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Spazio e tempo...


di sardo30
24.08.2021    |    173    |    2 9.9
"Il cartellone si aggiorna, il volo è atterrato e dopo un po' eccola uscire dal gate, radiosissima con un sorriso smagliante che accompagna i suoi capelli ed..."
A volte le anime si dividono negli spazi del tempo ma a volte è il destino a farle rincontrare. Ecco perché oggi sono qui in aereo porto ad aspettare con un po' di anticipo che il suo volo atterri, ci siamo incontrati così per fatalità e con un messaggio sull’altro siamo arrivati sin qui. Ci siamo raccontati di tutto, dalle nostre vite ai desideri segreti più nascosti. Man mano si andava avanti e più i muri protettivi cadevano, si sgretolavano per lasciare spazio ad ogni sorta di parola e desiderio.
Ci siamo incontrati solo due volte, una sua breve visita nella sia città natia e successivamente per un problema di salute, ma ci siano intesi sin da subito, stesse frequenze radio ed esperienze dirette. Nelle chat tante foto, qualche video piccante che lei ha voluto per curiosità e per l’eccitazione del momento, diversi racconti e qualche aneddoto hanno accompagnato questo periodo di separazione, che poi non è sembrato proprio così lungo. Il cartellone si aggiorna, il volo è atterrato e dopo un po' eccola uscire dal gate, radiosissima con un sorriso smagliante che accompagna i suoi capelli ed occhi chiari.
Un abbraccio di rito con un po' di imbarazzo, due baci sulle guance e ci dirigiamo verso la mia auto. Gonna corta, camicetta leggermente aperta nel quale più volte senza farlo notare ci lanciai sguardi incuriositi. Ha un corpo proporzionato, dei bei fianchi ed un seno molto accattivante. Ho avuto modi di apprezzare le sue nudità in foto ma mai dal vivo direttamente. Entrammo in macchina e nell’aria si palpava un leggero imbarazzo, dopo tutto ciò che ci siamo scambiati appariva ovvio ma son sicuro che con il tempo la fase si sarebbe superata. Mentre guidavo dopo le solite formalità sul viaggio, ritardi o altro abbiamo iniziato a guardarci e ridere senza dire nulla il ghiaccio si stava sciogliendo pian piano per lasciare spazio a due persone adulte e consenzienti.
Notai che la sua gonna corta da seduta era ancora più corta e scopriva quelle cosce sul quale avevo immaginato parecchio, lei notò che ogni tanto il mio sguardo cadeva in picchiata su quel ben di Dio ed abbozzo un leggero sorriso. Con la mano sfiorai leggermente quel candore, non resistevo più stavo male, lei mi venne incontro prendendola e poggiandola direttamente sulla coscia. La sentivo calda e fredda nello stesso tempo, gli dissi che lo desideravo da parecchio. In silenzio chiuse gli occhi e reclinò la testa leggermente di fianco come per sopirsi, lasciò’ la mia mano in piena libertà, questo aumento considerevolmente la mia eccitazione.
Pian piano salii lungo quella strada di piacere, mi aiutò’ divaricando leggermente le gambe, toccai il suo interno cosce ed arrivai con il mignolo alle sue mutandine, sentii il tessuto leggermente umido, rilevai il solco della sua vagina sul quale lo facevo roteare pian piano … un piccolo sussulto testimoniò che apprezzava la mia intraprendenza; il mio membro stava per esplodere nei bermuda, cercava in tutti i modi di farsi spazio in quell’ambiente strettissimo, talmente fù importante e prolungata l’eccitazione in quella giornata che i miei testicoli erano estremamente sensibili e doloranti. Dovetti fermarmi per non svenire mentre guidavo, gli proposi se voleva fare una sosta nella mia casa al mare, proprio sul tragitto che percorrevamo così da rinfrescarsi o fare i suoi bisogni.
Accennò un sì come presa da un torpore, da uno stato di ipnosi in cui forse ci ero entrato anche io. Arrivai allo svincolo e svoltati verso il paese di villeggiatura, senza proferire alcuna parola, entrambi zitti come in attesa di un uragano, ed in effetti non c’era bisogno di dire nulla. Entrammo in casa, indicai la porta della camera con un bagno patronale e vi entrò tenendo stretto il suo beauty. Gli passai un asciugamano da doccia ed uno da lavabo entrò accostando la porta dandomi la possibilità di vedere come si spogliava ed in quel momento ho avuto la seicentesima erezione.
