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A casa di un maschio apprezzato da tante trav

26.05.2025 |
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"Non potevo ospitare e prendevo appuntamenti in motel o di preferenza a casa di uomini ospitali..."
Un pomeriggio a casa di un bel maschio apprezzato da tante trav.Sono appena arrivata, puntuale alle 15 di un pomeriggio torrido di fine luglio. Parcheggio davanti all’indirizzo indicatomi, nella cittadina a circa 70 km da dove vivo.
Avevo contattato questo maschio sul sito di annunci attratta dalle sue foto: un bell’uomo, non si vedeva il viso ma un bel fisico robusto, virile e ben dotato; inoltre diceva di essere ospitale in “ambiente elegante e riservato”. Gli avevo scritto per un incontro senza però illudermi, infatti i feedback sulla sua pagina erano tutti apprezzamenti positivi di giovani e belle trav, di quelle che non si nascondono e vivono appieno ed in allegria la loro femminilità. Io mi sentivo carina ma ancora indecisa sul mio essere femmina. Ed invece eccomi qui davanti al portone di un bell’edificio signorile di fine ‘800, sono quattro piani, suono al campanello dell’ultimo piano. “Chi è?”, “Angie”. La serratura del grosso portone di legno scatta rumorosa e fa eco in un ampio e fresco androne. Entro, davanti ho le scale con la ringhiera di ferro battuto in stile “art nouveau” e passamano di legno marrone scuro, al centro l’ascensore di quelli vecchi con la cabina di legno rossiccio, salgo, il portoncino dell’appartamento è accostato. Busso, “permesso, sono Angie”. Una voce baritonale risponde: “entra pure, il bagno è in fondo al corridoio a sinistra”.
Era un periodo in cui vivevo con sempre più difficoltà la mia bisessualità, ma Angie era ancora incompiuta, una clandestina. Non potevo ospitare e prendevo appuntamenti in motel o di preferenza a casa di uomini ospitali. Avevo sui quarant’anni, un bel fisico tonico, un culo sodo, e mi ero organizzata per queste uscite furtive: un trolley con dentro tutto il necessario. Avevo anche imparato a truccarmi con i cosmetici più appropriati per una trav, cioè prima di tutto un fondotinta coprente e poi tutto il resto ed ero così riuscita ad ottenere un make-up elegante e femminile. Il procedimento era sempre lo stesso, siccome non mi piaceva farmi vedere da maschietto e nemmeno i maschi volevano vedermi come tale, l’accordo era che trovavo la porta di casa accostata, andavo subito in bagno e lì, in una mezz’ora, diventavo Angie. Però, per il poco tempo disponibile, non potevo smaltarmi le unghie e, siccome non ero libera, nemmeno potevo permettermi una depilazione totale, meno male che ho pochi peli e soprattutto curavo la depilazione del pube, dello scroto e del culo.
Così fu anche quella volta. Entrando apprezzai il fresco dell'appartamento e la penombra delle persiane chiuse. Un bell’appartamento, ben arredato con mobili, quadri e stampe di antiquariato; un appartamento da scapolo: in ordine e pulitissimo. Entro in un grande ingresso, davanti ed a sinistra due porte con vetri colorati (sala da pranzo e salotto immagino); a destra intravedo una cucina ed ancora più a destra il corridoio indicatomi: ci sono tre stanze e finalmente il bagno dove mi preparo. Ne esco, pulita dentro e fuori, cremosa, profumatissima, lubrificata con gel nella figa-anale, ben truccata, parrucca di capelli lunghi lisci e neri, corpetto, perizoma, autoreggenti velate: tutto nero; décolleté blu scuro tacco 10. Sopra un vestitino corto di cotone leggero nero con fiori rosa, senza maniche, scollato e chiusura a portafoglio: cioè che si chiude con un nastro sul davanti sovrapponendo i lembi, facile da togliere ed elegante. Comprato apposta per l’occasione.
