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L'amicamante


di exibit1978
27.08.2018    |    11.959    |    7 9.6
"Poi come niente fosse mi dice "Marco ma ti stai eccitando a parlare di ste cose?", "Ma dai, non sono mica così affamato che mi eccito per così..."
Era un pomeriggio di metà agosto, facava caldo, il sole picchiava forte, ero in ferie ma la mia fidanzata lavorava e così decidisi di andare a fare un giro in città nella speranza di incontrare qualcuno per fare una chiaccherata e magari bere qualcosa ma mai avrei immaginato che sarei stato io a dare da bere...

Mentre passeggio per il corso incrocio Elisa, una mia amica, ci conosciamo da poco ma siamo diventati subito molto amici perchè è una tipa solare, simpatica che sta sempre alla battuta.

Come stai, cosa fai, le solite frasi e la invito a prendere qualcosa al bar: ma si dai, che fa un caldo e non c'è un cane in giro.

Ci sediamo, ordiniamo un aperitivo e iniziamo a parlare. Lei domanda subito della mia fidanzata, io invece sto già pensando alla sua canottierina scollata perchè quel vedo non vedo che manca niente per vederle i capezzoli mi fa impazzire. La mia fidanzata lavorerà fino a tardi, prima delle 20.00 non sarà a casa oggi.
Ridiamo a scherziamo del più e del meno, poi tra una battuta e altra "Se ti abbassi ancora un paio di volte di escono le tette" e lei "Vorresti vero?" e mi lancia uno di quei suoi sorrisini ammiccanti che non capisco mai cosa vogliano dire.
Se una donna ammicca e ci sta alla battutina spinta cosa vuol dire? Lei ci sta sempre allo scherzo, ma solo allo scherzo o altro?
Ormai però l'argomento è tracciato, si scherza sul sesso: "Se non fossi impegnato ti metterei io in riga" le dico, "hai bisogno di essere punita, sei troppo libertina tu!".
Non avrei potuto usare frase più giusta, non avrei mai immaginato che dietro quegli occhialini da brava ragazza si celasse una porcellina a cui piace venir dominata.
Stringe le spalle per schiacciare il seno e si spinge in avanti per mostrarmelo, non indossa neanche il reggiseno e i capezzoli spingono: a parlare di sesso si è eccitata e si capisce benissimo, non fa niente per nasconderlo e arrivati a questo punto mi rendo conto che nemmeno io riesco a nasconderlo perchè mi è andato in tiro e per colpa dei pantaloncini leggeri che indosso non riesco a tenerlo nascosto. Si vede benissimo che ho il cazzo duro e non c'è modo di celarlo se non provando a spostare la t-shirt ma purtroppo è corta e lei se ne è accorta e ogni tanto butta l'occhio.
Poi come niente fosse mi dice "Marco ma ti stai eccitando a parlare di ste cose?", "Ma dai, non sono mica così affamato che mi eccito per così poco", si guarda intorno per controllare che nessuno la veda (ma tanto c'è solo il barista) e mi appoggia la mano sui pantaloncini: il cazzo si impenna due volte e io resto immobile, senza parole, stringe un po' e sorride.
Cosa faccio adesso? Voglio scoparla, non ho in testa altro, ho voglia di baciarla, di metterle una mano tra le cosce e toccare la sua figa. Non sto capendo più niente ma so che sono solo ancora per 4-5 ore, che abito a 5 minuti a piedi dal bar, che secondo me lei non parlerebbe se dovesse succedere qualcosa tra di noi.
Mi alzo e vado a pagare senza professare parola, vado verso casa, lei mi cammina vicino e non parla. Prima di arrivare vicino al portone del condominio controllo intorno, non c'è proprio anima viva, apro ed entriamo nell'atrio, giriamo l'angolo verso le scale e siamo nel corridoio che porta alle cantine a all'ascensore dove nessuno può vederci, mi fermo.
Ci guardiamo un secondo negli occhi e le mie mani finiscono sul suo seno e iniziamo a baciarci. Sento i suoi capezzoli duri, gli schiaccio un po' tra le dita ma la voglia è così tanta che non resisto cosìchè dopo pochi secondi, mi abbasso i pantalonci e gli slip per liberare il cazzo e incomincio a masturbarmi mentre ci baciamo.
Lei non fa niente, la sua lingua si incrocia con la mia senza sosta mentre io continuo a masturbarmi ma vorrei che fosse lei a continuare con la sua mano. Niente, lei non prende nessuna iniziativa. Non so che fare ma ho troppa voglia di scoparla, di sentire la sua figa bagnata, prendo la sua mano e l'appoggio sul mio cazzo, inizia a fare su e giù passando le dita sulla cappella che nel frattempo si è bagnata perchè il mio cazzo sta già lacrimando di piacere. Sono nell'atrio del mio condominio con la mia amica che mi sta masturbando, non mi è mai successa una cosa del genere ma so che non posso rinunciare a questo momento e le infilo la mano tra le gambe: è così bagnata che anche l'interno delle cosce è umido e mi infilo fin dentro. Lei ansima, ma non parliamo, ho capito che posso osare, devo solo trovare il coraggio di penetrarla perchè non abbiamo sicuramente con noi un preservativo. La fermo e le dico "Eli, voglio mettertelo dentro" e lì inizierà la scoperta di un mondo nuovo, lei mi guarda e mi risponde "Fai quello che vuoi, basta che non mi vieni dentro che non uso la pillola". Capisco che vuole che sia l'uomo a comandare nel gioco erotico e lo capisco bene da come subito dopo si fa abbassare i pantaloncini e piegare a novanta per farsi prendere a pecorina. La infilo ed entra in un colpo solo senza dover spingere anche se il mio cazzo è grosso perchè è dilatata e tanto bagnata, fa solo un sussulto quando lo appoggio e spingo la prima volta poi respira affannosamente e basta. Spinge il culo indietro per sentirlo fino in fondo e io spingo come un matto, arrivo al limite prima di venire e mi fermo per tre volte perchè non voglio sborrargli dentro e voglio continuare a godere. Mi manca niente per schizzare e lei lo capisce e rallenta, lo tiro fuori e le infilo le dita, nel frattempo la cappella si calma per poterla reinfilare. E' un gioco di penetrazione e ditalino, lei trema sulla mia mano, la sento che viene più volte ma non geme per non farsi sentire. Poi la infilo ancora e mi guardo che la penetro, mi piace vedere il mio cazzo che scompare tra le sue natiche e mi eccita il suo culetto che pulsa. Faccio colare della saliva sul suo culo, tiro fuori il cazzo dalla figa e inizio a massaggiarle l'ano e faccio colarci dentro la saliva, la spingo un po' con le dita, lei non dice niente e io continuo, dopo un paio di giri intorno all'ano spingo dentro il dito fino metà. Lei ansima ma ancora non parla e io lo spingo di più, entra con un po' di resistenza ma va fino in fondo. Ancora saliva, lo massaggio per ammorbidirlo e quando sento che il dito va fino in fondo liscio decido di provare a incularla. Spingo la cappella contro il suo ano che si apre invece di opporre resistenza e con una spinta lenta e continua il cazzo entra tutto fino in fondo. Ha il culo stretto ma non faccio fatica a infilarla, spingo tenendolo tutto dentro e lei cede definitivamente con un sospiro forte, la inculo velocemente, da tutto fuori a tutto dentro, è troppo eccitante sfilarlo e poi centrare di nuovo quel buchino stretto e sentire il momento in cui la cappella vince la sua resistenza e lei si apre. Sento proprio che quando entra la cappella il suo culo si rilassa per lasciar scorrere dentro tutto il mio cazzo. Nonostante sia grosso lei non si lamenta, sospira tanto e più lo fa e più io mi eccito e fatico a resistere per non venire. La mia cappella è gonfia, viola, pulsa ogni volta che la tiro fuori da quel culo così accogliente ma stretto al punto giusto per comprimermela ogni volta che entra e esce.
Poi sentiamo un rumore, qualcuno sta entrando nel condominio, lo tiro fuori di colpo e mi tiro su i pantaloni, lei anche si riveste velocemente. Le dico di andare verso l'uscita mentre io salirò verso casa. E' l'inquilino del piano di sopra, va verso l'ascensore e sale, io scendo e corro verso il portone per farla rientrare.