Gli chiesi se voleva qualcosa da bere, andai in cucina una bibita e qualche bicchiere… dopo un po' la sentii chiamare, mi affacciai nella camera e la vidi completamente nuda sul letto a carponi, con il busto e la testa poggiati sul basso, le gambe aperte con quei glutei marmorei protesi verso l’alto. Mi ricordava una foto in intimo bianco che mi aveva inviato, stessa posizione mentre guardavo cercando di riprendermi mi chiese se l’avevo desiderata in quella posizione, gli risposi non una ma mille volte.
Si dice che quella posizione sia più per le coppie navigate, in cui c’è già un contatto continuo, solido e spirituale, mentre altre hanno la necessità di un contatto visivo diretto occhi su occhi proprio per tenerlo vivo e prediligono quelle vis a vis.
Penso l’avesse scelta più per timidezza, per nascondere il viso e non guardarmi direttamente sino a non conquistare un po' di intimità reciproca. Mi spogliai pian piano ammirando nel frattempo quel corpo che fremeva dinnanzi a me, ne studiavo ogni singola piega volevo esplorarla totalmente. Mi venne un idea… presi una striscia di stoffa e chiedendogli di tenere gli occhi chiusi la bendai, ciò aiutò sia lei che me avevo ora quel corpo bramato da tempo tutto per me.
Iniziai a sfiorare con le dita la nuca per risalire sulla schiena e scendere sino ai fianchi, dolcemente e con delicatezza, mi accorsi immediatamente dei brividi che la stimolavano ancora di più ma non avevo fretta, non avevamo fretta. Con un dito passai sul solco dei glutei, accarezzai quel piccolo orifizio per scendere poi ancora più giù sulle grandi labbra, si aprirono con una leggera pressione, calda ed umida.
Indugiai sulla clitoride con l’indice per poi affondarlo dentro per esplorarla, la sentii gemere e bagnarsi ancora di più, era eccitatissima e vibrava come una corda del violino ed ero io il musicista. Con la bocca mi avvicinai a quell’antro di piacere, iniziai a scoprirla tutta cercando nel contempo di penetrarla, la lingua umida roteava sull’orifizio anale e sulla clitoride per poi affondare in entrambi. Muovendo il bacino sembrava cercare ancora di più il contatto. La girai, con le braccia incrociate sotto la nuca si arrendeva ed offriva tutta sé stessa, iniziai dai seni inumidendone con la lingua i capezzoli per poi soffiarci sopra e vederli indurire dal piacere, svettavano su quel corpo evidenziando tutta la sua eccitazione, continuavo a baciarla mentre con due dita la penetravo sotto muovendomi pian piano per sentirne le contrazioni.
Stava gemendo sempre più forte in preda a spasmi e sospiri soffocati avvicinai il membro turgido alle sue labbra che spalanco per accoglierlo, un calore dolce e morbido lo avvolse per intero, sentivo la lingua roteare ed il suo corpo sussultare sempre più forte ai miei stimoli manuali, mi stava facendo impazzire, ogni tanto interrompevo quel piacere per far scorrere l’asta sulle sua labbra che lei bagnava con la saliva. Dopo tutta quell’attesa, immaginazione, sogni e dediche non avrei di certo resistito oltre …. “ mi stai facendo impazzire , stò per venire … non resisto ! “ Riuscii a sentire un “ Anche io, vieni ora … “ mentre continuava a tenerlo in bocca con avidità.
Ecco che sentii un brivido che salendo sulla schiena arrivò sulla nuca esplodendo, una fortissima contrazione mi tenne il membro duro per un’infinità per poi esplodere nella sua bocca con continui spasmi prima veloce e poi sempre più lenti. E’ stato come sentirsi sospesi nello spazio, senza tempo e suoni, anche lei gemeva e ripetutamente muoveva il bacino al ritmo delle mie penetrazioni con continui mugolii che si affievolivano sempre più per poi restare immobile. Mi stesi di fianco a lei ed ancora bendata mi disse che eravamo matti ma che nel contempo era stato eccitantissimo, ed ora tocca a me e lo disse mentre mi passava il testimone della benda, non potevo dire di no e di certo non potevamo fermarci a questo primo amplesso vista l’attesa e le aspettative represse.
Ora era lei ad avere in mano la situazione ed io ad avere le braccia incrociate sotto la testa. Le chiesi di farmi riprendere un pochino, il tanto da superare il periodo refrattario successivo all’orgasmo ma lei mi disse che voleva dimostrami quanto fosse brava ed eccitante e mi chiese di lasciarla fare. Non vedevo nulla se non la sua ombra, mi accorsi che si posizionò davanti a me, mi fece aprire le gambe e si allungo sul mio corpo. Sentii le sue labbra sul mio petto e scendere poi sui fianchi, baciava ed aspirava nello stesso tempo provocandomi una piacevole sensazione di benessere.
