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Mia cognata e mia moglie: due donne fantastiche ... (3)


di brunoroma72
02.12.2013    |    44.001    |    3 9.6
"Fu allora che vidi il suo viso cambiare ancora una volta..."
Erano passati pochi giorni dal compleanno di mia cognata Claudia. Da quel giorno avevo avuto modo di assaporare la sua pelle, la sua bocca, i suoi capezzoli e lei aveva preso per la prima volta, tra le labbra, il mio cazzo per un fantastico pompino, durato troppo poco però.

Da quando avevo iniziato a vedere la mia cognatina quarantenne con occhi diversi, mi accorgevo ogni giorno di più di quanto fosse bella. Due splendide gambe, spalle larghe come piacciono a me, seni non troppo piccoli né troppo grandi… e un culo magnifico come sua sorella Francesca (mia moglie). Da quel compleanno non pensavo ad altro: volevo trovare un’occasione per scopare per bene con lei anche perché le vacanze estive si stavano avvicinando, le scuole avrebbero chiuso presto e ci sarebbero state ancora meno occasioni per incontrarci.

Ma una mattina mia moglie mi chiese un favore: “puoi passare a casa di mia sorella che c’è da accompagnare i nipotini a scuola? Lei non può, ha un appuntamento per un nuovo lavoro”. Meglio di niente pensai, magari ci sarà l’occasione di metterci d’accordo per un appuntamento vero.

Arrivai a casa sua e lei si stava già preparando e preparava anche i suoi due figli quindi non c’era modo nemmeno di salutarla con un bacio. In casa eravamo noi due e i miei due nipotini perché il marito, mio cognato Roberto, esce molto presto la mattina per andare al lavoro. Appeno arrivo mi arriva una telefonata di lavoro (io posso scegliermi gli orari, ma le telefonate arrivano in ogni momento). La telefonata si prolungò parecchio e quando riattaccai mi resi conto che era tardi, dovevo uscire per accompagnare i nipoti a scuola. Ma in casa cera troppo silenzio… Fino ad allora ero rimasto in terrazzo per sentire meglio al telefono, ma ora rientrando, incontrai mia cognata che stava bevendo un caffè in cucina.

“Vuoi un po’ di caffè? Non mi hai nemmeno salutata…” Si avvicinò, prese la mia testa tra le mani e mi baciò infilandomi la lingua in bocca. Rimasi rigido, non me l’aspettavo un saluto così. Mi guardò e mi disse: “cosa c’è? Non sono più la tua cognata preferita?” Mentre lo diceva la sua mano aveva iniziato a passarmi la mano sui pantaloni. Inevitabilmente il mio cazzo iniziò ad indurirsi, ma ero ancora molto interdetto, e se ci avessero visto i suoi figli? Andavano ancora alle elementari, ma anche se non potevano capire tutto, si sarebbero di certo accorti del comportamento non consono tra noi due!

“Sono già andati a scuola. L’avevo chiesto anche alla mia vicina per precauzione e siamo soli in casa…”. La testa mi scoppiò per i troppi pensieri che mi passarono in un attimo, ma fu solo un attimo. Il cuore iniziò subito ad accelerare e la baciai con amore. Mi gustai quel bacio come un adolescente e le mie mani erano già in cerca dei suoi capezzoli sotto la maglietta.

“Ah, ecco, ti sono mancata allora!”. “Mi sono masturbato quasi ogni giorno pensando a te e a come avremmo potuto scopare” le risposi. Con una mano le accarezzavo un capezzolo mentre l’altra l’avevo infilata dentro la tuta che usava come pigiama e le massaggiavo il solco tra i suoi glutei cercando di spingerle il bacino verso il mio cazzo che ormai era in piena erezione.

Non ce n’era bisogno. Lei stessa aveva allargato leggermente le gambe e stava cercando il mio cazzo con la sua fica. “Non abbiamo molto tempo. Andiamo di la, ho voglia di te” mi disse, guardandomi con uno sguardo da porca che non le avevo visto nemmeno la volta scorsa dopo che me lo aveva preso in bocca.

La seguii per pochi passi fino ad arrivare nel corridoio, poi la presi per le braccia e le sollevai la maglietta. Se la fece sfilare sollevando le braccia. Iniziai a baciarla sul collo, sulle spalle leccandole ogni anfratto dell’orecchio. Le mie mani le palpavano i seni, le strizzavo i capezzoli mentre il mio cazzo era ormai sul suo culo e stavo cercando disperatamente di scoparmela anche da vestito. Le sfilai la tuta e ora era rimasta solo con i suoi slip viola che rimanevano l’ultimo piccolo ostacolo prima di farmi arrivare alla sua fica e al suo culo.
Mi prese per mano e facemmo ancora pochi passi per arrivare in camera da letto. Lei si adagiò sul letto di fronte a me che ero rimasto in piedi. Aveva allargato le gambe e si era appoggiata con i gomiti sul letto era completamente nuda se non per quel piccolo indumento intimo tra le gambe. Volevo tuffarmi su di lei ma ancora di più volevo spogliarmi. Iniziai a togliermi i vestiti il più velocemente possibile. Lei ondeggiava il suo bacino e mi guardava con uno sguardo meravigliosamente provocante.

Rimasi nudo per un attimo davanti a lei. Era fantastica. Mi scappellai per bene il cazzo e quasi mi sarei masturbato davanti a lei se non fosse che avevo una voglia immensa di leccarle la fica. Mi avvicinai e sentii subito quell’odore fantastico di fica che aumentò non appena le scostai gli slip. Le allargai le grandi labbra e iniziai a leccare la fica della mia cognatina Claudia mentre lei aveva iniziato a respirare molto più intensamente di prima… Ora era tutta per me, era tutta mia, ce l’avevo di fronte e me la sarei leccata per ore… Ma aveva detto che avevamo poco tempo e il mio cazzo reclamava la sua parte! Ma prima le volevo infilare solo un paio di dita dentro la passerina. Solo qualche colpetto per allargarla per bene ed entrare dentro di lei per vedere come godeva sul serio.

Mia cognata Claudia era completamente fradicia. La sua fica era pronta già da un pezzo. E i suoi mugolii mi erano un invito a ben altro. Mi rimisi in piedi davanti a lei. Non c’era bisogno di parole. Le sfilai gli slip. Lei unì le cosce e glieli feci sfilare lungo tutte le sue lunghe gambe. La presi per i piedi ancora uniti e salendo sul letto le allargai le gambe davanti a me. Avevamo superato in punto di non ritorno già da un pezzo. Eravamo tutti e due dei traditori a tutti gli effetti nei confronti dei nostri rispettivi coniugi, con l’ “aggravante” che mi stavo per scopare la sorella di mia moglie… Era fantastico. Era tutto quello che avevo desiderato da mesi!
Mi avvicinai alla sua bocca, volevo scoparmela, ma quella donna non era una scopata qualsiasi. Con tutto il tempo passato ad osservarla e a desiderarla, me ne ero invaghito, forse anche un po’ innamorato, ma di sicuro era più di una semplice scopata. Mentre la baciavo la punta della mia cappella si posizionò esattamente all’entrata della sua vagina e le sue labbra iniziarono a far scivolare il mio cazzo dentro di lei. Non c’era bisogno di nessuna forzatura, era bagnatissima, ma esitai ancora un po’ per godermi quel momento che precede l’entrata completa. La mia cappella, solo la mia cappella, entrava e usciva dentro il suo corpo con un ritmo sempre più serrato, in sincronia con i suoi respiri sempre più profondi. Poi una breve pausa. Mi gustai il suo disorientamento per quell’inutile pausa. E poi, finalmente, entrai completamente dentro mia cognata Claudia. La donna dei miei principali desideri da molto tempo!

