito a dimenticare quanto accaduto quella sera e per la prima volta la vidi in imbarazzo e senza parole, allora mi avvicinai a lei che volle respingermi dicendo che quanto successo è stato un tremendo errore dovuto alla sua gelosia e che quanto successo non doveva più succedere facendo affidamento alla bontà del buon Gesù.
Ma tutto ciò non mi fece demordere e le dissi che quanto successo ci aveva macchiato sì di un grave peccato (ah la filosofia cattolica quanto ci rende depravati) ma questo non determina il giudizio divino tanto poi basta il pentimento e mentre le dicevo ciò cominciai ad accarezzarle i capelli e le guance, mentre lei immobile e silente mi invocava di fermarmi e mentre stava per dire qualcosa la zittii poggiando un dito sulla sua bocca e avvicinandomi a lei per sentire il calore del suo seno.
Percepivo la sua tensione erotica mista al suo riserbo e il mio buon senso andò a farsi benedire (scusate il gioco di parole) e così cominciai a baciarle il collo scendendo lentamente a scoprirle la spalla, mentre la mia mano rimaneva sul suo volto e il mio dito sulle sue labbra, mi parve di sentire un "fermati Aldo" ma poi sentii molto chiaramente schiudersi le sue labbra lasciando entrare il mio dito che lentamente si bagnava avvolto fra di esse; non ci vidi più, la strinsi con veemenza e la baciai in maniera animalesca facendola gemere mentre anche lei si strinse a me i tuffandoci sul divano e limonando come due ossessi.
Lei si tolse la sua t-shirt e mi fiondai famelico sul suo seno mentre lei mi chiedeva di morderlo, credo di averlo baciato, leccato, morso, stuzzicandole i capezzoli come una faina per quasi mezz'ora prima di strapparle i pantaloni toglierle le mutandine e dedicarle pennellate di lingua alla sua fichetta pelosa e bagnata, provai ad inserire il dito che lei aveva continuato a succhiare ma questo non me lo consentì e per farsi perdonare mi tolse anche lei pantaloni e mutande facendo svettare il mio cazzo duro come il marmo dinanzi alla sua bocca che si stava dirigendo verso di lui.
"Questa volta andiamo sino in fondo" le dissi,
"Aldo, Dio ti ha dato un bellissimo cazzo sarebbe un eresia non sfruttarlo" furono le sue parole.
"Sei la più puttana delle Madonne" contraccambiai mentre la dolce e composta Maddalena mi spompinava con la sua foga, mi stava quasi facendo venire e allora la fermai e le dissi che volevo scoparla.
"Ok Aldo ma non in figa, leccami il buco del culo"
Mi piacciono queste pratiche contraccettive del cattolicesimo e non me lo feci ripetere e cominciai a giocare col suo forellino anale che ad un'analisi approssimativa poteva definirsi già ben dilatato dal cazzo di mio fratello.
Una volta pronta finalmente mi prego come il suo dio di incularla ed io indiavolato la penetrai senza difficoltà o indugio cominciando a sbatterla sempre maggiormente all'aumentare delle sua urla di piacere mentre era in posizione da missionaria (quasi scontato). Non so quanto durò la mia punizione divina, non molto credo ma con un'intensità mai provata e quando arrivò il fatidico momento le riempi le viscere del mio seme mentre lei continuava a contorcersi attorno al mio pene ancora in tensione.
Wao neanche nelle più rosee aspettative avrei pensato di arrivare a fare tanto bordello, infatti forse il pupo si era svegliato e chiamava frignando la mamma, lei riprese il suo sguardo da santarellina si coprì il seno alla buona e accorse da lui mentre vedevo il mio sperma gocciolare dal suo culo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Intrighi di Famiglia cap 3 - La festa del papà:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni