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Mio zio 2

23.05.2025 |
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"“Sei molto sexy” disse “anche tu risposi” e già era chiaro tutto..."
Come vi ho narrato nel racconto “mio Zio” ormai io e lo zio eravamo da 3 mesi amanti a tutti gli effetti.Facevamo sesso ogni giorno e io mi curavo il fisico come una donna.
Oli, creme e massaggi erano il mio passatempo e, fino a quel momento, peli nelle gambe o nei glutei non erano presenti.
Mi curavo anche i capelli e me li ero fatti allungare. Visto da fuori, se truccato, ero veramente un pezzo di femmina. E ne andavo orgoglioso.
Il mio ano era perennemente dilatato e mio zio mi penetrava quasi senza lubrificazione.
Raggiungevo l’orgasmo prostatico più volte durante la penetrazione bagnando lenzuola e quant’altro.
Ero una fontana sempre pronta ad eiaculare.
Ormai ero pronta per nuove esperienze e mio zio mi stava stretto.
Avevo sempre la passione per gli uomini muscolosi e grandi e mi atteggiavo in modo provocante se ne vedevo uno.
Così raccontai a mio zio di un sogno erotico che avevo.
Volevo fare un incontro a tre; io, lui e un altro bel maschione.
Mio zio non era d’accordo ma io insistevo e gli dissi che se non lo avesse procurato lui ci avrei pensato io.
Si arrabbiò molto e litigammo.
Tenni il broncio per un paio di giorni e tanto bastò.
Una sera mi confidò che aveva agganciato un amico della palestra e che se volevo me lo avrebbe presentato.
Ero entusiasta e lo abbracciai.
Lo avremmo incontrato in un bar il giorno dopo.
Faceva caldo e quindi potevo mostrare le gambe nude e un bel paio di short a fasciarmi le natiche. Misi anche un pò di trucco in viso.
Alle 16:00 eravamo seduti in un piccolo bar isolato del rione e 5 minuti dopo l’amico di mio zio arrivò.
Era alto oltre 1,90 muscolosissimo e con una barba arrogante.
Salutò mi zio e mi squadrò.
Mio zio gli disse che ero suo nipote e che aveva piacere di presentarmi.
Non mi levava gli occhi di dosso, tanto che mio zio era imbarazzato e spesso lo doveva richiamare per avere attenzione.
Io mi muovevo in modo femminile e ridevo a tutte le sue battute. In poco tempo ero entrato nelle sue fantasie erotiche.
Gli toccavo la gamba e gli posavo la mano sull’avambraccio chinandomi verso di lui mentre gli parlavo.
Era completamente invaghito del femboy che aveva davanti.
Ad un certo punto mi alzai per lasciarli soli e mostrare il mio culetto sculettante mentre andavo in bagno.
Mio zio mi raccontò poi che subito gli aveva detto che ero bellissimo e che poteva organizzare una cosa a tre a casa sua.
Tornai e mio zio imbarazzato mi disse “domani pomeriggio andiamo a trovare a casa Luca.
Che ne pensi?
Ci rilassiamo un pò e poi andiamo a cena”. “Con piacere risposi” e aggiunsi “ma quanto sei alto? non vedo l’ora di venire a casa tua” e risi sornione.
Avevo 15 anni ma ero peggio di una zoccola!
Il giorno dopo mi preparai con la mia lingerie sotto i jeans e mi pulì bene l’ano (ormai ero bravissimo) e insieme allo zio ci recammo da Luca.
Appena entrati ci accorgemmo che Luca non era solo.
Ci presentò un certo Tommaso ben messo e alto quanto lui.
Doveva essere portoricano o cubano a giudicare dal colore della pelle.
Era bellissimo e sexy ma ero un pò stranito.
Luca mi baciò sulle guance e fece le presentazioni.
Anche Tommaso mi bacio sulle guance mostrando una certa ammirazione.
“Sei molto sexy” disse “anche tu risposi” e già era chiaro tutto.
La cosa che mi sorprese fu quando Luca, rivolto a mio zio, disse che poteva tornare fra un paio d’ore a riprendermi.
Lo scenario era chiaro: volevano scoparmi solo loro. Mio zio fu sorpreso e rispose che non aveva intenzione di andarsene, ma io gli dissi “vai pure zio non ti preoccupare”.
Luca in tono fermo lo accompagnò alla porta. Tommaso si tolse subito la maglietta mostrando pettorali e addominali meravigliosi.
Luca fece lo stesso. Tommaso e Luca si tolsero i pantaloni e rimasero con due bellissimi cazzi in mostra.
Erano grossissimi e già molto in tiro.
Tommaso si avvicinò e mi tolse la maglietta e slacciò i pantaloni.
Mi levai i jeans e misi in mostra le calze a rete che mi fasciavano cosce perfette e il mio culo pronto.
Il mio cazzo era già in tiro.
Luca mi fece inginocchiare e mi ficcò il cazzo in bocca senza complimenti,
Tommaso si avvicinò mostrandomi il suo cazzo ormai dritto.
Era gigantesco. Grosso quanto una lattina di coca e lunghissimo.
Mi staccai da Luca e gustai Tommaso. era difficile accoglierlo in bocca e mi aiutai con mano e lingua. Luca mi sbatteva il cazzo in faccia e io gli massaggiavo le palle.
Oltre a spompinarli mi piaceva leccargli le palle e le cosce. Leccare con gusto.
Era quello che avevo desiderato. Dopo diversi minuti avevo le mascelle stanche a forza di succhiare e Tommaso mi alzò e mi fece mettere a pecorina sul divano.
Mi infilo il naso in mezzo alle chiappe e mi lecco il buco già dilatato.
Preparò lo strada per Luca che lo spostò e con pochi colpi me lo spinse dentro . Provai un leggero dolore ma subito mi abituai.
Era grosso ma non come quello di Tommaso.
Spinse due tre volte mentre Tommaso mi prendeva il cazzo in bocca e gli venni in gola.
Tommaso sputò via il liquido e disse a Luca “questo se ne viene subito”.
Ansimavo come una cagna e Luca spingeva con forza.
Tommaso si era messo di fronte a me e me lo aveva rificcato in gola. E via….. venni un’altra volta sul divano ansimando come una donna.
Tommaso non si capacitava. “Fammi provare a me” disse a Luca che si sposto e lo sostituì nella mia gola. Tommaso fece entrare la cappella nel mio culo e poi entrò l’asta.
Mi sentii spaccare, aprire in due….
Cominciò a spingere e dopo due colpi ero venuto per la terza volta.
Mi sentivo svenire e mugolavo.
Andò avanti così per un pò poi Tommaso si sedette sul divano e mi prese in braccio impalandomi a smorzacandela.
Mi sentivo bloccato con quel palo in culo, mi mossi un pò e venni per la quarta volta urlando.
Mio zio era rimasto fuori dalla porta e bussava chiamandomi.
Nessuno lo degno di attenzione.
Ma eravamo alla fine.
Luca mi staccò da Tommaso e mi fece inginocchiare e dopo poco entrambi mi schizzarono in gola.
Litri di sborra calda. Sborra in bocca, nei capelli, negli occhi.
Grugnirono entrambi, mentre mi sborravano addosso, poi Luca mi accompagnò sotto la doccia.
Mentre ero sotto la doccia aprirono a mio zio e gli dissero che ero sotto la doccia.
Gli dissero “...è venuto 4 volte mentre ce lo inculavamo….è uno spettacolo. Dobbiamo rifarlo”.
Uscii dalla doccia che mi tremavano le gambe, baciai Luca sulle guance e Tommaso in bocca e andai con mio zio………
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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