L’affondo le aveva interrotto il respiro. L’afferrai per la nuca e me la guardai per bene in viso. I suoi occhi si aprivano e chiudevano, la sua bocca era leggermente aperta. Iniziai a scoparmela con colpi ravvicinati e intensi. Le tenevo sollevata la nuca e le sfioravo la bocca con la mia. Le tenevo la testa con le mie mani e lei mi stringeva ora sulle spalle, ora sui miei glutei cercando di spingersi il cazzo ancora più dentro. Continuai a sbatterle dentro il mio cazzo con affondi il più violentemente che potevo e il desiderio e l’attesa erano tali che iniziai a sentire i segni del mio orgasmo. Rallentai di colpo cercando di pensare ad altro e solo allora mi resi conto che ero dentro di lei senza preservativo…

L’interruzione stavolta non la colse di sorpresa, sembrava aspettarsela. “Stai tranquillo, uso le mie precauzioni…”. Non avevo pensato minimante a possibili malattie, ma di certo non volevo mettere incinta mia cognata! La presi per le cosce e la posizionai meglio più vicino a me. La tenevo ancora per le gambe e riniziai a scoparmela. Stavolta ero più lontano da lei. Le vedevo meglio il viso che aveva cambiato espressione da quello che aveva solitamente. Era più disteso e mi sembrava ancora più bella. Le sue tette ondeggiavano al ritmo dei miei colpì. Le sue braccia erano distese sopra la sua testa e la sua bocca cercava di mordicchiare un suo braccio. Che gran pezzo di fica che era la mia cognatina… Cercai di sbattermela il più forte che potevo, quasi con cattiveria. Finalmente me la stavo sbattendo per bene senza pensare ad altro, se non al fatto che lei stava tradendo suo marito nel loro letto e questo suo lato da vera troia mi faceva godere ancora di più. Volevo guardarmela ancora meglio. Mi alzai dal letto, la presi per il bacino e le gambe e la portai proprio sul ciglio del letto e io in piedi di fronte a lei. Aveva le gambe spalancate e per non perdere il ritmo si stava passando una mano sulle labbra della fica. Posizionai la cappella e lei mi prese il cazzo per infilarselo subito. Affondai deciso il cazzo dentro di lei che inarcò la schiena dal godimento. Ora le stringevo le caviglie con le mani e mi gustavo tutta la sua troiaggine. Si faceva sbattere proprio come una cagna in calore la mia cognatina, il cazzo le piaceva proprio…

Con una mano si massaggiava il clitoride a con l’altra si pizzicava i capezzoli. Aveva gli occhi chiusi e li apriva solo per guardarmi con un’aria di sfida. Ogni volta che lo faceva glielo sbattevo dentro con dei colpi ancora più forti. Lei teneva lo sguardo, ma poi tornava a chiudere gli occhi per goderselo meglio.

Continuammo così per un po’ ma il mio cazzo però non ce la faceva più, avevo bisogno di scaricare tutta la tensione e il godimento di quella prima scopata. Mi fermai e mi avvicinai di nuovo alla sua bocca. Le presi il collo con una mano mentre le sfioravo il viso con il mio. Riniziai ad affondare il cazzo dentro di lei, ma stavolta lentamente.

Mi disse. “vuoi venire? Vienimi dentro! Lo voglio sentire dentro, riempimi tutta!”.

