La dolcezza della prima volta

Finalmente!
Dopo quasi un anno di contatti in videochat sono ruscito a concretizzare il mio sogno: la prima volta con un altro uomo. Ho 50 anni e da tempo sognavo di esprimere la donna che è dentro di me, di tirar fuori tutta la mia femminilità.
Così arriva il primo appuntamento, dopo tanti tentativi andati a vuoto, dopo telefonate, promesse, e.mail...
Ci siamo conosciuti in videochat, anche lui intorno ai 50, uomo con la voglia di possedere un altro uomo, con la volgia, un po' animalesca, di sottomettere un maschio adulto ma alle prime armi.
Decidiamo di vederci in auto, per poi andare in albergo. Ci vergogniamo e, così, prendiamo due stanze: io prendo una matrimoniale: la prima volta voglio essere sverginato in un lettone!
Imbarazzi, tentennamenti, piccole vergogne di due uomini maturi che si incontrano la prima volta come amanti clandestini, di nascosto dalle rispettive mogli.
Entro nella mia camera e dico al mio lui di aspettare un po' prima di entrare; è il primo pomeriggio di un'estate calda: la penombra della stanza aiuta a superare un imbarazzo terribile.
Comincio a spogliarmi, il giorno prima mi ero completamente depilato per essere donna quanto più possibile. Apro la borsa con gli indumenti da donna; infilo le piccole mutandine di pizzo nere, per quanto piccole coprono il mio pisellino tutto ritirato per l'emozione (quasi non si vede da quant'è piccolo); infilo i collant neri velatissimi, poi la minigonna jeans, una maglietta nera, i sandalini neri col tacco: mi stringono un po' e non è facile camminarci, ma mi fanno ancheggiare e sembro proprio una donna. Poi la parrucca: un caschetto nero, il rossetto e il profumo da donna.
Lui entra, è emozionato anche lui; poi il primo abbraccio e, deciso, mi bacia sulla bocca. La lingua di un uomo entra per la prima volta dentro di me, sento il suo sapore di sigaretta, ma poi sento qualcosa di duro che preme contro di me; mi afferra il sedere e lo spinge contro il suo pene già in tiro. E mentre mi invita a succhiargli la lingua, mi accarezza il piccolo pene facendomi provare un brivido di piacere. le sue mani sono grosse e il mio piccolo pene viene quasi stritolato dalla sua passione; sento le sue cosce forti da vero uomo che mi spingono sul letto, mentre lui è sopra di me. Si muove, mi dice che le mie cosce magre da donna lo hanno eccitato e non vuole aspettare. Poi, in piedi, si toglie in un attimo tutti i vestiti: la verga è dura e pulsante. Mi invita e l'invito è chiaro: mi metto in gincchio e il suo pene entra totalmente nella mia bocca, il sapore è forte e qualche gocciolina di sperma mi scende in gola, poi - con una naturalezza come fosse la cosa che facevammo da sempre - mi prende, mi mette sul letto, mi apre le cosce e mi penetra da dietro senza che io avessi il tempo di realizzare che - in quel momento - ero diventato un frocio completo. Il suo pene grosso e duro apre le pareti del mio povero sederino, dapprima mi fa male, ma poi è un godimento unico. Mi monta con dolcezza e il mio culetto si allarga per ricerverlo tutto, fino in fondo; diventa più deciso, più violento, non si ferma, gli dico che mi fa male, ma lui continua più forte, più forte, fino a sentire lo sperma colare fra le chiappe e lungo le cosce e i colpi decisi dell'uomo in orgasmo.
Resta dentro di me, come per farmi sentire la sua puttana, finché non mi tocca pulire con la bocca il suo pene bagnato.
- Brava, -mi dice- e stasera... si replica.
- Meraviglioso - dico io, mentre anche il mio pisellino schizza qualche goccia biancastra sul pavimento; ormai ero la sua donna.