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Un dildo nel culo di mia moglie: di nome Michele


di brunoroma72
02.08.2022    |    18.820    |    11 9.7
"Con un leggerissimo dolore, ma il piacere la stava scorrendo lungo tutto il corpo..."
Mi stai guardando?
Si, mi piace guardarlo mentre ti entra. Immagino che sia un altro cazzo.
Ma è un altro cazzo! E anche bello grosso…
Ti piace?
Cosa ti devo dire? Di no? Mi piace. E’ grosso è duro al punto giusto e mi sta allargando il culo come non mi succedeva da parecchio tempo.
Sei una stronza! Vuoi dire che il mio cazzo non ti basta quando ti inculo?
Lo sai che adoro prenderlo dietro e tu mi fai impazzire, ma sai anche che non ti ho scelto per le dimensioni. Te l’ho sempre detto che ne ho ricevuto parecchi prima di te e tutti di un certo calibro. Fai piano però. Questo giocattolo che mi hai regalato è proprio enorme, non sono più abituata. Lentamente… ecco, così, fammelo assaggiare piano piano.
Stavamo giocando con il dildo che le avevo appena comprato. Nero, grosso, largo, duro al punto giusto. Gliel’ho preso dietro sua esplicita richiesta. Me l’ha chiesto con ventosa, in modo che se lo potesse attaccare a parete per poi farsi scopare in piedi quando le sarebbe venuta voglia. Soprattutto quando non ero in casa, in una delle mie tante trasferte di lavoro. L’avevo preso bello grosso per la sua fica da quarantenne che ormai non aveva nulla da temere, ma appena lo ha visto mi ha detto: “Carino… questo finisce dritto nel mio culo”. Me lo ha preso dalle mani, si è adagiata su un fianco, ha spostato il lenzuolo che la copriva e in un attimo la cappella di quel cazzone le stava dritta davanti all’entrata del culo.
Ti aspettavo da parecchio, ma quanto c’hai messo?
Ci eravamo svegliati dopo una notte di scopate brevi come piacciono a lei. Così le aumenta il desiderio di cazzo. E appena sveglia ha fatto la sua richiesta. L’ho preso nel più breve tempo possibile, ma ne volevo scegliere uno adatto. Quando sono tornato a casa si stava già masturbando con le mani, nuda, sotto al lenzuolo di una calda mattinata primaverile.
Vieni dietro, fai tu, mi piace di più se me lo muovi, così mi posso concentrare meglio.
Durante la nottata le ero già entrato nel culo con il mio cazzo. Adora prenderlo dietro. E’ una vera appassionata. Devo solo appoggiarglielo e lei, prima si lamenta che anche stavolta nel culo no, poi basta qualche porcata sussurrata all’orecchio e inizia a muoversi per cercarlo. Le devo solo allargare un po’ le natiche e poi posso anche iniziare a spingere, tanto, se prova un po’ di dolore, si eccita ancora di più.
Ma questo è davvero largo. Sarà il doppio del mio. Non so quanto ne riuscirà a prendere. Comunque mi godo lo spettacolo di mia moglie che si fa allargare l’ano da un cazzo finto, enorme. A dire il vero, tutta la cappella è già entrata, ma mancano ancora più di venti centimetri di cazzo.
La troia sta godendo e appoggio la base del dildo alla mia gamba così posso torturarle un capezzolo mentre le garantisco la spinta giusta.
Cosa ti stai immaginando? Dimmelo! Di chi è questo cazzo enorme che ti stai prendendo nel culo eeeeh?
Ma che stai dicendo? E’ un cazzo. Un cazzo come un altro, lo sai che per me l’uno vale l’altro.
Si, si, fai la santarellina. Di chi è? Dai, dimmi da chi ti vorresti far inculare così.
Vuoi giocare a fare il cornuto? Prima di tutto bisognerebbe trovarlo, uno con un arnese del genere…
Facile. Michele. Dicono che abbia proprio un bel cazzone.
Chi? Il nuovo amministratore? Ma è un ragazzino…
Ha qualche anno meno di noi. L’ho visto in doccia dopo il padel. Se riesce a metterlo in tiro, ha proprio un gran bel cazzo.
Associai quelle parole ad una torsione del suo capezzolo, una spinta del giocattolo nel sul buchino e continuai dicendole che era una troia e che Michele se la sarebbe inculata molto volentieri…
Un leggero inarcamento della schiena, un’apertura di bocca e un gridolino di dolore, stavano evidenziando che alla troia, l’idea di essere inculata da Michele, si era appena affacciata alla sua mente. Sottolineai la possibilità sussurrandole all’orecchio che era proprio una gran puttana e affondai il dildo nel suo culo di qualche centimetro.
Lo accolse con facilità. Con un leggerissimo dolore, ma il piacere la stava scorrendo lungo tutto il corpo. Strinse le gambe per sentirsi meglio il clitoride e affondai ancora.
Aaaaaah! Piano, me lo stai sfondando!
Pensi che Michele sarebbe più gentile? Una volta che si ritrova per le mani una bella rossa come te, pensi che si farebbe problemi a sbattersela senza troppe delicatezze? Una moglie in calore che ha bisogno di cazzo…
Allora devi stare attento perché te stai spesso fuori e lui gira spesso da queste parti.
Mi allontanai quel poco per poterle sputare della saliva all’entrata del suo buco del culo. Ormai era partita. Non so se davvero pensasse a Michele, ma si stava allargando i glutei da sola e ormai stava cercando di far entrare quanto più cazzo possibile nel suo culo.
Oh, si! Sfondami! Fammelo sentire tutto! Inculami! Continua!
Quel giocattolo enorme era a più della metà della lunghezza. E continuavo a spingerglielo dentro senza troppa resistenza. Godi troia eeeh? Ti piace farti sbattere da un altro eeeh?
Oh si, tanto. Quel cornuto sta sempre fuori. Peggio per lui. Spingi! Spingi! Michele inculami, fammi venire!
A quel punto iniziai a spingere senza limiti. Il culo sembrava la sua fica. Non opponeva resistenza ed era arrivato quasi al limite. Incredibile quanto era riuscita a prenderne.
Dai, dai, si, continua, continua, sto per venire… Sbattimi! Sono la tua troiaaaa…
Incredibile, mia moglie stava “veramente” dando il culo a Michele e continuai senza pietà, con una mano le davo dei colpi con il cazzo finto che ormai era quasi entrato completamente e con l’altra le torturavo il capezzolo più vicino. Godi, puttana, fatti sbattere!
Aaaaaaaah, siiii, mmmmhhhh, aaaaah! Cosììììì! Inculami! Inculamiiiii...
Un irrigidimento del suo corpo e successivo rilassamento per poi irrigidirsi di nuovo, afona con la bocca aperta, tradivano il suo orgasmo, insieme alle mani che stringevano le lenzuola quasi a strapparle.
Glielo sfilai cercando di non farle male. Rimase così per un po’, cercando di rientrare in sé, mentre il suo corpo ancora ondeggiava e il suo culo era come se cercasse qualcosa di cui aveva ancora voglia.
Mentre fumavamo, dopo esserci ripresi un po’, le dissi che ‘sto Michele ci sapeva proprio fare.
Si, in effetti sa come incularmi per bene.
Ah ah ah, sei proprio una fantastica troia!
Stai attento… Se davvero ha un bel cazzo come si dice, mi sa che devi stare attento…
Il suo sorriso e il suo mordersi le labbra non mi facevano immaginare nulla di buono. O forse si…
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