Le presi la sua testa tra le mani, la baciai con violenza, la nostre lingue si incrociavano e aumentai la frequenza della scopata. Le girai la testa da una parte e le affondai la lingua nel suo orecchio. Ero completamente sopra di lei. Le sua gambe erano intorno a me, sollevate. Le affondai il cazzo sbattendoglielo dentro con tutto il mio peso e la spinta dei miei muscoli. Iniziò ad alzare il tono della voce e mi resi conto di nuovo di cosa stavamo realmente facendo. Io stavo tradendo mia moglie scopandomi sua sorella in casa sua. Godevo al pensiero che nulla sarebbe stato più come prima. Le nostre cene, i nostri incontri di famiglia… Avrei sempre pensato a questo momento e a quanto fosse troia la mia cognatina preferita. Ogni sua parola e ogni suo gesto l’avrei associato alla sua fica bagnata e ai suoi capezzoli duri, alla sua bocca socchiusa e al suo respiro ritmato degli affondi del mio cazzo dentro di lei…

In quel momento sentii le contrazioni alla base del mio cazzo e il mio sperma iniziò ad uscire mentre ero completamente con il cazzo dentro la sua fica. Rallentai e pensai ancora che stavo venendo dentro mia cognata Claudia, quella gran fica di mia cognata Claudia! “Siii, riempimi, tutto dentro, vienimi dentroooo…”.
Le scaricai tutto il mio sperma dentro la fica e solo allora mi resi conto che anche lei aveva iniziato ad avere il suo orgasmo. Allora affondai ancora il cazzo con qualche colpo deciso con il cazzo che era ancora in erezione. Fu allora che vidi il suo viso cambiare ancora una volta. Iniziò a sorridere, felice. A mia cognata Claudia piaceva proprio godere… Ero orgoglioso di lei e di come stava godendo.

Avrei riniziato subito, ma il fatto che ero venuto stava dando i suoi effetti sul mio cazzo. “Che bel cazzo che c’hai, mi piace scopare con te. E bravo il mio cognatino…”. Ridemmo e ci baciammo ancora. “sei fantastica, non vedo l’ora di venirti a trovare….”. “E’ tardissimo! Devo sbrigarmi oppure arriverò in ritardo al mio colloquio di lavoro.” “Di che si tratta?” le chiesi. “Diciamo un lavoro da segretaria, ma in realtà dovrei gestire la sede qui vicino di una ditta di un mio amico.” “mmmh, beato il tuo amico allora, con una nuova segretaria come te… Immagino già a cosa penserà quando ti vede. Secondo me ti assume e penserà ogni giorno a come scoparti”. “beh, vedi, in realtà l’ha già fatto.” E sorrise con quell’aria da troietta che negli ultimi mesi avevo imparato a riconoscere in Claudia. “Mi raccomando, lo sai solo tu e mia sorella. Con Renato abbiamo avuto un po’ di alti e bassi in passato, ma siamo rimasti sempre amici. Cercherà di essere molto professionale ora, anche perché non ho voglia di mettermi nei casini al lavoro. Praticamente mi ha già assunta, il lavoro è mio e ho messo in chiaro le cose.” “ok, come credi, ma secondo me il tuo amico non penserà ad altro ogni giorno.”

Entrò in doccia e mi lasciò fuori. “E’ proprio tardi, se entri in doccia con me te lo prendo in bocca e te lo ripulisco per bene, ma poi riniziamo…”. Mi sorrise e si chiuse in bagno. Rimasi lì nel suo letto a masturbarmi pensando alla prossima scopata con Claudia. Ma la voglia era davvero tanta. Entrai in bagno e cercai di entrare in doccia. L’unica cosa che mi concesse fu quella di masturbarmi davanti a lei mentre si lavava. Si offrì anche di passarsi le dita tra le gambe. “Allargati il culo e fammi vedere il tuo buchino… La prossima volta voglio sbattertelo per bene anche dietro”. “No sai quanto ho voglia di scopare ancora, ma non posso arrivare tardi proprio oggi! Mannaggia a te, ho la fica tutta in subbuglio, me l’hai risvegliata”. Le dissi “Sarà un colloquio di lavoro movimentato allora” immaginandomi già la scena di mia cognata Claudia che si spompinava il suo amico al lavoro… “No, no, faccio la brava e poi ti racconto.” E sorrise con uno sguardo malizioso…
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