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Giocare a zia e nipote, perché no?


di marchino79
05.07.2023    |    7.574    |    5 9.6
"Ma non ho molto tempo per raccogliere altri particolari perché gli occhi sono subito rapiti dai movimenti maliziosi e sinuosi della mia nuova compagna di..."
Ci sono quelle sere d'estate che non hai voglia di fare altro che una bella passeggiata in tranquillità, dopo cena, magari in qualche strada turistica delle nostre località balneari. Senza meta e senza aspettative, diciamo.
Era una di quelle sere e mi infilo una maglietta e pantaloncini corti per fare due passi. Mi dirigo nella più zona trafficata di Rimini, il lungomare. Saranno state le nove, nove e mezzo e i turisti affollavano ancora i bar e i ristoranti. Qualcuno era già in modalità "gelatino" e sbirciava le vetrine dei negozi. Un'immagine classica per noi romagnoli, diciamo.
Mi accodo al flusso della gente, che aumenta di minuto in minuto man mano che finiscono la cena. Cammino svagato, guardo le vetrine e la gente che mi sfila di fianco. Noto diverse ragazze carine e con lo sguardo le seguo, fantasticando un po'. Qualche signora mette in mostra davanzali interessanti e anche se c'è il marito di fianco, lancio gratuitamente un sorriso malizioso, spero apprezzino il complimento. Una, in particolare, si sofferma a guardarmi, sorride di rimando, ma poi non azzarda nulla. Avrà avuto più o meno cinquant'anni, vestita bene, fisico da donna in carriera che fa palestra, quasi a disagio coi sandali, probabilmente abituata a danzare sui tacchi in qualche ufficio importante. Scrivo così perché davvero mi ero fermato a fissarla andar via, senza accorgermene. Per fortuna il marito non mi ha notato.
Ma qualcuno invece mi ha notato eccome. Non faccio tempo a svegliarmi da quel momento che sento una carezza sul braccio e una voce maschile che da dietro le spalle mi sussurra: "Una bella sposa, vero?" con un accento romagnolo, ma più dell'entroterra, non il mio riminese. Mi giro per annuire e scopro che non c'era nessun uomo ma una bella signora. O meglio, man mano che la squadro, scopro lineamenti e forme che non appartengono alla dolce metà, ma che un'abile trucco e un vestito calzante nascondono benissimo. Niente di accentuato, quasi naturale. Una trav di quelle vere: femminile ma non un troione con due stracci raccattati alle bancarelle. Un viso aggraziato su cui il trucco semmai nasconde qualche segno dell'età e non dei tratti mascolini pronunciati.
"Sì, una bella sposa. Ma anche tu non sei male", mi scappa dalla bocca. Cioè, l'ho pensata. Non credevo di averla detta. Ma non mi vergognavo affatto: ho già avuto le mie esperienze con le trav e sinceramente mi piace proprio quel genere di rapporto sessuale.
"Grazie, anche tu mi piaci. Ti ho visto che guardi le donne che passano... ti piacciono quelle un po' più mature?"
Hai colto nel segno, mia sconosciuta amica: "Sì, ma son tutte sposate", le rispondo.
"Io non sono sposata, vedi per caso mio marito?"
"No, ma sicuramente avrai anche tu un compagno, sei troppo bella per stare da sola". Il gioco è iniziato.
Sorride, ha capito che la cosa mi interessa e si mette a giocare anche lei.
"Sinceramente mi andava di stare da sola oggi, sono uscita per fare due passi, ma torno in albergo perché c'è troppa confusione".
"Anch'io facevo due passi, se vuoi mi allungo per accompagnarti fino all'ingresso, sono pur sempre un cavaliere!".
Sorride e nel farlo si passa la lingua sulle labbra prima di sussurrarmi: "Puoi accompagnarmi fino in camera, mio bel nipotino".
Nipotino? Non me l'ha mai detto nessuno. Però la cosa mi eccita. "Grazie zia, volentieri. Se vuoi posso anche farti un massaggino prima di dormire, così ti rilassi".
"Lo so io che massaggio mi vorresti fare... vediamo, se fai il bravo ti faccio un regalo".
Sa giocare. Vuole giocare. E vuole giocare a zia e nipote. Perché no?
La camera è fresca e pulita, c'è qualche vestito appoggiato sulle sedie e il letto a due piazze ancora intonso... ma non ho molto tempo per raccogliere altri particolari perché gli occhi sono subito rapiti dai movimenti maliziosi e sinuosi della mia nuova compagna di giochi: la minigonna che l'avvolge non è così corta come credevo, le gambe sono esili ma muscolose e quel culo, beh, sfido mille ragazzine ad averlo così ben rifinito. La camicetta è un tocco di classe e non si nota affatto la mancanza del seno, semmai invita proprio a guardare dentro allo scollo per trovarne una sembianza. I capelli taglio medio di sicuro sono i suoi e chissà se nella quotidianità li porta così o in modi più maschili... la sua mano si avvicina e prende la mia, mi accompagna in bagno e prende le redini del gioco: "Lavati le mani, che chissà dove le hai messe oggi!"
E io eseguo.
"Bravo il mio bambino. Ti sei pulito bene?"
"Sì zia, molto bene"
"Sicuro sicuro? Non è che hai dimenticato di pulirti qualcosa?"
"Cosa zia?"
"Beh, sei un ometto, avrai già capito che tra le gambe hai qualcosa di diverso dalle donne. Dai, fallo vedere a zia"
"Eccolo qua!" Ero già eccitato per strada, figuriamoci adesso!
"Bello è bello, ma funziona? L'hai mai usato con qualcuno?"
"Diciamo che non sono proprio vergine..."
"Birichino d'un birichino... e cosa ci hai fatto?"
"Di tutto zia. L'ho messo in bocca, in figa e in culo..."
"Questo lo dici tu, io non ti credo"
"Se vuoi ti faccio vedere come ho fatto"
"Ecco, bravo. Prima lo lavi e poi me lo metti in bocca, va bene?"
E mentre lo lavo sento che diventa ancora più duro, lei se ne accorge quando mi asciuga e sorride di gusto.
"Bene, vieni qui sul lettone che voglio sentire se l'hai fatto diventare abbastanza duro"
Si avvicina con la bocca, lo annusa, lo bacia, poi con la lingua lo assaggia e piano piano lo prende in bocca. Non capisco più niente. Lei continua, le sue mani sulle mie natiche ad agevolare il movimento, poi con le dita mi solletica l'ano. Vado in estasi. Si mette distesa e vuole che le salga sopra, offrendole l'ano da leccare. In quella posizione riesco a vedere bene la sua eccitazione, nascosta nelle mutandine di pizzo. Forse gradirebbe ricambiassi, ma non è il mio gioco e penso l'abbia capito anche lei. Mi sposto per meglio posizionarle il cazzo in bocca, ma anche lei si sposta e cambia posizione. Ora è di spalle, distesa sul letto e le gambe strette. Approfitto della visuale per apprezzare ancora di più quel culo marmoreo. Lo accarezzo, lo massaggio, lo palpo e alla fine ci affondo la lingua anch'io dentro.
"E sai usare anche la lingua... vediamo come scopi allora" mi dice offrendomi il preservativo. Mi incappuccio e via, si parte. L'entrata è morbida, ma sento benissimo le sue contrazioni. Sa godere e vuole godere. Stringe e rilassa. E io spingo sempre di più. Non sono un superdotato, sennò avrei affondato all'infinito. Ma l'eccitazione di entrambi è massima. Lei stesa e io sopra di lei, ci muoviamo all'unisono. Ormai siamo una cosa sola. Arrivo all'apice e le chiedo come volesse finire... "Fai un regalo a zia, fammi sentire il tuo sapore!" Non aspettavo altro. Sfilo il goldone, mi avvicino alla sua bocca e dopo pochi secondi di smanettamento le spruzzo tutto il succo che avevo in corpo. Lo tiene un po' in bocca, lo assapora veramente, poi con dimestichezza prende un fazzoletto e si ripulisce. "Buono!"
Distrutto, ma felice, mi stendo accanto a lei. Non parliamo. Ci sfioriamo ad ogni respiro ancora affannato. Dopo un po' faccio una doccia e mi rivesto. La abbraccio, quasi che non se lo aspettasse: "Ciao zia, grazie della lezione"
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