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La moglie ignara, il marito cornuto.


di Luke74Fe
16.01.2019    |    58.278    |    10 9.5
"Fui contento della scelta del cocktail di lei, perché il cuck mi disse che quando lei beveva quello praticamente ero già dentro..."
Di solito nella vita di coppia ciò che ognuno teme sono le corna. Si fa sempre in modo di evitare di averle, nonostante sia l'altra metà della coppia a decidere se continuare o meno a farci passare ancora sotto le porte. Di solito. Ma nel mondo dello scambismo non è così scontata come cosa. Ebbene sì, come penso sia capitato a tutti, mi sono imbattuto in molti profili di uomini che cercano altri uomini che si trombino la moglie/compagna/fidanzata di fronte a loro, o comunque facendo in modo che questi ne siano coscienti. E ciò li rende felici. Sembrerebbe il paradiso per noi single, certo. Ma c'è un inghippo: chi ha la moglie consapevole di questa perversione, cerca uomini con un manganello da schiacciare quello di Rocco, oppure fisici atletici che Cristiano Ronaldo spostati, o ancora che durino 3 proiezioni del film Titanic. Ma ci sono altri che invece fantasticano solo, ne ho contattati più di uno: la moglie non sa nemmeno che il marito è iscritto in un sito scambista, ma lui vorrebbe che lei gli mettesse le corna con qualcuno di noi. Va benissimo, ma non è che mi posso presentare da te e: "Buongiorno signora, desidererei trascorrere con lei qualche quarto d'ora all'insegna del sano sesso passionale, ma non si preoccupi, sono sicuro che suo marito non si opporrà e, anzi, ne sarebbe felice di tutto ciò."

Col primo con cui mi è capitato di scambiarmi messaggi, ho pensato a questo. Poi la cosa mi ha incuriosito e gli ho chiesto se è successo qualche volta. Mi ha risposto che quando ha voglia di essere un cuckold (così si chiama il cornuto in questione, per chi non lo sapesse) vanno a ballare, si avvicina uno "sconosciuto" (che preventivamente si era messo d'accordo col cuckold) che con la scusa di ballare con lei si appartano un po', fanno conoscenza, lui le offre un drink, lei si disinibisce e dimentica la fedeltà. La serata continua nel bagno del locale per la felicità dello "sconosciuto" (chiamiamolo bull) e del cuckold che viene appagato con la vista della moglie che viene desiderata e concupita da un altro.

Mi si è aperto un mondo, qualcosa di cui stranamente non ero a conoscenza, ma ho perso i contatti con questo cuckold, anche perché all'epoca ero su un altro sito. Fatto sta che coi successivi mi sono fatto più furbo, dopo aver capito come funzionava la storia. Devo confessare che non sono un adone (ma nemmeno un cesso) ed ho un fisico "diversamente atletico", ma una volta che si transige su queste cose, sono ok (e anche modesto). Quindi dopo qualche contatto a vuoto (non andavo bene al cuckold di turno, secondo lui non sarei piaciuto alla moglie: pure esigenti sono, senza sapere che quando una donna ci mette le corna, potrebbe farlo con chi proprio non sarebbe il nostro tipo) mi sono trovato col primo cuck a cui andavo bene. Restava solo da metterci d'accordo su dove e quando vederci.

Era estate, ci siamo dati appuntamento in uno di quegli stabilimenti balneari in cui si balla all'aperto il reggaeton come se non ci fosse un domani. Come fare a riconoscerci? Certo, le foto ce le eravamo scambiate, ma un'eventuale acconciatura diversa di lei, i capelli più corti di lui, o di me, potevano portare ad un qui pro quo. Allora ci siamo messi d'accordo che come segnale all'ora prestabilita lui sarebbe uscito con lei sul lungomare per fumare. Ma avrebbe fatto finta di essersi dimenticato l'accendino a casa e avrebbe imprecato con un tono un po' seccato giusto per farsi notare leggermente da me, che ero già appostato nei paraggi del punto convenuto. E così fu, naturalmente ho dovuto premunirmi di accendino io che non fumo! Mi avvicinai a loro, con aria decisa e mi rivolsi al cuck: "non è un problema, ci sono qua io, per fortuna sua... e mia" aggiunsi guardando negli occhi la moglie.