Ci guardiamo un po', torniamo dove eravamo nascosti a scopare, lei chiedo se vuole ricominciare e lei mi dice, con un tono di voce che da solo mi sarebbe bastato per venire, che lei era venuta già tre volte, due mentre le penetravo l'ano e dovevo decidere io cosa fare, lei era ancora li per il mio piacere e voleva vedermi e sentirmi sborrare. Senza perdere un attimo mi calai di nuovo i pantaloni, il cazzo era li pronto, già scappellato e non sarebbe servito molto per farlo esplodere, volevo ancora il suo culo ma mi eccitava l'idea di metterglielo in bocca. Mentre me lo toccavo con una mano le misi l'altra sul collo e accompagnando la sua testa verso il basso le avvicinai il cazzo al viso. Non lo prese in bocca, lascio solo le labbra un po' schiuse mentre io le sfregavo la cappella sopra, non capivo se non lo volesse prendere o cos'altro. Poi le chiesi "Me lo succhi?" e lei mi rispose "Non devi chiedermi le cose, se vuoi farle, falle". Capii in quel momento che le piaceva essere dominata, dovevo essere io a condurre il gioco, quello che volevo, lei mi avrebbe assecondata. Allora le ordinai di mettersi in ginocchio e le spinsi il cazzo nella sua bocca, avevo sempre sognato di essere forte con una donna tanto da dominarla e osare un po' di più così alla seconda spinta andai avanti finchè lei resisteva, era la prima volta che una donna me lo ingoiava tutto, era troppo eccitante sentirla che le mancava il fiato e così lo feci quattro, cinque volte di fila. Poi le chiesi di succhiarmi e leccarmi i testicoli, e masturbarmi con una mano, lei obbedì senza batter ciglio, anzi mi sa che era una cosa che le piaceva. Ormai ero così eccitato a vederla succhiarmi i testicoli che non volevo smettere di guardarla, Elisa era mia, stava leccando i miei testicoli con una avidità e ingordigia che mi eccitava da matti e si vedeva dal suo sguardo che incrociava il mio in silenzio che lei lo voleva fare e le piaceva. La sua mano stringeva il mio cazzo, l'altra mi accarezzava la cappella che era tutta bagnata e ormai non resistevo più dal trattenermi a sborrare. Pensai che volevo sborrargli sul viso come in quei film porno dove lui la riempie di sborra fino a farla colare dal mento e sapevo che avrei potuto farlo ma poi se fosse arrivato qualcuno in quel momento? Allora le presi il viso tra le mani e le dissi "Eli, apri la bocca, voglio sborrarti in bocca", lei aprì la bocca e prese la cappella tra le labbra e succhiando piano aspettò che io finissi quel gioco erotico masturbandomi con il cazzo nella sua bocca e arrivò l'orgasmo. Uno schizzo forte, poi un secondo e un terzo, lei succhio più forte, succhiava e ingoiava la mia sborra mentre le dicevo di berla tutta calda, di non lasciarne una goccia perchè era tutta per lei. Succhio e ingoiò tutto, poi iniziò a baciarmi il cazzo e leccarmi la cappella. Dovetti toglierglielo di bocca perchè la cappella era così gonfia che mi faceva male da tanto avevamo scopato. Guardai l'orologio, eravamo in quell'atrio da un'ora, sudati come non mai e non parlavamo. Mi venne qualche senso di colpa, non avevo ancora tradito la mia ragazza e avevo paura che Elisa potesse parlare ma come se l'avesse capito mi disse "Tranquillo, queste cose restano tra me e te, io non parlerò mai ma se vuoi che ci rivediamo anche tu non devi dirlo a nessuno, mi raccomando, ci tengo", e poi mi disse "vuoi che ci baciamo per salutarci o ti secca perchè ho bevuto la tua sborra?". Quelle parole, invece di essere una frase di saluto, mi riaccesero in un attimo il desiderio, la spinsi contro il muro, mi inginocchiai davanti a lei, le riabbassai i pantaloncini e le mutandine e incominciai e leccargli la figa con foga, andai avanti credo per dieci, quindici minuti finchè non la sentii venire, poi la rivestii e la baciai dicendole "Eli, adesso abbiamo bevuto tutti e due i nostri piaceri". Ci baciammo ancora per un po', lei mi accarezzava il cazzo sopra i pantaloni e io gli stringevo le tette e poi ci salutammo.

Non avrei mai pensato che l'aperitivo offerto a Elisa sarebbe stato la mia sborra e che da quel giorno le mie avventure sessuali sarebbero diventate così interessanti e avrei scoperto molti segreti del sesso che non conoscevo....come quella volta che......
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