“Vieni, sono in salotto”, la voce maschile mi invita. Ansiosa cammino sculettando verso la porta aperta della bella sala. Ho con me una borsetta con il gel lubrificante, le sigarette, i preservativi. In sala c’è un gran divano protetto da un lenzuolo, poltrone foderate di raso floreale, tappeto persiano in terra, un tavolinetto con sopra due bicchieri e Prosecco freddo. La sala profuma di cera, incenso e del profumo del maschio ospitale. Mi aspetta un bell’uomo abbronzato, avrà 50 anni, robusto, peloso il giusto, e dotato di un grosso cazzone (saranno forse 6 cm di diametro per 18), capelli tagliati cortissimi, palestrato, è scalzo e veste solo una vestaglia porpora con arabeschi. La apre, è nudo, ed il bel cazzo pende rilassato tra le grosse cosce: si vede che è un pene robusto ed allenato.
Una rapida presentazione: lui, Arnaldo, sta fumando; “piacere Angie”, fumo anch’io. Mi serve un paio di calici di Prosecco che mi rilassano immediatamente. Bevo veloce, perché lui mi chiama e lo percepisco da subito dominante, che sa quel che vuole e come: “vieni Angie, fatti vedere”. Docile ed ansiosa lo lascio fare, mi slaccia il vestitino e lo toglie. Mi osserva, mi fa girare “mmm, non male”, mi schiaffeggia il culo, lo palpa con la forza delle robuste mani, “piegati un po’ in avanti”, apre le chiappe e controlla la figa-anale. “Che culo sfatto c’hai, n’hai presi di cazzi te, vero?”, “beh, sì tesoro, mi piacciono molto i maschi con dei bei cazzoni ed anche le dilatazioni”. Inaspettatamente mette due grosse dita nella figa-anale, “oh sì tesoro!”, saggia la figa, la dilata e, con le dita ad uncino, mi tira a se dicendo “ora ci si diverte, spero che sarai obbediente e brava come dici”, “certo caro, come vuoi”. Leva le dita dal culo e me le mette in bocca, io godo a ciucciargliele guardandolo.
“Vieni, inala questo”, fu la mia prima esperienza col popper: inebriante. Anche lui inala. “Inginocchiati”, lui in piedi gode a vedere questa trav, timida ed ansimante per il popper, che succhia il cazzone ancora moscio e che si ingrossa ed indurisce in bocca. “Basta, vieni, leccami”. Si mette in ginocchio sul divano e mi trovo davanti un bellissimo grosso e robusto culo sorretto da due coscioni con in mezzo due bei coglioni e un cazzone rilassato che pendono: tutto ben depilato. “Prendi ancora popper, voglio sentirti come una gatta in calore” ordina, obbedisco ed eccitatissima mi dedico a slinguarlo e ciucciarlo. Lui ordina dove e come leccare, mi incalza, non vuole che io smetta: “Così Angie, lecca per bene, fammi sentire la tua lingua dentro il culo”. Quando percepisce che mi stanco e rallento mi fa inalare ancora popper. “Forza, sei venuta qui per questo no? Quindi impegnati, così magari ti scopo anche, e forse ti inviterò di nuovo”; obbediente ed eccitata mi impegno come vuole lui per farlo contento. Finalmente mi fa smettere, sono spossata e frastornata per il popper. Arnaldo si siede sul divano, mi fa mettere in ginocchio davanti: “fammi vedere come spompini”. Mi chiedo se tratta così duramente anche le trav giovani e belle, ma penso di no, loro hanno tanti pretendenti sono libere e disinibite, io no e questo maschio di me si approfitta, mi sente insicura ed ha ragione! Seguo le indicazioni e succhio a lungo e lentamente il bel cazzone, spesso e con piacere suo mi prende per la nuca e me lo mette tutto dentro costringendomi che quasi non respiro col cazzo in fondo alla gola. Si diverte il maschio egoista ed io, docile, faccio del mio meglio affinché goda di me. “Mettiti a pecorina sul divano” ordina, obbedisco, “giù con le spalle e su col culo”. Io azzardo “leccami per favore”, “qui quella che lecca e succhia sei te, stai zitta e lasciati fare”, “come vuoi tesoro”. Mi dà la boccetta del popper: “tienila in mano ed inala quando te lo chiedo io, voglio sentirti fuori di testa”. Obbedisco con piacere. Mi sputa sulla figa-anale, sento che ci sbatte sopra il cazzone durissimo, ce lo struscia, lo abbocca ed entra tutto dentro fino