Bellissima donna, più bella che nella foto. Era sulla quarantina, ma ne dimostrava molti di meno, non tanto alta, capelli lunghi mori e mossi, labbra carnose, occhi scuri, sguardo penetrante. Aveva un vestitino che esaltava le sue forme, una scollatura da cui si vedeva chiaramente il suo seno abbondante. Prima che me ne accorgessi le sfoggiai uno dei miei più smaglianti sorrisi che lei senza indugio ricambiò. Chiacchierammo del più e del meno, il tempo della sigaretta (chissà se si è accorta lei che non ho tenuto compagnia al marito fumando a mia volta?) e ci congedammo, per quel momento.

Lei di nuovo in pista, io continuavo a tenerla d'occhio da lontano. Quando ho deciso che era il momento giusto mi sono buttato anch'io, qualche passo di latino americano, fino a quando mi sono trovato di nuovo davanti a lei. Continuammo a parlare un po' urlando, vista la musica alta. Finita la canzone, le proposi di andare a bere un drink tutti e tre, avrei offerto io. Lei inizialmente rifiutò più per cortesia che per reale disinteressamento al drink. La convinsi con una battuta che poteva rivelarsi infelice rovinando tutto il piano: "vieni, io e tuo marito non ti abbiamo staccato gli occhi di dosso, e penso anche tanti altri: lasciamo anche alle altre ragazze il loro quarto d'ora di celebrità". Sgranò gli occhi, pensai che si fosse sentita offesa, ma subito dopo si mise a ridere e accettò l'offerta. Io presi un mojito, lei un pastis e lui un mai tai. Fui contento della scelta del cocktail di lei, perché il cuck mi disse che quando lei beveva quello praticamente ero già dentro.

Continuammo a chiacchierare, approfondendo la conoscenza. Il cuck propose di prendere una boccata d'aria sulla spiaggia, nel retro dello stabilimento balneare. Non c'era nessun altro, erano tutti a ballare. Ci siamo trovati da soli, noi tre, tra le file di lettini e ombrelloni chiusi. Dopo una passeggiata in riva al mare ci sedemmo su due lettini, io e lei su uno, il cuck su un altro, la serata era già particolarmente calda, ma l'atmosfera si arroventò. Tutto iniziò a bruciare davvero quando il cuck decise che era ora di agire: "scusate, mi assento un attimo, il mai tai ha effetto diuretico su di me" e si allontanò verso il bagno tra le cabine.
Sapevo che era una scusa e gli risposi: "va' tranquillo, non ti preoccupare, faccio io la guardia del corpo a tua moglie" e lei scoppiò in una risata.

Dopo che si fu allontanto il cuck, mi avvicinai a lei lentamente, e le misi una mano sul fianco abbracciandola.
"Ma cosa fai? C'è mio marito. Cosa direbbe?" disse con un tono di stizza che riconobbi subito essere falso e le risposi candidamente: "Non direbbe niente, ci lascerebbe fare. Si fida di me."
Lei rise ancora, chiedendomi: "E cosa te lo fa pensare?"
Io le risposi: "Secondo te si sarebbe allontanato così tranquillo lasciando me e te da soli, se non si fidasse?"
Ci pensò su un attimo, rendendosi forse conto del ragionamento un po' contorto ma che per effetto del pastis sembrava filasse dritto.
Continuai: "Fa bene a fidarsi, perché sono uno serio, se non lo fossi ti farei questo", mi avvicinai alle sue labbra e la baciai.
Inizialmente fece per ritrarsi, ma poi si abbandonò e mi abbracciò. Aveva le labbra morbidissime. Alla fine del bacio, si alzò, corse dietro di me e sentii un po' di movimento. Quando mi voltai vidi che aveva nascosto qualcosa dentro la borsetta. Tornò a sedersi, stavolta sulle mie ginocchia, e continuò a baciarmi.

