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Questione di piani (parte 2)


di Tibear
25.11.2017    |    7.156    |    0 9.2
"L’orgasmo più intenso e squassante che ricordi da tempo..."

(se non hai letto la Parte 1, fallo ora!)

Mi abbandono all'estasi di vederti così infoiata e lascio che sia tu a condurre le danze... Il pensiero di aver tirato fuori la porcellina che è in te mi eccita ancora di più mentre mi stai facendo gustare le tettone sudate sulla mia verga... Va su e giù che è un piacere, e so che stai già pensando a come lo vorresti in mezzo alle cosce. Comincio allora a massaggiarti tutta la figa con la mano, prima piano e con gesti ampi, poi piano piano approfondisco con il dito medio e te lo infilo tutto. Ti vedo chiudere gli occhi e abbandonarti a me, le tue cosce madide di sudore si aprono e si appoggiano sfinite sul letto come a chiedermi di continuare anzi di aumentare la goduria. Infilo anche un secondo dito e con l'altra mano comincio a sfiorarti la zona interna del sedere...
Ormai a cosce larghe sei un pieno di umori, sento che è il momento giusto ed affondo un dito nel buchetto più segreto… non riesci a stare zitta e ti sento gemere mentre strofini i tacchi frenetici sulle lenzuola… Te la godi per un po’ in quella posizione, poi riprendi il controllo. Mi fai sdraiare e ti tuffi sopra di me dandomi le spalle; sto al gioco e ti afferro le tettone trovandole un po’ sfibrate da tutta quella battaglia erotica. Nel frattempo tu hai cominciato a passarti il birillo lì sul caldo antro colante avanti e indietro, finchè di colpo non trova la sua naturale, attesa, inesorabile collocazione emettendo un suono di soddisfatta conferma, subito coperto dal tuo gustoso mugolare.
La vista di quel sedere fantastico, che prima avevo desiderato, sfiorato, palpato e poi violato con le dita mi fa drizzare ancora di più. Lo vedo fare su e giù come una samba sulla mia asta. E che bello affondare le mani su quelle tettone che ora sobbalzano ritmicamente... Ti sento fare gridolini sempre più alti, immagino che il mio glande ti stia stimolando il punto G. Mi chiedi di averne ancora, e io comincio col turpiloquio...
Hai voglia di vedermi e di baciarmi così ti giri, senza sfilarlo, e ti cali sulle mie labbra come una avida fiera. Con la punta della lingua vengo a esplorare le tue labbra, ci passo sopra da sinistra a destra e poi comincio a succhiartele... poi tiri fuori la tua e io te la lecco tutta - nel frattempo sento le tue cosce tremare e stringersi forte attorno a me, mentre con le mani aperte e le dita tese scendo su quei glutei fantastici e te li stringo forti... li tiro verso i lati così da aprire tutto e far spazio per il passaggio del nuovo padrone di casa... ti sento fare un gridolino di goduria mentre senti il tremore andare giù fino alle dita dei piedi e la pelle diventare d'oca...
Lo riconosci subito, inconfondibile, ma stavolta ha un qualcosa di più maestoso, grandioso, devastante. Ogni brandello di te freme e per qualche interminabile istante ti abbandoni a quella sensazione così prossima all’oblio. L’orgasmo più intenso e squassante che ricordi da tempo.

Lentamente riprendiamo il contatto con il mondo, sei madida di sudore, la stanza è un turbinio di odori e subito realizziamo che il tuo cellulare sta squillando chissà da quanto tempo. Leggo preoccupazione nei tuoi occhi ma nella mia testa si intrufola ben altra idea… prendo il cellulare, lo metto in vibrazione e poi te lo avvicino al clitoride mentre continui a infilarti le dita... ti piace...
"Che marito è uno che lascia cenare la moglie da sola?"
Tu sorridi e cominci a sfiorarmi col dito il perineo per poi salire... sai come farmi attizzare tant'è vero che mi torna presto bello duro. Cominci a masturbarmi perché vuoi sentire quel mio calore bianco sui capezzoli che intanto si sono di nuovo inturgiditi. Ti senti proprio una porcellina e vedermi di nuovo a occhi chiusi cominciare a gemere ti fa sentire la donna più eccitante del mondo... te lo strusci sui capezzoli e nel frattempo lo masturbi... poi lo passi su e lecchi la cappella... di nuovo giù sulle tette... poi un affondo di fellatio... insisti con la mano mentre mi guardi con gli occhi di una cagnetta vogliosa... mi preghi di venirti addosso, io non resisto più... e finalmente con 3 schizzi di seguito ti imbianco prima un capezzolo, poi l'altro... tu gemi di goduria e cominci a spalmartela su tutte le tettone.

“Ora devo proprio scappare!” mi fai.
“Vuoi darti una lavata al volo?”
“Hmmmm…. S… nnnno. Voglio portarti dietro fino nel letto di quel cornuto. Chissà magari inconsciamente lo sentirà!”
Ci scambiamo i cellulari e ci salutiamo… passo la notte a pensare a te e alla mia presenza nel vostro letto… un pensiero perversamente soddisfatto.

Non posso spiegarti poi quanto quelle sensazioni di perversione e soddisfazione esplodano la mattina dopo, quando scendo al ristorante e inaspettatamente vedo il mio capo (anche lui spostato la sera prima in quell’hotel, mi dice), mentre fa colazione con la sua splendida moglie…. che ormai conosco forse anche meglio di lui.
“Piacere!” ti dico mentre ti stringo la mano con un sorriso stampato sulle labbra, lo stesso di quando si sono aperte le porte dell’ascensore qualche ora prima :)
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