in fondo: caccio un urlo con voce femminile mentre lui mi schiaffeggia forte il culo e mi scopa duro, sbattendomi col pube sulla figa-anale con forza. Splendido maschio, dura tantissimo. Poi smette lasciandomi delusa in attesa, mi sta guardando la figa-anale aperta e pulsante, “che culo sfatto c’hai”, sento che sta inserendoci qualcosa, un butt-plug dal diametro maggiore del suo cazzo, forse 8 cm, godo “oh, sì tesoro, sì!”, “tienicelo dentro e guai a te se lo fai uscire, e mettiti in ginocchio per terra”. Si siede sul divano: “succhiami, ma piano piano”. Si vede che ha esperienza questo maschio, ed il suo cazzone è durissimo e ben allenato. Lo assaporo, sa della mia figa-anale e del gel profumato, succhio lentamente al ritmo che mi dà lui spingendomi dalla nuca e facendomi entrare il cazzo tutto dentro la gola profonda. Ancora una volta gode a soffocarmi col cazzone in gola. “Basta, brava, rimettiti a gattoni sul divano”, toglie il plug e subito mi sbatte di nuovo con forza ordinandomi di inalare popper: grido per i molteplici orgasmi anali che mi procura, e sono fuori di testa per il popper che esalta ogni mia emozione ed esalta anche il maschio che adesso, se possibile, mi scopa ancor più duro di prima. Dura tantissimo ed io ormai grido senza ritegno, raramente avevo incontrato un maschio così potente. Poi esce, si ferma a guardarmi la figa-anale in fiamme, “ora ci si diverte, Angie, che ne dici”, “come vuoi te caro”. Sento che si apre la strada della figa-anale un grosso dildo, anch’esso come il butt-plug, di diametro di 8 o forse più cm, ma è lungo: questo cazzone di gomma nera sarà 25 cm, e me lo sento entrare deciso fino in fondo alla figa-anale. Arnaldo me lo infila tutto dentro fino a due specie di coglioni che ha alla base. “Siediti su quella sedia”, la sedia non è morbida come il divano ma ha la seduta di legno, cosicché il dildo me lo sento dentro che mi impala e, muovendo avanti ed indietro il culo sento in dildo dentro che si muove e mi eccita. Arnaldo è in piedi davanti a me, letteralmente mi scopa la bocca e, come prima, prendendomi per la nuca e dandomi il ritmo col cazzo fino in fondo alla gola. Poi, instancabile, “alzati”, toglie il dildo: “a pecorina sul divano! E prendi il popper”. So già quel che mi aspetta e pazza di godimento mi faccio sbattere con violenza di nuovo. Sembra che il maschio finalmente vuol venire, mi sbatte veloce, sculacciandomi e “tieni maiala, fammi godere, grida troia”, non c’era bisogno me lo chiedesse, sto già gridando: fuori di testa per il piacere, per il maschio che gode di me, per il popper. Poi smette, veloce mi inserisce di nuovo il butt-plug e “siedi sul divano, svelta”, il cazzone durissimo in bocca finalmente esplode in una inondazione di buono e copioso seme.
Ha finito, si rilassa, “pulisci bene il cazzo con la bocca, succhiami fino all’ultima goccia”, obbediente eseguo e con piacere. “Vieni brindiamo, sei stata brava, c’hai un bel culo”, “grazie caro, molto gentile”: bevo veloce la coppa di Prosecco. Come spesso fanno certi maschi una volta appagati voglio levarsi di torno al più presto la trav della quale hanno goduto e così anche questa volta: “Angie vai in bagno, lascia là il butt-plug, e fai veloce che ho da fare”, “certo caro, come vuoi. Grazie è stato bello, ciao, a presto spero”. Non sa che mi ci vuole quasi un’altra mezz’ora per struccarmi e rivestirmi, e tutte le volte penso: che bello sarebbe potessi solo aggiustare il trucco, aggiustare il vestitino ed andarmene femmina, come le trav giovani che l’amico usa frequentare. Ma a quei tempi non potevo e nemmeno mi sentivo totalmente femmina, ancora ero bisex e indecisa. Arnaldo non mi ha più cercata e nemmeno ha più risposto ai miei messaggi, evidentemente per lui non ero ancora femmina abbastanza. Ma per pochi anni ancora. Poi avrei fatto la mia scelta ed Angie si sarebbe manifestata senza indugi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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