Quando riaprii gli occhi vidi poco distante il cuck che era tornato, da non so quanto, o forse non si era proprio allontanato. Mentre l'abbracciavo cercavo il gancio del reggiseno per slacciarglielo, lo trovai e con un movimento esperto di pollice e indice la liberai di quella prigionia. Si divincolò un attimo, si tolse il reggiseno e disse: "Mettiamo ANCHE questo in borsetta"
"Anche?" mi domandai, e mi venne un sospetto, ma era ancora presto per avere la conferma. Con le mani iniziai ad accarezzarla, scendendo, esplorando il suo corpo.

Indugiai sul seno prosperoso, glielo scoprii e, uno alla volta, le succhiai i capezzoli. La sentivo fremere. Intanto scendevo con le mani fino ai fianchi. Le sollevai leggermente il vestito andando ad accarezzarle le cosce. Passai all'interno e chiuse di scatto le gambe. "Birichino, lo sai cosa c'è lì?" mi chiese ed io risposi: "Il paradiso". Si mise a ridere e iniziò anche lei ad accarezzarmi, scendendo con le mani e mi sbottonò i pantaloni. Anch'io fui liberato dalla prigionia.

Mi prese in mano il cazzo chiedendomi scherzosamente che cosa mi stesse eccitando in quel momento. Le risposi: "perché se è come penso io, qui in mezzo troverò il paradiso con i cancelli già spalancati" facendo un movimento con la mano dalla coscia verso l'inguine. A quel movimento lei divaricò le gambe di quel poco che mi permisero di arrivare con la mano fino al punto in cui mi interessava, per constatare che il mio sospetto era fondato: quando si era alzata di scatto per andare dietro di me, si era levata le mutande. Era caldissima, morbidissima e completamente priva di peli.

Con garbo mi prese la mano e la spostò dall'inguine, si alzò, mi fece sdraiare ed iniziò a succhiarmelo. Era divina. Quando fu a portata di mano, le misi la mano là dove l'avevo prima, ma stavolta avevo campo libero. Ce l'aveva bagnatissima, quando ha sentito che stavo constatando questa cosa, ha interrotto un attimo il pompino dicendomi: "Capito perché ho tolto subito le mutande? Detesto andare in giro quando sono bagnate" e riprese a succhiarmelo. Quando sentivo crescere l'eccitazione, per non bruciare subito la situazione con movimenti delicati le sollevai la testa facendole intendere che toccava a me darle prova delle mie capacità di darci dentro nel sesso orale.

Si sdraiò, sollevò il vestito esponendo completamente la figa ed iniziai a leccargliela come se non ci fosse un domani. La mia lingua esplorava tutto: clitoride, vagina... la sentivo contorcersi, con le cosce mi stringeva fino al punto in cui se avesse urlato non l'avrei sentita, con le orecchie tappate. Il cunnilingus finì quando lei mi allontanò con forza la testa, dicendo che non ce la faceva più di godere. Speravo che non avesse urlato tanto da richiamare l'attenzione di altra gente. Ma mi girai intorno e vidi solo il cuck intento a masturbarsi.

Mi sfilai pantaloni e mutande, estrassi un preservativo e lo infilai. Subito dopo ero dentro di lei. Scopammo alla grande, e mentre la penetravo alla pecorina sentivo che chiamava il cuck col suo nome dicendogli "avrei voluto sempre esserti fedele, ma se tu fossi qui vedresti quanto invece sono cagna", tra un gemito e l'altro, oltre a dirmi di continuare. Quando sono venuto, mi ha detto: "Ci penso io". Mi sfilò il preservativo e con la lingua mi pulì il cazzo dalla sborra. Subito dopo l'abbracciai e le feci le carezze che sono solito fare ad una donna dopo una scopata, mi sono ricomposto ri-infilandomi mutande e pantaloni. Subito riapparve il cuck dicendo: "Rieccomi, ne ho approfittato per fumare, ma questa volta l'accendino me lo sono fatto prestare da un altro. Avete fatto i bravi?" Lei rispose: "Sì, sì. E' un vero gentleman". Abbiamo terminato la serata chiacchierando in riva al mare, promettendoci che si saremmo rivisti. Così fu per due-tre volte, poi l'estate finì e ci perdemmo di vista.

Sì, decisamente mi si era aperto un nuovo mondo.
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