Lì sotto tutto ancora taceva sino a quando non sentii la sua lingua sui miei testicoli salire poi su verso quel che restava dall’orgasmo appena trascorso. In quel momento sentii un fremito, qualcosa si muoveva nel basso ventre, la pregai di fare piano perché avevo ancora i testicoli doloranti, ecco il suo seno caldo ed ancora madido di sudore sul mio petto, ondeggiava dolcemente… istintivamente aprii la bocca pronto a ricevere il suo sapore. Con la lingua né sentii la morbidezza contrastata dalla durezza dei capezzoli, sembravo un assettato in punto di morte, un uomo che cercava l’ultimo respiro tanto la mia bocca roteava nell’aria.
Sentii qualcosa di pesante vicino alle mie spalle, mi chiese di mettere fuori la lingua e di stare fermo, obbedii come se fossi in trance. Poggiò’ il suo sesso umido, prima piano poi sempre più forte come a soffocarmi andando avanti ed indietro, poi si fermò e mi chiese di succhiarla come non mai, voleva venire nella mia bocca.
L’attesa non fù di certo lunga eccola venire, sentii i suoi fremiti e le cosce che stringevano forte la mia testa, inarcò il busto e per stimolarla accarezzavo il suo seno ed i suoi capezzoli poi crollo in avanti in un 69 statico senza movimento. Non riuscii più a trattenermi volevo vederla, conoscere ogni angolo e pertugio del suo corpo e mi levai la benda, avevo dinnanzi quel pube rasato, invitante e dolce, quell’orifizio anale che avevo esplorato con la lingua. Iniziai pian piano ad accarezzarla e lei fece lo stesso, poi con la bocca prese il membro che stava rispondendo agli stimoli sempre più intensamente, mi disse che amava sentirlo crescere dentro.
Inumidii un dito con i suoi abbondanti umori, ed iniziai a penetrarla analmente, adoro sentire la resistenza muscolare, adoro sentire quella forza sulle dita. Senza proferire parole si sposto in avanti, si posizionò sul mio sesso e lo fece scivolare dentro, ancheggiava ritmicamente e lo spettacolo era veramente sublime, lo vedevo entrare ed usciere ricoperto dai suoi umori vaginali sempre più intensi e bagnati, amava fare l’amore e mi accorsi che soprattutto amava dare piacere. Si voltò e con un sorriso mi chiese di andare sul tavolo, mi prese per mano ed andammo in salone, si sdraio a gambe aperte posizionando i polpacci sulle mie spalle, lo prese in mano e mi disse di andare avanti, lo sentii scivolare dentro di lei e continuai cosi per diverso tempo danza tantrica, inumidii il pollice e la penetrai dietro, sentivo il mio membro entrare ed uscire dalla sua vagina, una cosa eccitantissima.
Rimasi un po' basito quando mi disse di fermarmi, lo tolse e mi chiese ora di spingere piano, lo aveva poggiato nell’orifizio anale che sino a quel momento avevo esplorato solo con la lingua ed il dito, spinsi pian piano per non fargli male ma entrava con facilità aiutato dai suoi umori, quando arrivò alla base emise un lungo respiro e mi chiese di muovermi pian piano. Con la mano mi accorsi che si toccava la clitoride, e più si toccava più mi chiedeva di muovermi velocemente, in volto era rosso fuoco stava da qualche parte nella sua mente, volava nel modo ….. finchè non si destò con un grido e venne.
Vedevo il suo stomaco irrigidirsi, gli spasmi accompagnavano i suoi mugolii per poi andare verso un silenzio immobile, mi guardo intensamente e capii cosa si aspettava da me, come per eccitarmi mi disse…. “ Scopami il culo “. Non sò né perché e nè come ma quelle parole dette in quel modo, con quel tono ed in quella posizione hanno dato davvero la svolta, sentii l’eccitazione salire e si accorse che stavo per venire “ sborrami addosso, voglio vedere come lo fai dal vivo non più come nei video “
Lo tolsi appena in tempo, un gettito di sperma attraverso tutto il suo corpo per arrivare sul viso e sulle sue labbra, altri meno densi ma consistenti imbiancarono il suo seno e sul suo ventre. Non ho ancora trovato le parole per descrivere quanto abbiamo provato e vissuto in quella magnifica serata, distaccati dal mondo e dal tempo, sensazioni talmente forti che ancora oggi sono vive e presenti, talmente forti che sento ancora il suo profumo ed il suo sapore.
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